lunedì 12 aprile 2010

MAGISTRATI CANAGLIE E GOVERNO PEGGIORE

Vi è una sorta di accanimento in magistrati come Fabio De Pasquale, che, di fronte alla legge sul legittimo impedimento, si dichiarano disposti a tenere udienza anche il sabato e la domenica. Tanta sollecitudine non si è mai vista per un comune cittadino. E' vero che questa legge puzza di incostituzionalità. Sarebbe stato più semplice e più corretto reintrodurre l'immunità parlamentare o introdurre l'immunità per tutti i ministri per la durata del loro mandato, aggiungendo l'impossibilità di un rinnovo dell'immunità in caso di rielezione al parlamento o di nuova nomina a ministro per evitare che in questo caso il processo venga rinviato sine die. Queste canaglie di magistrati nulla hanno fatto per sollecitare questo governaccio, come tutti quelli precedenti (di sinistra e di destra), a promuovere una vera riforma del codice di procedura civile. Vi sono 8 milioni di processi civili impantanati. Ho già scritto che bisogna eliminare le udienze dal processo civile, tranne una per l'escussione dei testi, altrimenti si continuerà a rendere praticamente inesistente la giustizia civile. Si pensi che vi sono Tribunali e Corti d'Appello in cui le udienze vengono oggi rinviate al 2014 (Corte d'Appello di Cagliari) o addirittura al 2017. Questa è una vera vergogna che ricade su quel buffone di ALFANO, che per la giustizia civile ha saputo introdurre come pseudo novità soltanto la Camera di conciliazione. Si tratta di un arbitrato in cui anche i giudici debbono essere pagati dalle parti. Qui siamo arrivati al peggio del peggio. E nessun magistrato ha alzato la voce pe far rilevare che si aggiunge in questo modo una ulteriore farsa di giustizia, buona per i ricchi e per coloro che siano disposti a compromessi dopo essere stati vittime dei soprusi altrui. In questo modo coloro che li hanno commessi avrebbero comunque da guadagnarci. QUESTA E' UNA GIUSTIZIA A FAVORE DEI DELINQUENTI CONCEPITA DA UN MINISTRO COMPLICE DEL MALAFFARE E DA MAGISTRATI COMPLICI DEL MALAFFARE DI UN MINISTRO E DI UN GOVERNO CHE CONTINUA A TENERE MORTA LA GIUSTIZIA CIVILE.

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