giovedì 29 maggio 2025

Mi MANCA LA CORREZIONE DELLE ULTIME 50 PAGINE DI UN TESTO Di 150 PAGINE INTITOLATO UN MONDO AL OICSEVOR (ROVESCIO)

 Sarà pubblicato prima da Amazon per due motivi. Amazon non esercita una censura sui libri che stampas per si riduduce ad un lavoro di stampatore e basta. Ad Amazon editore non interessa intervenire sul contenuto del testo e lascia a se stesso il ricavato delle vendite nella misura del 60 % per affrontare il costo della stampa e pagare i suoi collaboratori per la stampa del libro. L'autore deve stare attento a con commettere errori di battitura e di sittassi perché Amazon non esercita il lavoro di editing. Aspetto negativo. Ma è anche  un vantasggio perché Amazon si trattiene il 40% delle vendite lasciando all'autore il 60% con in più la libertà di poterlo stampare con altri editori. Questo è possibile perché proprietario del libro rimane l'autore e non l'editore, e l'autore può ripubblicarlo con altro qualsivoglia editore. iL noto libro di Vannaci passò prima per AMAZON AVENDO FRETTA. Ma poi il suo libro fu riscritto forse del proprietario dell'editore il CERCHIO, che lo modificò nella scrittura avendo bisogno correzioni riguardanti la scrittura italiana e non il contenuto. Una volta impaginato il testo (questo non è il compito di Vannacci e di chi lo assiste Amazon si limita a fare il lavoro di impaginazione anche potendo ignorare il contenuto del testo, potendo pertanto rimanere errori scrittura. Dopo la pubblicazione del testo con Amazon, il libro rimane di proprietà dell'autore, e ciò consente all'autore di farlo pubblicare anche dall'editore che abbia interesse a pubblicarlo. L'editare ha un lavoro facilitato perché Amazon fornisce un testo corretto completamente nella lingua italiana.     

lunedì 26 maggio 2025

IL MIO COSTANTE TRAGICO PENSIERO

Perché l'essere invece che il nulla? Tutta la filosofia occidentale è partita da questa domanda. Parmenide, il terribile Parmenide, come lo definì Platone nel dialogo omonimo, l'opera che nella seconda parte arriva ai vertici del pensiero di tutta la storia della filosofia, cercò di dare una risposta che appare banale nella sua profondità. Il pensiero è pensiero dell'essere perché il nulla non può essere pensato. Ma Parmenide partì dal pensiero come premessa. Ed è per questo che la frase di Parmenide non può soddisfare. Perché partire dal pensiero invece che dall'essere? Anche Platone cadde dentro la risposta di Parmenide che cercò di superare presupponendo che l'essere non possa esistere senza il pensiero. Gli idealisti infatti cadono in questa affermazione antiscientifica. Poniamo da parte il pensiero considerando che l'essere (l'universo) continuerebbe ad esistere anche senza la presenza umana sulla Terra e anche senza la presenza di altri esseri pensanti in una qualsiasi altra parte dell'universo.  Perché esiste dall'eternità l'universo piuttosto che uno spazio vuoto e infinito? Questo pensiero faceva naufragare Leopardi nella sua più famosa poesia L'infinito. Ma al contrario di Leopardi che diceva "e il naufragar m'è dolce in questo mare" il naufragar nell'infinito dell'essere non mi è affatto dolce. E' tremendo. Tutte le religioni sono sorte dalla paura del nulla dopo la morte perché il nulla può essere pensato, come ancor più profondamente spiegò il primo Heidegger in Essere e il tempo (1927), con ciò contraddicendo Parmenide. Il nulla è per Heidegger l'anticipazione del nulla dopo la morte. Ma il secondo Heidegger, senza per questo negare il primo Heidegger, cercò di dare una spiegazione che  giustificasse l'esistenza del pensiero traendolo fuori dalla sua casualità, quale si deve ritenere scientificamente in base alla cosmologia e all'origine della vita nella sua evoluzione dalle prime manifestazioni di vita sulla Terra. Il pensiero per il secondo Heidegger non è frutto della casualità quale presupposto dell'origine della vita. Il pensiero per il secondo Heidegger è pensiero dell'essere non nel senso di Parmenide, che poneva come principio l'essere e non il pensiero. Per il secondo Heidegger il pensiero è pensiero dell'essere nel senso che il pensiero appartiene all'essere quale necessaria manifestazione dell'essere a se stesso. Ma allora è evidente che la risposta di Heidegger andava oltre la scienza per cadere nella metafisica. Rimane il tragico del nulla dopo la morte. Parafrasando il Don Abbondio dico che se uno la fede non ce l'ha non se la può dare. E che pensare dello spiritismo se non vi sono trucchi? Perché dovrebbe esistere l'immortalità solo per l'anima umana negandola ad ogni altra forma di vita se unica è l'origine di tutte le forme di vita come ci spiega la biologia evoluzionistica? Avrei preferito non nascere per non essere sottoposto al tragico del pensiero del nulla.        

venerdì 23 maggio 2025

SIA CONDANNATO A MORTE PER CRIMINI CONTRO L'UMANITA'...

 ...ma insieme con tutti quegli ebrei che sono colpevoli per non avere promosso una guerra civile contro i sostenitori del criminale Netanyahu.  

giovedì 22 maggio 2025

PAZZESCO. LA CORTE COSTITUZIONALE VA CONTRO SE STESSA

Viene ammessa l'esistenza di due madri e di due padri. Contro l'art. 29 della Costituzione che riconosce solo "la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio". Gli imbecilli, e ce sono tanti nel parlamento, diranno che il matrimonio è già stato riconosciuto in coppie omosessuali. Ecco la prima manomissione della Costituzione che per matrimonio i costituenti avevano in mente un uomo e una donna, meglio dire un maschio e una femmina. Ma questo non è bastato.  Adesso viene elevato o elevata a genitore o a genetrice chi genitore o genetrice non è. Quando leggo queste aberrazioni contro natura per reazione mi viene da parteggiare per la Russia che ha invaso l'Ucraina, piena di cliniche dove pagando si compera uno spermatozoo o un ovulo lasciando nell'anonimato chi si è prestato a questa pratica innaturale. Oltre tutto si nega al nasscituro il diritto di sapere chi siano i genitori veri, cioè quelli biologici. Perché altrimenti si nega il diritto di sapere chi sia il genitore anonimo, e pertanto quali malattie il nascituro possa avere ereditato dal genitore anonimo o dalla genitrice anonima, essendo impedita una anamnesi medica. Pertanto non dovrebbe essere permesso ad una donna di partorire senza individuare chi sia il genitore biologico. Invece è garantito l'anonimato a chi cede uno spermatozoo ad una donna partoriente in ospedale. Si sono inventati l'espressione "coppie arcobaleno" questi sciagurati che pensano solo al loro egoismo pretendendo di essere normali. Ho sempre ritenuto necessario che il futuro disgraziato non sia privato del suo diritto di sapere chi sia il padre o la madre biologica, che hanno donato rispettivamente uno spermatozoo o un ovulo. Se una cosa simile fosse capitata a me avrei odiato il padre o la madre biologica che per puro egoismo fossero ricorsi ad una inseminazione artificiale impedendomi di sapere chi fosse il genitore rimasto anonimo. Perché chiamare il falso genitore o la falsa genitrice alla stregua di un secondo padre o di una seconda madre? Non so come avvenga l'adozione nel caso di una coppia normale che chiedano l'adozione. Gli "arcobaleno" hanno il cervello tarato dal loro egoismo Occorre una legge che imponga che nessuno o nessuna possa avvalersi di una inseminazione artificiale nell'anonimato del donatore o donatrice. Nessuno ha domandato di nascere.      

martedì 20 maggio 2025

CHE COSA CHIEDEREI ALL' ATTUALE NEOELETTO PAPA LEONE XIV

Mi dica quando Dio avrebbe infuso alla specie Homo l'anima immortale. La specie Homo derivò dall'Australopithecus africanus, da cui derivò la specie più bassa dell'Homo, che è l'Homo abilis, da cui derivarono l'Homo erectus e, per ulteriore evoluzione biologica, l'Homo sapiens di Neanderthal e l'Homo sapiens sapiens. Leibniz pensò che Dio avesse infuso l'anima immortale "per folgorazione" a tutta la specie umana dopo che la specie raggiunse un certo grado dell'evoluzione. Contemporaneo di Darwin fu Wallace, a cui Darwin riconobbe di essere arrivato all'evoluzione biologica indipendentemente da lui. Ma Wallace, considerando l'evoluzione assai rapida del cervello umano rispetto a tutta l'evoluzione biologica precedente del cervello umano giunse alla conclusione che Dio avrebbe guidato da quel punto in poi l'evoluzione della specie Homo. Dopo di che Wallace incominciò ad interessarsi allo spiritismo. Darwin, sconcertato, gli scrisse così: "Tu hai ucciso il nostro comune figlio". Cioè l'evoluzione basata sulla selezione naturale. Ma non basta. In quale fase o momento dell'evoluzione sarebbe stata infusa l'immortalità all'anima umana? Se ne dovrebbe dedurre che poco prima si sarebbero avuti genitori privi dell'anima immortale ma generanti figli dotati di anima immortale. Non basta. I primi ominidi che ebbero l'anima immortale non avrebbero conosciuto i loro genitori nell'aldilà. In che cosa sarebbe consistito il peccato originale, senza il quale non si giustifica l'incarnazione del Verbo, incarnatosi per togliere con il battesimo il peccato originale? Ancora non basta. Dai reperti archeologici risulta che l'Homo erectus in Asia convisse con il più evoluto Homo sapiens. E infine: avevano l'erectus e il sapiens una conoscenza del peccato che esige una responsabilità morale? E in che cosa sarebbe consistito il peccato originale se si deve fare a meno del racconto biblico della creazione che contrasta con l'evoluzione biologica? Domanda senza  che vi possa essere una risposta. Alcuni teologi cristiani, pur accettando l'evoluzione biologica, pensarono che il peccato originale si sarebbe trasmesso a tutta l'umanità per compartecipazione alla stessa specie. Lo stesso S. Paolo nell'Epistola ai Romani, che Lutero considerò il documento fondativo del cristianesimo, dovette riconoscere che anche i pagani si sarebbero salvati se avessero rispettato "la legge naturale iscritta nei loro cuori". Ma S. Paolo, il vero fondatore del cristianesimo, si accorse o non si accorse che in questo modo non sarebbe stata necessaria la predicazione del cristianesimo? Giovanni Paolo II ha detto che bastava il rispetto della legge naturale per essere destinati alla salvezza. Si consideri che tutti i popoli non toccati dalla predicazione evangelica si sarebbero comunque salvati. Prima del cristianesimo, d'altronde, il cristianesimo non poteva essere considerato alla stregua di un biglietto di ingresso alla salvezza. Prima del cristianesimo, e ancora oggi per tutte le popolazioni non toccate dalla conoscenza del cristianesimo, vi era una sorta di autostrada per arrivare in paradiso. Con l'entrata del cristianesimo nella storia l'autostrada si ridusse ad una strada stretta e pericolosa, tutta piena di curve pericolose perché si può andare facilmente fuori strada. In sostanza: il cristianesimo ha reso più difficile l'ingresso in un paradiso perché nella mancanza di una conoscenza delle norme, pur contraddittorie, dei dettami evangelici non vi è peccato. Lo ha scritto lo stesso S. Paolo che non vi è peccato se non si ha coscienza del peccato. Questo vorrei dire all'attuale neoeletto papa Leone XIV.                   

sabato 17 maggio 2025

FIERA DEL LIBRO PER GLI IGNORANTI

Intervistati sempre autori di romanzi. Quand'ero bambino leggevo classici di libri di avventure, Verne, Stevenson, Kipling, etc., etc. Ora tutti chiusi in scatoloni sopra grandi armadi. Nella mia libreria non vi sono romanzi. Riconosco che possono esservi stati dei limiti in me. Ma che cosa ho perso? Secondo me nulla. Crescendo mi sono reso conto che perdevo tempo perché non mi davano conoscenze. E il tempo dedicato a un romanzo era tempo rubato a saggi scientifici, filosofici e storici. A dire il vero nemmeno i testi filosofici danno conoscenze se non affrontano tematiche scientifiche perché ogni filosofo inizia sempre criticando altri filosofi. La storia della filosofia è paragonabile a un ristorante con un vastissimo menù. Ognuno sceglie il piatto che più aggrada al suo palato. Ma non avrà nuove conoscenze. In tutta la vita, tolti i romanzi di avventure, non ho più letto romanzi. E Kafka e Dostoevskij, per esempio, sono da trascurare? Hanno un fondo filosofico con riflessioni sulla vita, sul bene e sul male. Ma nemmeno essi danno conoscenze. Anche i grandi romanzieri sono degli ignoranti. Mi ricordo di un Giorgio Bocca che spiegò in che cosa consistesse la differenza tra uno scienziato e un romanziere. Il primo ha il tavolo da studio ricoperto di libri a cui deve fare riferimento nello studio. Il secondo ha il tavolo senza presenza di libri perché non gli servono. Rimane ignorante. Conoscono i romanzieri la relatività ristretta e generale di Einstein? Hanno conoscenze riguardanti la comune origine di tutte le forme di vita che demolisce ogni spiegazione teologica? Allora vi sarebbe da concludere con la pagina con cui si concludono le Ricerche sull'intelletto  e sui principi della morale di David Hume. 

"Quando scorriamo i libri di una biblioteca, persuasi di questi principi, che cosa dobbiamo distruggere? Se ci viene alle mani qualche volume, per esempio di teologia o di metafisica scolastica, domandiamoci: Contiene qualche ragionamento astratto sulla quantità o sui numeri? No. Contiene qualche ragionamento sperimentale su questioni di fatto e di esistenza? No. E allora gettiamolo nel fuoco perché non contiene che sofisticherie e inganni". 

mercoledì 14 maggio 2025

L'INGORDO AUSTRIACO

Non gli bastano i milioni che guadagna con il tennis. Accetta anche di fare pubblicità per una nota pasta, per un operatore della rete mobile e anche per una crema per la pelle. Pagasse almeno le tasse in Italia. NO. Ha la residenza a Montecarlo. E gli idioti vanno a vederlo come se fosse un italiano. NO. E' un austriaco, nato da genitori austriaci anche se è nato in Alto Adige, in realtà Sudtirolo che fu per secoli terra austriaca sino a quando ingiustamente passò all'Italia dopo la prima guerra mondiale. Sinceramente, quando lo vedo mi sta sulle palle. Non ne sopporto nemmeno la vista. 

Ma l'Italia dopo la seconda guerra mondiale perse ingiustamente terre che erano state sempre italiane, come l'Istria e la Dalmazia per la loro appartenenza alla Repubblica veneta. 

domenica 11 maggio 2025

MI SI DIA UNA RISPOSTA SULL' ALDILA'

I papi dovrebbero dirci che cosa vi è dopo la morte. Il resto non mi interessa. In che cosa consisterebbe l'eternità dell'anima immortale dopo la morte? Mi spaventa una eternità dell'anima se non si sa che cosa si faccia durante questa eternità. Si ritrovano le anime dei nostri familiari? E perché non dovrei rivedere gli affetti dei miei familiari non umani cioè i cani e i gatti? Data la comune origine di tutte le fome di vita allora dovrebbero avere una eternità anche tutti gli insetti, compresi le pulci, i pidocchi, le schifose zecche etc., etc. Mi si dia una risposta che riguarda l'aldilà e non l'aldiqua. di cui invece si occupano anche i papi. Mi si dia una risposta nel mio blog pietromelis.blogspot.com

sabato 10 maggio 2025

MA E' CONSERVATORE O PROGRESSISTA LO SPIRITO SANTO?

Forse lo Spirito Santo era distratto quando fu eletto il predecessore di Leone XIV

giovedì 8 maggio 2025

HA VINTO S.AGOSTINO CON LA DOTTRINA LUTERANA DELLA PREDESTINAZIONE

Da un mio manoscritto di circa 700 pagine intitolato Geometria del diritto naturale. La morale come oblio della giustizia. Dall'Antichità a oggi. Manoscritto risalente ad alcuni anni fa e che attende ancora di essere pubblicato.  Aggiungo qui che la fondamentale contraddizione di Agostino è la stessa contraddizione di S.Paolo, che da una parte riconosce il valore delle opere e dall'altra affaccia la dottrina della predestinazione perché Dio non può perdere la sua libertà facendosi subordinare dalle opere. Ma con ciò venendo a mancare la ragione del proselitismo cristiano. Agostino accetta solo un corno delle Epistole di S. Paolo, cioè la predestinazione, diventando così involontariamente ispiratore della Riforma di Lutero e di Calvino. Mi sono sempre domandato come Agostino possa ancora essere considerato il maggiore Padre della Chiesa cattolica quando, invece, meriterebbe di essere considerato un pericoloso eretico. Il fatto è che lo stesso cristianesimo nacque dalla contraddizione delle Epistole di S. Paolo, specialmente dell'Epistola ai Romani, che Lutero considerò il documento fondatore del cristianesimo. Si aggiunga l'ulteriore contraddizione derivante dal fatto che Agostino considerò "massa dannata" tutti coloro che fossero rimasti fuori del cristianesimo se Dio aveva già stabilito dall'eternità coloro che si sarebbero salvati. Il nuovo papa Leone XIV, agostiniano, si è mai reso conto di tutte le contraddizioni contenute nelle opere di Agostino?  La Controriforma cercò di porre riparo alla contraddizione esistente tra il riconoscere valore alle opere e la predestinazione agostiniana-luterana e si appellò invece al geniale equilibrismo di S. Tomaso, che sostituì alla predestinazione la prescienza per salvare il valore delle opere. Dio conosce il futuro ma lascia libero l'uomo non intervenendo nel suo operare. La grazia è qualcosa in più che facilita le opere di bene.        

Non minori illogicità possono riscontrasi sul tema della libertà, che Agostino affrontò cercando inutilmente di accordare il libero arbitrio con la predestinazione dovuta alla grazia di Dio, combattendo, da una parte il determinismo dei manichei, dall’altra la tesi di Pelagio, secondo cui la salvezza è ottenibile soltanto con le opere, e non con la grazia. Agostino oscillava tra due opposte esigenze: la salvaguardia della libertà come fatto non naturale – ché, se fosse naturale, ricadrebbe nella necessità naturale – ma come grazia divina concessa a tutti, e la necessità di giustificare la libertà divina a tal punto da non doverla rendere dipendente dai meriti acquisiti da una volontà umana moralmente libera. Questa doppia esigenza nasceva dalla necessità di giustificare la dottrina del peccato originale, che avrebbe corrotto la natura umana e reso necessario l’intervento della grazia divina come libero dono, non vincolato dall’uso buono della volontà libera. Nel De libero arbitrio Agostino, combattendo i manichei, non aveva tenuto conto che la sufficienza delle opere ai fini della salvezza rendeva privo di conseguenze il peccato originale, e conseguentemente inutile il sacrificio della croce. Ma, attribuendo nel De libero arbitrio a tutti gli uomini la volontà libera come costitutiva dell’anima umana per volontà soprannaturale, negava il male radicale del peccato originale che rendeva necessaria la redenzione per la riacquisizione della libertà morale. Inoltre, escludendo l’esistenza del male “in quanto tutto ciò che esiste è buono” (Confessioni, VII, 13,19), Agostino favoriva un atteggiamento di indifferenza tra il peccare e il non peccare. Secondo Pelagio la grazia si aggiunge alle opere, se queste sono virtuose. Non è dunque la grazia di Dio che può rendere meritorie le opere. Tesi, quelle di Pelagio, assai vicine a quelle di Ario, nel loro riferimento immediato alla morale stoica dell’autoresponsabilità, che si traduce in norma divina soltanto in quanto norma di giustizia nel suo appello alla ragione naturale. Pelagio riteneva che il peccato originale non avesse corrotto la natura umana impedendole di conservare il libero arbitrio indirizzandolo con le opere meritorie verso il bene, e che, pertanto, Gesù non fosse il redentore, il figlio di Dio incarnatosi per togliere il male radicale del peccato originale. Gesù era soltanto un maestro di morale di cui bisognava seguire l’esempio.  

Partendo dalla questione del libero arbitrio, e non, come Ario, dalla questione della natura del Verbo, ritenuto da Ario una creazione di Dio finalizzata all’incarnazione di Gesù, e perciò priva della sostanza di Dio, Pelagio arrivava anch’egli a negare la divinità di Gesù. Agostino, radicalizzando la grazia divina come espressione del suo sommo arbitrio, finiva, come Ario, con il subordinare la ragione di Dio, il Verbo, alla sua libera volontà, con la conseguenza di distorcere il concetto di giustizia appellandosi alle parole di S. Paolo: “Indipendentenmente dalla legge è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti; vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù” (Lett. ai Romani, 3, 2). “Se qualcuno fra voi si immagina d’esser savio in questo secolo, diventi pazzo affinché sia savio; perché la sapienza di questo mondo è pazzia presso Dio” (Lett. ai Corinzi, 3, 18). Di fronte alle ambiguità, già viste, di S. Paolo, che aveva anche scritto che i pagani si potevano salvare anche con la legge morale inscritta nei loro cuori, Agostino radicalizza uno dei corni della contraddizione paolina, per aggiungere al primato della fede quello della predestinazione, che rendeva inutile la stessa fede, nonché tutto il discorso sulla giustizia. Egli scrive a proposito della grazia: “ Le opere non producono grazia, ma sono prodotte dalla grazia. Così nessuno fa il bene per ricevere grazia, ma perché ha ricevuto la grazia opera il bene” (De diversis quaestionibus ad Simplicianum, I, quaestio II, 3). Inoltre: “ La grazia non viene elargita a tutti gli uomini, e colui al quale è data non la riceve in considerazione delle sue buone opere, né in ricompensa della sua buona volontà” (Epistola 217 ad Vitalem carthaginensem).

Non basta dunque credere in Cristo figlio di Dio; Dio concede la grazia per una sua giusta decisione. Il concetto di giustizia è così diventato ormai soltanto una farsa, perché ha cancellato totalmente qualsiasi appello alla ragione, sostituita dalla volontà. Dio può esigere, sia l’espiazione del peccato, sia condonarlo, secondo Agostino (Ibid., quaestio 16). E aggiunge: “ Di chi non ha misericordia, a chi ritiene che non si debba usare misericordia, egli giudica nel segreto più intimo della sua giustizia, lontanissimo dall’umano sentire. I suoi giudizi infatti sono ‘imperscrutabili e ininvestigabili le sue vie’ (Lett. ai Romani, 11, 33)…Che diremo? Che in Dio vi è ingiustizia, se Egli a chi gli piace richiede e, a chi gli piace condona, Egli che, in ogni caso, non richiede se non ciò che gli è dovuto, non dona se non ciò che è suo?” (De diversis quaestionibus, quaestio 16, 22). Volendo essere più cristiano di S. Paolo, Agostino non solo non riconosce alcuna salvezza fuori della fede, condannando così tutta l’umanità non cristiana, ma esclude anche qualsiasi possibilità di salvezza per i cristiani che non siano toccati dalla grazia.

Partendo da tali premesse non era nemmeno possibile giustificare nel De civitate Dei la storia di Roma con spirito messianico, in una asserita dialettica tra il bene ed il male, tra la città celeste e quella terrena, se la predestinazione annulla qualsiasi libertà, mentre giustifica il male quale parte di un disegno divino imperscrutabile. “Questa città celeste, finché è peregrina in terra, chiama a sé i cittadini di tutte le genti, e in tutte le lingue raduna la peregrina compagnia; né si preoccupa di ciò che in essi è diverso nelle costumanze, nelle leggi e negli statuti con cui consegue e si conserva la pace terrena: non guasta alcuna cosa, non distrugge alcunché, anzi piuttosto custodisce e asseconda quelle istituzioni che cooperano alla pace terrena, purché non danneggino la religione per la quale vengono ammaestrati i popoli nell'adorazione dell'unico, vero e sommo Dio" (De civitate Dei, XIX, 17).

Si può notare come la bontà delle istituzioni giuridiche venisse vagliata da Agostino in base al loro accordo con la religione cristiana. L’apparente razionalismo di Agostino (di radice neoplatonica) è soltanto la maschera di un irrazionalismo mistico impregnato di contraddizioni.

 

mercoledì 7 maggio 2025

IL CARDINALE GIANFRANCO RAVASI

Ha 83 anni e pertanto non può far parte dei 133 cardinali che elegeranno il nuovo papa. Ma l'età non impedisce ai 133 cardinali di nominare papa un cardinale, o anche un vescovo, in teoria anche un umile prete, che ha superato gli 80 anni e pertanto non può far parte del conclave. Ritengo che sarebbe il migliore papa perché sovrasta per grande cultura tutti quelli che stanno per eleggere il nuovo papa. Non esiste lo Spirito Santo perché Ravasi non è stato incluso tra i papabili. 

martedì 6 maggio 2025

DUE CRIMINALI. MA IL SECONDO MENO RISPETTO AL PRIMO

Il primo è Netanyahu che ha distrutto tutti i palazzi della striscia di Gaza dimostrando da imbecille che gli preme sconfiggere Hamas invece di salvare gli ostaggi. Dopo la strage di 1200 israeliani il 7 ottobre del 2023 avrebbe dovuto scendere a patti con i terroristi di Hamas liberando gli arabi detenuti nelle carceri dovendo avere come priorità la salvezza degli ostaggi presi dopo il crudele eccidio portato a termine dai criminali di Hamas che hanno poi portato in ostaggio i prigionieri. Solo dopo avrebbe dovuto scatenare la guerra contro Hamas, che d'altronde era stato con grave insipienza riconosciuto da Israele per contrapporlo al "governo" palestinese di Abu Mazen. Il criminale Netanyahu non capì che per molti anni Hamas aveva costruito sotterranei lungo tutta la striscia di Gaza, dove erano stati portati tutti gli ostaggi. La sua criminalità ha aumentato l'odio degli arabi, che non possono essere sconfitti nei sotterranei dove ancora vengono tenuti gli ultimi 49 ostaggi, dopo la liberazione di molti di essi, ma dove ne sono morti molti altri. 

Putin è un altro criminale che continua a muover guerra contro l'Ucraina pretendendo di incamerare il territorio del Donbass nella Russia. Ma l'invasione dell'Ucraina, bisogna ricordarselo, fu una risposta all'eccidio perpetrato dagli ucraini nei confronti dei russi abitanti nel Donbass.  L'insipiente Zelensky avrebbe dovuto concedere un'ampia autonomia ai russi del Donbass. Ricopiando la politica che l'Italia mise in atto per conservare l'Alto Adige, che in realtà è per l'Austria il Sudtirolo, che l'Austria perse dopo la prima guerra mondiale nonostante che il Sudtirolo avesse fatto sempre parte dell'Impero austriaco. L'autonomia fece sì che gli austriaci del Sudtirolo avessero dei privilegi economici che fecero preferire loro la permanenza entro i confini dell'Italia facendo sentire gli italiani stranieri nell'Alto Adige, con il tedesco come prima lingua nelle scuole e l'italiano come lingua straniera.  Il tennista Jannik Sinner, lo ci si metta in testa, non è italiano ma austriaco. Anche la sua racchetta è austriaca e non italiana. E il furbastro ha scelto come residenza Montecarlo per non pagare le tasse in Italia. Gli italiani sono, non dico accetti, ma sopportati solo come turisti, anche per esperienza personale. Mussolini, prima di allearsi scelleratamente con Hitler, aveva inviato l'esercito ai confini con l'Austria temendo che Hitler occupasse il Sudtirolo, come di fatto fece dopo l'istituzione della Repubblica Sociale.              

domenica 4 maggio 2025

IL DISCORSO VERITIERIO DI UN IPOTETICO ULTIMO PAPA

Riporto da un mio libro pubblicato nel 2010 e intitolato Io non volevo nascere. Io non volevo nascere per non essere costretto a vivere in un mondo che non mi può dare alcuna certezza costringendomi a vivere con domande che non possono avere alcuna risposta, né scientifica né, tanto meno, filosofica o religiosa. Una vita accompagnata dalla disperazione circa il senso e l'origine della vita, umana e non umana.    

 Il papa, come teologo esperto delle fonti dell'Antico Testamento, potrebbe essere assalito da forti dubbi sulla sua veridicità per un affiorare della ragione sopra il livello della fede, pur nello sforzo di rimuoverli dalla coscienza per occultarli nel subconscio. Benedetto XVI ha scritto che “la critica storica ha scompaginato la Bibbia rendendo non credibile la sua origine divina”.[1] Viva la sincerità! Che significa ciò? Può significare 1) che il Dio cristiano prima si sarebbe rivelato con pessime credenziali come Jahweh, cioè come sanguinario dio ebraico che, essendo ancora assente la trinità, e perciò privo della razionalità del Verbo (desunto dall'Intelletto neoplatonico), comandava lo sterminio di intere popolazioni ebraiche per salvare, da dio protonazista, la purezza della razza ebraica; oppure 2) il Dio cristiano non era Jahweh, che ha molte affinità con Allah, che gli aggiunse disgraziatamente il proselitismo con le armi, assente nel giudaismo, ed in tal caso la dottrina cristiana, fondata sulla continuità tra Antico e Nuovo Testamento, che, con tutti i suoi riferimenti all'Antico, vorrebbe essere il completamento del primo nella realizzazione delle antiche “profezie”, andrebbe in rovina.

  Date queste premesse, possiamo immaginare che il papa lasciasse libertà ai suoi dubbi, occultati nel subconscio e si affacciasse alla finestra sulla piazza S. Pietro per dire:

   “Carissimi fratelli in Cristo, non ho avuto sinora il coraggio di dirvi che, dopo ulteriori riflessioni sui miei studi di esegesi biblica, sono convinto che l'Antico Testamento sia tutto un imbroglio, e dunque lo è anche il Nuovo. Conservate di questo i messaggi morali, tra cui la norma “fai agli altri quel che vorresti fosse fatto a te”. E' un principio di carità cristiana, non un obbligo giuridico. Ma attenti ad intenderlo bene, perché potrebbe essere un principio pericoloso se qualcuno, per fanatismo religioso, si sentisse in dovere e in diritto anche di uccidere, credendo di dover meritare la stessa sorte della vittima se si trovasse al suo posto, perché ritenuta nemica della fede. Ricordatevi che Confucio nel 500 a.C. disse:  "Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te", che è una norma giuridica, e non morale. Cristiani, rompete le righe! Da oggi arrangiatevi! Ognuno per sé e Dio per tutti...sperando che esista. Ma non sarebbe certamente quello della Bibbia. E tanto meno quello del Corano, a cui non si può riconoscere nemmeno dignità morale, essendo un libro predicatore della violenza e dell'odio per coloro che non vi credono. Conservate le radici greco-romano-cristiane dell'Occidente, in conformità alle frasi di Gesù "il mio Regno non è di questo mondo" e "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio", giacché può esistere un cristianesimo laico, fondato sul diritto naturale, con Gesù uomo e non anche figlio di Dio se non per elezione, buono anche per gli atei, che, se rispettano la norma di Confucio, avrebbero più meriti, di fronte a Dio, rispetto ai credenti che hanno rispettato anche la norma di Cristo per salvarsi l'anima. Se Dio esiste, si salvi chi può! Ognuno a suo modo, credente o non credente, purché rispetti il diritto naturale, che, in quanto naturale, non può essere della sola natura umana, data la comune origine di tutte le forme di vita”. Così parlerebbe il papa del subconscio     

 


[1]M.Pera-J.Ratzinger, 

Senza radici. Europa.Relativismo.Cristianesimo.Islam, ,

Mondadori 2004, p.114.