domenica 2 novembre 2025

LA SPORCA FINE CHE ANDO' A CERCARSI

 Dalla trasmissione di Aldo Cazzullo (Una giornata particolare) si può trarrre preferibilmente la conclusione che il Pelosi non fu l'assassino del Pasolini. Nell'auto del Pasolini vennero trovati un indumento e un plantare n.41 che non potevano appartenere al Pelosi. Sul corpo del Pasolini furono trovate molte tracce lasciate dalle ruote dell'auto, che dunque è pensabile siano passate più volte sul cadavere di Pasolini. Ma vi è da pensare che gli assassini abbiano poi abbandonato nello stesso luogo l'auto del Pasolini, che fu presa poi dal Pelosi, fermato infatti dalla polizia a causa della eccessiva veloctà. Il Pelosi si attribuì la colpa perché gli assassini avevano minacciato il Pelosi se avesse detto la verità. Rimane non comprensibile il fatto che nell'idroscalo di Ostia si trovassero gli assassini. Chi li aveva informati della destinazione dell'auto del Pasolini? Il Pelosi può essere accusato di essere stato complice degli assassini, che mai furono identificati. Non è stata una grande perdita. Per non dire di peggio.      

giovedì 30 ottobre 2025

INSUFFICIENTE RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

A donatella.aru@giustizia.it 

Si sa che le indagini vengono svolte dal PM e il giudice delle indagini preliminari si affida alle conclusioni del P.M. E' bene dunque che gli uffici siano separati ponendoli anche in edifici diversi. Solo nominalmente i provvedimenti vengono firmati dal giudice delle indagini preliminari. Per quanto riguarda la responsabilità civile dei giudici quando facciano sentenze aberranti la riforma di Nordio è del tutto deficiente. Si conserverebbe infatti la condizione di giudici che dovrebbero giudicare altri giudici trascurando che comunque prevarrebbe lo spirito di casta. I giudici non possono essere giudicati da altri giudici. Per superare una buona volta lo spirito di casta che arriva sino al Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) è necessario che i giudici vengano giudicati da una al Corte di Giustizia composta da giuristi (studiosi del diritto) e non più da altri giudici (manovali del diritto). Questa Corte sostituirebbe una Corte straniera quale è la Corte Europea dei diritti dell'uomo, a cui mi sono rivolto pur con totale scetticismo. Finalmente i giudici perderebbero lo spirito di casta sentendo sopra di essi una Corte italiana costituita da giuristi, che giudicherebbero con vero spirito di indipendenza. Solo questa alta Corte di giustizia potrebbe giudicare i giudici responsabili di sentenze aberranti senza che questa Corte debba avere il coraggio di condannare dei giudici riconoscendo una loro responsabilità civile. Oggi i giudici solo nominalmente possono essere condannati perché è lo Stato che si fa carico del risarcimento dei danni causati da sentenze che non rispettano nemmeno la logica. Si è conclusa due anni fa una causa civile durata 25 anni. Incredibile. Potrei chiedere l'intervento del CSM e del ministro della giustizia per punire tutti i giudici per cui sono passati in una vicenda che rende persino fondato il sospetto di una collusione dei giudici con il liquidatore, pur essendo evidente il cumulo di contraddizioni dietro il quale si sono dovuti riparare per salvare il liquidatore, che è un collaboratore dei giudici che dirigono la Sezione Fallimentare del Tribunale. Contraddizioni che sono derivate non da ignoranza o mancanza di filo logico ma dalla necessità di salvare il liquidatore. Sono incappato in un giudice, Mario Farina, che ha scritto che il liquidatore doveva essere pagato anche se era stato revocato dalla sua carica perché poteva essere considerato in buona fede nel suo credere di essere ancora liquidatore nonostante la sua revoca dalla sua carica. Pazzesco. La maggiore responsabile di questa vicenda è una donna, in Corte d'Appello, Donatella Aru, che ha scritto che la revoca della nomina del liquidatore non poteva avere alcuna conseguenza perché il presidente del Tribunale non aveva dichiarato che fosse nulla la nomina del liquidatore. Questa stessa donna ha scritto che mi sarei dovuto rivolgere alla Cassazione per chiedere la revoca della nomina del liquidatore, nonostante che la stessa Cassazione a Sezioni Unite avesse dato ragione a me scrivendo che mi sarei dovuto rivolgere al Tribunale, come io avevo fatto. Questa stessa donna ha riempito la sentenza di sentenze della Cassazione per darmi torto nonostante che tutte le sentenze della Cassazione da essa citate dessero ragione a me. Di fronte ad una situazione simile questa donna meriterebbe di essere licenziata anche prescindendo dal fondato sospetto, che è più di un sospetto, per avere voluto salvare ad ogni costo il liquidatore. All'inizio della sentenza ha scritto che per chiedere la revoca della nomina del liquidatore avevo agito aprendo un giudizio ordinario. Dopo qualche altra pagina è giunta a scrivere il contrario scrivendo che avrei dovuto aprire un giudizio ordinario. Questo giudizio ordinario si concluse con una ordinanza che rigettava la mia domanda di revoca della nomina del liquidatore. Ordinanza scritta da una sua collega, Tiziana Marogna, che scrisse che mi serei dovuto rivolgere alla Cassazione e non a lei in Tribunale. La M(C)arogna è crepata alcuni mesi fa a 67 anni. Andiamo avanti. La Aru, che aveva accolto l'ordinanza della M(C)arogna pur citando la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite che dava ragione a me (pazzesco!) concluse dicendo che il successivo decreto del tribunale che revocava la nomina del liquidatore non poteva avere alcuna conseguenza, come ho già scritto, perché il presidente del tribunale non aveva dichiarato la nullità della nomina del liquidatore, avvenuta per colpa di un precedente presidente del tribunale che mi aveva ritenuto favorevole alla nomina del liquidatore pur risultando chiaramente contrario. Dunque era necessario ricorrere ad una grave falsità potendo per legge essere nominato il liquidatore solo con la volontà di tutti i soci. E io risultavo invece contrario perché non vi era alcuno dei motivi previsti dall'art. 2272 C.C. per nominare il liquidatore. Non basta. La Aru ha scritto un'altra aberrazione scrivendo che io non potevo agire chiedendo la nullità della nomina del liquidatore (con la cosiddetta actio nullitatis) perché bastava che io avessi chiesto la revoca della nomina del liquidatore anche in base all'art. 742 C.P.C. Un giudice che non sia ignorante sa che l'art. 742 C.P.C. rientra nei provvedimenti camerali che non danno mai luogo ad un giudicato perché possono essere rimossi in ogni tempo (senza scadenza dei termini di tempo) salvi i dirittii del terzo in buona fede. E giocando su questo articolo la Aru l'ha utilizzato scrivendo, ripeto, che la revoca della nomina del liquidatore era valida perché il decreto di revoca non comportava la nullità della nomina. Solo un giudice ignorante o corrotto poteva scrivere che bastava l'art. 742 C.P.C. che rendeva inutile la richiesta di nullità della nomina del liquidatore. Una sentenza deve concludersi sempre dando luogo ad un giudicato. L'art. 742 C.P.C. esclude il giudicato, se, come ho detto, il provvedimento camerale può essere sempre rimosso senza termini di tempo (salvi i diritti del terzo in buona fede). A che servirebbe un ricorso al ministro della giustizia e al CSM se il CSM è una Corporazione di Stampo Mafioso?  

Avevo ereditato la causa da mio padre, che aveva costituito una società con altri due gruppi per la costruzione di un cinema per cui mio padre aveva ottenuto la licenza dal ministero dello spettacolo. Mio padre e mia madre conferivano alla società, chiamata Cinecorallo, il terreno e i locali che sarebbero divenuti proprietà del cinema. Gli altri soci avrebbero finanziato la costruzione del cinema. A costruzione ultimata si sarebbero fatti i dovuti conguagli perché ciascuno dei tre gruppi avesse la proprietà di un terzo. Ma mio padre, che era anche ingegnere, capì che era stato gonfiato il costo della costruzione rispetto al suo preventivo per mettere i miei genitori in stato recesso e non aderì pertanto all'aumento del capitale che doveva essere pari al valore del terreno, dei locali e del costo della costruzione. Pertanto i miei genitori rimasero fermi alla loro quota  del capitale iniziale, cioè al 34% di un milione, mentre il capitale era stato portato al valore complessivo di 95 milioni. Per avere riconosciuto il loro 34% i miei genitori avrebbero dovuto pagare circa 10 milioni di lire. Mio padre chiese l'annullamento del conferimento del terreno e dei locali per indampimento della Cinecorallo. Perse in tribunale e in Corte d'appello perché i giudici non controllarono i bilanci e conclusero che il terreno e i locali risultavano conferiti nella società Cinecorallo, allora S.p.A. perché allora bastava un milione per costituire una S.p.A. Era falso. Mio padre non ne vide la fine perché morì tra i dispaceri nel 1977. Era stato vittima anche di un avvocataccio suo vecchio amico di Roma. Fu sostituito dall'avv. Beniamino Piras, uno dei migliori ricordi della mia vita. Egli disse a me e ai due fratelli che il prosieguo della causa, vertente sulla richiesta dei danni, doveva ritenersi anch'esso perso date le sentenze negative in tribunale e in Corte d'Appello nel 1974 sulla prima domanda: annullamento della vendita del terreno e dei locali a favore della Cinecorallo. E ci consigliò di metterci d'accordo con gli altri soci per uscire dalla società. I fratelli a questo punto preferirono rinunciare all'eredità di mio padre visto che egli aveva attribuito a mia madre la proprietà di tutti gli immobili, e fecero fare anche a mia madre. Io invece decisi di volerci vedere chiaro prima di prendere una decisione. E mi buttai su una montagna di fascicoli. Mio padre aveva fatto in tempo a contrastare il costo della costruzione ritenendolo gonfiato e si rivolse ad un suo collega, l'ing. Cellesi, perché dimostrasse che era falso il costo della costruzione.  Messo da me sulla strada giusta perché capisse che il costo della costruzione era stato gonfiato, e con esso il capitale sociale, la causa dopo la morte di mio padre proseguì sulla domanda di risarcimento dei danni. Fortunatamente in Corte d'Appello trovai un giudice, Oliviero Mighela, che, convinto che il costo della costruzione era stato gonfiato, demolì la perizia di ufficio sulla base della perizia di parte ritenendo che il capitale era stato gonfiato di 25 milioni di lire. Pertanto venne giustificato il rifiuto dei miei genitori di aderire all'aumento del capitale. Con l'avv. Piras vinsi anche in Cassazione. A questo punto tornai in tribunale perché venisse quantificato il danno, consistente nei 25 milioni, valore del terreno e dei locali conferiti dai miei genitori, rivalutati e con l'aggiunta degli interessi. I 25 milioni del 1961 divennero nel 1991 circa un miliardo di lire. A questo punto i vecchi soci di mio padre preferirono rinunciare a tutte le quote della Cinecorallo a compensazione del miliardo di lire. I due fratelli, avendo fatto rinuncia all'eredità di mio padre, e avendola fatta fare anche a mia madre credendo che la causa fosse persa anche nel suo prosieguo, divennero titolari del 34% delle quote della Cinecorallo avendo ereditato ciascuno dei due un terzo da parte di mia madre. Dai due "fratelli" non ebbi mai un aiuto economico per portare avanti la causa dopo la morte di mio padre.       

Giudici che non hanno tenuto conto che da tutta la vicenda risultava che i due "fratelli" soci di minoranza volevano costringermi a vendere per sanare i loro debiti personali. Uno, più piccolo di me di 5 anni, aveva un debito di 180 milioni di lire con la banca Cariplo.E' morto nel 2003. L'altro, più grande di me di tre anni, ancora vivente, doveva pagare ancora 100 milioni di lire alla BNL per avere acquistato una casa per l'amante, senza mai dividersi dalla moglie, che per quieto vivere, soprattutto a beneficio del figlio ancora bambino, si arrese a vivere in un triangolo. Non si può chiedere lo scioglimento di una società da sempre in attivo che conseguiva il suo oggetto sociale. La causa verteva sulla vendita tramite liquidatore di un grande locale, un cinema  di circa 700 posti divisi tra platea e galleria. Il locale era stato sempre affittato ad una società che pagava regolarmente l'affitto. Essendo la proprietà distinta dall'affitto non poteva esistere alcun dissidio tra i soci. Per di più io ero stato sempre proprietario nella misura del 66%. I soci di minoranza potevano solo richiedere la liquidazione della loro quota, pari al 17%.  Tre anni prima avevo rifiutato un'offerta di un miliardo e 800 milioni di lire da parte di un tale proprietario oggi di una catena di supermarket chiamata GF, iniziali di Gesuino Fenu, che voleva ristrutturare il locale del cinema trasformandolo in un supermarket. Come potevo dunque essere favorevole ad una vendita tramite liquidatore che vendette per un miliardo e mezzo meno l'esosa parcella di 166 milioni di lire del liquidatore? Tutto ciò è stato ignorato dalla Aru, la maggiore responsabile essendo in Corte d'Appello, dove avrebbe dovuto porre riparo alle sentenze del tribunale e soprattutto all'ordinanza di mero rito della M(C)arogna che scrisse che mi sarei dovuto rivolgere direttamente alla Cassazione e non a lei in Tribunale. La M(C)arogna fece riferimento ad una giurisprudenza minoritaria della Cassazione, ignorando del tutto la giurisprudenza maggioritaria che richiedeva il ricorso al tribunale. E l'ultima sentenza della Cassazione su questo argomento, a ridosso dell'ordinanza, apparteneva alla giurisprudenza maggioritaria. La Aru in Corte d'Appello ha citato la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite del 2002 che, per risolvere il diverbio tra le due giurisprudenze, annullò la giurispudenza minoritaria lasciando in vita quella maggioritaria che richiedeva il ricorso al Tribunale e non alla Cassazione. Ma incredibilmente la Aru non ne ha voluto tener conto ritenendo pertanto valida l'ordinanza della M(C)arogna. Un giudice che cita contro di me una sentenza della Cassazione a Sezioni Unite, favorevole invece a me, meriterebbe di essere licenziata perché una delle due: o è incapace di cogliere una grave contraddizione oppure ha voluto salvare il liquidatore dando luogo al sospetto, che è più di un sospetto, di collusione con il liquidatore. Dopo la tremenda falsità del presidente del Tribunale (morto quando era andato in pensione) che nominò il liquidatore dandomi come consenziente, mentre risultavio contrario, vi fu il successivo errore della Aru che convalidò l'ordinanza della M(C)arogna, finita in Corte d'Appello e nello stesso Collegio della Aru, per cui si verificò un ulteriore errore giacché la M(C)arogna non avrebbe dovuto far parte dello stesso Collegio, avendo già trattato la vicenda in Tribunale. In Cassazione la presidente del Collegio impedì al mio avvocato di leggere le 5 pagine che si era preparato dicendo che non era necessario perché il Collegio conosceva già la vicenda. FALSO! FALSO! Ero presente anch'io perché volevo assistere all'udienza, che di fatto non esistette nemmeno. Anche in Cassazione la causa viene conosciuta soltanto dal giudice relatore perché gli altri non vogliono occuparsi di cause per cui non sono relatori. Il giudice relatore Luca Varrone si limitò a ripetere l'intervento di un minuto del P.M. saltando completamente tutti i motivi di nullità che erano stati affacciati nel Ricorso in Cassazione e nella Memoria, ignorando anche una sentenza della Corte d'Appello di Cagliari che dava ragione a me ritenendo che fosse NULLA la sentenza del Tribunale che mi aveva sospeso dalla carica di amministratore. Ma se era nulla la sentenza del Tribunale era chiaro che veniva a mancare l'unico motivo per cui i due soci di minoranza avevano chiesto la nomina di un liquidatore. Si ricavava da ciò che io ero stato sempre amministratore e che pertanto anche per questo motivo non si poteva giustificare la nomina di un liquidatore, non potendo coesistere insieme l'amministratore e il liquidatore, che richiedeva il venir meno dell'amministrazione. Tutto ciò è stato ignorato anche in Cassazione, dove il relatore Luca Varrone ha ripetuto l'anormità della Aru che aveva scritto che io non potevo ostacolare l'operato del liquidatore, e nonostante io fossi socio di maggioranza. Anche in Cassazione si possono trovare giudici fuori di testa. IN CONCLUSIONE, si rende necessaria una alta Corte di giustizia che ponga riparo a gravi sentenze dei giudici, non potendo ritenersi che siano infallibili i giudici della Cassazione, che vi arrivano senza alcun concorso che valuti il loro merito. Anche per questo dovrebbe esistere in casi gravi una alta Corte di giustizia che ponga rimedio ai gravi errori che possono essere commessi anche in Cassazione. Una alta Corte di giustizia che sia costituita da giuristi e non da giudici, che, giudicandosi tra essi stessi, cane non mangia cane, rimarrebbero dipendenti dalla loro appartenenza ad una casta, da cui sarebbero indipendenti i giuristi che costituissero questa alta Corte di giustizia. 

  Ecco perché ritengo che la riforma di Nordio sia del tutto insufficiente, giacché lascia pur sempre alla casta la decisione sull'operato dei giudici togati.                                


domenica 26 ottobre 2025

IL FASCISMO E IL NAZISMO SI AIUTARONO A VICENDA PER LA LORO SCONFITTA

 Il fascismo fu rovina del nazismo, ma il nazismo fu la rovina del fascismo. Uno storico dovrebbe riconoscere fondata la mia tesi, che io non ho potuto dimostrare mancandomi il numero delle divisioni tedesche impiegate in Italia per salvare non tanto il fascismo quanto Mussolini, con la conseguente occupazione tedesca dell'Italia. A causa dello scellerato patto di acciaio con la Germania nazista Hitler volle salvare il fascismo intervenendo in Africa e in Italia distraendo molte divisioni dal fronte di guerra russo per dirottarle sia in Africa - ma con la conseguente sconfitta ad El Alamein (quando si aggiunsero gli americani dopo le precedenti vittorie di Rommel) - sia in Italia per contrastare l'avanzata degli angloamericani sbarcati in Sicilia e ad Anzio, e poi per costituire l'inutile Repubblica Sociale con un governo fantoccio sottoposto al volere di Hitler. Mussolini avrebbe dovuto rifiutare di essere rapito dalla dorata prigione del Gran Sasso e rifugiarsi nella Spagna del fascista Francisco Franco, che l'avrebbe accolto a braccia aperte come ricompensa dell'aiuto ricevuto dalla Germania e dall'Italia durante la guerra civile degli anni 1936-39. I generali tedeschi avevano chiesto l'invio di altre divisIoni per portare avanti il fronte di guerra dopo la vittoria nella seconda battaglia di Char'kov (Kharkiv). La terza battaglia di Charcov segnò la definitiva sconfitta del nazismo sul fronte russo. Hitler da suicida fece il contrario distogliendo dal fronte russo le divisioni richieste per inviarle in Africa e in Italia. Non era stata infatti determinante la pur grave sconfitta di STALINGRADO. Solo negli ultimi mesi Hitler nelle sue conversazioni a tavola riconobbe che il suo voler salvare, non tanto il fascismo, quanto Mussolini era stato un motivo in più della sconfitta della Germania.

giovedì 9 ottobre 2025

DEBBO RICHIAMARE IL TECNICO PERCHE' NON FUNZIONA PIU' LA POSTA...

...dove mi arrivano i commenti e sta a me pubblicarli o non pubblicarli se contengono parole offensive. Al tecnico avevo detto di impedire commenti anonimi. Non so che cosa abbia fatto impedendo tutti i commenti. Per esempio il commento sotto riportato   

 XiaoLang ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "NON ESISTE L'EBRAISMO COME NEMICO":

Caro Prof.,
mi permetta una critica: lei parla di Mussolini come se non fosse di fatto il capo di una nazione sottomessa ai tedeschi.
L'Italia, sin dall'alleanza con la Germania, è considerabile uno stato fantoccio ben prima del 1943, ma dal 1938, in quanto da lì sono avvenute decine di decisioni politiche che prima non erano mai neanche state pensate.
Il 'colpo di spugna' che serve a cancellare le simpatie che ora si sono tramutate in rivalità.
Le leggi razziali e i rastrellamenti.
Addirittura nessuno conosce l'Anschluss, momento di tensione tra Italia e Germania, prima dell'alleanza maledetta che ha sancito il torto in seno al fascismo.

Segnatevi le mie parole, voi viandanti della rete nei secoli a venire: il mondo che stiamo vivendo oggi noi italiani percepisce il fascismo come la sciagura politica italica più grande dell'era contemporanea, ma esistono pochissime persone 'sveglie' che non hanno creduto alla propaganda americana e hanno riconosciuto il giusto che fu fatto e gli errori commessi. "Il tempo mi darà ragione", dice nel testamento politico. E già si intravedono, a distanza di quasi 80 anni dalla caduta del regime, i primi barlumi.

Un saluto.
 

Mio commento

Di chi sarebbe il Testamento dove si dice che il tempo mi darà ragione? 

Ho sempre scritto che il fascismo fu rovina del nazismo e il nazismo la rovina del fascismo. Chi può negare che la R.S.I. aveva un governo fantoccio? Premesso che uno storico non deve nutrire simpatie perché non sarebbe obiettivo bisogna riconoscere che  furono gravi errori nel fascismo e nel nazismo. Le leggi razziali del fascismo sono una vergogna tremenda obiettivamente. Si privò di molte intelligenze nel campo della fisica. Mio padre, laureatosi in ingegneria industriale a Roma, ebbe come professori autentici scienziati.  Fermi dopo il premio Nobel non ritonò in Italia perché aveva sposato una ebrea. Non ritornò più in Italia. Einstein si trovò in difficoltà nel dare un apparato matematico alla sua relatività generale. Glielo fornì il matematico Ricci, che era professore universitario. Inoltre che cosa pensare di un Mussolini che fu finanziato anche per la nascita del suo quotidiano Il popolo d'Italia dalla sua amante ebrea Margherita Sarfati che fu costretta a lasciare l'Italia per riparare in Argentina? Che cosa pensare di un Mussolini che fece rinchiudere in manicomio una donna da cui ebbe un figlio portante il suo stesso nome Benito? Caduto il fascismo a Mussolini sarebbe convenuto espatriare in Spagna, dove sarebbe stato accolto dal dittatore Fracisco Franco, non dimentico dell'aiuto avuto dall'Italia e dalla Germania nella guerra civile per instaurare la sua dittatura. Il grave errore di Hitler consistette nell'accettare l'alleanza con l'Italia fascista, che non era pronta per sostenere la guerra di Hitler con la sua "guerra parallela", che si risolse in una sconfitta in Africa. Dovette intervenire Hitler inviando in Africa il generale Rommel, che non sarebbe stato sconfitto, dopo precedenti vittorie, se non fossero sbarcati in Africa gli americani. Pare che lo stesso Hitler nei suoi ultimi discorsi nel bunker, dove passò i suoi ultimi giorni, abbia riconosciuto l'errore di avere voluto la salvezza del fascismo. Non fu la sconfitta di Stalingrado a determinare la sconfitta del nazismo perché successivamente vi fu l'ultima vittoria del nazismo nella seconda battaglia di Charcov. I generali chiesero a Hitler l'invio di altre divisioni per portare avanti la vittoria a Charcov. Hitler invece distolse alcune divisioni dal fronte russo per inviarle in Italia perché gli angloamericani erano sbarcati in Sicilia nel mese di luglio del 1943. Non fu la guerra sul fronte occidentale con lo sbarco in Francia degli americani a determinare la sconfitta del nazismo. Fu l'occupazione dell'Italia da parte della Germania a indebolire la Germania. Dopo che Mussolini, messo in minoranza nel Gran Consiglio del fascismo, fu rapito dal Gran Sasso con una spericolata azione per portarlo in Germania, si determinò un altro grave errore, sia da parte di Hitler e sia da parte di Mussolini, che avrebbe dovuto preferire chiedere ausilio nella Spagna di Franisco Franco. Non è da escludere che Mussolini avrebbe avuto salva la vita dagli angloamericani, e magari nel successivo clima di guerra fredda gli angloamericani l'avrebbero riciclato politicamente. Notare che Mussolini indirettamente fu la salvezza di Hitler perché nella tana del lupo, compresa nell'allora Prussia orientale, si anticipò la seduta perché Hitler doveva incontrare Mussolini appena arrivato in Germania dopo che fu rapito dal Gran Sasso. Il colonnello von Stauffenberg non ebbe il tempo di innescare una seconda bomba contenuta anch'essa nella stessa valigetta. Per di più la valigetta fu spostata con un piede da parte di un presente perché gli impediva di allungare le gambe. Non sapeva che nella valigetta era contenuta una bomba. Von Stauffenberg con una scusa si allontanò dalla tana del lupo. Ormai distante da essa sentì la deflagrazione e si convinse che Hitler era morto. E ne diede notizia agli altri partecipanti alla congiura, comprendente nomi presso le alte gerarchie militari. Il demonio cooperò alla salvezza di Hitler perché in quella stanza vi furono otto morti ma Hitler si salvò riportando solo bruciature ad un braccio. Ho detto demonio solo perché nonostante tutto Hitler scampò agli effetti della bomba. Anche il grosso tavolo cooperò a salvare Hitler. Naturalmente vi fu subito una spietata repressione complice un tribunale ancora asservito al nazismo che emanò sentenze di condanna a morte. La repressione iniziò sin dal giorno dopo incominciando da von Stauffenberg.                 

                

mercoledì 8 ottobre 2025

IL PARADOSSO: IO FILOEBRAICO CONDANNATO PER ANTISEMITISMO

In un mio saggio di 70 pagine incluso negli Annali della Facoltà di Scienze della formazione, poi divenuta,  insieme con Facoltà di Lettere e filosofia, Facoltà di Studi Umanistici, saggio travasato nel mio libro di 700 pagine intitolato Scontro tra culture e metacultura scientifica. L'Occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche avevo riempito una intera pagina di nomi di ebrei passati alla storia per meriti scientifici e filosofici. 

  Articolo per il resto ancora in preparazione.   

domenica 5 ottobre 2025

VI E' UN ALTRO SAN FRANCESCO, MIGLIORE DI QUELLO DI ASSISI...

...che l'Italia non avrebbe dovuto scegliere come patrono se, al contrario, il Francesco di Assisi avrebbe meritato di essere oscurato dall'altro Francesco. Prima di farne il nome vorrei sapere se vi sia qualche lettore che abbia capito a quale santo mi riferisco.       

sabato 4 ottobre 2025

IL PARADOSSO DELLA STORIA

Israele deve ringraziare Hitler perché senza la persecuzione degli ebrei, con milioni di morti, non vi sarebbe stata la nascita dello Stato di Israele voluta in sede ONU. Era da prevedere che gli ebrei avrebbero incominciato a porre in atto una separazione dagli arabi della Palestina. D'altronde, complice la Chiesa cattolica, agli ebrei fu sempre proibito di diventare proprietari di terre in Europa per paura che, data la tradizionale separazione degli ebrei dal resto della popolazione nel rifiuto di molti di essi, non tutti, di integrarsi nella popolazione dello Stato dove erano presenti da secoli - costituendo pertanto dei ghetti dove potevano sentirsi presenti come comunità estranea alle leggi dello Stato in cui vivevano - potessero costituire un pericolo interno allo Stato. Non potendo acquistare terre gli ebrei furono costretti a vivere di solo commercio e a investire il danaro in altro danaro. Da ciò nacque la figura dell'ebreo usuraio capace persino di fare prestiti ai governi europei nelle guerre tra Stati europei. Bruno Bauer aveva pubblicato un libro intitolato La questione ebraica ove, cogliendo i motivi della ostilità nei confronti degli ebrei, richiedeva che essi si sentissero cittadini prima che ebrei, in modo che cessasse il loro sentirsi estranei allo Stato dove abitavano. L'ebreo Marx scrisse un libro avente lo stesso titolo del libro di Bauer. Replicando a Bauer, Marx riteneva, errando, che la questione ebraica sarebbe stata risolta con il passaggio da uno Stato capitalista ad uno Stato comunista, dove sarebbe scomparsa la proprietà privata. Nell'intervallo tra le due guerre molti ebrei si trasferirono in Palestina acquistando molte terre dagli arabi, che ingenuamente non seppero prevedere che gli ebrei della Palestina avrebbero costituito uno Stato, tanto più che non era mai esistito uno Stato nella Palestina, territorio facente parte delle terre conquistate dagli arabi, e che successivamente fece parte dell'Impero ottomano, che ebbe fine dopo la prima guerra mondiale. Subentrò la Repubblica turca fondata da Kemal Ataturk. Le potenze vincitrici commisero un grave errore nel non appoggiare la Grecia che aveva occupato, meglio sarebbe dire riconquistato, Costantinopoli, che era la capitale dell'Impero bizantino, erede dell'Impero Romano d'Oriente. Colpevole della fine dell'Impero bizantino nel 1453, con la conquista di turca di Costantinopoli da parte delle orde turche di Maometto II, fu l'Europa cristiana, anche dei papi, che lasciò sola Costantinopoli, che fu costretta ad arrendersi dopo  un feroce assedio costato migliaia di morti tra i difensori di Costantinopoli, che divenne Istanbul. Lo stesso errore fu fatto dopo la prima guerra mondiale. Ataturk riusci a sconfiggere la Grecia perché fu lasciata sola dalla Francia e dall'Inghilterra. Fu questo un grave, imperdonabile errore. Hitler preferì assurdamente che si costituissero delle brigate islamiche pur di averle come alleate contro gli ebrei. E' documentato storicamente che Hitler aveva richiesto che gli ebrei presenti in Germania e nelle terre conquistate si trasferissero in Palestina. Ciò non fu possibile perché la Palestina dopo il 1918 era diventata parte del protettorato esercitato dall'Inghilterra sulle terre che nel Medio Oriente avevano fatto parte dell'Impero ottomano. Ma non su tutte perché su altre, come la Siria, esercitava un protettorato la Francia. La grande chiesa di Santa Sofia fu trasformata in moschea, ma Ataturk proibì che divenisse moschea. Solo con Erdogan la trasformò nuovamente in moschea. Erdogan ha tradito la politica di Ataturk, che, volendo occidentalizzare e laicizzare la politica e i costumi della Turchia anche nell'alfabeto, proibì che le donne si coprissero la testa almeno negli uffici pubblici. Non ho mai capito perché Austria e Germania avessero accettato l'Impero ottomano come alleato. Nel 1948 l'ONU, accogliendo la commozione suscitata dalla persecuzione nazista, si sostituì all'Inghilterra, rinunciante al propettorato sulla Palestina.           

domenica 28 settembre 2025

PERCHE' PER GLI ISLAMICI GERUSALEMME E' LA TERZA CITTA' SACRA ...

 ...dopo La Mecca e Medina. 

Il fondamento di tale pretesa ha nella Sura XVII del Corano una spiegazione del tutto risibile perché ha un valore inferiore persino a quello di una leggenda essendo fondata sul viaggio notturno che Maometto avrebbe fatto da La Mecca a Gerusalemme. La successiva tradizione si accompagnò ad una relativa iconografia per descrivere il viaggio notturno fatto sotto la guida dell’arcangelo Gabriele mentre Maometto sedeva su un animale mostruoso che, stando tra l’asino e il mulo, era dotato di ali ed aveva la testa di donna, a cui la tradizione islamica aggiunse anche il nome Buraq. Maometto, stando sempre seduto su questo animale, salì attraversando la  sfera dell’inferno, diviso in più piani, ognuno con pene adatte al peccato commesso. Nei livelli più bassi le punizioni sono più atroci e la temperatura più alta. Le anime dell'inferno soffriranno terribili pene fino al giorno del giudizio. 

     Maometto fu invitato da Allah a salire sino alla sfera del paradiso perché conoscesse i suoi precedenti profeti, compreso Gesù, e ricevesse direttamente da Allah l’ordine delle cinque preghiere canoniche quotidiane. Non saprei dire se Maometto fosse un allucinato o un impostore, anche considerando che era persino analfabeta e si portava dietro uno scriba a cui dettava le sue allucinazioni o imposture finalizzate comunque alle successive conquiste degli arabi considerando che il Corano impose un falso proselitismo perché, al contrario del cristianesimo, fu fondato sin dall’inizio sulle armi nelle guerre di espansione nel Medioriente, nelle coste africane e parzialmente in Spagna sino alla “reconquista” spagnola con la fine dell’occupazione araba. E  vi è più di un miliardo di cervelli che ancora credono in questo racconto trasformandolo incredibilmente in un fatto storico. La Gerusalemme degli ebrei è ben lontana dalla ridicola tradizione islamica avendo con sé una tradizione storica che si rifà al regno di Davide risalente all’anno mille.

    Voglio qui anticipare quanto Benedetto XVI disse con coraggio nella sua Lectio magistralis tenuta il 12 settembre 2006 a Ratisbona riportando un dialogo tra l’imperatore bizantino Manuele II Paleologo e un persiano colto: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". Bastarono queste parole per provocare una rivolta da parte del mondo musulmano, capace persino di negare l’evidenza storica della mancanza di ragione nella più grande disgrazia della storia che è il Corano.         

 

venerdì 26 settembre 2025

A TUTTI GLI IGNORANTI CHE NON CONOSCONO IL CORANO

E' incredibile che un Paolo Del Debbio ancora una volta (trasmissione Dritto e rovescio) dia la parola e degli islamici (compresi un iman e delle donne con la testa coperta) perché siano loro a citare il Corano. Le donne affermano che sono esse a porsi il velo con piena libertà e l'iman aggiunse un'altra grave falsità dicendo che nel Corano le donne hanno parità con le donne. Ma perché non cita lui il Corano visto che dice di conoscerlo? E allora lo cito io ancora una volta sottolineando le frasi che Del Debbio avrebbe dovuto citare.  

Un islamico proveniente da Stati islamici, come pure un islamico nato etnicamente italiano ma convertitosi all’Islam, con ciò rinunciante al suo essere etnicamente italiano e, più largamente, al suo essere europoide o caucasoide, deve giurare, come minimo, sulla Costituzione italiana perché ritenuta superiore a tutte le norme contenute nel Corano, contenente frasi che istigano alla violenza contro gli infedeli, sino a giustificare l’omicidio di massa, in grave contrasto, e perciò non conciliabile, con la Costituzione. Come le frasi che dicono: 

 combatteteli sino a quando non vi sarà più scandalo e la religione sia quella di Allah…Non sposate donne idolatre finché non abbiano creduto ché è meglio una schiava credente che una donna idolatra…Gli uomini stanno su un gradino più alto rispetto alle donne, e Allah è potente e saggio Vi è prescritta la guerra anche se ciò possa spiacervi…combattete sulla via di Allah e sappiate che Allah ascolta e conosce (Sura II)... Quanto a quelli che rifiutano la Fede li punirò con pena violenta in questo mondo e nell’altro…Verrà posto un marchio di infamia dovunque li troveremo, tranne che si afferrino a una corda di Allah…Non sceglietevi come amici persone estranee alla Fede ché queste non mancheranno di mandarvi in rovina…Getteremo terrore nel cuore degli infedeli perché hanno associato ad Allah esseri che Allah non ha investito di alcuna autorità…È Allah che vi fa vivere e uccide…E non chiamate morti coloro che sono stati uccisi sulla via di Allah. Anzi, vivi sono e nutriti della grazia presso il Signore…Coloro che combatterono e furono uccisi li farò entrare nei Giardini (in Paradiso)…Se alcune delle vostre donne avranno commesso atti indecenti muratele vive in casa finché le colga la morteGli uomini sono preposti alle donne perché Allah ha preposto alcuni esseri ad altri…Quelle donne di cui temete atti di disobbedienza prima ammonitele, poi lasciatele sole nei letti, poi bastonatele…Essi vorrebbero che voi rifiutaste la Fede…prendeteli e uccideteli dove li trovate, ma non prendete patroni alleati fra loro (Sura IV)…Gli infedeli sono per voi un manifesto nemico, non vi stancate di inseguir quella gente Sura (IV)… O voi che credete! Non prendete i giudei e i cristiani come alleati. Chi di voi si alleerà loro diverrà dei loro (Sura V)…I demoni ispirano ai loro alleati di discuter con voi. Se date loro ascolto sarete pari ai pagani (Sura VI)…E io getterò il panico nel cuore dei miscredenti. Percuotete, percuotete loro le cervici, percuotete e spezzate loro ogni dito…Allah è violento nel castigare…ma non voi li uccideste bensì Allah…Combatteteli dunque finché non vi sia più scandalo e il culto venga reso solo ad Allah…Gli angeli faran morire quelli che si rifiutarono alla Fede, colpendoli sul viso e sul dorso…Se non vi lancerete in battaglia Allah vi castigherà di castigo crudele, vi sostituirà con altro popolo. Allestite forze e cavalli quanto potete per terrorizzare il nemico. Allah te li ha dati in tuo potere. Combattete coloro che non credono in Allah e nel Giorno Estremo. Combatteteli sino a che non paghino il tributo uno a uno…Han detto i cristiani: Gesù è figlio di Dio. Allah li maledica! In quale errore sono caduti, mentre erano stati esortati ad adorare un Dio solo. Se non vi lancerete in battaglia Allah vi castigherà di castigo crudele e vi sostituirà con altro popolo, umiliati… Allah è con noi…Combattete sulla via di Allah. Combattete i negatori che vi stan vicini. Che possan trovare in voi durissima tempra (Sura IX). La ricompensa di coloro che combattono Allah e il suo Messaggero e si danno a corromper la terra è che essi saranno massacrati, o banditi dalla terra: questo sarà per loro ignominia in questo mondo e nel mondo avvenire immenso tormento, eccetto quelli che si pentiranno prima che voi vi impadroniate di loro (Sura V).


giovedì 25 settembre 2025

QUANT'E' BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE TUTTAVIA:

 Chi vuol esser lieto, sia. Di doman non c'è certezza. 

E' una considerazione suggeritami da Claudia Cardinale. Provo un senso di repulsione vedendone la trasformazione in peggio di quella bellezza che sembra appartenere ad altra donna. Lo stesso dicasi di Brigitte Bardot