Riporto alcuni punti del Talmud che inequivocabilmente parlano da soli:
"Il giudeo che uccide un cristiano offre a Dio un sacrificio accetto" (V. Sepher Or Israel 177b - Ialkut Simoni 245 c.n. 772 - Bamidbar rabba 229 c.).
"A chi uccide i cristiani è riserbato il più alto luogo in paradiso" (V. Zohar 1,38b - e 39).
"Dopo la ruina del tempio non avvi altro sacrificio che l'esterminio dei cristiani" (Zoohar II, 43° -Id. III 227b - Mkdasch Melech ad Zohar fol.62).
"Niuna solennità deve impedire al giudeo di scannare un cristiano" (Pesachim 49b).
"Se il giudeo ha il dovere di danneggiare il cristiano nella roba e nella persona, a più ragione avrà quello di non aiutarlo ne' suoi bisogni" (Iore dea 158, 1).
Leggere il documento 1822 "66 domande e risposte sull'olocausto" dell'Istituto di Ricerche Storiche della California, leggibile scrivendo su Google Il foro di Montesion. Erano giuste le camere a gas? sono 66 domande che dovrebbero essere poste a quel leccaculo ignorante di Alfano, che dopo Berlusconi sarà un individuo finito.
Alfano: "Vietato negare la Shoah"
L'annuncio del ministro: diventerà un reato già
da quest’anno. Ma non tutti
sono d’accordo
ROMA
Negare per legge il negazionismo? Il mondo ebraico ringrazia il ministro della giustizia Angelino Alfano, che ieri ha annunciato la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro per rendere il negazionismo reato: nel 2011 nessuno dovrebbe più mettere in dubbio la Shoah. Se poi processare il calunniatore di turno sia la via per scoraggiare gli altri, be’ questo è un altro discorso.
Non ne è convinto Sergio Minerbi, docente di relazioni internazionali all’università di Haifa ed ex ambasciatore israeliano a Bruxelles, uno sempre attento all’antisemitismo strisciante anche in Italia: «Sono d’accordo sullo spirito dell’iniziativa ma dubito che la definizione di reato sia la migliore per combattere il fenomeno, lo affiderebbe alla giustizia finendo per eliminare la discussione. Molti giovani possono cadere nel negazionismo senza capire di cosa parlano: bisogna spiegare anzichè criminalizzare». Anche perchè, insiste, il mostro si nutre d'ignoranza: «Non sarebbe lo spauracchio del reato a dissuadere certi atenei italiani dal boicottare quelli israeliani, serve cultura. Poi, per carità, meglio una legge che niente, magari corredata d’un programma educativo».
Prevenire è meglio che curare, replica il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, sostenitore della proposta Alfano che a dire il vero aveva addirittura anticipato: «Non m’illudo che una legge punitiva stronchi il fenomeno. C’è già la legge Mancino contro gli slogan neonazisti e l’istigazione alla discriminazione razziale. Ma sull’Europa soffia un brutto vento dell’est ed è bene correre ai ripari. Anche perché, a differenza della Germania, l’Italia non ha ancora fatto i conti con le proprie responsabilità. Se fossimo la Svezia del re antinazista che all’epoca indossava la stella gialla per non isolare gli ebrei potremmo pure discutere l’opportunità di vietare il negazionismo, ma siamo il paese che ha partorito all’unanimità le leggi razziali, c’è qualcosa da scavare nel nostro Dna per capire il passato, e tra poco non ci saranno neppure più i sopravvissuti a testimoniare».
Smentire l’olocausto è già reato in Austria, in Germania, in Belgio e in Francia. È proprio ai cugini d’Oltralpe che s’ispira Pacifici: «Fu la legge sul negazionismo a fermare l’ascesa di Le Pen, me lo ricordò l’intellettuale Simone Weil tre anni e mezzo fa. Se non fosse stato arrestato dopo un comizio chissà come sarebbe andato il ballottaggio con Chirac. Invece in Italia uno come il professore di Teramo Claudio Moffa può spiegare l’inconsistenza della Shoah perchè nulla glielo vieta».
A dirsi assolutamente contrario è lo storico Ariel Toaff, medievalista e autore di numerosi libri tra cui il controverso Pasque di sangue: «L’idea stessa della legge è sbagliata. In primo luogo sarebbe lesiva della libertà d’opinione, anche della più aberrante, e aprirebbe la strada a altri tipi di limitazioni. E comunque i negazionisti continuerebbero finendo magari per passare da vittime».
Le leggende che infamano l’olocausto fanno paura, concorda. È il motivo della soddisfazione del portavoce dell’ambasciata israeliana a Roma Yariv Ovadia, «grato al ministro Alfano». Ma secondo Toaff l’unica arma contro l’irrazionalità è la ragione: «Non spezzo certo lance a favore di chi discute l’esistenza la Shoah, una follia. Ed è vero che in Europa c’è un rischio negazionismo, in particolare in Austria, in Germania, in Gran Bretagna. Ma, come molti universitari con cui mi sono confrontato, ritengo che le leggi non siano fatte per combattere le opinioni, è un principio che vale anche per l’altra parte».
5 commenti:
La shoah non è un'opinione!
Lo sa che nelle università italiane ci sono professori fanatici-antiebrei(tipo Claudio Moffa), che nelle loro lezioni vanno blaterando tesi assurde(senza uno straccio di prova credibile), che l'olocausto non è mai esistito?
Questi professorini insignificanti, che si permettono di sfruttare la propria posizione professionale, per indottrinare gli studenti con le loro stronzate, meritano come minimo di essere licenziati.
Se qualcuno vuole fare revisione storica seria, che porti prove attendibili e credibili, ma quando un professore utilizza prove palesemente false, per indottrinare gli studenti all'odio antiebraico, non è più solo un'opinione!
Lei ha mai letto ciò che ha scritto Claudio Moffa? Vada a leggere qualcosa scrivendo su Google Claudio Moffa (che è disinistra). Vada a leggersi in francese gli "Scritti revisionisti" di Robert Faurisson (scrivendo nome e cognome su Google e andando nel sito aaargh.codoh.info/livres/livres).Sono studi seri che appaiono documentati. Nel 2005 venne a casa mia un frate benedettino francese (perseguitato in Francia) per lasciarmi in CD un'ampia letteratura revisionista. E' possibile che si tratti solo e sempre di disonesti? Prima di accusare a priori i negazionisti bisogna conoscere i loro scritti. E non continuare da imbecilli a sentire una sola campana. E poi perché non si parla dell'olocausto viglicco messo in atto dagli inglesi radendo al suolo la città di Dresda con 200.000 morti due mesi prima della fine della guerra quando, oltre tutto, questo bombardamento non aveva più il significato di un'azione di guerra? E perché continuano a rimanere segretati i 3 volumi della Croce Rossa che ispezionava i lager nazisti, da cui non risultava che vi fossero camere a gas? Ma tutto ciò ha meno importanza rispetto a ciò che mi preme dire. Dal momento in cui si vuole difendere una asserita verità storica perseguitando con il carcere i negazionisti e impedendo un confronto pubblico tra affermazionisti e nagazionisti sorge il sospetto che vi sia una congiura ebraica. Il numero di 6 miioni sorse durante il processo di Norimberga per far salire a spese della Germania l'entità del risarcimento per ogni ebreo morto nei lager. Si ricordi l'anonimo che è stato riconoscuto anche dai vincitori che gli asseriti campi di sterminio si trovavano solo e soltanto in Polonia.E come mai non tutti morirono nei lager ma sopravvissero molti? Come mai sopravvisse Carlo Levi? Come mai nessuno della famiglia Frank finì in una asserita camera a gas? Le due sorelle, giunte ad Auschwitz con i genitori nell'ottobre del 1944 nel mese di gennaio del 1945 furono trasferite a Bergen-Belsen (vicino al Belgio, che non era campo di sterminio e dove entrambe morirono di tifo. La madre morì ad Auschwitz alla fine del 1944, e non in una camera a gas, ma anche lei di tifo, mentre il padre rimase vivo sino all'arrivo dei sovietici. Come si spiega tutto ciò? ESIGO UNA SPIEGAZIONE.Come mai il famoso cacciatore dei nazisti, l'ebreo Simon Wiesenthal, non finì internato in Polonia ma rimase sempre a Mathausen (Austria)? Troppo cose non quadrano in questa storia. Risulta documentato che gli ebrei presenti nei territori occupati dai nazisti erano solo 3 milioni. Come è possibile che ne siano morti 6 milioni in lager nazisti? ESIGO UNA RISPOSTA. BASTA CON IL VOLER PORTARE LA STORIA IN TRIBUNALE. IO VOGLIO CONOSCERE LA VERITA' ascoltando tutte le campane e non solo quella di chi ha interesse a continuare a vivere di rendita sulla shoah.Qui non si tratta di odio antiebraico, giacché io sono stato sempre filoisraeliano e antislamico riconoscendo che gli ebrei hanno il diritto di essere riconosciuti come l'unica popolazione che abbia un diritto storico sulla Palestina, su cui ebbero uno Stato per più di un millennio, e di cui furono espropriati con la violenza a incominciare dai Romani per finire con gli arabi. Ma l'anonimo, invece di scrivere a vuoto, si istruisca e gli consiglio di leggere L'Areopagitica del famoso poeta inglese (autore del Paradiso perduto) in cui l'autore dice che nessuna autorità può permettersi di condannare i libri"cattivi", prché solo dal confronto tra libri "buoni" e libri "cattivi" può scaturire la ricerca della verità.VIVA LA LIBERTA' DI PENSIERO, CHE NESSUNA AUTORITA' STATALE DEVE PERMETTERSI DI PERSEGUITARE.
Salve, sono l'anonimo sopra.
Provo a riassumere in breve come la penso, dopo aver letto un po' di cocumentazione negazionista e revisionista.
Prima di tutto non capisco cosa significa che Moffa sia "di sinistra". La sinistra, per vari motivi, che non sto ad elencare per non dilungarmi troppo, è intrisa di antiebraismo tanto quanto l'estrema destra nazionalsocialista( il comunismo reale ha perseguitato molti anche ebrei nei Gulag sovietici)
Infatti Moffa è anche antisionista(un modo politicamente corretto e un po' ipocrita per non dirsi esplicitamente antiebraici), e ovviamente filopalestinese.
Anche l'ordine benedettino, è un ordine cristiano-cattolico, quindi probabilmente influenzato dalla cultura cattolica antiebraica, e non può essere considerato proprio tanto imparziale.
Ma chiusa questa parentesi, forse ha ragione che criminalizzare il revisionismo e il negazionismo, è comunque un provvedimento eccessivo, che calpesta la libertà d'opinione e d'espressione.
Però bisognerebbe anche mettersi nei panni degli ebrei, che hanno ancora molto fresca la memoria delle numerose persecuzioni subite nel '900.
Lei parla di "complotto ebraico"(e dimostra di essere in parte influenzato da un certo filone cospirazionista), io invece parlerei di paura per i numerosi pregiudizi antiebraici ancora troppo diffusi nel mondo (pensi che ci sono dei mentecatti, che esattamente come ai tempi di Hitler e dei falsi PROTOCOLLI DI SION, credono che la colpa della crisi economica sia da attribuire a un fantomatico complotto ebraico!)
Purtroppo molti revisionisti e soprattutto negazionisti, utilizzano le loro tesi per fomentare odio e pregiudizi contro gli ebrei, ecco perchè la comunità ebraica, che ha una grande influenza a livello economico e intellettuale, credo che cerchi di fare pressione affinchè il negazionismo diventi reato, semplicemente perchè si sentono minacciati!
Io personalmente faccio una distinzione tra negazionismo, e revisionismo. Negare tutta la persecuzione ai danni degli ebrei, avvenuta nel periodo nazifascista, penso che sia da malati di mente (o da feroci odiatori degli ebrei!).
Mentre il revisionismo(il dibattito sui numeri dei morti, sui metodi di eliminazione, ecc..) potrebbe anche avere delle ragioni,è possibilissimo che i vincitori(che nel caso degli ebrei sono anche vittime) abbiano leggermente ingigantito alcuni numeri(anche se non è provato), ma comunque anche il revisionismo, mi sembra un po' come discutere sul sesso degli angeli.
Un discorso inutile, ch può appassionare giusto chi vuole riabilitare, giustificare o attenuare a tutti i costi le colpe del Nazismo.
Che importa se i morti invece di 6 milioni, fossero 2, oppure 500mila?anche fossero "solo" 1000, non cambierebbe molto.
Il succo della questione, e il senso della giornata della memoria rimane invariato!
Per colpa dell'insensata e folle persecuzione razziale della Germania Nazista, morirono moltissimi ebrei, Rom, omosessuali, handicappati ecc...
Come sono morti, se sono stati uccisi con le camere a gas, o sono morti di fame, o sono stati fucilati, se è stata una pianificazione fin dall'inizio, oppure è stato uno sterminio improvvisato, oppure un'espulzione di massa, degenerata in sterminio, poco cambia, i colpevoli rimangono sempre gli stesso, e l'ideologia nazista non può certo essere assolta!
Ieri era il giorno della memoria è aberrante ciò che l'uomo può compiere nei confronti di un altro uomo. non si può negare che sia successo ci sono le foto le testimonianze dei superstiti, non ci sono parole per difendere chi nega tale crudeltà sarebbe come negare che la terra gira intorno al sole...dov'era Dio in quei giorni di follia? non ha retto il dolore e si è vergognato della sua creatura
Gentile anonimo,
visto che non c'è differenza fra 1000 o milioni di morti, perché con la stessa foga con cui si difendono i morti STRANIERI e le paure dei vivi STRANIERI, non si comincia ad onorare invece i morti ITALIANI delle foibe, ad esempio? Durante la guerra sono morte persone di tante nazionalità e spesso in misura superiore agli ebrei, se consideriamo i numeri veri e non quelli fasulli della propaganda. Perché esiste allora la giornata della memoria solo per loro? Quale diritto supremo dice che i loro morti debbano essere migliori degli altri morti? Saluti
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