mercoledì 15 maggio 2013

IL RAZZISMO DELL'ANTIRAZZISMO. SIAMO INVASI DAGLI ISLAMICI QUANTO SPENDONO I GOVERNI PER MANTENERE QUESTI INVASORI INVECE DI DARE UN SUSSIDIO AGLI ITALIANI DISOCCUPATI

Caro Professore,

ho trovato questo su Facebook. Oriana Fallaci aveva previsto tutto.
E da tempo che sto pensando seriamente di andare via dall'Italia e dalla zona europa tra cinque anni, se saro' ancora in grado di farlo, e se i miei animali non ci saranno piu'.  Non prevedo miglioramenti, solo il peggio. Non voglio aspettare, come fecero gli ebrei che non se ne andarono in tempo, la catastrofe.
Un saluto.
Maria Letizia



Manca almeno 1 miliardo e mezzo per 300mila cassintegrati in deroga, più i lavoratori in mobilità.
I soldi per gli ammortizzatori sociali non ci sono, sono stati tutti sprecati nell’assistenza ai cosiddetti “profughi” dell’emergenza nordafrica.
Per essere esatti, manca circa 1 miliardo e 500 milioni di euro. E quanto si è speso in questi due anni per mantenere e poi “liquidare” i clandestini promossi profughi dal nostro governo?
Il conto è semplice, ogni “profugo” ha percepito una paghetta giornaliera di circa 45€ – oltre 16.400 euro l’anno – visto che questa presunta emergenza è durata due anni, e visto che al termine della stessa ad ogni clandestino è stato gentilmente offerto un dono di 500€, è presto detto che ogni immigrato c’è costato oltre 33mila euro.
Gli immigrati clandestini promossi a “profughi” che in questi due anni sono stati alloggiati a spese nostre in hotels e altre strutture sono stati tra i 30 e i 36mila. Tutti quelli sbarcati nel periodo della scaramuccia libica e della rivoluzione fasulla in Tunisia. Il che significa che alla casse statali il loro gozzovigliare in Italia è costato circa 1,1 miliardi di euro. Pressappoco la cifra mancante per i nostri cassintegrati. Tutta la cifra mancante se escludiamo da chi deve usufruire di questo ammortizzatore sociale gli ex-lavoratori stranieri.

Ora, per coprire il fabbisogno per il 2013, secondo Elsa Fornero servono 2,3 miliardi di euro, mentre secondo le Regioni ci vorranno 2 miliardi e 750 milioni più i 200 milioni per chiudere il 2012. In ballo c’è il futuro di almeno 300mila cassintegrati in deroga (più i lavoratori in mobilità).
E qui nasce il problema, perché le risorse stanziate dal ministero del Lavoro non arrivano al miliardo di euro. E così arriviamo alla cifra mancante di circa 1,5 miliardi di euro. La cifra quasi esatta spesa per l’emergenza “profughi”.

Questi sono calcoli che non troverete su altri media, perché non è politicamente corretto evidenziare come certe risorse che potrebbero servire a sostenere i cittadini italiani, vengano invece utilizzate per altri scopi. E’ la stessa cosa dei 4miliardi di euro raccolti con l’Imu e regalati al Mps. Questione di priorità.
I giornalisti fingono di non comprendere che viviamo in una realtà di “risorse finite”, e che se usi 1,1 miliardi di euro per dare la paghetta ai “profughi”, poi questi soldi ti vengono a mancare, quando i disoccupati italiani bussano alla porta.

Così è interessante anche analizzare come in alcune Regioni nelle quali la situazione è già arrivata al limite delle risorse finanziarie, come in Toscana, dove l’Amministrazione ha bloccato le autorizzazioni al 30 gennaio per la cassa integrazione e al 28 febbraio per la mobilità, si sperperino poi i soldi in progetti bizzarri.
La soluzione? Stop ai finanziamenti ai Campi Nomadi e immediato stop di progetti privi di senso. E taglio netto alle elefantiache strutture regionali con tutti i loro apparatchik e portaborse. Poi la madre di tutti i provvedimenti: la cassa integrazione sia solo per i lavoratori italiani, non ha senso che un immigrato debba rimanere in Italia se non ha un lavoro e che siano i contribuenti italiani a mantenerlo. In questo modo si libererebbero le risorse necessarie per sostenere gli Italiani disoccupati.
Per il resto, ormai il miliardo buttato in pasto ai clandestini non lo vedremo più. E non li vedranno più i tanti Italiani in mobilità e cassintegrazione. E non parliamo degli esodati.ECCO LE MAGGIORI RESPONSABILI
Elsa Fornero al Festival dell'Economia di Trento nel 2012
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Gli assassini siete voi

da Gabriele Adinolfi (Note) Lunedì 13 maggio 2013 alle ore 11.00
Gli assassini siete voi PDF Stampa E-mail
Scritto da Gabriele Adinolfi   
Lunedì 13 Maggio 2013 01:42
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Non prendiamoci in giro è così e lo sapete bene

 
Gli assassini siete voi, ed è inutile che facciate finta di nulla.
Siete voi “buonisti”, voi “progressisti”, voi professorini che date lezioni  sul come vivere e morire.
Più  di Kabobo siete voi che avete ucciso Carolé e avete massacrato gli altri italiani ignari, presi a picconate e caduti di colpo senza sapere perché.
Siete voi gli assassini, voi che v'indignate per le Noemi di Arcore, che bacchettate Putin e Orban perché si rifiutano di condurre in picchiata i propri popoli in quei burroni che voi – che vi fate di acido – avete scambiato per paradisi.
Siete voi che provocate le tragedie e che le silenziate.

Immaginate un italiano, magari tatuato e senza capelli, che avesse preso a picconate a casaccio degli immigrati o degli zingari. Cosa sarebbe successo? Quanti speciali televisivi? Quante commissioni parlamentari ? Quante leggi speciali? Quante cacce alle streghe? Quante censure su internet? Quante catene? Quanti tribunali?
Invece voi, sporchi assassini, oggi fischiettate, fate finta di niente, aspettate che l'emozione si plachi, che la gente dimentichi. E domani ripartirete imperterriti, come se niente fosse, a demonizzare gli italiani, specie se bianchi, specie se etero, specie se liberi professionisti e a lanciare il vostro peana per smantellare la nostra nazione, che odiate sia perché nostra sia perché nazione.

Non sono gli immigrati   ad essere gli assassini. La figura dell'immigrato non esiste: chi immigra può essere un galantuomo, un disperato, un profittatore, un invasore, un poeta o feccia. Non esiste l'immigrato, esiste l'immigrazione.
E voi volete invece che esista l'Immigrato e che sia angelizzato o demonizzato (vi stanno bene entrambe le cose perché, scudo contro scudo, si possano sfruttare e annullare tutti: italiani e allogeni).
A voi sta bene che l'Immigrato sia al contempo uno sfruttato  del capitale e un concorrente sleale dei lavoratori italiani: per voi è un grimaldello. Uno strumento per colpevolizzare, per mettere vergogna, dubbio, per minare certezze.
Siete voi che li spingete a far leva sul fantasma razzista, a ottenere tutela economica, sociale e culturale, a utilizzare il vittimismo e a farsi scudo della vostra putrida filosofia.

Rammento i primi africani che giravano per strada vendendo calzettoni. Avevano fame, chiedevano da mangiare. Con simpatia, senza pressare, con pudore.
Adesso ti fermano con arroganza, e se non hai tempo o denaro ti dicono “sei razzista? Non ti piacciono i neri?” Sicuri che così sarai in imbarazzo.
Ma chi glielo ha insegnato? Chi li ha riprogrammati così?
Chi se non voi, buonisti, progressisti, professorini nostrani?

Non sono gli islamici che s'oppongono alle nostre tradizioni.
Ovunque in occidente siete voi,  razionalisti e commissari politici delle utopie, che togliete i presepi per “non offendere le loro sensibilità”.
Una sensibilità di cui, sia detto chiaro e tondo, non vi frega assolutamente niente: ve ne fate scudo per far leva contro le “superstizioni” perché continuate a onorare la Dea Ragione, ovvero la più insensata e dissennata delle divinità idolatrate.

Non ve ne frega assolutamente niente degli immigrati, della loro sorte, dei loro diritti.
A voi preme creare allarmismo, mentire su diritti e doveri, minare la cultura, la nazionalità, la nazione. Voi sperate di fare degli immigrati, che non necessariamente lo vogliono, il vostro esercito di minatori, di guastatori, di distruttori.
Siete voi che li rimpicciolite coccolandoli.Siete voi che li avete trasformati in esseri inferiori.
Voi che date sempre loro ragione in qualsiasi contenzioso.
Perché se un bianco picchia un nero è colpevole perché razzista, l'inverso no.

E perché no?
Perché voi, squallidi razzisti “antirazzisti”, pensate che loro sono sottosviluppati, infantili, dunque irresponsabili, dunque da non punire.
Come potete pensare ciò se non perché siete voi, proprio voi, che li disprezzate?
Siete voi che create odio sociale e razziale.
Siete voi che armate i Kabobo. E che armerete anche i ControKabobo.
Sono i frutti del vostro capolavoro, del vostro paradiso di progresso.
Di quella società che state corrodendo dall'alto, voi, che impartite lezioni, e che in un paio di generazioni avete prodotto figli sterili, drogati, tutelati fino a quarant'anni, imbottiti di psicofarmaci e necessitanti di psicologi se non di psicanalisti.
Ora, di fronte a quest'ultimo vostro capolavoro, voi, dalle istituzioni e dalle cattedre, state tacendo.
Ma nessuno s'illuda: siete così pieni di voi e così delinquenti che continuerete a disseminare stragi e tragedie. E a dare lezioni.
Che siate maledetti!

Quella sola dello Ius Soli
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Per familiarizzarci con lo Ius Soli convocarono all'improvviso vari stranieri nella nazionale di calcio. Poiché erano bianchi e non se ne accorgeva nessuno (anche l'occhio vuole la sua parte), ricorsero all'escamotage d'inventare il testimonial Balotelli.
E mentre la nostra (multi)nazionale otteneva qualche vittoria all'Europeo, prima di subire la più avvilente mortificazione mai impartita in una finale di calcio, i politici, Fini come Bersani, esaltando proprio Balotelli, annunciarono che avrebbero richiesto il cambio del “codice” di nazionalità (neanche si trattasse di una carta di credito).

Menzogne e confusione
A giustificazione di questo cambio di codice di nazionalità sono state evocate una serie di menzogne e si è fatta volontariamente una grande confusione.
Ci sono venuti infatti a raccontare che questa modifica giuridica servirebbe a garantire i diritti degli immigrati e a permettere a chi nasce in Italia di essere italiano.
In realtà con l'attuale Ius Sanguinis i diritti degli immigrati non sono negati affatto, anzi la casistica insegna che, specie nell'ambito sanitario, sono addirittura maggiori, tanto che quando la Romania entrò a far parte della UE (ottenendo quindi la parità dei suoi cittadini rispetto ai nostri) molti romeni iniziarono a fingersi albanesi.
Agli immigrati residenti, come diritto, di fatto manca solo quello di votare alle amministrative.
Qualunque cosa si pensi in merito, è opportuno ricordare che in altri Paesi i residenti stranieri hanno diritto al voto alle amministrative senza con ciò doversi “naturalizzare”.
E c'è di più: nell'Italia imperiale che, anche per questo, emise le leggi razziali, i libici ottennero diritto di cittadinanza. Un dato che si tende a dimenticare, chissà perché. Ma di fatto erano cittadini.
C'è dunque una bella differenza tra cittadinanza e nazionalità.
Gli agitatori professionisti però fingono di non saperlo e ci confondono appositamente le idee.
In quanto poi al fatto che chi nasca oggi in Italia non possa divenire italiano è falso.
Lo è perché se almeno un genitore è italiano anche il figlio lo è (ad esempio è il caso di El Sharawi).
E lo è perché, se risiede qui, a diciotto anni un nato in Italia può acquisire la nazionalità.Dunque di cosa parliamo?
Solo di balle e di trappole psicologiche e dialettiche.

Il cambiamento
Cosa cambierà una volta approvato lo Ius Soli?
Ovvero il diritto automatico e immediato di chi nasce in Italia da genitori stranieri di diventare italiano.
1. chiunque voglia venire a vivere in Europa verrà a partorire qui
2. per ragioni umanitarie si passerà al ricongiungimento familiare
da cui procederanno:
a) una popolazione alogena di almeno quattro volte superiore a quella nell'ordinamento vigente
b) l'internazionalizzazione dei ceti produttivi e potenzialmente rivoluzionari.
Per avere un'idea di cosa ci attende si pensi che la Francia, che è lassista quanto altri mai in termini di “integrazione”, ha abbandonato lo Ius Sanguinis ma non ha ancora osato formalizzare lo Ius Soli.
E intenderemmo farlo noi!

Chi e come
Chi lo vuole questo Ius Soli?
Gli internazionalisti, i parassiti, chi si ribella al concetto stesso di nazione e, prima ancora, alla forma ordinatrice e poi i traffichini del disagio umano che si riempiono tasche, stomaci e conti in banca con denaro pubblico.
Alla loro testa si trovano quelli che per ideologia o fede religiosa sono cosmopoliti e nemici delle identità. E guidano l'azione dalle Istituzioni.
Infatti lo Ius Soli lo richiede ad alta voce il comunista più amato d'America, il Presidente Napolitano, in ottima compagnia con la pasionaria mondialista Boldrini.
E in quegli ambiti di potere sono tutt'altro che soli.
Non avevano alcun bisogno di ricorrere ad una ministro di origine congolese, che è stata fortemente voluta, al punto d'inserire al governo un pesce fuor d'acqua che un elemento di distinzione dai suoi colleghi oggettivamente ce l'ha e non è il colore della pelle. A differenza loro nella vita ha lavorato.
Persino una lavoratrice sono riusciti a mettere nell'esecutivo! Il motivo doveva essere potente.
L'hanno scelta, esattamente come si ricorse a Balotelli, esclusivamente per polarizzare lo scontro su temi razziali e per giocare così sul senso di colpa indotto e sull'agitazione collettiva che si susciterà per alimentarlo: un'intossicazione che proprio la Boldrini evoca sia nei toni, sia nei termini, fino a parlare di “esecrazione” e a invocare eccitata la “giusta” repressione nei confronti di chi si opporrà all'operato della collega.
Insomma la ministro d'origine straniera e di pelle scura è stata scelta come un ologramma-simbolo per indurci a spostare del tutto le motivazioni del dibattito e per renderlo di fatto impossibile, in quanto scomposto, viziato da pregiudizi e indirizzato in ogni caso in un cul de sac.

Di cosa parliamo veramente
Buttando tutto in vacca probabilmente riusciranno a imporre questo cambio di “codice” di nazionalità.
Perché chi se la sente, anche se pensa il contrario (e spesso succede proprio tra chi dice l'opposto), di esporsi passando per razzista, offensivo, arido di cuore?
Chi se la sente, anche se pensa il contrario (e spesso succede proprio tra chi non lo dice), di negare i diritti dei lavoratori, il diritto alla salute, il diritto ai bambini nati in Italia di diventare italiani?
Dei pericolosi trinariciuti, assimilabili a pedofili, saranno i soli a dire di no e, per distinguersi da loro, tutti quelli che pensano no diranno sì.
Ma sì a che cosa?
Visto che i diritti negati non sono negati per niente e che chi nasce in Italia già oggi può scegliere di essere italiano, di che stiamo parlando?
Di due cose soltanto.
1. Della distruzione di una nazione che si trasformerà in un coacervo di plebi americanizzate senza riferimenti precisi né la possibilità di far leva su di un perno memoriale e culturale preciso.
Ovvero del compimento di un processo sterminazionista nel nome dell'internazionalismo.
2. Di razzismo puro.
Perché, visto che da straniero si può esser residente e si hanno altrettanti se non più diritti degli italiani, perché mai un immigrato dovrebbe “diventare” italiano?
Perché, nel profondo dell'inconscio, proprio quelli che ci vengono a impartire lezioni di umanità, di morale, di convivenza, mantengono il loro fastidioso e classista senso di superiorità che ben s'accompagna alla loro intolleranza ideologica.
Essi infatti stimano che “diventare” italiano per un congolese, un senegalese, un marocchino, un cingalese, significa essere accettati in un consesso più emancipato, più evoluto.
E' questa la mentalità inconfessata con cui le nostre élites cosmopolite stanno giocando agli apprendisti stregoni, difesi da una nebulosa di menzogna, condizionamenti, psicosi e disinformazione.

Morale della favola
Lo scontro è quindi lì.
Non tra la Cécile Kyenge e il Ku Klux Klan: quella è mistificazione scenica.
Lo scontro è tra le minoranze devastatrici e sprezzanti, che usano terminologia e fraseologia assai buonista per mascherare a stento la loro puzza sotto il naso e la loro alterigia, e la gente, il popolo; la posta è il comune avvenire.
Come non pensare ad un'immagine emblematica, a un aneddoto che oltre vent'anni fa ebbe come protagonista Jean-Marie Le Pen?
Il fondatore e capo del Front National fu a lungo identificato in stereotipi confezionati dai suoi nemici. Si omise di rilevare che fu il primo difensore degli harkis (gli algerini fedeli alla Francia) al punto di essere stato il primo uomo politico francese a portare un deputato di origine araba in Parlamento.
Si è sempre finto d'ignorare come abbia appoggiato cause del Terzo Mondo contro l'imperialismo americano. Si è fatto di lui, che era l'unico politico a considerarli esseri umani e non forza-lavoro, il trinariciuto che non riusciva ad accettare gli immigrati, questa grande risorsa che, se non regolamentata ma lasciata libera, avrebbe americanizzato la Francia in un allegro melting pot.
Perché l'El Dorado di tutti questi “integrazionisti” è sempre e solo un'immensa New York.
Mentre si trovava in tournée politica proprio in USA, Le Pen, non appena sceso dall'aereo, venne interpellato da una giornalista arrogante, sprezzante, incolta, imbecille, intollerante, presuntuosa e saccente, proprio come tutti quelli che ci stanno oggi impartendo lezioni.
Del resto sono perfettamente intercambiabili questi profeti del verbo buonista, probabilmente li clonano.
“Come ci si sente Monsieur Le Pen nel calcare il suolo di una nazione fatta da soli immigrati?” chiese gracchiante la pubblica ministero.
“Ma lei sa con chi sta parlando, signorina? Io sono Sitting Bull, l'ultimo dei Sioux”.
GABRIELE ADINOLFI















Belgio, cresce il partito islamico: “Instaureremo la sharia entro 10, 15 o 20 anni”


shariah-law
13 MAGG – Nascono in tutta europa i movimenti e partiti di ispirazione islamista. In Belgio un partito di nome “Islam” riesce pure ad eleggere i suoi primi consiglieri comunali.
Succede a Bruxelles dove il partito “Islam”, il cui riferimento è chiaro già dal proprio nome, è riuscito a fare  a leggere due suoi consiglieri comunali.
“Vogliamo spiegare la Legge islamica e, se il popolo lo vorrà, instaureremo la sharia per via referendaria entro 10, 15 o 20 anni. Oggi, senza dubbio è troppo presto. la società non è pronta: dovremmo tagliare troppe mani” ha dichiarato a un giornale nazionale uno dei due neoeletti.
La loro elezione ha suscitato immediatamente la reazione di alcuni cittadini che hanno immediatamente lanciato una petizione popolare online in cui si chiede di mettere fuori leggi il partito “Islam”.
“Uno degli eletti” – si legge in calce nella petizione – “ha espresso il proprio auspicio finchè il Belgio divenga uno stato islamico ed introduca la sharia, in totale opposizione alle leggi democratiche belghe ed europee.”
La petizione ha raccolto più di novemila firme in meno di due giorni. mattinoonline.ch

4 commenti:

Sergio ha detto...

Impressionante.

Sono un italiano all'estero. Vivo da ben 55 anni in Svizzera e non posso votare nemmeno alle elezioni comunali, non parliamo di quelle nazionali.
Certo avrei potuto chiedere la cittadinanza dopo 10 anni di residenza. Non l'ho chiesta, come non la richiedono centinaia di migliaia di residenti italiani, francesi, tedeschi, inglesi (in Svizzera - ca. 8 milioni di abitanti - risiedono ca. 1,8 mln di stranieri). Perché non la richiedono? Perché non si sentono così discriminati: in effetti non possono esercitare soltanto il diritto di voto. Certo sono cittadini di serie B, ma stanno abbastanza bene (e se soffrissero così tanto di essere cittadini di serie B potrebbero semplicemente emigrare, tornare nei loro paesi di origine. Ma in Svizzera si sta troppo bene, anche come cittadini di serie B).

Stranamente però tutti i cittadini di paesi extra-comunitari (kosovari, albanesi, eritrei, turchi, pakistani, cingalesi, iracheni ecc. ecc.) - in genere richiedenti asilo - chiedono, anzi esigono la cittadinanza. E la ottengono pure. E se alcuni Svizzeri storcono il naso davanti a questo andazzo ecco la solita sinistra buonista, la Chiesa, il governo che accusano gli Svizzeri di essere razzisti e xenofobi. Perversione pura. Una volta i governi difendevano i propri cittadini, avevano eserciti per difendere l'integrità territoriale. Oggi i governi europei sono tutti contro i propri cittadini (che oltretutto mungono per pagarsi i loro lauti stipendi).

Perciò dico che il presidente della Repubblica Napolitano, ex comunista che ha fatto carriera col comunismo e percepisce oggi un salario principesco - alla faccia di tutti i lavoratori (lui non ha mai lavorato come d'Alema, Veltroni, Fassino, Bertinotti e e compagnia bella) - è un grandissimo porco, un traditore della patria che andrebbe fucilato.

Su, polizia postale, vieni a cercarmi.

Massimo ha detto...

Post da incorniciare. Grazie professore, per argomentare così bene l'origine ipocrita e malvagia di certi "buoni" propositi.

Pietro Melis ha detto...

Ringraziate Gabriele Adinolfi perché ho riportato quanto mi ha trasmesso in parte Maria Letizia privatamente (in posta). Ma è da tempo che vado dicendo le stesse cose. Adinolfi ha capito bene (come me) le conseguenze tragiche in fatto di perdita di sovranità e di identità nazionale, di aumento della disoccupazione. Siamo governati da dei pazzi. Le nuove generazioni dormono invece di ribellarsi. Bisognerebbe arrivare ad una guerra civile. Ma gli italiani sono un popolo di vigliacchi che hanno paura di reagire con la violenza. Perché esiste una violenza ingiusta (contro i deboli) ed una violenza giusta contro un potere infame che ci sta privando di tutto rincorrendo mitologie a favore delle lobbies internazionaliste. Complice anche la Chiesa CATTOLICA, che significa UNIVERSALE. Con il termine "solidarietà" che fa parte del linguaggio della morale e non di quello del diritto, stanno uccidendo la giustizia.

Giancarlo Matta ha detto...

Eccellente Professor Melis “IL SERVAGGIO È MALE VOLONTARIO DI POPOLO, ED È COLPA DE’ SERVI PIÙ CHE DE’ PADRONI.”
Epigrafe sita in un edificio di Napoli.
Mai come ora tale epigrafe sintetizza efficacemente l'origine dei mali nel nostro tribolato Paese. In media i cittadini italiani sono dei vigliacchi e hanno troppa pazienza malissimo riposta.