mercoledì 14 maggio 2025

L'INGORDO AUSTRIACO

Non gli bastano i milioni che guadagna con il tennis. Accetta anche di fare pubblicità per una nota pasta, per un operatore della rete mobile e anche per una crema per la pelle. Pagasse almeno le tasse in Italia. NO. Ha la residenza a Montecarlo. E gli idioti vanno a vederlo come se fosse un italiano. NO. E' un austriaco, nato da genitori austriaci anche se è nato in Alto Adige, in realtà Sudtirolo che fu per secoli terra austriaca sino a quando ingiustamente passò all'Italia dopo la prima guerra mondiale. Sinceramente, quando lo vedo mi sta sulle palle. Non ne sopporto nemmeno la vista. 

Ma l'Italia dopo la seconda guerra mondiale perse ingiustamente terre che erano state sempre italiane, come l'Istria e la Dalmazia per la loro appartenenza alla Repubblica veneta. 

domenica 11 maggio 2025

MI SI DIA UNA RISPOSTA SULL' ALDILA'

I papi dovrebbero dirci che cosa vi è dopo la morte. Il resto non mi interessa. In che cosa consisterebbe l'eternità dell'anima immortale dopo la morte? Mi spaventa una eternità dell'anima se non si sa che cosa si faccia durante questa eternità. Si ritrovano le anime dei nostri familiari? E perché non dovrei rivedere gli affetti dei miei familiari non umani cioè i cani e i gatti? Data la comune origine di tutte le fome di vita allora dovrebbero avere una eternità anche tutti gli insetti, compresi le pulci, i pidocchi, le schifose zecche etc., etc. Mi si dia una risposta che riguarda l'aldilà e non l'aldiqua. di cui invece si occupano anche i papi. Mi si dia una risposta nel mio blog pietromelis.blogspot.com

sabato 10 maggio 2025

MA E' CONSERVATORE O PROGRESSISTA LO SPIRITO SANTO?

Forse lo Spirito Santo era distratto quando fu eletto il predecessore di Leone XIV

giovedì 8 maggio 2025

HA VINTO S.AGOSTINO CON LA DOTTRINA LUTERANA DELLA PREDESTINAZIONE

Da un mio manoscritto di circa 700 pagine intitolato Geometria del diritto naturale. La morale come oblio della giustizia. Dall'Antichità a oggi. Manoscritto risalente ad alcuni anni fa e che attende ancora di essere pubblicato.  Aggiungo qui che la fondamentale contraddizione di Agostino è la stessa contraddizione di S.Paolo, che da una parte riconosce il valore delle opere e dall'altra affaccia la dottrina della predestinazione perché Dio non può perdere la sua libertà facendosi subordinare dalle opere. Ma con ciò venendo a mancare la ragione del proselitismo cristiano. Agostino accetta solo un corno delle Epistole di S. Paolo, cioè la predestinazione, diventando così involontariamente ispiratore della Riforma di Lutero e di Calvino. Mi sono sempre domandato come Agostino possa ancora essere considerato il maggiore Padre della Chiesa cattolica quando, invece, meriterebbe di essere considerato un pericoloso eretico. Il fatto è che lo stesso cristianesimo nacque dalla contraddizione delle Epistole di S. Paolo, specialmente dell'Epistola ai Romani, che Lutero considerò il documento fondatore del cristianesimo. Si aggiunga l'ulteriore contraddizione derivante dal fatto che Agostino considerò "massa dannata" tutti coloro che fossero rimasti fuori del cristianesimo se Dio aveva già stabilito dall'eternità coloro che si sarebbero salvati. Il nuovo papa Leone XIV, agostiniano, si è mai reso conto di tutte le contraddizioni contenute nelle opere di Agostino?  La Controriforma cercò di porre riparo alla contraddizione esistente tra il riconoscere valore alle opere e la predestinazione agostiniana-luterana e si appellò invece al geniale equilibrismo di S. Tomaso, che sostituì alla predestinazione la prescienza per salvare il valore delle opere. Dio conosce il futuro ma lascia libero l'uomo non intervenendo nel suo operare. La grazia è qualcosa in più che facilita le opere di bene.        

Non minori illogicità possono riscontrasi sul tema della libertà, che Agostino affrontò cercando inutilmente di accordare il libero arbitrio con la predestinazione dovuta alla grazia di Dio, combattendo, da una parte il determinismo dei manichei, dall’altra la tesi di Pelagio, secondo cui la salvezza è ottenibile soltanto con le opere, e non con la grazia. Agostino oscillava tra due opposte esigenze: la salvaguardia della libertà come fatto non naturale – ché, se fosse naturale, ricadrebbe nella necessità naturale – ma come grazia divina concessa a tutti, e la necessità di giustificare la libertà divina a tal punto da non doverla rendere dipendente dai meriti acquisiti da una volontà umana moralmente libera. Questa doppia esigenza nasceva dalla necessità di giustificare la dottrina del peccato originale, che avrebbe corrotto la natura umana e reso necessario l’intervento della grazia divina come libero dono, non vincolato dall’uso buono della volontà libera. Nel De libero arbitrio Agostino, combattendo i manichei, non aveva tenuto conto che la sufficienza delle opere ai fini della salvezza rendeva privo di conseguenze il peccato originale, e conseguentemente inutile il sacrificio della croce. Ma, attribuendo nel De libero arbitrio a tutti gli uomini la volontà libera come costitutiva dell’anima umana per volontà soprannaturale, negava il male radicale del peccato originale che rendeva necessaria la redenzione per la riacquisizione della libertà morale. Inoltre, escludendo l’esistenza del male “in quanto tutto ciò che esiste è buono” (Confessioni, VII, 13,19), Agostino favoriva un atteggiamento di indifferenza tra il peccare e il non peccare. Secondo Pelagio la grazia si aggiunge alle opere, se queste sono virtuose. Non è dunque la grazia di Dio che può rendere meritorie le opere. Tesi, quelle di Pelagio, assai vicine a quelle di Ario, nel loro riferimento immediato alla morale stoica dell’autoresponsabilità, che si traduce in norma divina soltanto in quanto norma di giustizia nel suo appello alla ragione naturale. Pelagio riteneva che il peccato originale non avesse corrotto la natura umana impedendole di conservare il libero arbitrio indirizzandolo con le opere meritorie verso il bene, e che, pertanto, Gesù non fosse il redentore, il figlio di Dio incarnatosi per togliere il male radicale del peccato originale. Gesù era soltanto un maestro di morale di cui bisognava seguire l’esempio.  

Partendo dalla questione del libero arbitrio, e non, come Ario, dalla questione della natura del Verbo, ritenuto da Ario una creazione di Dio finalizzata all’incarnazione di Gesù, e perciò priva della sostanza di Dio, Pelagio arrivava anch’egli a negare la divinità di Gesù. Agostino, radicalizzando la grazia divina come espressione del suo sommo arbitrio, finiva, come Ario, con il subordinare la ragione di Dio, il Verbo, alla sua libera volontà, con la conseguenza di distorcere il concetto di giustizia appellandosi alle parole di S. Paolo: “Indipendentenmente dalla legge è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti; vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù” (Lett. ai Romani, 3, 2). “Se qualcuno fra voi si immagina d’esser savio in questo secolo, diventi pazzo affinché sia savio; perché la sapienza di questo mondo è pazzia presso Dio” (Lett. ai Corinzi, 3, 18). Di fronte alle ambiguità, già viste, di S. Paolo, che aveva anche scritto che i pagani si potevano salvare anche con la legge morale inscritta nei loro cuori, Agostino radicalizza uno dei corni della contraddizione paolina, per aggiungere al primato della fede quello della predestinazione, che rendeva inutile la stessa fede, nonché tutto il discorso sulla giustizia. Egli scrive a proposito della grazia: “ Le opere non producono grazia, ma sono prodotte dalla grazia. Così nessuno fa il bene per ricevere grazia, ma perché ha ricevuto la grazia opera il bene” (De diversis quaestionibus ad Simplicianum, I, quaestio II, 3). Inoltre: “ La grazia non viene elargita a tutti gli uomini, e colui al quale è data non la riceve in considerazione delle sue buone opere, né in ricompensa della sua buona volontà” (Epistola 217 ad Vitalem carthaginensem).

Non basta dunque credere in Cristo figlio di Dio; Dio concede la grazia per una sua giusta decisione. Il concetto di giustizia è così diventato ormai soltanto una farsa, perché ha cancellato totalmente qualsiasi appello alla ragione, sostituita dalla volontà. Dio può esigere, sia l’espiazione del peccato, sia condonarlo, secondo Agostino (Ibid., quaestio 16). E aggiunge: “ Di chi non ha misericordia, a chi ritiene che non si debba usare misericordia, egli giudica nel segreto più intimo della sua giustizia, lontanissimo dall’umano sentire. I suoi giudizi infatti sono ‘imperscrutabili e ininvestigabili le sue vie’ (Lett. ai Romani, 11, 33)…Che diremo? Che in Dio vi è ingiustizia, se Egli a chi gli piace richiede e, a chi gli piace condona, Egli che, in ogni caso, non richiede se non ciò che gli è dovuto, non dona se non ciò che è suo?” (De diversis quaestionibus, quaestio 16, 22). Volendo essere più cristiano di S. Paolo, Agostino non solo non riconosce alcuna salvezza fuori della fede, condannando così tutta l’umanità non cristiana, ma esclude anche qualsiasi possibilità di salvezza per i cristiani che non siano toccati dalla grazia.

Partendo da tali premesse non era nemmeno possibile giustificare nel De civitate Dei la storia di Roma con spirito messianico, in una asserita dialettica tra il bene ed il male, tra la città celeste e quella terrena, se la predestinazione annulla qualsiasi libertà, mentre giustifica il male quale parte di un disegno divino imperscrutabile. “Questa città celeste, finché è peregrina in terra, chiama a sé i cittadini di tutte le genti, e in tutte le lingue raduna la peregrina compagnia; né si preoccupa di ciò che in essi è diverso nelle costumanze, nelle leggi e negli statuti con cui consegue e si conserva la pace terrena: non guasta alcuna cosa, non distrugge alcunché, anzi piuttosto custodisce e asseconda quelle istituzioni che cooperano alla pace terrena, purché non danneggino la religione per la quale vengono ammaestrati i popoli nell'adorazione dell'unico, vero e sommo Dio" (De civitate Dei, XIX, 17).

Si può notare come la bontà delle istituzioni giuridiche venisse vagliata da Agostino in base al loro accordo con la religione cristiana. L’apparente razionalismo di Agostino (di radice neoplatonica) è soltanto la maschera di un irrazionalismo mistico impregnato di contraddizioni.

 

mercoledì 7 maggio 2025

IL CARDINALE GIANFRANCO RAVASI

Ha 83 anni e pertanto non può far parte dei 133 cardinali che elegeranno il nuovo papa. Ma l'età non impedisce ai 133 cardinali di nominare papa un cardinale, o anche un vescovo, in teoria anche un umile prete, che ha superato gli 80 anni e pertanto non può far parte del conclave. Ritengo che sarebbe il migliore papa perché sovrasta per grande cultura tutti quelli che stanno per eleggere il nuovo papa. Non esiste lo Spirito Santo perché Ravasi non è stato incluso tra i papabili. 

martedì 6 maggio 2025

DUE CRIMINALI. MA IL SECONDO MENO RISPETTO AL PRIMO

Il primo è Netanyahu che ha distrutto tutti i palazzi della striscia di Gaza dimostrando da imbecille che gli preme sconfiggere Hamas invece di salvare gli ostaggi. Dopo la strage di 1200 israeliani il 7 ottobre del 2023 avrebbe dovuto scendere a patti con i terroristi di Hamas liberando gli arabi detenuti nelle carceri dovendo avere come priorità la salvezza degli ostaggi presi dopo il crudele eccidio portato a termine dai criminali di Hamas che hanno poi portato in ostaggio i prigionieri. Solo dopo avrebbe dovuto scatenare la guerra contro Hamas, che d'altronde era stato con grave insipienza riconosciuto da Israele per contrapporlo al "governo" palestinese di Abu Mazen. Il criminale Netanyahu non capì che per molti anni Hamas aveva costruito sotterranei lungo tutta la striscia di Gaza, dove erano stati portati tutti gli ostaggi. La sua criminalità ha aumentato l'odio degli arabi, che non possono essere sconfitti nei sotterranei dove ancora vengono tenuti gli ultimi 49 ostaggi, dopo la liberazione di molti di essi, ma dove ne sono morti molti altri. 

Putin è un altro criminale che continua a muover guerra contro l'Ucraina pretendendo di incamerare il territorio del Donbass nella Russia. Ma l'invasione dell'Ucraina, bisogna ricordarselo, fu una risposta all'eccidio perpetrato dagli ucraini nei confronti dei russi abitanti nel Donbass.  L'insipiente Zelensky avrebbe dovuto concedere un'ampia autonomia ai russi del Donbass. Ricopiando la politica che l'Italia mise in atto per conservare l'Alto Adige, che in realtà è per l'Austria il Sudtirolo, che l'Austria perse dopo la prima guerra mondiale nonostante che il Sudtirolo avesse fatto sempre parte dell'Impero austriaco. L'autonomia fece sì che gli austriaci del Sudtirolo avessero dei privilegi economici che fecero preferire loro la permanenza entro i confini dell'Italia facendo sentire gli italiani stranieri nell'Alto Adige, con il tedesco come prima lingua nelle scuole e l'italiano come lingua straniera.  Il tennista Jannik Sinner, lo ci si metta in testa, non è italiano ma austriaco. Anche la sua racchetta è austriaca e non italiana. E il furbastro ha scelto come residenza Montecarlo per non pagare le tasse in Italia. Gli italiani sono, non dico accetti, ma sopportati solo come turisti, anche per esperienza personale. Mussolini, prima di allearsi scelleratamente con Hitler, aveva inviato l'esercito ai confini con l'Austria temendo che Hitler occupasse il Sudtirolo, come di fatto fece dopo l'istituzione della Repubblica Sociale.              

domenica 4 maggio 2025

IL DISCORSO VERITERIO DI UN IPOTETICO ULTIMO PAPA

Riporto da un mio libro pubblicato nel 2010 e intitolato Io non volevo nascere. Io non volevo nascere per non essere costretto a vivere in un mondo che non mi può dare alcuna certezza costringendomi a vivere con domande che non possono avere alcuna risposta, né scientifica né, tanto meno, filosofica o religiosa. Una vita accompagnata dalla disperazione circa il senso e l'origine della vita, umana e non umana.    

 Il papa, come teologo esperto delle fonti dell'Antico Testamento, potrebbe essere assalito da forti dubbi sulla sua veridicità per un affiorare della ragione sopra il livello della fede, pur nello sforzo di rimuoverli dalla coscienza per occultarli nel subconscio. Benedetto XVI ha scritto che “la critica storica ha scompaginato la Bibbia rendendo non credibile la sua origine divina”.[1] Viva la sincerità! Che significa ciò? Può significare 1) che il Dio cristiano prima si sarebbe rivelato con pessime credenziali come Jahweh, cioè come sanguinario dio ebraico che, essendo ancora assente la trinità, e perciò privo della razionalità del Verbo (desunto dall'Intelletto neoplatonico), comandava lo sterminio di intere popolazioni ebraiche per salvare, da dio protonazista, la purezza della razza ebraica; oppure 2) il Dio cristiano non era Jahweh, che ha molte affinità con Allah, che gli aggiunse disgraziatamente il proselitismo con le armi, assente nel giudaismo, ed in tal caso la dottrina cristiana, fondata sulla continuità tra Antico e Nuovo Testamento, che, con tutti i suoi riferimenti all'Antico, vorrebbe essere il completamento del primo nella realizzazione delle antiche “profezie”, andrebbe in rovina.

  Date queste premesse, possiamo immaginare che il papa lasciasse libertà ai suoi dubbi, occultati nel subconscio e si affacciasse alla finestra sulla piazza S. Pietro per dire:

   “Carissimi fratelli in Cristo, non ho avuto sinora il coraggio di dirvi che, dopo ulteriori riflessioni sui miei studi di esegesi biblica, sono convinto che l'Antico Testamento sia tutto un imbroglio, e dunque lo è anche il Nuovo. Conservate di questo i messaggi morali, tra cui la norma “fai agli altri quel che vorresti fosse fatto a te”. E' un principio di carità cristiana, non un obbligo giuridico. Ma attenti ad intenderlo bene, perché potrebbe essere un principio pericoloso se qualcuno, per fanatismo religioso, si sentisse in dovere e in diritto anche di uccidere, credendo di dover meritare la stessa sorte della vittima se si trovasse al suo posto, perché ritenuta nemica della fede. Ricordatevi che Confucio nel 500 a.C. disse:  "Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te", che è una norma giuridica, e non morale. Cristiani, rompete le righe! Da oggi arrangiatevi! Ognuno per sé e Dio per tutti...sperando che esista. Ma non sarebbe certamente quello della Bibbia. E tanto meno quello del Corano, a cui non si può riconoscere nemmeno dignità morale, essendo un libro predicatore della violenza e dell'odio per coloro che non vi credono. Conservate le radici greco-romano-cristiane dell'Occidente, in conformità alle frasi di Gesù "il mio Regno non è di questo mondo" e "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio", giacché può esistere un cristianesimo laico, fondato sul diritto naturale, con Gesù uomo e non anche figlio di Dio se non per elezione, buono anche per gli atei, che, se rispettano la norma di Confucio, avrebbero più meriti, di fronte a Dio, rispetto ai credenti che hanno rispettato anche la norma di Cristo per salvarsi l'anima. Se Dio esiste, si salvi chi può! Ognuno a suo modo, credente o non credente, purché rispetti il diritto naturale, che, in quanto naturale, non può essere della sola natura umana, data la comune origine di tutte le forme di vita”. Così parlerebbe il papa del subconscio     

 


[1]M.Pera-J.Ratzinger, 

Senza radici. Europa.Relativismo.Cristianesimo.Islam, ,

Mondadori 2004, p.114.

venerdì 25 aprile 2025

LE SOLITE DISPUTE SUL 25 APRILE

Il 25 aprile rimanevano 2 giorni di vita a Mussolini e Hitler si suicidò il 30 aprile. Che vanno dunque cianciando coloro che parlano di conquistata libertà? Da chi? Dai tedeschi in fuga dall'Italia. Per merito di chi? Per merito degli angloamericani che, arrivando a Milano, furono preceduti di poche ore dai partigiani falsi liberatori che continuavano a sparare alle spalle dei tedeschi in fuga. E ancor oggi si pretende di consegnare il merito della liberazione ad alcune bande di partigiani, poche migliaia che cercavano di attribuirsi dei meriti in previsione della prossima spartizione del potere. Intendetemi:non sono dalla parte dei nazisti. Anzi, ritengo che sarebbe stato meglio che Hitler fosse rimasto vittima dell'attentato sfortunato organizzato da un gruppo di ufficiali di alto grado nella cosiddetta "tana del lupo". La riunione purtroppo venne anticipata di alcune ore perché Hitler doveva correre in stazione per ricevere Mussolini appena arrivato in Germania. Se von Stauffenberg non fosse stato costretto ad avere fretta a causa dell'arrivo di Mussolini avrebbe avuto tutto il tempo necessario per innescare anche la seconda bomba in una borsa che mise quasi a contatto di Hitler. E se chi stava a fianco di Hiler non avesse spostato la borsa con un piede perché gli impediva di allungare una gamba la guerra sarebbe finita quel giorno, il 21 luglio del 1944. I cospiratori furono subito scoperti e condannati subito a morte da una farsa di tribunale. E vi è da meravigliarsi che vi fossero ancora tribunali soggiogati dalla figura di Hitler, come quasi tutto il popolo tedesco, che non poteva dimenticare le precedenti vittorie che avevano portato la Germania a dominare su tutta l'Europa continentale sino alle porte di Mosca e di Pietrogrado e la politica del nazismo che risollevò in un paio di anni l'economia tedesca, dopo il fallimento che seguì alla sconfitta tedesca nella prima guerra mondiale, con una inflazione così alta da costringere ad usare una carriola piena di marchi per comprare qualche chilo di pane. Hitler si salvò nonostante fossero rimasti morti alcuni dei presenti seduti allo stesso grosso tavolo e si presentò a Mussolini con evidenti bruciature su un braccio. Ma non si sarebbe salvato se von Stauffenberg avesse avuto il tempo necessario per porre dentro la borsa anche la seconda bomba, che non ebbe il tempo di innescare perché richiamato nella stanza della riunione dove doveva portare alcuni documenti richiesti da Hitler. Ciò indusse Hitler a pensare di avere  una sorta di protezione divina, ma in tal caso demoniaca. Ancor oggi quasi tutte le autostrade tedesche sono quelle costruite durante il nazismo, e non con il catrame ma con il cemento. Mussolini involontariamente fu la causa della prosecuzione della guerra dopo il 21 luglio 1944. 

Non ho più alcunché di nuovo da aggiungere. Certo è che la liberazione dell'ìtalia dal nazifascismo non fu fatta dai partigiani, da definirsi meglio terroristi che combattenti, avendo provocato le numerose rappresaglie naziste. La liberazione fu fatta dagli angloamericani, ma bombardando vigliaccamente anche sulla popolazione civile.  Vi è qualcosa da salvare del fascismo? Sì, la sua politica sociale e l'architettura cosiddetta razionale con la fondazione numerose nuove città. Politica sociale cancellata dal successivo liberismo, in contrasto con il fascismo e con il nazismo, che è l'abbreviazione di nazionalsocialismo.     

mercoledì 29 novembre 2023

LA VIGLIACCATA TERRORISTICA DI VIA RASELLA

mercoledì 31 maggio 2023

I CRIMINI COMMESSI DAGLI AMERICANI LIBERATORI

mercoledì 17 maggio 2023

LA FEROCIA DEGLI AMERICANI LIBERATORI DISTRUTTORI DI CASSINO

mercoledì 26 aprile 2023

25 APRILE FESTA NAZIONALE DEGLI ELETTRICISTI

mercoledì 23 aprile 2025

BERGOGLIO SENZA CORDOGLIO

 ...anzi. La sua predica a favore della povertà della Chiesa è una presa per i fondelli. La Chiesa è la maggiore proprietaria di immobili in Italia, che non pagano nemmeno le tasse perché disonestamente vengono fatti passare come luoghi di culto mentre molti di essi funzionano come alberghi. D'altronde, come farebbe a mantenere tutte le sue iniziative e a pagare le missioni all'estero? E i parroci chi li paga? Era cretino o ci faceva? La sua continua predicazione a favore dei cosiddetti migranti gli ha impedito di considerarne le conseguenze o era un ipocrita? Il suo primo viaggio lo fece a Lampedusa, incoraggiando altre invasioni. Ha parlato della "globalizzazione dell'indifferenza che ci ha portato a non piangere". Solo un deficiente non poteva considerare le conseguenze di una libera immigrazione. Il suo predecessore Benedetto XVI l'aveva capito ed espresse "il diritto di NON emigrare". Perché non ha mai posto ai servizi dei "migranti" gli innumerevoli edifici di proprietà della Chiesa? Per lui vale il classico detto "fa il frocio col culo degli altri". La storia, passata l'emozione della sua morte, gli dovrà rileggere la vita. L'attuale capo del governo argentino finalmente ha detto la verità: era meglio che non tornasse in Argentina. Il suo arrivo sarebbe stato molto divisivo. Solo divisivo o anche altro? Però il capo del governo argentino l'ha perdonato. Ma allora aveva qualcosa di grave di cui farsi perdonare. Importante è che se ne sia andato. E' durato troppo. Non ha mai avuto un sentimento di avversione contro le crudeltà patite dagli animali non umani, gli unici innocenti della Terra anche quando sono predatori perché non uccidono mai per crudeltà ma per motivi di sopravvivenza. Mai che abbia fatto un discorso evangelico riguardante l'aldilà. Si è dimenticato del famoso racconto evangelico intitolato il Discorso della montagna.          

Ha portato solo confusione distaccandosi persino dal dettato evangelico chiamando nostri fratelli i musulmani con un comportamento approssimativo impoverendo il cristianessimo privandolo della sua dottrina. E' bene che il suo successore si confronti sul terreno  teologico affrontando le questioni senza privare il cristianesimo della sua dottrina che non ammette di servire Dio e Mammona. Benedetto XVI nella sua famosa Lectio magistralis a Ratisbona ebbe il coraggio di citare un dialogo tra uno degli ultimi - purtroppo - imperatori bizantini e un persiano colto dicendo: "mostrami qualcosa di buono in Maometto e vi vedrai solo cose brutte, come il suo pretendere di usare la spada come mezzo di conversione". Si procurò la rivolta mondiale dei musulmani come se Benedetto XVI non avesse detto la verità.  Il suo successore ha finito con il cancellare la distinzione tra bene e male facendo prevalere la sua idea fissa di un Dio sempre pronto a perdonare. Per lui le carceri non dovrebbero esistere. Forse come conseguenza del perdono che gli uomini debbono applicare imitando il perdono divino. Come se Dio dovesse perdonare tutti smettendo la sua veste di giudice. Allora l'inferno non esiste? E nemmeno il purgatorio? Tutti in paradiso? E poi il suo ridicolo nel dire continuamente: pregate per me. Riducendo Dio al livello di un antropomorfismo che cancella la figura di colui che dovrebbe agire come giudice. Serve a nulla il populismo di un papa che voleva scendere al livello della gente comune facendosi ritrarre in un negozio di ottica nella scelta degli occhiali. Non si difende in questo modo il cristianesimo perché, anzi, lo si impoverisce. Non ha mai parlato dell'aldià essendosi occupato solo dell'andiquà in questioni di politica. Gli è stato attribuito il merito di avere richiesto sempre la pace. Ma che cosa doveva richiedere? Forse la guerra?         

martedì 22 aprile 2025

IL FIGLIO CERCA DI RAGGIUNGERE LA MADRE PER SALVARSI

MALEDETTA PASQUA 

"E se non piangi di che pianger suoli?"

Un'esclamazione del conte Ugolino, nel Canto XXXIII dell'Inferno,
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