Vado scrivendo da almeno sei anni che bisogna istituire un'Alta Corte di giustizia costituita da giuristi (sorteggiati in una lista di nomi fornita dalle Facoltà di giurisprurdenza) e di avvocati (sorteggiati in una lista di nomi fornita dall'Ordine nazionale forense) perché vengano posti sotto accusa quei giudici che facciano sentenze palesemente aberranti (dettate da ignoranza o vizi logici inescusabili, come previsto dall'art. 1 dei Provvedimenti disciplinari). Ora i provvedimenti non esistono perché in ultima istanza è la Commissione disciplinare del CSM (Corporazione di Stampo "Mafioso") a decidere. In vent'anni sono stati presi solo 4 provvedimenti disciplinari, consistenti in cambiamentti di sede. Una farsa. Che questi irresponsabili incomincino a pagare di tasca propria assicurandosi. La smetterebbero di sentirsi arroganti padroni della giustizia.
Dal blog TOGHE del quotidiano La Repubblica traggo questo commento del prof. Corradidini H. Broussard, già prof. ordinario di diritto civile all'Università di Pisa.
Dal blog TOGHE del quotidiano La Repubblica traggo questo commento del prof. Corradidini H. Broussard, già prof. ordinario di diritto civile all'Università di Pisa.
Alla
presidente della Commissione giustizia della Camera, a quella Giulia
Bongiorno che ancora non pare aver sfornato la sua promessa proposta di
legge sull’incandidabilità, e alla ministra Paola Severino che non può
non sapere perché la rassegna stampa le viene servita sulla sua
scrivania dagli addetti ai lavori, e ai magistrati che non sono tenuti a
sapere, e forse la stragrande maggioranza di loro non sa, pochi dati a
testimonianza che l’amministrazione della giustizia zoppica e avrebbe
bisogno di una cura ortopedica, l’«ortopedia del camminare eretti».
La fonte di questi dati: Rosaria Capacchione, «Ingiuste detenzione, record di risarcimenti: uno su dieci. Nel distretto di Napoli ogni giorno depositata una richiesta di danni. A Saleremo sono tre al mese», Il Mattino, domenica 24 giugno 2012.
[1.] Nel 2011 gli errori giudiziari sono costati allo Stato 46 milioni di euro, a tutti noi contribuenti sono così costati.
[2.] Ogni anno si celebrano di media 2.369 procedimenti per ingiusta detenzione o errore giudiziario.
[3.] Tra il 2004 e il 2007, appena un quadriennio, gli errori giudiziari sanzionati sono stati 20.000 con liquidazione, sempre noi tutti contribuenti i paganti, di 213 milioni di euro.
Mi chiedo ancora: perché ha da pagare la collettività per gli errori commessi dai magistrati e quali le norme costituzionali che ciò impongono?
Ci pensino la Bongiorno e la Severino, ammesso che ci sia tempo prima che scada la legislatura o che il governo Monti cada dopo le ferie estive, come previsto dal Times in un recente articolo a firma di Bill Emmott. E ci pensino i magistrati. E sia chiaro: la critica circostanziata e documentata della mala giustizia è un dovere etico per chi una giustizia giusta vuole, la pars destruens alla pars construens indispensabile essendo.
La fonte di questi dati: Rosaria Capacchione, «Ingiuste detenzione, record di risarcimenti: uno su dieci. Nel distretto di Napoli ogni giorno depositata una richiesta di danni. A Saleremo sono tre al mese», Il Mattino, domenica 24 giugno 2012.
[1.] Nel 2011 gli errori giudiziari sono costati allo Stato 46 milioni di euro, a tutti noi contribuenti sono così costati.
[2.] Ogni anno si celebrano di media 2.369 procedimenti per ingiusta detenzione o errore giudiziario.
[3.] Tra il 2004 e il 2007, appena un quadriennio, gli errori giudiziari sanzionati sono stati 20.000 con liquidazione, sempre noi tutti contribuenti i paganti, di 213 milioni di euro.
Mi chiedo ancora: perché ha da pagare la collettività per gli errori commessi dai magistrati e quali le norme costituzionali che ciò impongono?
Ci pensino la Bongiorno e la Severino, ammesso che ci sia tempo prima che scada la legislatura o che il governo Monti cada dopo le ferie estive, come previsto dal Times in un recente articolo a firma di Bill Emmott. E ci pensino i magistrati. E sia chiaro: la critica circostanziata e documentata della mala giustizia è un dovere etico per chi una giustizia giusta vuole, la pars destruens alla pars construens indispensabile essendo.
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