Mi domando come mai il cane non sia stato mai accolto in casa. Fu lasciato sempre in strada? Anche nelle giornate fredde e piovose? E' questo il modo in cui Sara "amava gli animali"?
Un meticcio di pastore tedesco passa ogni giorno davanti al garage dei Misseri
Avetrana, un Hachiko anche per Sarah:
quel cane senza nome che ancora la cerca
Il fratello della ragazza uccisa ad Avetrana: «Lei amava gli animali, quando poteva aiutava i trovatelli»
Un meticcio di pastore tedesco passa ogni giorno davanti al garage dei Misseri
Avetrana, un Hachiko anche per Sarah:
quel cane senza nome che ancora la cerca
Il fratello della ragazza uccisa ad Avetrana: «Lei amava gli animali, quando poteva aiutava i trovatelli»
TARANTO - Un rifugio per cani abbandonati in memoria di Sarah Scazzi. E' questa la richiesta di Claudio, il fratello della ragazza uccisa ad Avetrana in una torbida storia di contrasti famigliari ancora tutti da chiarire, per ricordare la sorella. Il meticcio di pastore tedesco che ancora si aggira attorno alla casa dei Misseri in cerca di Sarah Scazzi (Ansa)
COMPAGNO DI STRADA - La giovane amava gli animali ed era particolarmente legata ad un cane randagio che era solita seguirla nelle sue passeggiate per il paese. E che ancora in questi giorni si fa vedere nei pressi di casa Misseri, che per anni è stata una delle tappe più frequentate da Sarah.
«AIUTAVA I TROVATELLI» - «Sarah - ha detto Claudio agli amici - era molto attenta a questo problema e quando poteva aiutava i cani randagi». E proprio uno di questi, un meticcio molto simile ad un pastore tedesco, accompagnava sempre la 15enne, soprattutto nei brevi tragitti che Sara percorreva per tra la propria abitazione e quella di Sabrina. Dal giorno della scomparsa della piccola, trascorre lunghe ore davanti al garage di casa Misseri, un po' come l'Hachiko reso celebre dal film con Richard Gere, in attesa di quella quasi padroncina che però non rivedrà più.
Redazione online21 ottobre 2010
3 commenti:
"Mi domando come mai il cane non sia stato mai accolto in casa. Fu lasciato sempre in strada? Anche nelle giornate fredde e piovose? E' questo il modo in cui Sara "amava gli animali"?"
La ragazza non viveva da sola, magari non ha potuto adottarlo perchè i genitori non erano d'accordo. Poi non sappiamo se l'avesse mai accolto in casa!
Sempre se la storia non sia un'invenzione giornalistica, se questo cane s'è così tanto affezionato a lei, un motivo ci sarà, anche gli animali difficilmente amano chi non li ama
Se tutti le persone accorse ad Avetrana avessero lasciato un'offerta anche minima per la costruzione di questo canile, invece di lasciare peluches e fiori, ora distrutti dal tempo, avrebbero davvero fatto qualcosa di buono, utile e durevole per la memoria di Sarah,e che certamente le avrebbe fatto piu' piacere. Che il sindaco invece di farle un monumento nel cimitero, come annunciato, le dedichi un rifugio per animali abbandonati, sarebbe il miglior modo per ricordarla.
MariaLetizia
hagnoCara Maria Letizia
sono d'accordo con lei. A che servono i fiori? Ho sempre odiato i fiori recisi, condannati ad appassire dopo che sono morti, perché vengono uccisi dal momento in cui vengono recisi. E' così insopportabile vederli appassire essendo già morti. Ma si sa che le tradizioni sono dure a morire. Anche questa è una mancanza di buon senso. Maledetto Cartesio che apre il "Discorso sul metodo" scrivendo che "il buon senso è la cosa meglio distribuita nel mondo perché ognuno è certo di averne tanto da non doverne desiderare di più". Al contrario, è la cosa peggio distribuita nel mondo. Si sente il bisogno di esternare la superficialità. I morti non hanno bisogno di fiori. Sono i vivi che vogliono imbellettare la morte. I sepolcri sono fatti per i vivi e non per i morti. Questo è il pensiero che il Foscolo aveva espresso ne "I sepolcri". Se avessero fatto un'opera di bene per un vivo, come il cane affezionato a Sara, avrebbero fatto meglio. Ma si vive di apparenza anche per chi non può più apparire. Questo è un mondo fatto veramente male. Ma vi è qualcuno, come lei,che fa parte di una minoranza che è la parte migliore di un'umanità che è quasi tutta da buttare.
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