mercoledì 4 novembre 2009

Il Crocifisso simbolo laico dell'Europa

Sono un ateo agnostico ma a favore del crocifisso nelle aule pubbliche. Nessuno ha capito che il crocifisso può essere assunto a simbolo laico dell'Europa. Perché nessuno ha riflettuto sulle parole di Gesù “il mio Regno non è di questo mondo” e “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. La dottrina delle due spade di papa Gelasio I sancì la separazione della Chiesa dal potere dello Stato, anche se poi la storia della Chiesa è stata la negazione dei Vangeli. In secondo luogo coloro che si oppongono al crocifisso sono degli ignoranti perché non sanno come si è formata la dottrina cristiana, assimilando nella trinità (nel Verbo) il Logos della triade neoplatonica, esprimente la razionalità divina che si manifesta nella natura. La trinità fu traghettatrice della razionalità greca. Cosa che non sarebbe potuta avvenire all'interno della concezione ebraica ed islamica del dio uno e non trino, cioè non dotato del Logos, come vincolo razionale della potenza del Padre. Da ciò la conservazione da parte del cristianesimo dell'interesse per lo studio della natura. Così si spiega il fatto che la stessa rivoluzione scientifica sia potuta avvenire solo nell'Europa cristiana. Cristiani furono tutti i maggiori scienziati del '600. Tutti. Il caso Galileo non frenò affatto la scienza in Europa, che progredì in un'Europa cristiana. E senza il cristianesimo non vi sarebbe stata l'eredità del diritto naturale, che , derivante dalla legge naturale dei filosofi presocratici, è anch'esso di ascendenze greche, a partire dallo stoicismo, e filtrato dal diritto romano. Pertanto le radici europee sono greco-romano-cristiane. Piaccia o non piaccia ai nemici ignoranti del crocifisso.Povera Europa degli ignoranti della Corte di Strasburgo che non conosce nemmeno la sua storia.

E si tenga presente che il crocifisso è l'ultima diga di sbarramento contro l'invasione islamica.

4 commenti:

Silvia ha detto...

Salve. Sono una studentessa della facoltà di Scienze della formazione di Cagliari, arrivata casualmente nel suo blog in cerca del suo libro, per preparare un esame. Nonostante io abbia abbandonato la ricerca a causa dell'irreperibilità del suo libro in "tempi universitari", sono rimasta colpita da suoi interventi, favorevolmente e sopratutto non.
Ammetto la mia ignoranza relativamente alla formazione della dottrina cristiana, tant'è vero che papa Gelasio I(e non solo) sono dovuta andare a cercarmelo sui libri di storia, ma questo non mi impedisce di dire la mia. Dopotutto, visto che si sta navigando nell'ambito della filosofia classica, ho imparato bene la lezione socratica: consapevolezza di ignoranza e dialogo sono strumenti fondamentali.
Dopo queste lunghe premesse, giocherò al massacro commentando il post.
"(..)assimilando nella trinità(nel Verbo) il Logos della triade neoplatonica", "(..)non sarebbe potuta avvenire all'interno della concezione ebraica ed islamica del dio uno e non trino", "Cristiani furono tutti i maggiori scienziati del '600. Tutti" Verità innegabili. Vero è anche che la scienza europea ha risentito positivamente della diffusione degli scritti di Avicenna, che tanto lontano dalla classicità non era. Così come è vero che Merton, sulla falsa riga weberiana, attribuisce la "nascita" della scienza alla diffusione dell'etica protestante, tant'è vero che durante il Medioevo, altrettanto cristiano, non abbiamo nessuna rivoluzione nè nessun Galileo.
Mi sembra che l'unica vero input dato dalla Chiesa alla scienza sia quello solito del proibizionismo: più si proibisce una cosa, più si può star certi che più persone se ne interesseranno.. Ma dubito che questo fosse il fine ultimo dell'Indice.
Il crocifisso lo vedo come rappresentazione dell'abnegazione cattolica al dolore, non della scienza, nè del nuovo paradigma culturale che ha portato alle scoperte cinque/seicentesche.
Sicuramente la cristianità non ha avuto un ruolo trascurable, ma solamente perchè era il contesto socio culturale all'interno di cui la rivoluzione scientifica è avvenuta, non perchè sia stata un propulsore per questa.
Papa Gelasio I ha le sue due spade, ma afferma comunque il primato del potere spirituale su quello temporale, così come fanno Gregorio VII con il dictatus papae e Bonifacio VIII con l'Unam Sanctam. I duo lumina non sono mai piaciuti troppo alla Chiesa, e nonostante li abbia ufficialmente accettatati cerca sempre di bypassarli: i patti lateranensi ne sono un esempio lampante.
Il crocifisso nelle aule pubbliche non mi turba, a patto che me lo si proponga non come simbolo religioso, ma come simbolo di una nazione. E mi chiedo, se, come è vero, le radici europee sono greco-romano-cristiane, perchè ne vogliamo trovarne rappresentazione in un simbolo solo, prettamente cristiano?

Anonimo ha detto...

IL Crocifisso è un baluardo insormontabile per i satanisti islamici chi non lo ha capito è un cretino. Anonimo Crociato.

Anonimo ha detto...

Egr. Prof. Melis, la ringrazio per questo ottimo articolo sul Crocifisso, tanto più apprezzabile in quanto Lei si dichiara ateo e agnostico. Grazie mille, cordiali saluti

roberto

i-nuovi-mostri@libero.it

roberto fiaschi ha detto...

Buongiorno. Ho trovato il suo post dopo tanti anni, perché è da poco tempo che mi interesso assiduamente del Cristianesimo, circa il quale ho aperto un piccolo spazio nel quale, a tempo perso, mi diletto nel prendere in considerazione alcune critiche che vengono ad esso rivolte.

Qui: https://inuovimostriii.blogspot.com/

roberto fiaschi