sabato 31 luglio 2010

RISPOSTA SCELLERATA DI ITALIAZOOTECNICA (info@italiazootecnica.it) E MIO COMMENTO

Caro professore, se le fa schifo l'umanità ed i vigliacchi che comprano la
carne, vada pure su marte, il nostro pianeta ci guadagnerà (e con esso
l'umanità)...
...ma mi faccia il piacere...
Ps: "vada a lavorare.."




Io ho lavorato con il cervello per 40 anni, studiando anche storia della scienza, e in particolare biologia evoluzionistica, sulla base della quale è scientificamente dimostrato che l'uomo non è un animale carnivoro (basti considerare la lunghezza dell'intestino e il numero dei capezzoli), demolendo tutte le stronzate antropocentriche, mentre non ci vuole cervello per far nascere animali da macello, come fate voi. Infatti vi definisco subanimali. E su Marte dovreste andarci voi e tutti gli ipocriti che mangiano carne per liberare la Terra da quasi tutta l'umanità schifosa per vari gradi. Voi state al vertice. Oltre tutto è dimostrato che su questa Terra vi sono almeno 5 miliardi di individui in più, che la Terra non può alimentare proprio a causa di una dieta a base di carne, che sottrae cibo vegetale agli uomini a favore di animali da macello. E' dimostrato anche che almeno il 18% dell'inquinamento terrestre è dovuto alle flatulenze (volgarmente scorregge) degli animali sulla cui morte voi vi arricchite. Ma voi ignoranti queste cose non le sapete e sfruttate l'ignoranza per alimentare l'industria di morte. La follia politica si commisura all'ignoranza dei dati che documentano la follia economica del destinare a mangime per animali un ettaro di terreno che potrebbe produrre in un anno 2500 kg di proteine vegetali per uomini, mentre, destinato a mangime per animali, produce solo 250 kg di proteine animali (per di più dannose all'organismo). Sono dati ricavati da riviste scientifiche, che non vanno bene per voi , miserabili ignoranti che hanno la faccia tosta di dire a me di andare a lavorare, non sapendo che lo studio è il lavoro più faticoso (anche se il più bello) che esista per l'uomo, che per questo si dovrebbe differenziare dagli altri animali, mentre voi non siete nemmeno animali altrimenti sareste migliori. SIETE DEI SUBANIMALI, privi anche del cervello che hanno gli animali. Io non vi manderei su Marte. Vi manderei sul sole perché, bruciandovi, non rimanga traccia di simile fetida umanità. Io ho 70 anni e sono vegetariano dall'età di 10 anni. Ho superato in altezza (1, 80) due "fratelli" carnivori (uno già crepato per cancro) e sessualmente non mi è mai bastata una sola donna per volta, tanto per sfatare la diceria che i vegetariani siano degli impotenti. Ha detto il vegetariano Umberto Veronesi (noto oncologo) che la carne non soltanto non è necessaria ma è all'origine dei tumori del colon, del pancreas e dell'intestino. Voi siete dunque la causa dell'aumento del numero di decessi per cancro e del maggiore inquinamento della Terra, che dovrebbe liberarsi dei subanimali come voi. In Italia i vegetariani sono arrivati a 7 milioni e aumenteranno sempre di più alla vostra schifosa faccia.
E sul mio blog riporterò la vostra scellerata risposta con questo mio commento, che farò girare. "E cortesia fu lui esser villano" (Dante, Inferno XXXIII, 150).

venerdì 30 luglio 2010

MINACCE DI ITALIA ZOOTECNICA (INDUSTRIA DI MORTE) CONTRO LE VERITA' DOCUMENTATE DA L'ESPRESSO

informiamo il giornalista Bocca che se il nostro legale ravviserà gli estremi non tarderà ad arrivargli una denuncia querela con relativa richiesta di risarcimento danni che utilizzeremo per acquistare una pagina sull’Espresso per dire la nostra verità".

Ecco che cosa sanno minacciare questi miserabili "Pasticceri di MORTE" (Plutarco) che si fanno ricchi sulla morte degli animali. Ma la colpa non è tanto loro. Infatti essi non esisterebbero se non esistessero i vigliacchi che comprano la carne senza domandarsi quali sofferenze vi siano prima che la mangino e non avrebbero mai il coraggio, almeno una volta nella vita, di andare a ricavarsi da sé la bistecca in un mattatoio, uccidendo, spellando e squartando l'animale. Essi sono peggiori degli allevatori di morte e dei macellatori. Specie di subanimali. L'ipocrisia domina quasi tutta l'umanità, che per questo mi fa schifo.

LEGGETE QUESTO ARTICOLO DE L'ESPRESSO E BUON CANCRO A QUANTI MANGIANO CARNE (IPOCRITI MANDANTI DEI MACELLATORI)

dispiaceri della carne

Su cento polli controllati, più di 17 avevano la salmonella. E quasi la metà aveva un batterio che può provocare problemi intestinali. Controlli insufficienti. Allevamenti lager. Macellazioni clandestine. Ampio uso di farmaci. È allarme per gli animali che finiscono sulle nostre tavole. E ogni italiano ne consuma 92 chili l'anno.

VIDEO INCHIESTA AL SANGUE

Riccardo Bocca

(espresso.repubblica.it) 22 luglio 2010 - Nel piatto c'è un filetto al sangue. O una costata di maiale. O un pollo al forno che aspetta di essere divorato. La forchetta è già a mezz'aria quando si affaccia un dubbio: ma in che percentuale, la carne macellata in Italia, viene controllata dai veterinari pubblici? Insomma: quanto possiamo essere certi che, nel cibo che stiamo mangiando, non siano contenute sostanze tossiche o comunque pericolose?

La prima risposta arriva da Francesca Martini, sottosegretario alla Salute: "Il consumatore italiano può stare tranquillo", garantisce, "la sicurezza della filiera alimentare è assoluta, anche per la carne. Tutti gli standard europei vengono rispettati. I nostri veterinari sono un esempio di professionismo.

Dunque non c'è da preoccuparsi". O meglio: non ci sarebbe, se non si intrecciassero i dati dell'anagrafe nazionale bovina, dell'Istat e dell'Unione nazionale avicoltura con le statistiche del Piano nazionale residui, il programma ministeriale "di sorveglianza sulla presenza, negli animali e negli alimenti di origine animale, di residui di sostanze chimiche che potrebbero danneggiare la salute pubblica".

Da questo intreccio di analisi escono numeri poco entusiasmanti, scenari poco popolari. Nel 2009, ad esempio, la percentuale dei controlli sui bovini macellati (in tutto 2 milioni 949 mila 828) ha riguardato 15 mila 803 capi, ed è stata pari allo 0,5 per cento. Dei 13 milioni 616 mila 438 suini macellati, invece, i veterinari ne hanno controllati 7 mila 563, cioè uno striminzito 0,05 per cento. E ancora meno sono stati controllati gli 11 milioni 740 mila quintali di volatili macellati (tra polli, tacchini, oche e quant'altro), con un totale di 4 mila 316 verifiche e il record negativo dello 0,03 per cento (inferiore agli standard imposti dalle direttive Ue).

"Il settore delle carni è una polveriera, ne paghiamo ogni giorno le conseguenze, ma nessuno ha interesse a sollevare la questione", dice Enrico Moriconi, presidente dell'Associazione veterinari per i diritti animali (Avda). Un problema di prima grandezza, considerando che lo scorso anno gli italiani hanno consumato in media 92 chili di carne a testa, e che per il presidente di Assocarni Luigi Cremonini "i consumi sono destinati a crescere". Eppure l'opinione pubblica è serena: "La gran parte della popolazione continua a non chiedersi cosa può nascondere una bistecca", sostiene Moriconi: "Al massimo si agita quando scoppiano episodi di straordinaria gravità: come l'influenza aviaria nel 1999 e 2002, la cosiddetta mucca pazza nel 2001, o le carni suine irlandesi contaminate dalla diossina nel 2008".

Emergenze che la sanità italiana ha affrontato senza sbandamenti, va riconosciuto, adeguandosi velocemente ai protocolli internazionali. Ma la comune origine di questi allarmi è rimasta identica: "Una zootecnia suicida basata sugli allevamenti intensivi", la chiama Roberto Bennati, vicepresidente della Lega antivivisezione (Lav). "Una strategia industriale che, partita dagli Stati Uniti nel dopoguerra, è arrivata in Europa travolgendo regole e tradizioni".

Anno dopo anno, ettaro dopo ettaro, al posto dei pascoli si sono imposti capannoni "dove gli animali vivono in condizioni di sovraffollamento, immersi nell'inquinamento dei loro stessi escrementi (pregni di ammoniaca per i bovini, e metano per il pollame), con limitate possibilità di movimento e reiterati bombardamenti farmacologici". Non importa che anche la Food and agricolture organization, a nome delle Nazioni Unite, definisca queste strutture "un vivaio di malattie emergenti". Malgrado la crisi, l'industria italiana delle carni nel 2009 ha fatturato 20,5 miliardi di euro. Ed è una cifra che colpisce, oltre che per dimensioni, per il confronto con la quantità di bestiame che muore all'interno delle nostre aziende zootecniche. "Nel 2008", documenta la Lav, "sono morti in Piemonte 20 mila 700 bovini allevati. In Veneto sono arrivati a quota 24 mila 433. In Emilia Romagna ne hanno contati 18 mila 217 e in Lombardia 67 mila 996. È accettabile questo cimitero? E chi può dire, in buona fede, che non bisogna allarmarsi?".

Discorsi scivolosi, comunque li si prenda. Non soltanto nel campo dei bovini, e non solo sul fronte della salute in senso stretto. Dice Nino Andena, presidente dell'Associazione italiana allevatori (Aia): "Siamo arrivati al punto che stanno meglio gli animali negli allevamenti, che gli esseri umani nelle loro case...". E verrebbe da credergli, tanta è la disponibilità con cui presenta la zootecnia moderna. Ma poi uno arriva a Colombaro di Formigine, provincia di Modena, e trova una realtà come quella della Società agricola Colombaro. "Qui cresciamo 20 mila suini", mostra stalla per stalla il titolare Domenico Bellei. E non è un bello spettacolo: ecco cinque maialini schiacciati, durante lo svezzamento, in ogni metro quadro; eccone altri quattro in un metro quadro tra i 70 e i 180 giorni di vita; ecco, ancora, gli 80 centimetri pro capite nei quali si trovano i suini all'ingrasso. E mentre una fila di bestie urlanti sale sul rimorchio che le porterà a diventare porchetta, Bellei fa un ragionamento schietto: "Anche noi preferiremmo allevare maiali con altri criteri, più rispettosi del loro benessere. Ci abbiamo pure provato, ma prevalgono le esigenze commerciali. Così rispettiamo le regole ed evitiamo le ipocrisie: se gli italiani pretendono l'etica da noi allevatori, accettino che i prodotti siano più cari. Altrimenti è soltanto teoria...".

Parole condivisibili, per certi versi: ma anche incomplete. C'è molto altro, infatti, da dire sull'esistenza intensiva dei maiali. Per esempio che i tecnici dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), hanno presentato nel 2009 un'indagine sulla salmonella nei suini da riproduzione. E il risultato, accolto dal silenzio pneumatico dei mass media, è che il batterio risulta presente nel 51,2 per cento degli allevamenti italiani (superati dalla Spagna con il 64 per cento, l'Olanda con il 57,8, l'Irlanda con il 52,5 e il Regno Unito con il 52,2). "Quanto basta per ribadire che la carne, fuori e dentro l'Italia, è un vettore di rischio", dice la biologa Roberta Bartocci.

E lo scenario non cambia, aggiungono gli animalisti, spostandosi dai suini al pollame. "Sempre l'Efsa", spiegano, "ha concluso uno studio sulle carcasse dei polli da carne, e la scoperta è che nel 2008 il 49,6 per cento dei campioni italiani era affetto da campylobacter (un batterio che, in caso di cottura non completa della carne, può provocare forti dolori addominali, febbre e diarrea), mentre il 17,4 mostrava tracce di salmonella".

"La verità", segnala il responsabile dell'Unità operativa igiene degli allevamenti piemontesi Gandolfo Barbarino (membro anche delle commissioni ministeriali per il farmaco veterinario e i mangimi), "è che nel settore carni ci vorrebbe più trasparenza". A partire dal famoso Piano nazionale residui, che dovrebbe individuare le sostanze illegali somministrate al bestiame per prevenire i malanni e velocizzarne la crescita. "Nel 2009", racconta Barbarino, "su 33 mila 552 campioni analizzati, è risultato positivo appena lo 0,22 per cento. Ma non c'è da festeggiare. Il problema è che i riscontri si basano sulle analisi chimiche di fegato, carni, sangue e urine. E chi pratica il doping, in questo campo, ha raggiunto livelli di tale raffinatezza da sfuggire ai controlli".

Per i bovini la procedura è semplice e rigorosa, spiega un allevatore campano dietro promessa di anonimato: "Prima di tutto i trattamenti avvengono il venerdì, perché nel fine settimana i dopanti fanno in tempo a diventare invisibili". Si tratta di cocktail che contengono "dieci, dodici sostanze proibite: in dosi ridotte ma con effetti esplosivi". Nei primi due mesi, prosegue l'allevatore, "per far crescere alla svelta gli animali si dà estradiolo con testosterone o nandrolone. Poi si passa ai beta agonisti, che favoriscono la diminuzione del grasso, fino alla vigilia della macellazione. E nell'ultimo periodo, utilizziamo i cortisonici per aumentare la ritenzione idrica e definire al massimo la massa muscolare". Tutto con la certezza dell'impunità totale, precisa: "Perché è vero che ci sono i controlli, ma altrettanto vero è che pochi veterinari hanno voglia di discutere con la camorra".

Anche per questo, spiegano gli addetti ai lavori, non bastano i 6 mila 500 veterinari in forza alle pubbliche amministrazioni (dei quali 5 mila 787 nelle Aziende sanitarie locali) a garantire la sicurezza delle carni italiane.

"Il malaffare e l'opacità mettono a dura prova qualunque sorveglianza", dice il biologo Pierluigi Cazzola, responsabile a Vercelli dell'Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs). Basti pensare al documento riservato, e non ufficiale, che il ministero della Salute ha discusso il 19 maggio con esponenti dei carabinieri, dell'Istituto di zooprofilassi e dell'Istituto superiore di sanità. "Al centro dell'attenzione, c'era la tabella del ministero con i farmaci prescritti agli animali d'allevamento", spiega un testimone. "In particolare, si è chiesto alle Regioni di specificare quante volte nel 2009 i veterinari avessero legalmente permesso agli allevatori di utilizzare sostanze delicate per la salute animale (e quindi umana) come gli ormoni. "L'esito, poco credibile, è che in Emilia Romagna su 46 mila 383 prescrizioni ordinarie non è risultato nessun caso. Idem per la Sicilia, su un totale di 9 mila 641 prescrizioni. Per non parlare di Lombardia, Liguria, Campania, Calabria, Basilicata, Veneto, Friuli e Sardegna, che scaduti i termini di consegna non avevano ancora inviato i dati".

In questo clima, viene da pensare, tutto è possibile: non solo dentro i capannoni intensivi, ma anche nei pascoli di montagna. Raccontano gli allevatori abruzzesi onesti, ad esempio, che le loro parti non sono esenti da illegalità: "Si tratta", spiega uno di loro, "delle marche auricolari, i sigilli che per gli animali equivalgono a carte d'identità". Un tempo erano targhe metalliche, difficilmente trasferibili da una bestia all'altra. "Oggi invece sono di plastica, si staccano senza problemi, e vengono applicate alle bestie straniere, importate di nascosto ed escluse dal circuito sanitario". Oppure, dice un altro allevatore, "c'è chi le marche auricolari non le mette proprio, allevando anche animali malati". E non sono notizie per sentito dire. Per verificarlo basta salire fino ai pascoli di Pratosecco, sopra al comune di Camerata Nuova, e osservare un branco di circa 300 vacche. La maggioranza dei capi, va sottolineato, ha regolari marche. Altri, invece, no. "Il problema è capire di chi sono questi animali", spiega Massimiliano Rocco di Wwf Italia, presente al sopralluogo, "e poi catturarli: tracimano ovunque, dai prati ai boschi, in un circuito di illegalità che parte dall'estero e arriva al nostro territorio".

Certo: non sbaglia François Tomei, direttore di Assocarni, quando sostiene che nel suo settore "il numero di controlli ufficiali in Italia è superiore a quello di qualsiasi altro Paese". E fa bene a ricordare che "la filiera italiana ha un prodotto con caratteristiche organolettiche e nutrizionali particolarmente elevate". Ma non è ancora sufficiente, a chiudere il discorso: "A tutelare i consumatori, sarebbe utile anche un'Agenzia per la sicurezza alimentare", dice la senatrice Colomba Mongiello (Pd), "ma il governo ha pensato di inserirla tra gli enti inutili". Ora, spiega, si è arrivati a una probabile retromarcia, ma se anche l'Agenzia dovesse partire mancherebbero gli indispensabili decreti attuativi: "La sensazione è che, in un Paese che mal tollera i controllori, non sia un ritardo casuale". Quanto al fronte estero, e al rischio che i nostri confini siano attraversati da bestiame malato, o in ogni caso fuori controllo, è utile leggere i regolamenti comunitari. Soltanto così, infatti, si apprende che in Europa i controlli spettano alle nazioni che esportano bestiame, mentre gli Stati riceventi possono giusto svolgere "controlli per sondaggio e con carattere non discriminatorio". Un obbligo che limita l'eccellente rete dei nostri Uffici veterinari per gli adempimenti degli obblighi comunitari (Uvac) e dei Posti di ispezione frontaliera (Pif). "Ma soprattutto", commentano i veterinari, "fa guardare con sospetto al lungo elenco di nazioni che non segnalano alcuna positività delle loro bestie alle sostanze proibite". Tra queste, recita la tabella disponibile del 2007, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Romania, Slovenia, Repubblica slovacca e Svezia.

Da qui, il baratro delle macellazioni clandestine. "Di recente", dicono al Wwf Italia, "è arrivato sui nostri tavoli un dettagliatissimo documento sul ciclo illecito degli scarti di macellazione in Campania, Basilicata e Puglia". Quattro pagine anonime in cui si spiega come pezzi di animali a rischio non vengano eliminati dopo la macellazione, ma rientrino nel sistema alimentare sotto la guida di organizzazioni criminali. Un'ipotesi da approfondire, anche perché in linea con quanto accaduto in Italia nel 2009. Lo scorso febbraio, per dire, il Nucleo anti sofisticazioni dei carabinieri (Nas) ha sequestrato 18 tonnellate tra carne e prodotti di origine animale: non solo trovati in pessimo stato di conservazione, ma privi della bollatura sanitaria. "Nell'occasione", hanno scritto le agenzie di stampa, "sono stati individuati 102 centri di macellazione clandestina, con 113 persone denunciate per il mancato rispetto delle norme igieniche e la non corretta tenuta dei capi animali da parte degli allevatori".

Ecco perché non stupisce una comunicazione riservata del Nucleo agroalimentare e forestale (Naf), nella quale si spiega che "le macellazioni clandestine interessano (in Italia, ndr) circa 200 mila bovini, che spariscono ogni anno dagli allevamenti ad opera della malavita". Non c'è controllo che tenga. Non c'è multa che scoraggi. I dispiaceri della carne abbondano, anche se nessuno pare allarmarsi. "Per questo", dice Walter Rigobon, membro della segreteria nazionale di Adiconsum (Associazione in difesa di consumatori e ambiente), abbiamo stretto un accordo in provincia di Treviso con il consorzio Unicarve e i supermercati Crai". Di fatto, spiega, "garantiamo ai consumatori carne che abbia una tracciabilità totale: dalla nascita dell'animale fino al banco vendita". L'iniziativa si chiama "Scrigno della carne": "Perché la salute è un bene prezioso", dice Rigobon. Anche più del business.



Sempre pericolose, non sempre vietate

Ecco le principali sostanze a rischio nel settore carni

(22 luglio 2010) Tirestatici
Vietati. Cancerogeni, utili per aumentare la ritenzione di acqua nei tessuti, sono stati i primi a sollecitare l'intervento delle autorità per la loro pericolosità. Formalmente non dovrebbero essere usati, ma c'è un commercio illegale: costano poco e rendono molto.

Ormoni femminili e maschili
Vietati. Vengono somministrati per aumentare negli animali la produzione di proteine, cioè di muscolo. Si legano ai recettori presenti a livello muscolare e possono passare, sia pure a dosi minime, nel cibo umano. C'è il rischio che provochino, nelle persone, malformazioni all'apparato genitale e forme tumorali. Sono state descritte sindromi di ginecomastia, sviluppo prepuberale del seno, poi scomparse con l'abolizione della carne dalla dieta. Possono creare problemi di tossicità cronica.

Beta agonisti
Vietati. Favoriscono la produzione di molecole proteiche, muscolari, a svantaggio di quelle adipose. Possono legarsi alle proteine ed entrare, a dosi bassissime, nell'alimentazione umana. L'accumulo può collaborare a peggiorare forme cardiache e polmonari, ma anche predisporre a forme tumorali.
Cortisonici Permessi, ma soggetti a un uso sotto controllo medico veterinario. Favoriscono la ritenzione di acqua e aiutano a conservare l'aspetto florido degli animali quando finisce l'effetto delle altre sostanze. A livello umano, posso incidere sul funzionamento dei reni e sono pericolosi per chi soffre di cuore.

Ormone della crescita
Vietato. Si inocula nella vena mammaria per far produrre maggiori quantità di latte alle bovine. Non sono ancora note le conseguenze sulla salute umana.

Antibiotici
Permessi. L'irregolarità è legata all'eccessiva somministrazione, soprattutto per favorire la crescita in peso degli animali. Si stima che il 50 per cento degli antibiotici sia consumato dagli animali in Europa, e più del 70 per cento negli Usa. Le conseguenze sull'uomo sono pericolose forme di resistenza agli antibiotici.

Metalli pesanti
Permessi. Usati o come appetizzanti, aggiunti ai mangimi o anche per aumentarne la densità e diminuirne le perdite come polvere. Una parte rimane fissata nei muscoli e arriva nei piatti. La conseguenza per la salute umana è un sovraccarico renale. A forti concentrazioni, sono tumorali.

Mix di sostanze chimiche
I veterinari stimano che, nell'arco di due anni, un bovino ingerisca circa cinque chili di materia chimica sotto varie forme. In parte è contenuta nei mangimi (addensanti, coloranti, conservanti, ecc.). Le conseguenze sull'uomo dipendono dal tipo chimico della molecola. Ad esempio, l'urea aggiunta al cibo dei bovini per risparmiare, favorirebbe lo sviluppo della salmonella, che può passare alle persone per mancanza di igiene. O per carni poco cotte.

giovedì 29 luglio 2010

LA BUGIA PIU' GRANDE DELLA STORIA. MA CRISTICCHI FACCIA UNA CANZONE ANCHE SULLA BUGIA ANCOR PIU' GRANDE DEL CORANO SE NE HA IL CORAGGIO

audio]


questo brano, cantato dal vincitore di sanremo 2007, simone cristicchi, è stato censurato perché critico con la chiesa cattolica.

testo / lyrics
_____________

Mi ricordo da bambino mi portavano alla messa,
ed io seguivo la funzione con un’aria un po’ perplessa...
il prete stava in piedi sull’altare col microfono
spiegava i passi del Vangelo con tono monotono
col tempo e con la scusa di giocare all’oratorio
mi infilarono nel mucchio catechismo obbligatorio
perché non sta bene, non puoi essere diverso,
emarginato come pecora smarrita dentro a un bosco…
al di fuori del contesto...

inginocchiati per bene, adesso dì le preghierine
non dubitare mai dell’esistenza del Signore,
lascia stare le tue fantasie sessuali di bambino,
quante volte ti sei masturbato il pistolino?

Il prete in molti casi è un uomo molto presuntuoso,
nonostante l’apparenza di un sorriso zuccheroso,
crede di essere il depositario di una verità assoluta,
ad ogni tua obiezione, lui rigira la frittata!

Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia.
La bugia più grande della storia.

La storia della Chiesa è seminata di violenza, di soprusi,
la Santa Inquisizione è prepotenza,
e poi genuflessioni collettive dei politici,
salvezza delle anime, la rendita degli immobili
ma quanti begli affari fate con il Giubileo
e quanti bei miliardi che sta alzando Padre Pio
Se Gesù Cristo fosse vivo si vergognerebbe
Delle tonnellate di oro e delle vostre banche,
Se Gesù Cristo fosse vivo si vergognerebbe
Delle chiese piene d’oro e delle banche…

Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia.

Perdonate questo sfogo troppo anti-clericale,
in fondo ognuno è libero di scegliersi la sua prigione,
libero di farsi abbindolare, ipnotizzare,
dal papa, dal Guru, dal capo spirituale
ma la cosa deprimente e che mi butta giù
è vedere quella folla alla Giornata della Gioventù,
la mia sola religione è vocazione per il dubbio , IO
non crederò a qualsiasi cosa dica un

Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia
PRETE!

"FACCIAMO L'UOMO A NOSTRA IMMAGINE E SOMIGLIANZA" (dal GENESI). COME E' BRUTTO QUESTO DIO

Reconstruction of Homo habilis

Who were they a

Homo erectus Anatomy

Homo erectus


















Nel Catechismo della Chiesa sta scritto che gli animali sono stati donati da Dio all'uomo perché solo l'uomo fu fatto a somiglianza di Dio.

Allora anche l'homo abilis e poi l'homo erectus furono fatti a somiglianza di Dio? Deve essere veramente brutto questo Dio. Se è così brutto non poteva farsi migliore per fare migliore anche l'uomo? Oppure ebbe bisogno di circa almeno tre milioni di anni per arrivare dall'autralopithecus all'homo sapiens sapiens? E l'homo abilis aveva già l'anima immortale, o la specie homo incominciò ad averla con il sapiens sapiens? E il peccato originale a chi deve essere attribuito, all'erectus o al sapiens?
Se si riflettesse su tutto ciò si capirebbe come la Bibbia sia un cumulo di stronzate scritte in epoche di ignoranza. Fu l'uomo che si fece dio a sua immagine e somiglianza, come disse già il filosofo greco Senofane (VI secolo a. C.). E vi è da dire che, se questo dio assomiglia anche a quasi tutta l'umanità, ne esce fuori l'immagine di un dio schifoso. In realtà gli animali non umani apparvero tutti sulla Terra prima dell'uomo e non certo per essere donati all'uomo secondo le stronzate della Chiesa.

HAI CAPITO RATZINGER?

Continua pure a raccontare frottole facendo finta che non sia esistita l'evoluzione biologica per prendere per i fondelli gli ignoranti che cercano di rimuovere la paura della morte. DISONESTO.

lunedì 26 luglio 2010

NESSUNA PIETA' PER QUESTA GENTE

Più di un milione di giovani ebeti, drogati ed alcolizzati urlanti fuori di testa al ritmo di quella che essi chiamano musica (techno), mentre si tratta di depravazione della musica. Gente che si annoierebbe mortalmente ascoltando Bach o Wagner. Io mi domandavo negli anni passati come fosse possibile che il governo tedesco permettesse l'adunata di una folla simile di subanimali sotto sembianze umane. Adesso si è accorto, dopo i morti, che simili adunate non avrebbero mai dovuto essere permesse. Individui che meriterebbero lager nazisti con campi di lavoro forzato. Continuavano ad urlare e a ballare con i morti a fianco. Che ci stanno a fare sulla Terra questi pazzi? Troppo pochi i morti. Essi sono il simbolo della corruzione dell'Occidente cosiddetto democratico. Non sia pace alle animacce loro. Altro che dolore e cordoglio. Colpa anche di genitori che si meritano la morte di simili figli.

Ma gli agenti si difendono: «Noi l'avevamo detto». Il sindaco scampa ad un linciaggio

«Noi nella calca, la polizia era immobile»

Parla Irina Di Vincenzo, l'amica della ragazza morta nella strage di Duisburg: «La tragedia si poteva evitare»

Ma gli agenti si difendono: «Noi l'avevamo detto». Il sindaco scampa ad un linciaggio

«Noi nella calca, la polizia era immobile»

Parla Irina Di Vincenzo, l'amica della ragazza morta nella strage di Duisburg: «La tragedia si poteva evitare»

Irina Di Vicenzo durante l'incontro con i cronisti al suo rientro in Italia
Irina Di Vicenzo durante l'incontro con i cronisti al suo rientro in Italia
MILANO - Le cose di Giulia erano ancora lì, nell'appartamento che condividevano insieme a Milano nei giorni di lezione al Politecnico. Rivederle, per Irina Di Vincenzo, è stato come un pugno allo stomaco. Erano partite insieme, lei e Giulia Minola, per una breve vacanza in Europa che aveva tra le tappe anche una giornata spensierata alla Love Parade di Duisburg. Erano insieme sotto quel tunnel maledetto quando la folla ha iniziato a premere da tutte le parti e nella calca in centinaia sono rimasti schiacciati e soffocati. Lei se l'è cavata con qualche escoriazione non grave. Ma Giulia, da quella che doveva essere solo una giornata di festa, non è più tornata. E tra quelle mura la sua voce non risuonerà più.

«SI POTEVA EVITARE» - Non è stata semplice per lei la tappa in quell'appartamento prima di tornare nel suo paese di origine, Grugliasco, nel Torinese. Irina, però, non ha intenzione di chiudersi nel silenzio del suo dolore. Quello che è successo non deve andare dimenticato, perché 19 persone hanno perso la vita come topi in trappola mentre a pochi metri la musica continuava a pompare e la gente ignara ballava come se nulla fosse. Ripensarci ora fa riesplodere il dolore, ma anche e soprattutto la rabbia. Perché lei ne è convinta: «Questa tragedia poteva essere evitata, dirottando la gente verso il parco che era quasi vuoto». «Mi indigna soprattutto l'atteggiamento dei poliziotti che presidiavano l'aera - dice ora la ragazza -. Erano quasi indifferenti. Molti stavano nelle loro postazioni, senza mai muoversi. In giro ad aiutare non ne ho visti molti. E la stessa cosa si può dire per i soccorsi, che sicuramente erano troppo pochi per la gente che è stata male. Molti di noi sono stati salvati dai nostri compagni». A portarla in ospedale, tuttavia, è stata la polizia.

La tragedia alla Love Parade La tragedia alla Love Parade La tragedia alla Love Parade La tragedia alla Love Parade La tragedia alla Love Parade La tragedia alla Love Parade La tragedia alla Love Parade La tragedia alla Love Parade

«NON HANNO IMPARATO LA LEZIONE» - Irina punta il dito contro l'organizzazione. «Aver convogliato migliaia di persone in un vicolo cieco senza vie di fuga e claustrofobico è stato un gravissimo errore - dice -. Ma ancora più grave è stato non avervi posto rimedio, mentre si creavano le condizioni per la tragedia. Le persone si accumulavano eppure il flusso non è stato arrestato o diretto altrove». La giovane piemontese pensa ora anche ad una denuncia formale «perchè gli organizzatori imparino la lezione». «Una cosa simile - sottolinea - era già accaduta a Berlino anni fa, ma la lezione non l'hanno imparata. Spero che sentendo le nostre voci queste cose non si ripetano».

LA POLIZIA: «L'AVEVAMO DETTO» - Intanto in Germania il caso resta aperto. La magistratura ha aperto un'inchiesta (e la cancelliera Angela Merkel ha auspicato che sia «scrupolosamente profonda) e la polemica continua a tenere banco sui media. La polizia si difende e fa sapere di avere lanciato degli allarmi alla vigilia dell'evento sui possibili incidenti. «Li ho avvertiti un anno fa che Duisburg non è il posto adatto per la Love Parade. E' troppo piccolo e stretto», ha detto Rainer Wendt, alto funzionario di polizia nonché leader del sindacato nazionale degli agenti.

LE ACCUSE AL SINDACO - Wendt, nato a Duisburg e influente in virtù della sua leadership nel sindacato che conta 170.000 membri, ha detto che gli avvertimenti sono stati ignorati. Le autorità di una città paragonabile per dimensioni, Bochum, hanno invece ascoltato le indicazioni della polizia, annullando nel 2009 la Love Parade in programma. «Il sindaco era terribilmente sotto pressione - non voleva fare il guastafeste», ha detto Wendt alla stampa tedesca. In Bochum, non c'è stato il festival techno perché «la città ha ascoltato le nostre preoccupazioni in materia di sicurezza. A Duisburg non le hanno ascoltate».

L'INCHIESTA - Gli investigatori stanno considerando la possibilità di indagare per omicidio colposo e il procuratore statale a Duisburg, Rolf Haferkamp, ha detto che esaminerà i piani di sicurezza, cercando di capire perché un evento che avrebbe dovuto accogliere al massimo 250.000 è finito con un numero di persone compreso tra 500.000 e 1 milione. «Dobbiamo analizzare attentamente la questione ma adesso è troppo presto per prendere la decisione se considerare responsabile una specifica persona», ha detto Haferkamp alla televisione N-24, aggiungendo che i procuratori hanno già sequestrato i documenti.

SINDACO MESSO IN FUGA - Il sindaco di Duisburg, Adolf Sauerland, ha detto che la città sta cooperando con i procuratori. «Risponderemo alle domande non appena avremo dato risposta al procuratore di Stato - ha detto -. Tutta la città è in lutto. Aiuteremo a fare luce su quello che è successo. Abbiamo fatto tutto il possibile per renderlo un posto sicuro». Tuttavia sono in molti a pensare che le principali responsabilità siano le sue. Domenica sera è stato violentemente contestato nei pressi del tunnel della strage, dove si era recato per commemorare le vittime. Solo grazie all’intervento del suo portavoce e di alcuni operatori televisivi, e poi della polizia, Sauerland è riuscito a fuggire illeso. Nei pressi del tunnel vi erano un centinaio di persone. Chi deponeva fiori, chi discuteva, chi piangeva. Improvvisamente si sono sentiti fischi e grida, quando il sindaco è stato riconosciuto. Qualcuno gli ha gettato addosso spazzatura, altri hanno fischiato: «Idiota, lo sapevi quello che stava accadendo», gli ha gridato un uomo. «Dimettiti, vigliacco», ha aggiunto una donna. Sauerland è stato costretto a fare retromarcia, qualcuno lo ha tirato per la giacca. Solo a quel punto la polizia si è accorta di quanto stava accadendo e cinque agenti sono intervenuti: hanno scortato Sauerland fino all’auto di servizio che si è allontanata velocemente.


sabato 24 luglio 2010

CHI HA UCCISO VERAMENTE MUSSOLINI?

Ho ascoltato su Rai3 venerdì 24 ( e ho registrato) la trasmissione sulla versione della morte di Mussolini e sul carteggio Mussolini-Churchill. La trasmissione a metà era confusa perché non si è spiegato che cosa si sia fatto esattamente dei cadaveri di Mussolini e di Claretta subito dopo la loro uccisione. Comunque è stata fatta menzione solo della versione che sia stato un emissario di Churchill a farlo uccidere da Giovanni Lonati verso le 11, secondo le dichiarazioni di quest'ultimo, intervistato (forse in una vecchia intervista). L'emissario di Churchill (che, da sempre ammiratore di Mussolini, fu sempre un doppiogiochista, sino a proporre un rovesciamento delle alleanze per far guerra unicamente contro Stalin) voleva impossessarsi del compromettente carteggio Churchill-Mussolini, durato sino a pochi giorni prima della fine della guerra. Longo (futuro segretario del P.C.I. dopo Togliatti) sarebbe arrivato la sera e si sarebbe infuriato perché avrebbe voluto...non si è capito bene ... farlo uccidere dai partigiani subito o sottoporlo a processo. Dalle mie ricerche, invece, risulta che Longo sia il maggiore indiziato e che sarebbe arrivato lui la mattina del 28 aprile sottraendolo alla custodia di Pedro che voleva consegnare Mussolini agli americani, come convenuto negli accordi col governo Badoglio. Poi i partigiani per attribuirsi essi il merito attribuirono l'uccisione alla scialba figura del ragionier Walter Audisio, per non coinvolgere Longo, mentre si sa che l'Audisio arrivò a Dongo solo la sera. In un capitolo di un mio prossimo libro dimostro di essere meglio informato, presentando le cinque versioni sulla morte di Mussolini. La trasmissione giunge alla faziosità nel voler discolpare Pertini, che si sarebbe opposto alla fucilazione di Mussolini, mentre risulta che fu uno dei più fanatici a volerne la morte. Dopo l'esame del cadavere di Mussolini e di Claretta da parte di un medico legale risultò che Mussolini e Claretta furono uccisi nudi perché molti fori di proiettili non corrispondevano a quelli degli abiti su cui fu sparato dopo che erano già morti e che che Claretta fu prima stuprata e violentata con un bastone di scopa in vagina e nell'ano sino a provocarne delle emorragie. Spero che il mio libro, assai documentato, susciti un vespaio anche su questo argomento, oltre che per avere presentato i partigiani responsabili di tutte le rappresaglie dei nazisti. Si sa che la causa della strage di Marzabotto fu il fatto che i nazisti persero la testa quando i partigiani - fatto INCREDIBILE - uccisero tutti i componenti dell'ambasceria che Kesserling aveva ad essi inviato per chiedere che la ritirata dei tedeschi dalla linea gotica potesse avvenire pacificamente senza essere colpiti alle spalle. Nessuno l'ha mai scritto. Racconto di altri fatti esecrandi dei partigiani (tra cui la vigliacca azione terroristica di via Rasella che provocò la rappresaglia delle Fosse Ardeatine (rappresaglia prevista dalle convenzioni internazionali di guerra (a partire dalla convenzione de L'Aja del 1901). I partigiani furono responsabili anche della morte dei fratelli Cervi, su cui i comunisti provocarono la rappresaglia uccidendo apposta un podestà perché si scatenasse la rappresaglia sui Cervi, colpevoli di non essere comunisti. E scrivo anche della bella figura di Nicola Bombacci fucilato a Dongo perché, cofondatore con Gramsci del partito comunista, da cui fu espulso perché antistaliliano, e rimasto sempre socialista, era stato nominato consigliere economico da Mussolini nella R.S.I. Morì gridando: viva il socialismo. Partigiani assassini di innocenti. Il capitolo termina con una mia frase (su cui desidero l'imprimatur): il nazismo fu la rovina del fascismo, ma il fascismo fu ancor più la rovina del nazismo. Senza l'intervento in guerra di Mussolini (pur voluto da Hitler) la Germania (ligia e fedele all'alleanza con il fascismo, ma anche masochistica) dovette intervenire sempre per salvare gli eserciti italiani, in Grecia, in Africa, e poi in Italia, distraendo un gran numero di divisioni dal fronte russo nello stesso periodo. Se la Germania non avesse avuto la palla al piede del fascismo forse non ci sarebbe stata Stalingrado. E la controffensiva dopo Stalingrado avrebbe potuto avere successo, come l'ebbe all'inizio. Invece di combattere solo sul fronte russo la Germania fu costretta a combattere su QUATTRO FRONTI (Africa, Italia e Francia dopo lo sbarco americano in Normandia, oltre che in Russia). Infatti, se il Giappone alleato della Germania non avesse bombardato la flotta americana a Pearl Harbor (7 dicembre 1941) non avrebbe offerto agli Stati Uniti (in cui l'opinione pubblica era favorevole alla Gemania) la scusa per intervenire in guerra. Precedentemente Roosevelt aveva sempre negato aiuto all'Inghilterra. Il nazismo fu vittima dei suoi due alleati. Paradossale ma vero.
Tutto ciò indipendenemente dal giudizio che si possa dare sul nazismo e sul fascismo e dalla domanda se sia stato meglio vincere o perdere la guerra.
LA STORIA DEVE ESSERE RISCRITTA PERCHE' NON CONTINUI AD ESSERE UNA STORIA IDEOLOGICA.
L'anonimo che in risposta si definisce "democristiano incallito" ha ragione. Infatti ha i calli nel cervello. E prima di consigliare agli altri di cambiare mestiere dovrebbe dire lui che mestiere fa e quanti libri ha letto. Si direbbe che non ne ha letto nemmeno uno (almeno sull'argomento). Era naturale che molti attaccassero Gianpaolo Pansa per avere scritto "Il sangue dei vinti". Guai a toccare la storia scritta dai vincitori. Se il democristiano incallito non fosse ignorante saprebbe che è ormai accertato storicamente che Mussolini non c'entrò minimamente con l'assassinio di Matteotti, e che egli stesso disse alla Camera: "Mi hanno buttato un cadavere tra le gambe". Si ricordi che Mussolini, al contrario di Hitler, non fece mai eliminare fisicamente i suoi avversari, limitandosi in alcuni casi ad "esiliarli" confinandoli in qualche piccola isola. Mai fu attribuito a Mussolini l'uccisione di un avversario. Gramsci non morì in clinica a causa dei dieci anni di carcere. Ed in carcere gli fu permesso di avere tutti i libri che voleva, e di scrivere senza alcuna censura. Come ebbe piena libertà di scrivere e pubblicare l'antifascista Benedetto Croce. In compenso dei vigliacchi partigiani, miserabili assassini (camuffati da studenti con libri sotto il braccio), uccisero l'inerme Giovanni Gentile dentro la sua auto fermatasi di fronte a casa sua. Anche questa fu guerra di liberazione? L'ignorante democristiano incallito non sa di tutte le benemerenze culturali di Gentile (fondatore, tra tante altre cose, dell'enciclopedia Treccani). Egli fu anche un grande storico della filosofia, con studi tuttora insuperati sul Rinascimento e curatore dell'edizione nazionale delle opere di Giordano Bruno. Ma chi ha i calli nel cervello vede il male solo da una parte, mentre io lo vedo ovunque possa vederlo. E non da filofascista, essendo stato iscritto al P.S.I. all'epoca di Nenni (ero dell'ala interna di Riccardo Lombardi). Riconosco per obiettività storica le colpe del fascismo, che, se non fosse intervenuto in guerra, avrebbe avuto solo da guadagnarci. Non è necessario essere filonazisti per dover riconoscere che il fascismo cooperò, come ho già spiegato, alla sconfitta del nazismo con la sua entrata in guerra a fianco del nazismo. Ma ciò non toglie che i partigiani per la maggior parte furono dei fanatici assetati di sangue. Ho trovato un documento con una lunga lista di noti fascisti che nel 1943 passarono soprattutto al partito comunista saltando sul carro dei futuri vincitori (si fa per dire), e divennero esponenti di partiti antifascisti e noti "intellettuali" di sinistra. Tra questi la miserabile figura di Norberto Bobbio, che ben conosco nei suoi scritti (soprattutto contro il diritto naturale, essendo egli un giuspositivista, per cui rimase filosoficamente disarmato nel condannare poi il fascismo). Egli diventò ordinario di filosofia del diritto dopo aver scritto, DA FASCISTA, una lettera indecorosa e priva di dignità a Mussolini rivendicando i suoi meriti di fascista durante l'espletazione del concorso a cattedra, protestando contro altri candidati che non avrebbero avuto lo stesso merito. Poi divenne antifascista per opportunismo, mostrando grande faccia tosta nel presentarsi come punto di riferimento della cultura antifascista e "democratica". E sino a quando non verrà tolta (ormai alla memoria, essendo defunti) la medaglia a quei luridi e miserabili individui, manovali di un'azione proditoria, che misero una bomba in via Rasella (attentato preparato da una sedicente "giunta militare", autoinvestitasi di un potere giuridicamente inesistente e composta da Giorgio Amendola, Riccardo Bauer e Sandro Pertini) non sarà resa giustizia ai morti delle Fosse Ardeatine. E abbiamo come capo dello Stato (che vergogna) un Giorgio Napolitano che non ha mai chiesto perdono per avere dichiarato nel 1956 (aveva 32 anni) che "i carri armati sovietici avevano portato la pace in Ungheria" (con 20.000 morti). Sapeva delle foibe in Istria. Ma soltanto negli ultimi anni ne ha parlato con lacrime da coccodrillo, ben sapendo che fu proprio il suo maestro Togliatti (IL PEGGIORE) a favorire l'ingresso delle armate comuniste di Tito in Istria, comandando di far fuori i partigiani non comunisti che tentavano di difendere i confini istriani, perché questi comunisti si sentivano prima comunisti che italiani. Gli basti questo a "l'incallito democristiano" con i calli al cervello. Simili commenti rafforzano la necessità di demolire l'impalcatura di menzogne che sinora sono state scritte per nascondere la verità. MA QUESTA ORMAI STA VENENDO FUORI ANCHE CONTRO TUTTI QUELLI CHE HANNO I CALLI AL CERVELLO.

venerdì 23 luglio 2010

KOSOVO INDIPENDENTE? ALLORA ANCHE L'ALTO ADIGE PER LO STESSO MOTIVO

Mi son preso la briga di controllare in un libro di storia il mutamento dei confini geografici dei vari Stati della pensisola balcanica. Il Kosovo risulta essere la culla storica del regno di Serbia cristiano-ortodosso, in cui una minoranza di albanesi, divenuti islamici per essersi convertiti senza dignità e da antieuropei all'islamismo dopo l'occupazione turca a iniziare dal XV secolo, è divenuta maggioranza sia a causa dell'immigrazione in Kosovo sia a causa della prolificità degli islamici. Se basta il fatto che una popolazione sia maggioranza in un territorio per richiedere l'indipendenza allora anche gli austriaci dell'Alto Adige (in realtà Sud Tirolo) avrebbero il diritto all'indipendenza, magari per poi riunirsi al'Austria. Tanto più che l'Italia ha incluso l'Alto Adige solo perché vincitrice nella prima guerra mondiale. Non si possono usare due pesi e due misure. Questo dovrebbe sapere anche il governaccio italiano che ha riconosciuto l'indipendenza del Kosovo. Lo stesso discorso vale per altre regioni (la Catalogna e i Paesi Baschi in Spagna, la Scozia in Gran Bretagna, la Prussia orientale, che dovrebbe tornare alla Germania, mentre è divisa tra Polonia e Russia (in cui si trova una città come Konisberg, in cui nacque il filosofo Kant, che fu sempre tedesca, sin dalla nascita del regno di Prussia. E all'Italia dovrebbe essere restituita quasi tutta l'Istria e la Dalmazia, che fu sempre terra veneta con la città di Ragusa, poi ribattezzata in slavo Dubrovnik.



Lo afferma la Corte di giustizia dell'Onu nel parere consultivo pronunciato all'Aja.

L'indipendenza del Kosovo
«non viola diritto internazionale»

Legittima la proclamazione decisa il 17 febbraio del 2008

Lo afferma la Corte di giustizia dell'Onu nel parere consultivo pronunciato all'Aja.

L'indipendenza del Kosovo
«non viola diritto internazionale»

Legittima la proclamazione decisa il 17 febbraio del 2008

MILANO - La proclamazione dell'indipendenza del Kosovo non è un atto contrario al diritto internazionale. Lo ha affermato la Corte di giustizia dell'Onu nel parere consultivo pronunciato oggi all'Aja. La Corte era stata chiamata dall'Assemblea generale dell'Onu a decidere se la dichiarazione di indipendenza pronunciata il 17 febbraio del 2008 sia «in armonia» con il diritto internazionale. Il pronunciamento dell'Aja è destinato ad avere profonde implicazioni sia sul piano del rapporto tra i movimenti separatisti diffusi nel mondo e i governi dei rispettivi Paesi sia sul negoziato di ingresso nell'Ue di Belgrado e di Pristina.
Questo verdetto è stato seguito con particolare ansia a Kosovska Mitrovica, la città del nord divisa in due dal fiume Ibar in un settore serbo e uno albanese, che è per questo il simbolo della contrapposizione fra le due comunità etniche del Kosovo. Nella parte nord, quella abitata dai serbi, la polizia ha rafforzato la sua presenza, appoggiata da pattuglie della missione europea Eulex e uomini della Kfor.

LE REAZIONI - Dopo il verdetto della Corte di giustizia internazionale, il governo di Pristina si è subito fatto avanti: «Ci aspettiamo che la Serbia venga verso di noi per discussioni - ha commentato il ministro degli Esteri del Kosovo, Skender Hyseni -. Le discussioni devono però avvenire entro Stati sovrani». «Non riconosceremo mai» la proclamazione «unilaterale» di indipendenza del Kosovo, ha però ribattuto il ministro degli Esteri serbo, Vuk Jeremic. «Ci spetta una dura lotta, certo una lotta con i mezzi politici. Ma noi ci siamo già abituati», ha aggiunto. La Serbia ha sempre rifiutato di riconoscere lo status indipendente del Kosovo. Dopo il verdetto odierno, invece, il kosovaro Hyseni ha detto di aspettarsi che anche i cinque paesi europei che non lo hanno ancora fatto (Spagna, Romania, Grecia, Slovacchia e Cipro), riconoscano ora l'indipendenza del Kosovo.

LA CLINTON: «TUTTI LO RICONOSCANO» - Il Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha esortato tutti i Paesi, inclusa la Serbia, a riconoscere il Kosovo dopo il «decisivo» pronunciamento con cui la Corte Internazionale di giustizia ha dichiarato legale l'indipendenza dell'ex provincia serba a maggioranza albanese. Sia il Dipartimento di Stato che la Casa Bianca hanno invitato Belgrado e Pristina a lavorare «insieme» per risolvere i problemi comuni. Gli Stati Uniti hanno sollecitato i Paesi europei a mostrarsi «uniti» nel sostegno alla decisione dell'Aja. «La Corte ha affermato con forza che la dichiarazione di indipendenza è legale», ha sottolineato il portavoce del Dipartimento di Stato Philip Crowley. Belgrado però insiste che i giochi non sono conclusi, perchè «la questione è politica» ed ora «la parola passa all'Assemblea generale dell'Onu», in settembre.

Redazione online
22 luglio 2010(ultima modifica: 23 luglio 2010)

LA STRONZATA DETTA DAL FAMOSO PROF. CARLO CANNELLA

Nella trasmissone superquark di giovedì 22 luglio 2010 il professore di scienza dell'alimentazione Carlo Cannella, abituale ospite di Piero Angela, ha detto testualmente che "DOBBIAMO MANGIARE CARNE PERCHE' SIAMO FATTI DI CARNE".

Mai sentita una stronzata simile. E detta da un medico. Come se gli animali non fossero fatti tutti di carne, compresi gli erbivori.

Fare circolare questa stronzata.

Lettera al prof. Cannella (carlo.cannella@uniroma1.it

Lei fa nascere il sospetto che sia pagato dalle aziende di allevatori di morte continuando a dire le stronzate che dice. Io ho 70 anni e non mangio un grammo di carne dall'età di 10 anni. Che va dunque a ripetere in giro le stronzate che dice? A parte ciò lei è un GRANDE DISONESTO perché tace di tutte le tesi opposte alle sue. Perché non si confronta con il prof. Veronesi che da vegetariano dice esattamente l'opposto precisando che la carne favorisce il cancro all'intestino e al colon? Che razza di professore di scienza dell'alimentazione è lei se ignora l'evoluzione biologica ignorando che l'organismo umano non è stato costruito dall'evoluzione per l'ingestione della carne? LEI E' UN GROSSO IGNORANTE che ignora che l'intestino umano (lungo circa 12 metri) è l'intestino di un erbivoro. Mi sa dire, o ignorante, quanti capezzoli ha l'uomo? Sa quante mammelle hanno le femmine degli erbivori? Ci ha mai pensato che sono due? Sa che l'intestino dei carnivori è molto corto perché possano espellere prima le sostanze azotate della carne depositatesi nelle feci, che invece ristagnano per lungo tempo nell'uomo? Sa lei, o stronzo, che gli animali erbivori non sono mai soggetti a tumori, come, invece, i carnivori, come i cani e i gatti?
Che merdate va insegnando a quei poveri studenti che lei corrompe da disonesto e/o da ignorante?

mercoledì 21 luglio 2010

L'ARROGANZA DEI PEDERASTI GRAZIE ALLE LEGGI SULLA COSIDDETTA OMOFOBIA CHE LI PROTEGGE

Spresiano Decisione choc di Missiato, a capo di una civica. «Apprezzo le qualità di Gentilini»

La gente protesta, via i gay dal Piave
Il sindaco: «Sono malati, si curino»

«Facevano sesso all’aperto». Crociata del primo cittadino di centrosinistra

SPRESIANO (Treviso) — Una crociata per ripulire il greto del Fiume sacro alla patria, ridotto a un’alcova per amplessi gay. Arrivando dalla Marca, si potrebbe pensare che l’iniziativa riguardi Giancarlo Gentilini, lo «sceriffo» che, invocando la «pulizia etnica» degli omosessuali, scatenò a Treviso un mega kiss-in. Invece è il sindaco di Spresiano, leader di una lista civica sostenuta dal Pd che vede all’opposizione i simboli ufficiali di Lega e Pdl, a comandare l’offensiva contro quello che definisce «un degrado morale inaccettabile» da combattere a colpi di pattuglie «tutta l’estate e tutte le notti». Per la verità gli agenti del consorzio di polizia locale «Piave» erano in azione anche ieri, come peraltro avviene già da tempo, nell’area golenale interessata dagli incontri clandestini. A ogni modo è un’operazione prettamente estiva quella messa a punto nel pomeriggio in municipio, nel corso di un vertice fra l’amministrazione comunale, gli agenti consortili e i carabinieri, d’intesa pure con la questura. «Controlli coordinati tra le varie forze dell’ordine per tutta la settimana, dal 22 luglio e fino al 22 settembre», riferisce l’assessore alla Sicurezza Giancarlo De Nardi, leghista della prima ora ancorché senza più tessera, al punto da far parte di una maggioranza «trasversale agli schieramenti e basata sui valori».

Un termine, «valori», che ripete spesso il primo cittadino Riccardo Missiato (unico precedente partitico: «Assessore della Dc a Maserada sul Piave, ma era il 1978»), nello spiegare il senso di una battaglia contro un fenomeno dettagliatamente illustrato sul web. Come si legge in numerosi siti, il punto di ritrovo è fissato nei pressi del viadotto dell’A27, vicino al monumento in onore dei Caduti. Dopodiché basta seguire la scia di preservativi usati, confezioni vuote di profilattici, guanti e salviettine, per arrivare agli anfratti dove si consumano i rapporti notturni. «Ma anche diurni - precisa l’assessore De Nardi - qualche ragazzino si è trovato circondato in pieno giorno da due o tre uomini che hanno eloquentemente manifestato le loro intenzioni. Vogliamo mettere fine a questo scempio.. La gente protesta». Ecco allora i pattugliamenti no-stop fino al termine dell’estate, mirati anche a contrastare il mercato del sesso che fiorisce ogni notte sulla Pontebbana, attraverso le offerte dei viados. «Non voglio giudicare nessuno - premette il sindaco Missiato, che pur non volendo «essere come Gentilini» ne ammira «tante qualità» - ma sono contro il malcostume. Può essere che qualcuno si offenda, allora io rispondo che rispetto tutti. Ma devo anche far rispettare la legge, per cui chi va fuori dalle regole e dal buon senso dev’essere allontanato ». Sui gay il primo cittadino ha idee destinate ad alimentare polemiche. «Sono delle persone ammalate - afferma - devono essere comprese e posso comprenderle. Però non possono offendere, andando ad occupare un territorio dove ci sono persone che non sono della loro stessa tendenza. Devono farsi curare, se sono curabili, altrimenti devono stare dentro le loro mura, perché non possono invadere la libertà altrui».

Angela Pederiva
21 luglio 2010

martedì 20 luglio 2010

Il libro di Pino Aprile "TERRONI" e commento

Non ho letto il libro ma ne ho appreso una dettagliata esposizione e ho letto vari commenti, tutti elogiativi.
Sapevo da sempre che il sud stava meglio sotto i Borbone e che la falsa unità d'Italia fu fatta sullo scellerato presupposto che il nord fosse industriale e i sud contadino. L'autore ha omesso di dire che l'introduzione della moneta piemontese portò ad un innalzamento dei prezzi, anche del grano, nel sud, con un impoverimento generale. Non sapevo di tutte le stragi commesse dai bersaglieri, giunti ad uccidere popolazioni inermi, a stuprare donne e a incendiare case. SE LO RICORDI BENE IL CORPO DEI BERSAGLIERI QUANDO IN MODO RIDICOLO OGNI ANNO CORRONO CON LA TROMBA. Bisogna riscrivere i libri di storia e mandare a quel paese anche Napolitano, che, con la sua retorica sull'unità d'Italia (tanto per fare il suo mestiere di un indegno rappresentante dell'Italia), fa finta di non essere stato un antitaliano complice di Togliatti (che favorì l'ingresso in Istria delle armate di Tito) e, sententendosi prima comunista che italiano, affermò nel 1956 che "i carri armati sovietici avevano portato la pace in Ungheria" (testuale), nonostante i 20.000 morti della repressione ad opera dei carri armati sovietici. E aveva già 32 anni. Oggi semina perle di saggezza sull'unità d'Italia. Mi fanno schifo questi carrieristi.
Ciò non toglie che il sud, dopo 150 anni, non può continuare a presentarsi solo come vittima storica del nord. Il sud oggi di fatto ha acquistato la sua indipendenza in quanto non dipende dal governo di Roma. Esso ha un autogoverno. Peccato che sia quello delle organizzazioni a delinquere, che, quasi per rivalsa, vuole estendere nel nord, invece di tenersi per sé la mafia, la camorra, l'andragheta e la corona unita. Si autogoverni oggi con esse invece di esportarle altrove. Non si presenti ancor oggi come vittima, mentre ormai il sud è soltanto un carnefice.
Questo avrebbe dovuto aggiungere l'autore del libro.

giovedì 15 luglio 2010

QUALCUNO HA CAPITO CHE LA MAFIA NON SI BATTE CON L'ETICA

Ha scritto giustamente il procuratore aggiunto Grattieri che bisogna sostituire i discorsi morali con tutti quei mezzi che rendano non conveniente l'essere dei mafiosi. Ma come? Non l'ha detto. Infatti è scettico sul fatto che la mafia possa sparire. Eppure vi sarebbe un metodo sicuro per farla sparire. Ma non ha avuto il coraggio di dirlo, anche se forse l'ha pensato. Come far sparire i mafiosi? E' semplice. Basta farli veramente sparire. CON LA PENA DI MORTE. Questa schifosa genia di subanamali, che uccidono per danaro, non potrebbero più comandare dal carcere ricattando guardie, direttori del carcere e giudici (costretti a vivere sotto scorta). Eliminati dalla faccia della terra capirebbero che non sarebbe più conveniente uccidere perché saprebbero che farebbero giustamente la stessa fine, secondo il concetto di Beccaria dell'equiparazione della pena al delitto, giacché Beccaria continuò a giustificare (come pochi sanno) la pena di morte per le associazioni a delinquere). Ma in un clima di decadeza giuridica che sostituisce la morale (del perdonismo) alla giustizia (al diritto) è vietato anche parlare di pena di morte. E allora si tenga la mafia questa società corrotta (con diramazioni mafiose nella politica a tutti i livelli).
Ho sempre scritto che la mafia non sparirà mai se non vengono fatti sparire i mafiosi.




PArla il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri

«La 'ndrangheta finirà quando
non ci sarà più l'uomo sulla Terra»

«Però si può arginare creando un sistema giudiziario forte. L'etica? La convenienza viene prima»

PArla il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri

«La 'ndrangheta finirà quando
non ci sarà più l'uomo sulla Terra»

«Però si può arginare creando un sistema giudiziario forte. L'etica? La convenienza viene prima»

Il fermo immagine tratto da YouTube mostra l'interno del circolo Arci Falcone e Borsellino di Paderno Dugnano (Milano). Cena a base di pastasciutta, 'nduja, olive calabresi, stuzzichini e frutta per uno dei vertici degli esponenti della 'ndrangheta (Ansa)
Il fermo immagine tratto da YouTube mostra l'interno del circolo Arci Falcone e Borsellino di Paderno Dugnano (Milano). Cena a base di pastasciutta, 'nduja, olive calabresi, stuzzichini e frutta per uno dei vertici degli esponenti della 'ndrangheta (Ansa)
MILANO - È rimasto in un angolo della conferenza stampa. E non ha aperto bocca per due ore. L'operazione «il crimine» che martedì ha portato all'arresto di 305 persone legate alla 'ndrangheta è stato un successo importante dello Stato (attraverso l'attività di inquirenti e forze dell'ordine) che ricorda quello del lontano 1983 nella notte di San Valentino. Nicola Gratteri, da sempre magistrato protagonista della lotta alla 'ndrangheta, aveva un'espressione soddisfatta ma certamente non quella di chi canta vittoria. Gratteri è di Gerace, conosce la Locride meglio di chiunque altro. Vive sotto scorta dall'aprile del 1989, attualmente è Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria.
Un duro colpo alla criminalità organizzata. Adesso a che punto è la lotta alla 'ndrangheta?
«A che punto è? Per esperienza le dico che entro due-tre mesi si riuniranno e nomineranno altri capi in sostituzione di quelli arrestati».
Il pm Boccassini ha parlato di 500 uomini della 'ndrangheta «affiliati» in Lombardia (guarda il video), dove in due anni vi sono stati ben 40 summit. Quindici locali di 'ndrangheta a Cormano, Pioltello, Corsico, Seregno, Milano, ecc... Qualche mese fa ci fu un'aspra polemica a Milano per le parole del prefetto Lombardi, che davanti alla Commissione antimafia disse che «a Milano la mafia non esiste».
Un'uscita un po' infelice, parole forse travisate.
«Guardi, dell’argomento parlano un po’ tutti, anche chi non conosce il fenomeno. La 'ndrangheta non esiste a Milano? Allora le dico che la 'ndrangheta ha un locale persino in Africa. Da almeno dieci anni sappiamo dello sviluppo nel capoluogo lombardo».
La mafia, diceva Falcone, «è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio... e una fine». Quando la vedremo questa fine?
«La mafia finirà quando finirà l'uomo sulla Terra. La 'ndrangheta in particolare si può arginare anche dell'80 per cento se si ha il coraggio, la volontà e la libertà di creare un sistema giudiziario forte sempre nel rispetto della Costituzione».
Cioè?
«Cioè bisogna avere il coraggio di cambiare il codice penale, il codice di procedura penale e l'ordinamento penitenziario in modo tale che non sia più conveniente essere 'ndranghetisti. Quindi bisogna combattere la mafia non solo dal punto di vista militare ma dal punto di vista sociale e culturale ma parlando di convenienza economica, non di etica».
E l'etica la mettiamo da parte?
«Soprattutto ai giovani non si può parlare né di morale né di etica. Per cominciare ai giovani bisogna a parlare in termini di "convenienza". In modo tale da essere credibili subito, un impatto nell'immediato. Solo dopo questa fase si può parlare di etica e di morale. Solo dopo aver conquistato la loro fiducia».
Sembrano parole disincantate, stonano un po' sulla bocca di chi combatte la mafia, scrive libri sul fenomeno e gira per i licei. In realtà sono le parole di colui che conosce meglio di tanti altri le distorsioni del sistema penale-investigativo-penitenziario che permettono alle tre grandi mafie italiane di prosperare. Parole di chi martedì se n'è rimasto in un angolo ma che già pensava come arginare le «convenienze» dei nuovi capi.

Nino Luca
14 luglio 2010

mercoledì 14 luglio 2010

NON HANNO ANCORA CAPITO COME SI DEVE RIFORMARE LA GIUSTIZIA CIVILE.

LA giustizia civile si deve riformare rivoluzionando il Codice di Procedura Civile, spazzando via gli artt. 180-181-182-183-184 del Codice. Bisogna eliminare le udienze (salvo una se vi è l'escussione dei testi). Il processo civile è documentale. Le udienze, con il logorante gioco di rinvio, debbono sparire. Questi avvocati, spesso delle puttane che si prestano a qualsiasi causa, anche la più sballata per non rimanere disocupati (avvocati di fame e non di fama) non vogliono capire.


giustizia e riforme

Processo civile e giudici ausiliari
Gli avvocati: «La partita non è chiusa»

I professionisti pronti a nuove iniziative di protesta

giustizia e riforme

Processo civile e giudici ausiliari
Gli avvocati: «La partita non è chiusa»

I professionisti pronti a nuove iniziative di protesta

Acque agitate tra gli avvocati italiani. E le previsioni dicono: tempesta. Nei giorni scorsi il Governo ha presentato un emendamento alla manovra economica che prevedeva l'istituzione dei giudici ausiliari e la riforma del processo civile poi, dopo una forte e unitaria protesta della categoria forense, la proposta è stata ritirata. Però secondo il mondo dell’avvocatura italiana la partita non si è ancora chiusa e con tutta probabilità assisteremo ad ulteriori colpi di scena. «Speriamo che corrisponda al vero la notizia che il governo avrebbe deciso di ritirare le norme proposte nei giorni scorsi che avrebbero prodotto lo smantellamento della giustizia civile – afferma Ester Perifano, segretario generale dell’Associazione nazionale forense - . Speriamo soprattutto che nessuno provi a riproporle o, peggio, a cercare inutili maquillage su qualche comma. Ad essere inaccettabile è la filosofia che anima il provvedimento: totale diffidenza nei confronti della giurisdizione pubblica e ricerca costante di scorciatoie. Se il governo ritornasse sulla proposta originaria proporremo a tutta l’avvocatura di mobilitarsi con forza contro l’ennesimo attacco allo Stato di diritto».

Anche perché l’emendamento è arrivato in un momento storico che vede gli avvocati sotto attacco su più fronti: la nuova media-conciliazione, i tentativi di eliminare l’autonomia delle casse previdenziali dei professionisti, sempre nella manovra economica e con il consueto balletto di emendamenti correttivi, la mancata riforma della professione forense e del giudice laico, e, infine, l’assenza di risposte alle proposte di riorganizzazione della macchina giudiziaria a suo tempo avanzate, insieme a tutti gli operatori del settore (inclusa l’Anm), con il «Patto per la giustizia». «Ritarda anche la riforma dell’ordinamento forense – afferma Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura - e si preannunciano prospettive fosche sul giudice laico e sull’assetto dell’apparato della giustizia. Per tutte queste ragioni, venerdì 16 luglio si terrà a Roma, un’Assemblea dell’Oua aperta a tutte le componenti dell’avvocatura: è tempo di mobilitazione generale e di forti iniziative».

Isidoro Trovato
13 luglio 2010

POST CENSURATOMI SUL FORUM LA ZAMPA (del quotidiano LA STAMPA . IN QUESTO PAESACCIO NON ESISTE LIBERTA' DI PENSIERO. GUAI A CHI TOCCA LE RELIGIONI

Ho letto i post del 2 e del 3 luglio su LA ZAMPA, dove si condanna la scellerata complicità di alcuni cosiddetti politici (Frattini e Galan) con gli islamici riguardo al loro sistema di macellazione. Qualcuno si è ricordato di me a proposito. Vorrei far presente che già da tempo si stanno espandendo le macellerie islamiche. Ma nessuno ha fatto presente che all'origine di tale crudeltà vi è la barbara tradizione ebraica in rispetto delle regole mosaiche (cioè di un personaggio puramente romanzesco, mai esistito secondo imaggiori studiosi mondiali dell'Antico Testamento). Gli ebrei in Italia sono circa 25.000, di cui solo una piccola minoranza è credente. Sono stato sempre un ammiratore dell'intelligenza ebraica, che ha dato tanti contributi al progresso scientifico. Ma nessuno degli scienziati ebrei è stato credente. Anzi, hanno sempre irriso alla Bibbia. A incomiciare da Einstein. Ma purtroppo una piccola minoranza di ebrei è ben rappresentata dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni (autore della farneticante "Guida alle regole alimentari ebraiche", Lamed 2000), che giustifica ancora la macellazione ebraica scrivendo che l'animale, se viene prima privato dei sensi, diventa impuro e la sua carne non è mangiabile. A che punto ancor oggi può arrivare il fanatismo. La macellazione islamica è stata copiata da quella ebraica, che è ancora più crudele perché il povero animale deve essere legato per terra su un fianco. Tralascio gli orridi particolari descritti in un inutile documento di protesta dell'associazione dei veterinari di Torino. Negli anni passati vi furono due interrogazioni parlamentari di Davide Ercoli e di Luigino Vascon (entrambi della Lega Nord) contro la macellazione ebraico-islamica. Ora pare che il deputato Angelo Alessandri (sempre della Lega Nord) abbia presentato un disegno di legge volto a proibire la macellazione ebraico-islamca. Non so che fine farà questo disegno di legge. Certo è che non vi è abbastanza volontà nemmeno da parte dei deputati della Lega per abolire questa maggiore crudeltà, perché, se ve ne fosse,il disegno di legge sarebbe stato già approvato, potendo benissimo la Lega ricattare lo stesso governo, la cui esistenza dipende unicamente dalla Lega. Ma evidentemente non si ha abbastanza coraggio per opporsi ad una piccola minoranza interna di ebrei osservanti del kosher (corrispondente in peggio alla halal).Abolito il kosher sarebbe abolito di conseguenza la halal. Ma quasi nessuno ha il coraggio di opporsi agli ebrei del kosher per timore di essere accusati di antisemitismo. Infatti lo stesso Di Segni ha scritto - udite! udite! - che coloro che si oppongono al kosher nascondono intenti antisemitici. INCREDIBILE MA VERO. Ecco qual è il vero motivo che è all'origine della complicità politica con gli islamici. Poiché non si può fare torto agli ebrei (siano pure una trascurabile minoranza di fanatici del kosher) non si può fare torto agli islamici. Nessuno l'ha capito in questo forum, o chi l'ha capito ha paura di condannare il fanatismo ebraico, perché gli ebrei non si possono toccare, nemmeno quando sono dei fanatici. E allora si attaccano solo gli islamici. SIATE ONESTI e riconoscete la verità di ciò che ho scritto. Non so quando vi sarà in Corte d'Appello il processo per l'accusa insensata di antisemitismo rivoltami da due esponenti della comunità ebraica e da due falsi ebrei, marito e moglie, di Cagliari (nel senso che non sono ebrei ma dicono di essersi convertiti all'ebraismo), manovrati tutti dal Di Segni, dopo che sono stato condannato ad una multa (sotto condono) di 4000 euro in Tribunale. Non è valso in Tribunale che io abbia detto che le stesse cose che avevo scritto in un saggio filosofico sul diritto naturale (sequestratomi dalla polizia) erano state dette dall'ebreo statunitense Charles Patterson nel suo libro "Un'eterna Treblinka". Farò dell'aula della Corte d'Appello la mia tribuna contro la barbarie ebraico-islamica, contro politici e giudici complici di tale barbarie. Io non ho paura di alcuno, e nel libro in prestampa (autobiografico e filosofico presso un noto editore) ho dedicato un capitolo alla questione della crudeltà della macellazione ebraico-islamica usando la spada, e non il fioretto, contro tutti i responsabili di essa, riportando racconti della Bibbia (tratti dai libri dei Numeri, del Deuteronomio e di Giosuè) esaltanti le stragi terribili, anche se amplificate romanzescamente, messe in atto dagli antichi ebrei nei confronti delle popolazioni non ebraiche della Palestina. per dimostrare che gli ebrei credenti non possono pretendere che ci si commuova per il loro olocausto se non si vergognano degli olocausti raccontati nella Bibbia, di cui invece si vantano come di una storia sacra. Non si possono usare due pesi e due misure (Deuteronomio), dicono essi stessi. E nel Talmud sta scritto che uccidere un cristiano è un'azione bene accetta da Jahweh. Ma il Corano, di cui offro un florilegio di tutte le frasi che incitano all'odio religioso, sino all'omicidio di massa, è ancora peggio, perché ha aggiunto il proselitismo (assente nel giudaismo) sino alla lotta armata. Ecco quali sono le radici storiche dell'ebraismo religioso e dell'islamismo. E i governi occidentali si piegano ad essi riconoscendo loro una dignità che non possono avere. E si arriva persino, per pure ragioni politiche, a giustificare la macellazione ebraico-islamica (giustificata pazzescamente anche dal Comitato Nazionale per la Bioetica) sulla base del rispetto delle tradizioni religiose. Così diventa religiosa la maggiore crudeltà sugli animali. Povero Dio se veramente esistesse. La pazzia umana gli avrebbe attribuito la propria pazzia.




lunedì 12 luglio 2010

GENIA DEI CACCIATORI

EMAIL INVIATA a un certo Stefano B..... (morphesus85@hotmail.com) grazie all'indirizzo avuto da Bailador

E' vero che sono da disprezzare quegli ipocriti che mangiano carne ma non saprebbero mai almeno una volta nella vita ricavarsi la bistecca in un mattatoio. Ma lei, come tutti quelli che appartengono ad un'altra categoria di disonesti, giustifica la caccia con l'alibi di quelli che sarebbero peggiori mangiando carne comprata ai market. Io dico invece che i cacciatori sono peggio dei macellatori dei mattatoi. Infatti questi non uccidono per il gusto crudele di uccidere ma perché non saprebbero fare un mestiere migliore. I cacciatori sono una ributtante e schifosa genia in via di estinzione che provano gusto a uccidere animali in libertà. E non uccidono per mangiarne la carne (anche se certamente fanno anche questo) essendo il loro scopo primario quello di sparare ad un bersaglio mobile. E da disonesti ancora peggiori cercano di travestirsi in tutori dell'ambiente. Soltanto un imbecille ignorante può portare avanti il solito argomento che l'uomo ha cacciato sin dalle sue origini. Lei certamente non conosce le origini dell'uomo come le conosco io per avere studiato anche biologia evoluzionistica, altrimenti saprebbe che la specie "homo abilis" incominciò a nutrirsi di carne nella savana per ragioni di sopravvivenza limitandosi, senza cacciare, a nutrirsi dei resti lasciati da animali carnivori. Divenne cacciatore, sempre per ragoni di sopravvivenza, come "homo erectus". Se suo padre, appartenente a questa genia, vuole giustificare la caccia, si riduca ad essere allo stato di "homo erectus" e la carne la mangi cruda invece di cuocerla se vuole essere coerente. E non mangi altra carne comprandola ai market. La vigliacca vita dei cacciatori vale meno di quella degli animali che essi uccidono. Stia pur sicuro che, se dipendesse da me lo scegliere tra la salvezza della vita di individui come lei, e quella di una lepre, non avrei esitazioni. Lei vale meno di uno scarafaggio. Questa mail verrà posta nel mio blog ad esempio di illustrazione di una categoria di individui che pongo nella specie dei subanimali. Se lei fosse "bestiale" sarebbe migliore, perché i predatori non uccidono per crudeltà ma per necessità alimentare. Lei è un subanimale.

giovedì 8 luglio 2010

MASSA DI SUBANIMALI

Guardateli. E' mai possibile che esista un'umanità simile? Che ci sta a fare sulla Terra? Si diverte a farsi rincorrere dai tori (che poi finiranno vittime di una corrida). E' sperabile che il parlamento della Catalogna alla fine di luglio voti per l'abolizione della corrida e che l'esempio si diffonda per il resto della Spagna perché non vi siano più tutti quei barbari spagnoli e turisti che godono nel vedere lo "spettacolo" di un toro straziato lentamente sino alla morte. BARBARA SPAGNA. Spero per questo che l'Olanda non dia alla Spagna la soddisfazione di vincere il mondiale di calcio.

FOTOGALLERY VIAGGI (6/7/2010)
Pamplona, al via la festa di San Firmino
Con il tradizionale grido di "Viva San Fermin" e il lancio del "chupinazo" (petardo) è iniziata questa mattina la tradizionale festa dei tori di Pamplona. Già dalle prime ore del mattino una folla gremita ha preso posto di fronte al palazzo del consiglio della città per assistere al lancio del "chupinazo", il razzo che viene lanciato dal balcone dell'edificio per dare ufficialmente inizio alle celebrazioni, che trasformano per nove giorni la tranquilla cittadina iberica in capitale del divertimento.

HANNO VOLUTO LA BICICLETTA. CHE PEDALINO IN CASA LORO

Ho già detto che il diritto d'asilo (Convenzione di Ginevra) spetta a coloro che vengano perseguitati personalmente in Paesi che non siano in stato di guerra. Non spetta ai rifugiati economici e di guerra. Altrimenti l'Europa avrebbe il dovere di riempirsi dei rifugiati economici e di guerra provenienti dall'Asia e dall'Africa. A questo punto se ne dovrebbero andare via gli europei, che sono già troppi in Europa. Ma questo non vuole entrare in testa a tutti gli imbecilli (come Stefania Craxi) che parlano di rispetto dei diritti umani, non considerando che tra questi diritti vi è anche il diritto di non essere invasi da altre popolazioni. Le ex colonie hanno voluto l'indipendenza? Se la tengano ora. Hanno dimostrato di non essere capaci di autogovernarsi, avendo per lo più governi incapacie/o corrotti. "Ogni popolo ha il governo che si merita" (Aristotele). Come l'Italia si merita il governo della mafia. Le ex colonie africane non possono pretendere di scaricare sull'Europa le loro lotte interne, spesso di natura tribale. Non vi è spazio per essi. Se ne stiano in Africa. Ognuno a casa sua se non è invitato in casa d'altri. Per non trasferire in casa d'altri i loro problemi. E non si confonda, come al solito, la morale (della solidarietà) con il diritto (la giustizia).

Dal Corriere della sera del7 luglio

STEFANIA CRAXI - «Il governo italiano non si è mai sottratto all'opera di sensibilizzazione nei confronti delle autorità libiche sulla questione dei diritti umani» ma occorre che la Ue, finora assente, «intervenga» in episodi del genere. Lo afferma il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi ascoltata dalla commissione Esteri del Senato, aggiungendo come tra l'altro non vi sia «nessuna prova» che i cittadini eritrei fino ad oggi detenuti nel centro detentivo libico di Braq siano stati oggetto di respingimento da parte italiana. Secondo Stefania Craxi poi l'Italia sarebbe pronta ad accogliere alcuni dei 250 cittadini eritrei attualmente in Libia a determinate condizioni: «Già nel 2009 abbiamo accettato una procedura di resettlement per 67 cittadini eritrei e se anche in questo caso si ripresentassero le medesime condizioni, il governo italiano farà la sua parte», ha assicurato la Craxi. «Ci aspettiamo che lo stesso facciano anche altri stati dell'Ue», ha aggiunto.


domenica 4 luglio 2010

CHE CA...VOLO PRETENDONO I PEDERASTI?

Sotto la la loro dichiarata non violenza si nasconde una violenza subdola oltre a quella verbale. Essi pretendono che la Chiesa li consideri normali, mentre ha il diritto di considerarli contro natura. Questi individui pretendono che nessuno si debba sentire autorizzato a considerarli anormali. Sta in ciò la loro intolleranza che pretende solo per essi la tolleranza. Se ne avessero il potere inventerebbero il reato di diffamazione, o qualcoa di peggio, per ciò che sto scrivendo. E allora dovrebbero portare in giudizio anche il papa, che li considera contro natura. Questi individui, che equiparano il culo alla vagina, pretenderebbero di abolire per legge, sempre se ne avessero il potere, la reazione naturale di schifo che un normale ha il diritto di provare per due che si inculano. Sono costretto a usare queste espressioni per demolire i loro ipocriti eufemismi (diritto all'affettivià, parità di diritti), senza che mai abbiano il coraggio di dire apertamente che incularsi è normale. E pretendono dalla Chiesa che essa riconosca come normale l'inculamento. Come se la Chiesa non avesse il diritto di pensarla diversamente. Ho fatto riferimento alla Chiesa non perché io sia un credente (sono un ateo-agnostico), ma perché riconosco il diritto alla liberta di pensiero, che pederasti e lesbiche vorrebbero abolire pretendendo che nessuno abbia il diritto di considerarli anormali. Che cosa pretendono dalla Chiesa? Ne stiano fuori se non si sentono accolti da essa. Questi anormali si arrogano il diritto di organizzare le loro pagliacciate ma vorrebbero impedire che i normali possano manifestare pacificamente il loro pensiero riguardo ad essi. LIBERTA' A SENSO UNICO. Si sono inventati persino il termine omofobia per marchiare i normali e impedire che essi pubblicamente possano dire che i pederasti e le lesbiche sono anormali. Non si lamentino poi questi anormali se qualcuno, perdendo la pazienza di fronte alla loro arroganza e alle manifestazione in pubblico della loro anormalità reagisce contro le loro provocazioni, con cui vorrebbero in pubblico imporre la loro anormalità e privare i normali del naturale senso di schifo che essi hanno il diritto di provare per gli anormali. Amano incularsi? Che si inculino pure in privato. Non è un reato. Ma non portino in pubblico la loro schifezza. Il sindaco ha fatto togliere lo striscione di Militia Christi. Incredibile. Solo i pederasti e le lesbische possono esibire striscioni. Siamo arrivati all'assurdo grazie a quei politici disonesti che hanno paura di perdere i voti degli anormali. Si sta cercando di imporre la dittatura della lobby di pederasti e lesbiche, che vogliono la pensione di reversibilità. Mentre per tutto il resto basta il Codice Civile. Questi disonesti dicono, per esempio, che non possono assistersi in caso di ricovero in ospedale o in caso di contratti di affitto della casa. Tutto falso. Inoltre possono fare testamento l'uno a favore dell'altro, sapendo che per legge hanno diritto alla legittima solo il coniuge e i figli (oltre ai genitori se ancora in vita e in mancanza di coniuge e figli).

Preferisco rispondere da qui alla gent. Emilia che ha osservato che l'omosessualità esiste anche tra gli animali non umani. FALSO. In base ai miei studi di etologia posso dire che non esiste tra maschi un vero e proprio accoppiamento. Esso, come è specificato meglio dalle scimmie, più vicine alla specie umana, è soltanto un comportamento simbolico dovuto al maschio dominante del gruppo che, accoppiandosi con lefemmine, fa finta di accoppiarsi con altri maschi dello stesso gruppo soltanto per manifestare la sua dominanza sugli altri maschi montando loro addosso per far intender loro la sottomissione. In sostanza, il maschio dominante usa questo comportamento con una finalità contraria, la conservazione delle sue femmine di fronte al pericolo che esse possano essergli sottratte da altri maschi, gerarchicamente inferiori. Ma può capitare che, COME CONSEGUENZA DI CIO', in carenza di femmine, un maschio, anche tra i cani che vivono in branco con un maschio dominante, cerchi di montarsi un altro maschio per necessità di sfogo sessuale, pur non essendoci, evidentemente, un vero accoppiamento. Esso è simbolizzato. Quanto alle cause dell'omosessualità umana, essa è innata e non acquisita. Si nasce, e non si diventa, omosessuali. Questo non significa che l'omosessuaità, in quanto innata, sia naturale. Infatti essa è dovuta ad imperfezioni dei geni del DNA, oppure a quelle del sistema metabolico. Ciò è stato ben spiegato, per esempio, dal biologo francese Jean Didier -Vincent (con Luc Ferry) nel suo libro CHE COS'E' L'UOMO (GARZANTI). Se qualcuno ne vuole sapere di più me lo dica e riporterò il discorso scientifico sull'argomento. Il DNA è il risultato di centinaia di milioni di anni di evoluzione, dovuta all'incidenza determinante della CASUALITA' delle mutazioni, su cui è intervenuta la selezione naturale, anche se il neodarwinismo oggi è andato oltre Darwin rivalutando l'evoluzione quale fu concepita prima da Lamarck, che aveva introdotto l'ereditarietà dei caratteri acquisiti in conseguenza delle modificazioni strutturali dell'organismo dovute alle influenze dell'ambiente esterno. E' evidente che, essendo il DNA il risultato di una combinazone casuale di geni, esso possa dare luogo a degli errori, più evidenti in coloro che nascono, non omosessuali, ma transessuali, per prevalenza, per esempio, di ormoni femminili (sempre regolati dal DNA) in un corpo strutturato da maschio, e, più raramente, viceversa. Riconosco dunque che la Chiesa erra completamente quando considera l'omosessualità un peccato, perché si pecca solo per libera volontà. Al contrario, gli omosessuali non peccano perché sono nati così. E ciò dovrebbe, piuttosto, costringere la Chiesa a riflettere sulle vere "colpe" dell'omosessualità, che essa dovrebbe attribuire allo stesso Dio se crede che la natura sia una creazione divina. Piuttosto che pendersela con gli omosessuali dovrebbe prendersela con lo stesso suo Dio, che l'ha creata così male, piena di tante imperfezioni. Ciò non toglie che, nonostante tutte le imperfezioni (si pensi a tutte le malattie di origine genetica) vi sia una linea direttrice normale, da quando in natura è apparsa, dopo i batteri (che hanno una cellula procariotica), la cellula eucariotica, che ha dato luogo alla differenziazione sessuale, che ha permesso un mescolamento dei geni, che non sarebbe mai avvenuta con la cellula procariotica (propria soltanto dei batteri e delle alghe azzurre). La cellula eucariotica si è formata casualmente circa 1 miliardo di anni fa, e la natura ha dovuto aspettare 3 miliardi di anni per passare dalla cellula procariotica a quella eucariotica, risultato CASUALE della simbiosi di due cellule procariotiche, come dimostra il fatto che il DNA mitocondriale anche dell'uomo è il residuo del DNA originario dei batteri. Questo ci dice quanto sia unitaria l'evoluzione naturale da una comune origine di tutte le forme di vita. Ed è pur naturale che la natura abbia commesso nella sua così diversificata evoluzione tanti errori, pur in una direttrice fondamentale che è la distinzione tra maschio e femmina, perché in natura (bisogna metterselo bene in testa) non esiste la distinzione tra omosessualità ed eterosessualità come se fossero entrambe normali al pari della distinzione tra maschio e femmina. Se si prescinde dalle conoscenze scientifiche si possono dire soltanto stronzate ideologiche, come quelle degli omosessuali.

Dal Corriere della sera del 3 luglio 2010


MILIZIANI CON LA CROCE -
«Gay pride: diritti alla perversione» è la scritta sullo striscione che il movimento politico Militia Christi ha nei pressi dell'Anfiteatro Flavio, dove sabato pomeriggio sfilerà il corteo del Gay Pride nella Capitale. «L'iniziativa - spiega in una nota il movimento - vuole rimarcare come manifestazioni del genere, oltre ad essere oscene ed immorali, nonchè lesive del carattere sacro della Città Eterna, come capitale del cattolicesimo, e profondamente anticristiane, con parodie del Papa e insulti alla Chiesa, siano anche negative per tutti quegli omosessuali onesti che vivono la propria condizione con disagio e non condividono la mentalità delle lobby omosessuali».
Militia Christi attacca poi «l'assurdità di richieste impossibili ed innaturali, come le «nozze gay» e l'adozione di bambini per le coppie gay.