domenica 31 gennaio 2021

IL TERRIBILE CURRICULUM DI MARIO DRAGHI

 E LO VOGLIONO COME SALVATORE DELLA PATRIA

I mondialisti vogliono lui!


Testo di Antonio Aldorasi

Mario Draghi è un mostro a servizio dei potentati dell' alta finanza speculativa globalista. Poi accendi la radio e senti un certo Davide Giacalone il quale ti dice che è una figura con esperienza internazionale, per lanciare il messaggio che egli sarebbe l' uomo giusto per risollevare le sorti del nostro paese. Ebbene sì, ve lo dico io qual è l' esperienza internazionale di Mario Draghi. Avendo letto il libro di Francesco Amodeo "La matrix Europea" so bene qual è il suo curriculum. Ecco i suoi trascorsi:

- GOLDMAN SACHS

- BILDERBERG

- COMMISSIONE TRILATERALE

- GRUPPO DEI TRENTA

- ASPEN INSTITUTE

- BCE


Se sapete di cosa si tratta capite bene che la figura di Mario Draghi è assolutamente da evitare. Il 2 Giugno del 1992 poco dopo l' assassinio di Giovanni Falcone, ci fu una riunione sulla nave Britannia (credo che la conosciate almeno di fama) che avrebbe avuto conseguenze molto profonde sul nostro paese. Lo yacht della corona inglese, gettava l' ancora a Civitavecchia con a bordo alcuni nomi illustri del mondo finanziario e bancario speculativo anglo-americano che sarebbero venuti per ricevere alcuni esponenti delle imprese statali e delle banche italiane, tra cui proprio Mario Draghi, a suo tempo direttore generale del tesoro.

Mario Draghi, come membro del Gruppo dei Trenta, ha promosso l'uso dei derivati che hanno di fatto causato la crisi economica mondiale.

Mario Draghi, come Presidente della Banca D'Italia, si è reso complice del golpe finanziario che ha portato alla caduta del governo democraticamente eletto, con la lettera inviata al governo in carica per destabilizzarlo.

Mario Draghi, come Presidente della BCE, si è reso responsabile di non aver vincolato i prestiti effettuati alle banche (1000 miliardi) ai prestiti delle aziende e all'economia reale.

Buon Mario Draghi a tutti.

sabato 30 gennaio 2021

LILIANA SEGRE FOTOGRAFATA CON IL MASSACRATORE DEI MACACHI

Fotografata con il massacratore Marco Tamietto. Per questa sopravvissuta che va sempre descrivendo le sofferenze degli internati nei lager nazisti e che solo per questo immeritatamente è stata nominata senatrice a vita (ma questi senatori a vita non muoiono mai? ha detto Salvini) non valgono le sofferenze inflitte agli animali nella vivisezione, come ai poveri macachi a cui viene aperto il cervello rendendoli ciechi per stabilire le cause cerebrali della cecità. Al posto dei poveri e innocenti macachi vedrei volentieri questi due crudeli individui e tutti i cosiddetti ricercatori. Ciò che stupisce è che questo massacratore sia sostenuto dalla Fondazione Veronesi. Mi sono ricreduto nei suoi confronti. Dove stava il suo vegetarianismo che lo aveva indotto sempre ad affermare che non mangiava la carne dei suoi amici animali? Però pare che approvasse la vivisezione. 

Geova degli eserciti e delle torture


Testo di Marco Modugno

Questo è il responsabile del progetto che aprirà la testa di 6 macachi per renderli ciechi e infine ucciderli. Lui insieme a Liliana Segre, superstite dell'Olocausto Ebreo! Chi meglio di lei può comprendere cosa sono le torture che i nazisti causavano agli ebrei in nome della scienza! E proprio Lei posa con un Nazista che in nome di una falsa Scienza torturerà fino alla morte 6 povere Vite! Questo è Nazismo e tutti dovrebbero condannarlo! Che un giorno Giustizia sia fatta contro questi pseudo scienziati e ipocriti politici!

venerdì 29 gennaio 2021

BRIGITTE BARDOT: DOVREBBERO MORIRE PER COVID 5 MILIARDI DI UMANI

 Ieri alle 10:22, aggiornato ieri alle 10:33

L'attrice

Brigitte Bardot choc: "In troppi sulla terra, il Covid ristabilisce l'ordine"

"Il virus? Una specie di autoregolamentazione di una sovrappopolazione che noi non siamo in grado di controllare"
brigitte bardot (foto ansa)
Brigitte Bardot (foto Ansa)

Intervista choc quella rilasciata da Brigitte Bardot al settimanale "Oggi" in edicola e in occasione della riedizione della sua autobiografia del 1973.

L'attrice, che negli ultimi tempi si è battuta in prima linea per il rispetto della natura e degli animali, ha parlato anche di migranti, di odio razziale ma soprattutto della pandemia in corso.

"Io sono per un governo autoritario - spiega a propsito dei migranti -, capace di mettere ordine nel casino in cui viviamo. Quando penso che il governo francese lascia al margine dei poveri cittadini che lavorano duro e che ottengono meno aiuti di tutti questi migranti che ci assalgono, mi fa orrore".

Circa le condanne subite per incitamento all’odio razziale spiega: "Me ne frego, mi condannino di nuovo. Mi costerà? Non mi interessa. Se non avrò i soldi per pagare i danni, andrò in prigione. Sarebbe divertente".

Quindi sulla pamdemia e il virus: "Non mi proteggo. Non ne ho bisogno, non vedo nessuno. Non saranno le capre a contagiarmi", ha affermato. E quindi aggiunge: "Temo che il Covid e le altre epidemie che si stanno annunciando ristabiliranno dolorosamente un nuovo ordine. Quando quei 5 miliardi di persone di troppo su questa Terra saranno scomparsi, la natura riprenderà i suoi diritti".

"Mi chiede se questo virus è una buona cosa?", conclude poi rivolta all'intervistatore. "Sì, è una specie di autoregolamentazione di una sovrappopolazione che noi non siamo in grado di controllare".

1 giorno fa — Brigitte Bardot torna a far parlare di sè. Come riportato dal settimanale Oggi che l'ha intervistata in occasione della riedizione della sua ...

mercoledì 27 gennaio 2021

L'OLOCAUSTO VOLUTO DA STALIN DI CUI NON CI SI VUOLE RICORDARE

Furono 80.000. 000 i morti del periodo staliniano finiti nei Gulag prima e dopo la seconda guerra mondiale. La cifra di 6.000.000 di ebrei morti nei lager nazisti è del tutto falsa. Risulta documentato che gli ebrei rimasti negli Stati europei occupati dai nazisti erano non più di 3 milioni. Dunque è impossibile che ne siano morti 6 milioni nei lager nazisti. La cifra di 6 milioni fu gonfiata durante il processo di Norimberga (con un tribunale nominato dai vincitori) per raddoppiare il risarcimento dei danni che la Germania avrebbe dovuto pagare ai parenti delle vittime dei nazisti. Confermando la fama storica degli ebrei usurai. Tutti i testimoni portati contro i gerarchi nazisti erano ebrei. Il che andava contro ogni norma processuale che richiede che la vittima non possa essere anche testimone di se stessa. Ci si dimentica della persecuzione degli ebrei voluta da Stalin dopo la seconda guerra mondiale. Ci si dimentica che l'ebreo Trosky, a cui si deve l'organizzazione dell'Armata Rossa, fondamentale per la vittoria della Rivoluzione di ottobre di Lenin, fu fatto assassinare da un sicario di Stalin in Messico, dove si era dovuto rifugiare. Ci si dimentica che Stalin favorì la strage degli ebrei nel ghetto di Varsavia perché, pur essendo l'esercito sovietico accampato sulla riva orientale della Vistola alle porte di Varsavia, diede ordine di non intervenire contro i nazisti, ancor prima che i nazisti sopprimessero nel sangue la rivolta del ghetto e trasferissero nei lager i sopravvissuti, perché non voleva trattare con il governo liberale polacco che si era costituito sperando nell'intervento sovietico per cacciare i nazisti da Varsavia prima che i nazisti la distruggessero minando tutte i palazzi. La distruzione di Varsavia è la conseguenza della vittoria distruttrice dell'Unione Sovietica di Stalin. Ci si dimentica che in Italia il P.C.I., filiale del comunismo di Stalin, allora alleato con il dittatore comunista jugoslavo, favorì la perdita dell'Istria con l'esodo di quasi tutta la popolazione italiana istriana, accolta in Italia come popolazione straniera a causa del fatto che negli anni 1945-46 il P.C.I. era al governo con la DC, che dovette subire sino al 1948 la sciagurata alleanza nel governo con il P.C.I. La conseguenza fu la tragica storia delle foibe in cui gli italiani accusati di anticomunismo furono fatti finire legandoli in coppie e fucilando uno dei due in modo che il fucilato trascinasse da morto il vivo nel baratro della foiba. Tutti questi episodi furono taciuti volontariamente in Italia anche dopo la rottura della Jugoslavia di Tito con Stalin perché era interesse degli USA, nel clima della guerra fredda, stare dalla parte del criminale Tito. Ci si dimentica delle migliaia di morti nella rivolta di Budapest nel 1956 contro l'oppressione comunista. E il futuro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che allora aveva 32 anni, dichiarò che "i carri armati sovietici avevano riportato la pace in Ungheria" (sic). Che vergogna. Ci si dimentica dei milioni di morti che subirono gli Armeni nella loro cacciata dalla Turchia durante e dopo la prima guerra mondiale con le loro marce della morte perché accusati di essere collaborazionisti delle potenze dell'Alleanza nella guerra vinta contro la Germania e l'Impero asburgico. Di tutto ciò bisognerebbe ricordarsi il 27 gennaio invece di ricordare solo gli ebrei, come se questi pretendessero di essere l'ombelico del mondo. ORA BASTA! Ancora una volta rimane evasa la mia domanda a tutti coloro che oggi si dichiarano sopravvissuti nei lager nazisti: come mai sopravvissero? E' lungo l'elenco. Liliana Segre, il padre di Emanuele Fiano, Aurelia Gregori (nata ad Auschwiz!), Edith Bruck, Sami Modiano etc., etc. 

E ora veniamo a un po' di storia. Spesse volte sono state fatte vedere fotografie di internati trovati vivi ma inscheletriti dai sovietici arrivati ad Auschwitz. Viene spontaneo domandarsi: come mai i nazisti li avevano lasciati ancora vivi nonostante non fossero in grado di lavorare? Si è raccontato che gli incaricati delle camere a gas subito dopo aprivano le camere per estrarne i cadaveri. Il che è inverosimile perché sarebbero rimasti asfissiati dal gas (zyclon2). Si è sempre ignorato che nei lager si moriva continuamente di tifo e di fame anche a causa dei bombardamenti degli angloamericani che colpivano strade e ferrovie per impedire l'arrivo di merci nelle città. Vi fu persino la protesta della Croce rossa che aveva ispezionato i lager. Anna Frank, la sorella Margot e i genitori Otto ed Edith arrivarono ad Auschwitz nell'ottobre del 1944. Il padre Otto fu trovato vivo dai sovietici, mentre la madre morì di stenti. Come mai non finirono nelle camere a gas? Soprattutto la madre che, giunta già ammalata, non era in condizioni di lavorare. E come mai Anna e la sorella nel novembre furono trasferite a Bergen- Belsen (cioè in Sassonia, nella Germania orientale) dove morirono entrambe di tifo ad un mese di distanza l'una dall'altra tra i mesi di gennaio e febbraio del 1945? Prima la sorella. Vi è da aggiungere che quando Hitler salì al potere nel 1933 gli ebrei americani invitarono tutti gli ebrei del mondo a boicottare i prodotti tedeschi. Da quel momento il nazismo considerò gli ebrei tedeschi nemici della Germania e furono boicottati i loro commerci. I loro negozi furono saccheggiati nella cosiddetta notte dei cristalli. Vi è inoltre da considerare che Hitler aveva sempre favorito sin dall'inizio l'emigrazione degli ebrei tedeschi in Palestina dopo il fallimento del progetto di costituire un loro Stato in Madagascar, fallimento dovuto all'opposizione della Francia essendo il Madagascar una sua colonia. Eguale fallimento ebbe il progetto hitleriano di favorire la nascita dello Stato di Israele a causa dell'opposizione dell'Inghilterra, che dopo il 1918 aveva ottenuto dalla Turchia (dopo la fine dell'Impero ottomano) il protettorato sulla Palestina e sulla Giordania, nonostante già durante il nazismo fosse stata favorita l'emigrazione clandestina degli ebrei tedeschi in Palestina con il permesso dato ad essi di trasferire in Palestina tutti i loro beni. Nonostante ciò il 5 settembre 1939 (scoppiata la guerra con l'invasione della Polonia l'1 settembre 1939) l'ebreo Chaim Weizmann dichiarò guerra alla Germania in nome dell'ebraismo internazionale. Era ovvio che da quel momento gli ebrei venissero chiusi in campi di concentramento in quanto dichiaratisi nemici. Lo stesso fecero gli USA quando, scoppiata la guerra contro il Giappone, chiusero in campi di concentramento tutti i giapponesi che si trovavano negli USA.                   

I superstiti dell'Olocausto sono tutte quelle persone che sopravvissero alle misure di ... Le percentuali dell'Unione Sovietica si riferiscono al dato complessivo degli ... Tra di loro anche un migliaio di italiani, sopravvissuti ai campi di sterminio, ...
25 gen 2020 — Tante testimonianze dei sopravvissuti verranno consegnate al futuro grazie ... scantinato della scuola-lager di Bullenhuser Damm ad Amburgo.
Nel lager Goti Bauer consolava le compagne deportate; tornata a casa, dopo la liberazione, è diventata la paladina della necessità di testimoniare. La superstite si ...

OLOCAUSTO – quello che gli storici non dicono | Circolo ...

excaliburitalia.wordpress.com › 2013/01/13 › olocausto
13 gen 2013 — Partita da Amburgo il 13 maggio 1939 con 937 profughi Ebrei, ... del 24 Marzo 1933: “L'Ebraismo dichiara guerra alla Germania, Ebrei di tutto il ...

Nel 1933 l'ebraismo internazionale dichiara guerra alla ...

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24 ott 2019 — Nel 1933 l'ebraismo internazionale dichiara guerra alla Germania di Hitler e boicotta l'economia tedesca. Paolo Germani. by Paolo Germani ...

Il difficile rapporto degli ebrei con la storia. Paolo Germani ...

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4 feb 2019 — Tutti i popoli della terra hanno una storia, più o meno complessa, fatta di alti e bassi, progresso e regresso, costellata di eventi positivi e ...
 

LA QUESTIONE EBRAICA IN BRUNO BAUER E IN KARL MARX

Riporto qui quanto fa parte di un testo mai pubblicato e che prima o dopo pubblicherò.E' intitolato VERGOGNATEVI! Sottotitolo: IL DIRITTO NATURALE CONDANNATO ANCHE IN CASSAZIONE.   Riguarda il processo (con condanna a 4000 euro mai pagati perché sotto condono) riguardante l'accusa infondata di antisemitismo per aver condannato in un mio scritto la maggiore crudeltà inflitta agli animali nei mattatoi per rispettare la macellazione ebraica detta kosher che equivale a quella islamica detta halal. Da notare che io ponevo sullo stesso piano ebrei osservanti del kosher ed islamici. Ma nelle sentenze non si è tenuto conto di ciò e per questi giudici senza cervello o disonesti valeva solo il riferimento agli ebrei senza distinguere tra ebrei non credenti ed ebrei credenti in quanto osservanti delle fanatiche norme di macellazione secondo cui l'animale deve morire cosciente e non privato prima dei sensi altrimenti diventa impuro. Secondo le norme mosaiche del Levitico, cioè di un individuo, Mosè, la cui esegesi ha dimostrato di essere un personaggio puramente romanzesco, mai esistito. Ma la disonestà portò il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ad accusarmi disonestamente di antisemitismo. La frase incriminata diceva che io avevo il diritto di non commuovermi per tutti gli ebrei morti nelle asserite camere a gas se essi erano stati osservanti della macellazione kosher perché essi, rispetto agli animali morti coscienti per dissanguamento, erano morti con minori sofferenze perché prima privati della coscienza. Come se il limitarsi a non commuoversi fosse un reato. Ciò premesso riporto del mio testo gli scritti di Bruno Bauer e del suo contemporaneo Marx in La questione ebraica, titolo comune ad entrambi gli autori. 

La questione ebraica in Bruno Bauer e in Marx


Bruno Bauer critica gli ebrei che chiedono la loro emancipazione nella Prussia cristiana, ma la chiedono in quanto ebrei, non in quanto cittadini. Essi vorrebbero gli stessi privilegi dei cristiani, ma li chiedono sulla base della loro identità religiosa. Essi si sentono discriminati in quanto non sono disposti a prescindere dalla loro identità religiosa. Bauer osserva che, quando si rivendicano dei diritti su basi religiose, tali diritti confliggono con i diritti degli altri cittadini. Pertanto Bauer chiedeva all'ebreo di manifestarsi come cittadino e non come ebreo di fronte allo Stato rivendicando diritti per tutti e non per essi in quanto ebrei. Essi si sentivano prima ebrei che tedeschi. D'altra parte, Bauer negava che la possibilità che uno Stato cristiano potesse realizzare il cristianesimo, in quanto, se lo Stato seguisse i principi del cristianesimo, dovrebbe dissolversi come Stato. Gli stessi cristiani vivono nei loro circoli isolati gli uni dagli altri, nel dominio della religione cristiana intesa come religione del dominio dello Stato. Si tratta di un cristianesimo mondanizzato dal potere dello Stato. Gli stessi cristiani, infatti, ritengono che i loro ideali possano essere realizzati soltanto nell'aldilà. Lo Stato cristiano è dunque una contraddizione, una mera ipocrisia. Lo Stato cristiano è piuttosto la negazione cristiane dello Stato, è la realizzazione statale del cristianesimo, e dunque la negazione del cristianesimo. Lo Stato cristiano usa il cristianesimo come mezzo di santificazione del proprio potere. Il cristianesimo statale si è ridotto è ridotto soltanto aduna serie di privilegi che hanno i cristiani di fronte ad ogni altra religione. Né gli ebrei né i cristiani possono rivendicare, in quanto tali, dei diritti universali perché rivendicano una religione che li fa diversi gli uni dagli altri. L'ebreo può emanciparsi soltanto incominciando ad emanciparsi dall'ebraismo. E poiché tale emancipazione presupponeva che non esistessero più nemmeno i privilegi per i cristiani, era necessario che gli ebrei si emancipassero anche dallo Stato cristiano (cioè lo Stato dei privilegi per i cristiani) rivendicando uno Stato ateo.

Non si tratta dunque di richiedere egoisticamente una emancipazione sulla base di una identità religiosa per rivendicare gli stessi privilegi dei cristiani, nella parificazione con essi, quanto di abbandonare il pregiudizio religioso perché i cristiani non rinunceranno mai ad avere riconosciuti i loro privilegi in uno Stato cristiano, ma nel senso che il cristianesimo è divenuto mezzo di dominio dello Stato cessando di essere coscienza religiosa. Lo Stato cristiano permette l'isolamento degli ebrei dagli altri sudditi in quanto l'ebreo stesso si pone in contrasto religioso con la religione dominante facendo valere una sua identità religiosa trasformandola in identità nazionale dentro lo Stato. La soluzione consiste dunque per Bauer nell'eliminare la religione dallo Stato. L'ebreo, come il cristiano, dovrà prescindere dalla sua identità religiosa e vivere da cittadino senza pregiudizi religiosi. Deve dunque cadere la contraddizione tra il pregiudizio religioso e l'emancipazione politica. L'ebreo, per esempio, scrive Bauer, dovrà prescindere dalla festività del sabato come scusa per non presentarsi alla Camera dei deputati e non prendere parte in quel giorno al dibattito politico. “Non vi sarà più religione se non vi saranno più religioni privilegiate. Togliete alla religione la sua forza di esclusione ed essa non esisterà più”. L'ebreo deve rinunciare al giudaismo, e in generale l'uomo deve rinunciare alla religione in quanto cittadino. Pertanto Bauer sottopone a critica lo Stato cristiano come Stato di privilegi per i cristiani. Lo Stato deve emanciparsi da ogni religione perché l'uomo, in quanto cittadino, cioè nel contesto dei rapporti tra cittadini di diversa fede religiosa, non pretenda più di fare valere dei privilegi religiosi. L'emancipazione dell'uomo avviene per Bauer confinando la religione dal diritto pubblico al diritto privato, nella società civile.

Scrive Bauer: “Che cosa esigono i precetti dei Vangeli? La rinuncia soprannaturale a se stessi, la sottomissione all'autorità della rivelazione, l'allontanamento dallo Stato, la soppressione dei rapporti mondani”. Lo Stato cristiano “si è appropriato dello Spirito del Vangelo” anche se non lo ripete così letteralmente come lo esprime il Vangelo”. Ma in questo modo lo Stato stesso “esprime tale spirito in forme forme statali, cioè in forme che sono bensì prese a prestito dall'essenza dello Stato, ma nella rigenerazione religiosa che tali forme devono subire esse vengono abbassate ad apparenza”

In sostanza, secondo Bauer lo Stato cristiano è un ibrido tra Stato e religione, dove lo Stato non è veramente Stato e il cristianesimo non è più veramente cristianesimo. Infatti, lo Stato, “non solo non segue, ma neppure può seguire il cristianesimo, se non vuole, in quanto Stato, dissolversi completamente”. Lo Stato che si richiami alla Bibbia, alla follia della coscienza, entra in conflitto con la sua coscienza religiosa, al quale può sottrarsi solo se si trasforma in uno Stato democratico nella sua forma mondana. Per quanto riguarda in particolare l'ebreo, Bauer scrive che “la questione è se l'ebreo, in quanto tale, cioè l'ebreo che spontaneamente confessa di essere costretto all'isolamento dagli altri, sia capace di ricevere gli universali diritti dell'uomo e di accordarli ad altri. L'idea dei diritti dell'uomo venne scoperta per il mondo cristiano nel secolo scorso...il premio della lotta contro la casualità della nascita e contro i privilegi... Sono il risultato della cultura, e li può possedere solo colui che se li è guadagnati e meritati. Può dunque l'ebreo prenderne realmente possesso? Fino a che egli è ebreo, bisogna che, sulla natura umana, che dovrebbe legarlo in quanto uomo agli uomini, l'essenza limitata che lo fa ebreo riporti la vittoria e lo isoli dai non ebrei. Per tale isolamento egli dimostra che l'essenza particolare che fa di lui un ebreo è la sua vera e suprema essenza, dinnanzi alla quale l'essenza dell'uomo deve cedere”.

I diritti umani sono per Bauer, non soltanto i diritti del cittadino, cioè i diritti che cadono entro la libertà politica, ma anche i diritti sanzionati dalle costituzioni francesi del 1791 e del 1793, e nel loro elenco si trovano la libertà di coscienza, il diritto di praticare un qualsivoglia culto. Il privilegio della fede rientra dunque nella sfera dei diritti universali dell'uomo, non in quella del cittadino. La politica deve essere garanzia dei diritti dell'uomo.

Ma, nonostante il riconoscimento di diritti universali, il cristianesimo, come l'ebraismo, opera secondo il principio di esclusione, derivante dal concetto di Grazia, legato all'arbitrio divino. Da una parte il cristianesimo offre l'amore cristiano a tutti, ma in realtà si rivolge all'uomo in quanto credente e il suo universalismo si riduce alla possibilità di tutti di accedere alla dimensione della fede cristiana nella distinzione tra battezzati e non battezzati, nell'espressione dello stesso Gesù “chi non è con me è contro di me” Matteo, 12,30), che ridimensiona il comandamento “amate i vostri nemici” (Matteo, 5, 44). Ma Bauer vede nel cristianesimo la radicalizzazione del principio di esclusione dell'ebraismo. In effetti, secondo Bauer, bisognerebbe riformare anche lo Stato perché ancora i diritti umani sono legati alla cittadinanza, per cui sembra che tali diritti valgano solo per coloro che fanno parte di uno Stato. Lo Stato vive dunque in questa contraddizione, non avendo superato il principio di esclusione, e la titolarità dei diritti umani appare subordinata alla cittadinanza perché lo Stato è l'ultimo termine in base al quale esso definisce la libertà dell'uomo. Bauer riconosce che la libertà universale sancita dalla rivoluzione francese ha prodotto una società di individui atomistici, che può favorire l'instaurarsi del dominio di uno solo, cancellando la stessa libertà.

Sin qui arriva la critica di Bauer, che prescinde da una riforma ulteriore dello Stato oltre la società capitalistica, pur avvertendone tutti i limiti per avere trasformato la società civile in una massa anonima di individui operanti egoisticamente con lo stesso principio di esclusione che opera tra le religioni.

Ma Bauer ha sottovalutato l'esistenza del principio di esclusione nell'ebraismo religioso, che ha fede solo nel popolo eletto e considera empi tutti gli altri. La maggiore radicalizzazione del principio di esclusione si ha proprio nell'ebraismo, anche se meno visibile in quanto minoranza. Ma è proprio il principio di esclusione che ha ha fatto sì che gli ebrei abbiano sempre rifiutato l'integrazione ed abbiano avuto la pretesa di costituirsi come nazione separata all'interno di uno Stato. Da ciò il motivo principale della loro persecuzione nei secoli passati, almeno sino a quando l'ebraismo nell'800 attraversò un processo di secolarizzazione. Non l'accusa di essere stati deicidi e di non essersi convertiti al cristianesimo.

La critica di Bauer è una critica teologica dello Stato in quanto Stato non ancora emancipato dalla religione cristiana. E da qui la critica agli ebrei che, invece di lottare per tale emancipazione dalla religione, volevano riconosciuti gli stessi privilegi che lo Stato riconosceva ai cristiani.

Nell'omonimo scritto dell'ebreo Marx La questione ebraica i termini del discorso si spostano alla critica, non dello Stato cristiano, confessionale, ma dello Stato stesso, ma la sua critica sembra banalizzare il problema dello Stato confessionale che era stato posto da Bauer. Infatti Marx ritiene che la questione religiosa sia una questione secondaria perché dipendente dall'esistenza dello Stato borghese e dunque dall'esistenza della proprietà privata. Marx ritiene che sia necessario andare oltre l'emancipazione politica, che è l'emancipazione di pochi, per arrivare ad una emancipazione umana, che richiede un mutamento radicale della società. Marx vede nel giudaismo solo la sostituzione del dio della religione con il dio danaro, non anche il giudaismo religioso, causa maggiore dell'isolamento ebraico nel passato, e, per certi versi, anche nel presente. Egli pertanto, prescindendo dal giudaismo religioso, semplifica tutto con l'affermare che la scomparsa della proprietà privata, la fine di una società basata solo sul traffico, in cui anche la donna diviene una merce, farà scomparire automaticamente anche il giudaismo.1


1 Sulla questione ebraica in Bruno Bauer e in Marx cfr. 1) Enrico Galavotti, Marx: La questione ebraica (in homolaicus,com); 2) Sulla questione ebraica. Karl Marx (1844). Da Organizzazione Comunista Internazionale (Che fare) (in marxists. og); 3) Vincenzo Fano, La questione ebraica di Marx (in viverestphilosophari.wordpress.com); 4) Alessandro Sinigalli, La questione ebraica e la società di massa (in filosofico.net); 5) Elena Falaschi e Marika Pecorai, Sulla questione ebraica-Karl Marx (sansepolcro.it); 6) Carlo Fracasso (25 aprile 2004), Introduzione a Marx/3. La questione ebraica (in ospiteingrato .org); 7) Incontro con Massimiano Tomba, Padova 9 febbraio 2011, di Ilia Pedrini (in ospiteingrato.org); 8) Massimiliano Tomba, Crisi e critica in Bruno Bauer. Il principio di esclusione come fondamento politico, Bibliopolis, Napoli 2002. Recensione di Brenda Biagiotti (in sifp.it); 9) Critica di Marx e di Lenin alla democrazia piccolo borghese. La questione ebraica (in xoomer.virglio.it); 10) Bauer, Bruno-Marx, Karl, La questione ebraica, a cura di Massimiliano Tomba, Roma, Manifestolibri, 2004, Recensione di Antonio Scalone – 11/5/2005 (in recensionifilosofiche.it). Una traduzione de La questione ebraica di Marx è stata pubblicata a cura di Diego Fusaro (Bompiani 2007).

Più convincente l'analisi precedente di Bruno Bauer nello scritto dallo stesso titolo La questione ebraica, in cui Bauer vede, non tanto nell'attaccamento al ...

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martedì 26 gennaio 2021

GRAZIE A QUESTO SGOVERNO L'ITALIA E' ZONA BIANCA PER LE ONG

 C'è chi, in Italia, nonostante tutto, fa festa!


Testo di 
Francesca Totolo

Sulla nave quarantena Rhapsody, può iniziare la festa con i migranti traghettati dalla nave Ocean Viking di SOS MedFrance, come successe a Capodanno sulla nave quarantena Azzurra. Come animatori, il personale della CRI.


I LAGER NAZISTI FURONO VOLUTI DAL DIO EBRAICO JAHWEH

Tesi paradossale? Non direi se si conosce l'interpretazione ebraica della storia quale è desunta dall'Antico Testamento, nei cui racconti appare evidente che il popolo ebraico fu sempre punito ogni volta che si allontanò dal culto di Jahweh abbracciando tradizioni pagane tratte da popoli confinanti. Jahweh ha ideato e ha promosso stragi interne allo stesso popolo ebraico per vendicarsi di quegli ebrei che si erano allontanati dal culto dovuto solo a Jahweh. La strage diventa sempre un mezzo di purificazione. Una volta attuata la strage Jahweh si sente vendicato e di fronte al pentimento è pronto a ripagare tutto il popolo concedendogli dei vantaggi materiali. Evidentemente il popolo ebraico si era troppo allontanato da Jahweh dopo il processo di laicizzazione subito dall'ebraismo nell'800. Bisognava punirlo severamente sottoponendolo ad una purificazione. Hitler fu il mezzo con cui Jahweh attuò la grande purificazione degli ebrei con la loro persecuzione. Dopo la purificazione avvenuta con l'Olocausto (la cui memoria ogni 27 gennaio viene celebrata con la solita cantilena,  come se nella storia non  vi fossero stati altri genocidi) Jahweh pose le premesse per la rinascita, dopo circa 2000 anni, dello Stato di Israele, che mai sarebbe avvenuta se le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale non l'avessero permessa. Può sembrare stramba questa interpretazione ma se la conseguenza è vera (la rinascita di Israele) allora è vera anche la premessa: che Hitler, ispirato inconsciamente da  Jahweh, sia stato lo strumento che permise agli ebrei di riavere uno Stato. Perciò basta con il presentare Hitler da parte degli ebrei come il loro persecutore. E' stato il loro redentore! L'ha voluto Jahweh!              

domenica 24 gennaio 2021

ANCORA SULLA FOLLIA DI EMANUELE SEVERINO

caro melis,

buongiorno! secondo me severino era semplicemente un paranoico, attaccato con unghie e denti a un'unica idea fissa. il problema però non è suo, ma di coloro che l'hanno preso sul serio, a partire da cacciari e galimberti, che sono i suoi due difensori di ufficio. per non parlare di conte, che è andato addirittura a intervistarlo, come avrà visto su youtube: 


per me, la cosa migliore è lasciarlo riposare in pace. meno se parla, e prima lo si dimentica. 

a presto, e buon lavoro

pg

ps. sul fatto di tradurre un verbo greco con un sostantivo, la cosa non mi sembra così campata in aria, però. in greco la maggioranza dei sostantivi sono appunto di derivazione verbale, a differenza che nel latino, dove avviene il contrario. 

Il giorno dom 24 gen 2021 alle ore 02:17 Pietro Melis ha scritto:

Caro Odifreddi

ho scritto a Fusaro ma sinora non ha risposto. Forse perché conobbe personalmente Severino e non accetta che qualcuno lo consideri un folle nonostante Severino definisca "follia" il concepire il divenire invece che l'eternità degli essenti. E' il caso di dire "De te fabula narratur". Mi sembra che solo Lei abbia rilevato la "truffa" messa in atto da Severino nell'avere trasformato il verbo essere (che non appare in Parmenide) in un sostantivo.

Festival Leggendo Metropolitano VI edizione - Cagliari 4-8 giugno 2014. "I Giochi dell'Essere".6 ...
28 nov 2016 · Caricato da CulturaProhairesis

-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: SEVERINO
Data: Sat, 23 Jan 2021 05:12:22 +0100
Mittente: Pietro Melis 
A: fusaro@filosofico.net

Caro Fusaro

Mi spieghi una cosa, visto che debbo riscrivere alcune frasi comprese in due pagine dedicate al folle Severino. Secondo questo folle dopo lo sparire dalla visibilità tutti gli enti (essenti) dovranno secondo il cerchio della necessità ritornare nella visibiltà o rimanere eternamente nell'invisibilità? Le invio in allegato il testo che sto correggendo con fatica perché era stato scritto circa 10 anni fa e poi "abbandonato alla critica roditrice dei topi" (Marx). In allegato la provvisoria frase su Severino che precisa quanto si trova scritto nel mio testo. Sono in ritardo con un noto editore perché ho dovuto correggere molti errori di battitura e aggiungere alcune frasi al testo già inviato per email all'editore. Per Severino vada alla p. 237 da riscrivere allungandola per precisazioni. Severino ha scritto ripetitivamente sino alla nausea che gli enti debbono provenire dall'invisibile per arrivare al visibile prima di tornare all'invisibile. Ma gli enti eterni sono stati sostituiti  arbitrariamente all'essere di Parmenide. Si noti poi che Parmenide non usa il termine essere (EINAI) ma il sostantivo EON (eòn), ente. Einai si identifica con NOEIN (pensare). Cfr. Parmenide. Testimonianze e frammenti (a cura di Mario Untersteiner, La Nuova Italia).  Severino ha illecitamente tradotto un verbo in un sostantivo. E nessuno glielo ha fatto notare. Le invio dal mio blog un mio articolo distruttivo su Severino, che contiene il rinvio ad altri articoli miei su Severino. 

L'ULTRAPARMENIDEO ... -

21 gen 2020 — L'ULTRAPARMENIDEO EMANUELE SEVERINO NON E' MORTO. E' semplicemente passato dal visibile all'invisibile. Così secondo la sua ...

Sono stato professore ordinario di storia della filosofia (ora in pensione) nella Facoltà di Scienze della formazione di Cagliari (ora Facoltà di studi umanistici che ha assorbito la Facoltà di Lettere e filosofia).      

Ho letto quanto lei ha scritto nel suo sito

Da lì ebbe inizio la sua avventura filosofica. La filosofia di Emanuele Severino si innesta nel dibattito ontologico avviato da Heidegger e, tuttavia (a differenza di ...

Ma per trovare l'articolo su Severino ho dovuto scrivere su Google filosofico.net severino. Domanda: entrando nel sito sotto quale voce si trova l'articolo su Severino come quello sulla disputa tra Bontadini e Severino?
Severino ha detto che dopo la sua morte ritroverà la moglie. Ma dovranno riapparire tutti e due nel visibile e diverranno nuovamente marito e moglie? E quando? Sono tutti i visibili costretti dal cerchio della necessità a tornare come prima? Se la conseguenza è ridicola vuol dire che è folle tutto ciò che ha scritto Severino, che avrebbe potuto scrivere anche un solo libro per esternare la sua follia invece di scriverne 30.    
Se ascolta questa intervista andando a ore 1.11.39 si accorgerà che Severino dice esplicitamente che "tutto ciò che non appare più è destinato a ritornare". Mi domando: quando e come ritornerà? Nello stesso modo? In ciò che ha scritto su Severino non è esplicitato il ritornare degli enti (essenti) come essi erano prima conservando le loro passare esperienze e le passate relazioni con gli altri.