giovedì 27 dicembre 2012

IL CASO DON PIERO CORSI. LETTERA LASCIATA NEL SITO PONTIFEX.ROMA

Scrivo qui perché non ritengo giusto essere costretti a donarvi anche solo un euro per iscriversi e lasciare commenti. Anche perché non voglio avere la posta intasata successivamente. Il mio commento è questo.
Sono antislamico e ritengo che la peggiore disgrazia della storia sia Maometto. Però che c'entra l'uccisione delle donne con la provocazione? E' vero che molte giovani (e qualche volta non più giovani) donne fanno le esibizioniste come se fossero in spiaggia. Una donna in bikini non si fa notare in spiaggia per il solo fatto che metta in evidenza il seno. Ma in strada è diverso. In strada una donna con metà seno fuori al limite del capezzolo è solo un'esibizionista. Perché lo fa? Non certamente per piacere a se stessa.  Ad esse piace mostrare le tette, come piaceva
"a le sfacciate donne fiorentine l’andar mostrando con le poppe il petto" (Dante, Purgatorio, XXIII, 101-102). 
Ma l'uccisione di donne non avviene per il fatto che queste  mostrino con le poppe il petto. Esse vengono uccise da ex fidanzati o ex mariti che non sopportano di essere stati lasciati. Dunque che c'entra la provocazione? Un bel nulla. Al massimo vi può essere il riconoscimento delle attenuanti per il marito che venga lasciato dalla moglie quando nella separazione si riconosca giudiziariamente  che essa non è avvenuta per colpa del marito. Che don Piero Corsi si dia una regolata. 
Tuttavia è giusta la considerazione che il sesso femminile pretende oggi di essere una specie protetta. Vi sono, è vero, discriminazioni riguardo agli stipendi nel settore privato. Ma voler aggiungere quote rosa mi sembra addirittura anticostituzionale. E' vero che la politica è fatta per la stragrande maggioranza da uomini. Ma questo è colpa delle donne. E poi chi mi dice che le donne siano politicamente migliori degli uomini solo perché donne? Oggi le donne hanno scalzato gli uomini in molti ambiti del lavoro, anche se nel settore privato la causa di ciò consiste nel fatto che vengono pagate meno. Ma consideriamo la scuola pubblica. Essa è decaduta anche perché ormai è in mano alle donne. Gli uomini, con gli stipendi da fame che avrebbero, non si sentono interessati ad insegnare in una scuola media, sia inferiore che superiore. E' più dignitoso per una moglie dire che il marito lavora in banca. Questa è una triste verità. La scuola è lasciata alle donne perché esse, anche se non tutte,  si dedicano all'insegnamento non per vocazione ma perché considerano lo stipendio dato dalla scuola come un secondo stipendio da portare a casa oltre a quello del marito oppure uno stipendio per sopravvivere se sono nubili. Negli ospedali gli infermieri sono in netta minoranza, cosi come sono in netta minoranza gli uomini nelle cancellerie dei tribunali (dove ormai anche i giudici donne stanno superando per numero i giudici uomini, senza che la giustizia sia migliorata, perché, anzi, è peggiorata sino allo sfascio). Alle casse nei centri cmmerciali trovate solo donne, negli uffici privati quasi non esistono uomini. Esistono segretari? No. Solo segretarie. Potrei proseguire con altri esempi. E allora? La disoccupazione maschile è anche il risultato della maggiore occupazione femminile.  
Sono le donne che nell'80% dei casi chiedono la separazione anche senza colpa del marito. Quando si stufano preferiscono riprendersi la loro libertà e chiedere gli alimenti. Il marito era quello che era servito loro come stallone per soddisfare il loro istinto di maternità. Poiché hanno l'utero non si sentono realizzate se non lo riempiono almeno una volta. Il povero marito, anche se innocente, è costretto a lasciare la casa alla moglie mantenuta (anche se lavora) e, se non è almeno benestante, finisce male perché deve andare a vivere in affitto anche se è proprietario di casa, oppure deve pagare due affitti. E' la sua rovina. Vi sono alcuni uomini che sono finiti anche peggio: sulla strada. Perché si sa che le leggi, anche se vengono fatte dagli uomini, vengono fatte sempre a favore delle donne con la scusa che sono la parte più debole. E così divengono la parte più forte. La colpa è anche degli uomini, che, prima di sposarsi dovrebbero pensarci cento volte. Basterebbe la convivenza per evitare il ricatto successivo delle donne, che hanno come unica arma il matrimonio. Senza il matrimonio esse non hanno alcun diritto di rivalsa perché per legge non possono accampare alcuna pretesa economica. Infatti si chiama "matrimonio" e non "patrimonio". Il matrimonio serve alle donne per mettere le mani sul patrimonio.   
Comunque grazie perché riporterò nel mio blog il vostro elenco della violenza femminile, che non fa notizia. Eccolo. Clicca sul titolo.





BRAVO DON PIERO CORSI, PRETE CHE PARLA CHIARO, ANCHE SUL "FEMMINICIDIO"


Pontifex.RomaFinalmente un parroco che parla chiaro, che non si tira indietro, che non nega le sue responsabilità. Parliamo di Don Piero Corsi, parroco a Lerici, vicino Genova. Sul trito tema del femminicidio (una assurda leggenda nera messa in giro da femministe senza scrupoli) il Parroco si chiede in un messaggio affisso alla bacheca della chiesa: "è colpa della donna che provoca con abiti succinti. Le donne facciano autocritica, quante volte provocano, cadono nell'arroganza e si sentono indipendenti? Se lo sono andate a cercare". Fatta la tara di una certa esuberanza, il parroco conforta, come fanno in molti e come le cronache ci insegnano, le tesi esposte da Pontifex e dal buon senso comune. La storiella del femminicidio non regge, fa acqua da tutte le parti. Riflettiamo: vero che alcuni uomini hanno perduto la testa e che nessuna legge al mondo può giustificare un delitto (chi maneggia il coltello è un mascalzone e va severamente punito), ma da parte ...
... delle donne ormai assistiamo a comportamenti arroganti, senza alcuna decenza, spesso libertini. Sulla spinta di correnti di pensiero degenerate e moderniste, si presume che la donna possa fare quello che le venga nella testa, abbia piena licenza di scatenare i suoi istinti spesso sregolati, sempre più spesso a danno di mariti e figli.
Ha ragione il prete a parlare di arroganza e di comportamenti non più evangelici, lo dice da anni anche l'importante Osservatorio Violenza Donne, lo diceva Papa Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem.
Ci sono donne che dall'alto di una cattedra o di uno scranno di Magistrato si sentono onnipotenti. Non parliamo di quelle che vestono con abiti succinti. Indubbiamente sono libere di vestire come meglio credono, ma la prudenza ci dice il contrario e dunque se accade il fattaccio è giusto dire, come fa il parroco e come faceva l'Apostolo, se la sono andata a cercare; così come sostengono il 50% delle donne inglesi: "siamo concausa degli stupri".
Elogiamo il coraggio di questo parroco, che forse avrà rogne con la gerarchia catto comunista. Speriamo che non gli si imponga di dire: era uno scherzo. Monsignor Orlandoni, prenda esempio da don Corsi.
Bruno Volpe




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