mercoledì 14 febbraio 2018

PERCHE' MEGLIO LA SCUOLA PRIVATA FINANZIATA DALLO STATO



I recenti episodi che hanno visto un bullo accoltellare un docente e un genitore picchiare un docente che aveva rimproverato un alunno vi è da domandarsi che funzione educativa possa avere oggi la scuola pubblica avendo ormai perso la famiglia un ruolo educativo perché dovrebbero essere più spesso i genitori ad essere educati. La famiglia non è un filtro sicuro tra la scuola e la società. Si pensi a coloro che frequentano la scuola provenendo da famiglie malavitose. E' vero che la scuola non ha come primo fine quello di educare ma quello di istruire. Ma di fronte alle lacune dovute alla mancanza di educazione proveniente dalle famiglie solo una scuola privata può sopperire alle deficienze della famiglia. Solo una scuola privata può negare l'iscrizione a certi elementi. Purtroppo la scuola pubblica ha perso anche questa secondaria funzione, quella educatrice, perché aperta a tutti. Bisogna dunque che nascano delle scuole che possano selezionare le menti migliori evitando che queste subiscano il peso della presenza di elementi che peggiorano l'andamento degli sudi ritardando lo svolgimento dei programmi di studio. Per di più oggi la scuola pubblica è invasa da stranieri che hanno difficoltà ad esprimersi in italiano. Una scuola privata equiparata a quella pubblica ma finanziata anch'essa dallo Stato potrebbe impedire la presenza di tutta questa zavorra.      
L’elevazione a 16 anni della scuola dell’obbligo, suggerita da una concezione morale dell’egualitarismo, che vuole imporre dispoticamente il proseguimento degli studi oltre la scuola media inferiore, invece di offrire, dopo questa, una scuola professionale, può avere come duplice risultato soltanto il declassamento degli studi – derivante dalla pratica necessità di promuovere tutti – nonché il danno che subiscono gli studenti migliori, che nello svolgimento del programma sono costretti a stare al passo dei peggiori, con la scusa che questi ultimi debbono essere aiutati a causa del loro deficit mentale. E’ pertanto auspicabile che la scuola pubblica, divenuta ormai un cesso pubblico, ricettacolo della demagogia, venga integrata, con finanziamento statale, dalla scuola privata, dove l’occhio vigile del padrone impedisce gli scioperi e dove agli studenti peggiori e turbolenti può essere negata l’iscrizione, in modo che essa diventi la scuola dei migliori, indipendentemente dall’appartenenza al ceto sociale, in base al principio della salvaguardia delle pari opportunità. Meglio anche la scuola dei preti, ma con programmi ministeriali che prevedano l’esclusione dell’insegnamento della religione cattolica, da sostituirsi con l’insegnamento di storia delle religioni. Lo stesso discorso vale per le Università, dove, superato un concorso, il docente può anche smettere di studiare, divenendo inamovibile. Soltanto le Università private, finanziate dallo Stato, permetterebbero la selezione dei professori e degli studenti migliori.       

Si aggiunga che oggi la scuola media, inferiore e superiore, non può dare economicamente dignità sociale ad un professore, per cui essa è ormai, per il 90%, costituita da un corpo di insegnanti donne. E valgono su questo punto le considerazioni che faceva Schopenhauer sul carattere femminile. “Le donne, data la debolezza della loro ragione nel comprendere i principi universali, nell’attenervisi e nel prenderli come norma, sono molto meno capaci degli uomini nella virtù della giustizia…; superano invece gli uomini nella virtù dell’amore del prossimo, perché la spinta in questo caso è per lo più concreta e parla direttamente alla compassione, alla quale le donne sono decisamente più accessibili…La giustizia è una virtù piuttosto maschile, l’amore del prossimo piuttosto femminile”. Se così è, si può dire che


la scuola pubblica in Italia è dominata dalla compassione piuttosto che dal merito.

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1 commento:

Pietro Melis ha detto...

NO! Un po' me l'aspettavo. Schopenhauer ha esagerato anche se penso che la figura maschile rappresenti meglio un'autorità come nella famiglia. Ho voluto esprimere la considerazione che purtroppo la figura maschile nella scuola è ormai quasi scomparsa trasformando il corpo degli insegnanti in una scuola in un gineceo perché l'insegnante di scuola media uomo è socialmente una figura squalificata. Mi immagino un dialogo tra due donne: che fa suo marito? Risposta: lavora in banca. E il suo? La seconda ha quasi vergogna nel rispondere che insegna in una scuola media, se pure superiore, dove non si può nemmeno fare carriera sovrastando altri colleghi in base al merito. Non esistono infatti, come nelle Università, diverse fasce di insegnamento con diverse retribuzioni. Infatti gli stipendi sono da fame e le donne insegnano per portare a casa un secondo stipendio non avendo spesso una vera vocazione per l'insegnamento anche se non si può generalizzare. Da qui lo scadimento della scuola pubblica che serve spesso come rimedio alla disoccupazione per le donne che non trovano altra alternativa. Tuttavia penso che nelle scuole elementari possa servire meglio la figura femminile. E penso che oggi siano pochissimi gli uomini che siano maestri nelle scuole elementari. Le donne sono ormai la maggioranza in magistratura, ma solo perché studiano di più. Ma i risultati per esperienza personale sono spesso più negativi rispetto a quelli degli uomini. Ho avuto sentenze civili aberranti da parte di donne. Soprattutto in una vicenda civile che sta durando da 20 anni e mi aspetto una sentenza da un giorno all'altro come una spada di Damocle sulla testa. Gliene potrò parlare al telefono. Una donna che ha fatto una sentenza non definitiva aberrante e schizofrenica giungendo a scrivere il contrario di ciò che aveva scritto in pagine precedenti e cita contro di me sentenze della Cassazione che invece sono pienamente favorevoli a me. INCREDIBILE MA VERO. La Corte d'Appello della mia città è ormai composta solo da donne, a cominciare dalla presidente, dopo che gli uomini sono andati tutti in pensione. Debbo sperare di vivere ancora abbastanza per vederne la fine in Cassazione dove certamente verrebbero colti tre vizi di nullità insuperabili. E sono pessmista. Una vicenda che mi ha dissanguato economicamente nel cercare di riacquistare una proprietà che era stata venduta da un liquidatore la cui nomina fu poi dichiarata illegittima da un presidente del Tribunale. Ma poi non ho mai trovato un giudice che abbia posto rimedio ad un errore materiale, nemmeno giuridico, nella nomina del liquidatore. Se ha curiosità potrà leggere la mia vicenda anche nel mio blog. Non posso qui fornirle le parole chiave per rintracciarla.