venerdì 12 aprile 2013

UNA CORTE COSTITUZIONALE DI PAZZI ANTICOSTITUZIONALI E DI RITARDATI

Inviato alla Corte Costituzionale

info@cortecostituzionale.it


Non vi è alcuno che, essendo capace di ragionare, non sappia intendere che l'art. 29 della Costituzione, prefigurando un concetto di famiglia definita naturale, esclude che nell'intenzione dei costituenti (anche perché nel 1946 certamente essi non erano nemmeno sfiorati da un un riferimento all'esistenza di omosessuali) per società NATURALE potesse intendersi una coppia di pederasti o di lesbiche. Allora il problema non si poneva nemmeno. Il termine NATURALE, poi, secondo la tradizione della giurisprudenza romana, faceva riferimento al MATRIMONIO. Il termine stesso fa capire che non esiste matrimonio senza MATER. E questo anche perchè secondo il principio della giurisprudenza romana MATER SEMPER CERTA EST, PATER INCERTUS (non esisteva allora la possibilità di accertare la paternità con l'esame del DNA). Augusto, preoccupato della diminuzione delle nascite fece approvare dal Senato una legge che imponeva a tutte le donne fertili di sposarsi. Anche se, naturalmente, non poteva pretendere che da ogni matrimonio nascessero dei figli. L'omossessualità era diffusa nell'antica Grecia, ma la società ironizzava su di essa. E lo fu anche nell'antica Roma, dove omosessuale era però considerato solo colui che subiva il rapporto anale. Ed era proibito tra cittadini romani di ogni età. Era consentito solo tra un cittadino ed uno schiavo o altro individuo che non fosse cittadino romano. E ciò faceva parte della mentalità romana, che non poteva accettare che un popolo di dominatori si facesse dominare facendosi inculare. Anche se si dice che Cesare si fosse fatto inculare dal re di Bitinia Nicomede. Lo stesso esercito romano comandato in Gallia da Cesare ironizzava su di lui cantando: Caesar subegit Gallias, Nicomedes subegit Caesarem. Ma Cesare dovette subire l'inculamento per ingraziarsi Nicomede che doveva fornirgli un finanziamento per le sue campagne di guerra e delle navi. Tutto ciò valeva bene un inculamento una tantum. Cesare si rifece abbondantemente con Cleopatra. Parafrasando la famosa frase del re francese Enrico IV che si convertì dal calvinismo al cattolicesimo per diventare re: Parigi val bene una messa.
  Oggi si sa che la genetica ha scoperto quale sia l'origine dell'omosessualità. Essa deriva da anomalie genetiche od ormonali (per esempio nel caso di donne che abbiano assunto determinati farmaci durante la gravidanza). E' escluso dunque che l'omosessualità derivi da influenze sociali, da certi ambienti che si siano frequentati. Un eterosessuale non diventa omosessuale per avere frequentato un omosessuale. Omosessuali si nasce, non si diventa. Lo hanno confermato il genetista  omosessuale Simon Lavey e quello normale Glenn Wilson, che ha ha confermato ciò che già sapevo per aver letto del biologo Jean Didier-Vincent Che cos'è l'uomo, Garzanti 2005: il cervello degli omosessuali maschi è più simile a quello delle donne perché hanno un ipotalamo molto più piccolo. 
Vedi anche l'articolo del genetista Giuseppe Novelli

L'orientamento sessuale tra genetica ed epigenetica - Le Scienze

www.lescienze.it/.../orientamento_sessuale_sessualit_genetica_epigen...
07/gen/2013 – Secondo una recente ricerca, alla base dei comportamenti omosessuali ci sarebbero fattori epigenetici. Una spiegazione interessante ma non ...
Pertanto, ciò che dà fastidio, oltre allo schifo fisico, è che i pederasti si considerino normali. Al massimo avrebbero il diritto al riconoscimento di essere compatiti per la loro anormalità, risultato di una natura imperfetta, in cui non è bastata la selezione naturale per cancellare tante anomalie genetiche. Ma la smettano di esibire pubblicamente il loro cosiddetto "orgoglio omosessuale". Quale orgoglio? L'orgoglio dell'inculamento? Lo scopo nascosto della loro richiesta di riconoscimeto legale di coppia è la pretesa di avere anch'essi la pensione di reversibilità. Con tutte le conseguenze assurde  che ne deriverebbero e di cui ho già scritto. Tutto il resto lo possono avere con il Codice Civile, potendo ognuno fare testamento a favore dell'altro.  

lunedì 4 febbraio 2013


IL BARATRO DELL'OCCIDENTE: CANCELLA LA DISTINZIONE NATURALE TRA IL CULO E LA VAGINA. L'IRRISOLVIBILE DILEMMA TEOLOGICO E LA CONTRADDIZIONE DELLA CHIESA

       
Ciò premesso, se è vero che una famiglia può essere tale anche se non vi siano figli per un qualsiasi motivo, è anche vero che il matrimonio è stato sempre concepito come cellula dello Stato, senza la quale lo Stato si estinguerebbe per mancanza di figli.
E già Aristotele (Etica nicomachea, I) aveva scritto che, sebbene lo Stato preceda logicamente la famiglia, tuttavia la famiglia precedeva cronologiamente lo Stato. In ogni caso Aristotele voleva dire che lo Stato e la famiglia erano complementari. Nessuno Stato sarebbe potuto esistere senza una famiglia, e viceversa. E poiché per Aristotele solo gli animali (non umani) e gli dèi non hanno bisogno di vivere dentro uno Stato, ne deduceva che la famiglia era naturale in funzione della vita dello stesso Stato.
Ora, che vi è di NATURALE in una coppia di pederasti e di lesbiche? Evito sempre di usare il neologismo eufemistico gay inventato dagli stessi pederasti (o sodomiti, come si legge nei Vangeli).
Ma pare che questi cosiddetti giudici, anti costituzionalisti, non l'abbiano capito. 
Essi, paradossalmente, sono andati contro il chiaro significato dell'art. 29 della Costituzione, confermato dall'art. 30 in cui si fa chiaramente riferimento a figli nati dalla coppia dei coniugi. Coniugi significa che essi si congiungono prima di tutto nel rapporto sessuale per fare un figlio. Ora, che figli possono fare due pederasti o due lesbiche? Come si congiungono due pederasti? Si congiungono INCULANDOSI. Ma sino a prova contraria non è mai esistito un parto anale. Forse esiste metaforicamente per tutti quelli che sono nati stronzi, non esclusi i giudici della Corte Costituzionale che hanno voluto equiparare il culo alla vagina. Perché bisogna usare questi termini, al di là di ogni eufemismo,per svergognare questi stronzi che non rispettano nemmeno il significato del termine MATRIMONIO.
L'Occidente è ormai un mondo corrotto dal relativismo e dalle varie lobbies, compresa quella degli omosessuali, che si nascondono anche nei parlamenti. Viviamo in un periodo di totale decadenza. I francesi che hanno votato per Hollande dovevano sapere che era favorevole al ricoscimento delle coppie di pederasti e lesbiche, aggiungendo persino il diritto all'adozione. PAZZESCO.
E che dire di questi stessi "giudici", tra cui tanti professoroni di merda, del tutto ignoranti in fatto di scienza, che, dopo tanti anni si accorgono che l'attuale legge elettorale è anticostituzionale? Io l'avevo capito da subito, pur no essendo un costituzionalista. Infatti una legge che assegna un premio di maggioranza alla Camera sino a permettere di avere il 55% dei deputati a quel partito che rispetto agli altri abbia avuto anche solo un voto in più alle elezioni non può non essere anticostituzionale perché non rispetta la volontà generale del popolo, che si vede costretto a subire la dittatura del 55% da parte di un partito, come il PD, che ha conseguito un 30% di voti alle elezioni. Questa Corte non ha nemmeno avuto il coraggio di dire che l'unico sistema elettorale giusto che rispecchi la volontà popolare è il sistema proporzionale. Punto e basta. Il parlamento in questo modo risulta frammentato perché il popolo è frammentato tra tanti partiti? Cazzi loro. "Ogni popolo ha il governo che si merita" (Aristotele, Politica, VIII).    

Ed ecco quanto scelleratamente ha detto il presidente di questa Corte di pazzi FRANCO GALLO. 


Un altro esempio di “invito” rimasto sinora inascoltato è quello contenuto nella sentenza n. 138 del 2010. In tale pronuncia la Corte ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il «diritto fondamentale» di ottenere il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione. Ha perciò affidato al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti piú opportuni

.
Va anche ricordata l’esortazione, anch’essa rimasta priva di ségui to, a modificare la legislazione che prevede l’attribuzione al figlio del solo cognome paterno.

10

La Corte ha sottolineato che l’attuale disciplina costituisce il «retaggio di una concezione patriarcale della famiglia» ed ha invitato ad introdurre una normativa che abbia una maggiore considerazione del principio costituzionale di uguaglianza fra uomo e donna (sentenza n. 61 del 2006).

È appena il caso di menzionare, poi, l’altra raccomandazione tanto spesso richiamata nelle piú diverse sedi politiche a modificare la vigente legge elettorale. Già con le sentenze n. 15 e n. 16 del 2008 e, piú di recente, con la n. 13 dello scorso anno, la Corte ha invano sollecitato il legislatore a riconsiderare gli aspetti problematici della legge n. 270 del 2005 «con particolare riguardo all’attribuzione di un premio di maggioranza [...] senza che sia raggiunta una soglia minima di voti e/o di seggi».

Infine, sempre in tema di non adeguamento del legislatore a princípi evidenziati dalla giurisprudenza costituzionale, va richiamata la sentenza n. 199, anch’essa dello scorso anno, che per la prima volta ha fatto applicazione del principio già in precedenza enunciato dalla Corte nelle sentenze n. 9 del 1997; n. 468 del 1990; n. 33 e n. 32 del 1993 secondo cui è vietato al legislatore ripristinare la normativa abrogata dalla volontà popolare, salvo che il ripristino non sia giustificato da mutamenti del quadro politico o delle circostanze di fatto.

Nessun commento: