mercoledì 5 gennaio 2011

UN UOMO PUO' VALERE MENO DI UN CONIGLIO. AVREBBE MERITATO DI ESSERE MASSACRATO LUI DAGLI STUDENTI

QUESTO SUBANIMALE TRAVESTITO DA INSEGNANTE DEVE RIMANERE RADIATO PER SEMPRE.
E preferisco rispondere qui all'anonimo che mi ha scritto: "

E lei cosa avrebbe fatto?? lasciare i conigli tramortiti e agonizzanti, sarebbe stato meno crudele?mah...io in questa vicenda ci vedo solo un cieco accanimento ideologico, un estemismo quasi religioso.
Dove sarebbere il crimine? nell'usare degli animali morti in una lezione di anatomia? o nel finire degli animali agonizzanti?
Il primo caso sarebbe coerente con l'ideologia vegan-animalista(ma allora secondo questa ideologia meriterebbe il licenziamento, e di essere massacrato, chiunque mangia o utilizza animali morti!)
Nel secondo caso invece non c'è alcuna coerenza nemmeno con l'ideologia animalista, visto che lasciar agonizzare un'animale, senza intervenire, non è poi tanto animalista...è molto più crudele che accorciare le sue sofferenze!"

Prima di tutto non si trattava di una lezione di veterinaria ma di anatomia umana, e mi domando che cosa c'entrasse il corpo di un coniglio. In secondo luogo, in subordine, non poteva essere usata un'aula scolastica violando la sensibilità di quegli studenti (anche se fossero stati pochi) che sono stati costretti a subire l'orribile scena dell'uccisione con martellate in testa (a parte il fatto che i poveri conigli da chi fa questo mestieraccio normalmente vengono uccisi, per quanto ne sappia, con un colpo secco sulla nuca, che fa perdere improvvisamente i sensi). Un'aula scolastica non può essere usata come luogo di macellazione. E l'anonimo ha dimostrato di mancare completamente di logica nel dire che meriterebbe il licenziamento chiunque mangi carne. Questa è veramente una grossa stronzata riconoscibile anche da un vegetariano. Chi mangia carne normalmente (da ipocrita) non sarebbe egli stesso capace di uccidere l'animale che mangia e comunque condannerebbe la scena dell'uccisione in un'aula scolastica. In terzo luogo non è stato dimostrato che il coniglio fosse agonizzante. Se si fosse trattato di un cane o di un gatto si sarebbe usato il metodo dell'uccisione a martellate in testa o lo si sarebbe portato da un veterinario perché lo curasse o, in caso di impossibilità di cure, lo sottoponesse ad eutanasia? Il fatto è che solo antropomorficamente si fa una distinzione innaturale tra animali da affezione ed animali da mangiare, come se un coniglio soffrisse meno di un gatto. Infine non si può notare che questo emerito stronzo di Carlo Rando (che nel suo sito si attribuisce dei meriti scientifici del tutto inesistenti, non essendo nemmeno mai riuscito ad avere un insegnamento all'Università) si sarebbe dovuto accorgere ancor prima di portarlo in una aula scolastica che uno dei conigli era ancora vivo, e pertanto avrebbe dovuto evitare di procedere alla sua uccisione, per di più a colpi di martello in testa. UN INDIVIDUO SIMILE HA DIMOSTRATO SOLO DI MERITARE la SUA RADIAZIONE DALLA SCUOLA, ED E' SPERABILE CHE NON VI METTA PIU' PIEDE.
Vedere il suo sito (www.andrologiaonline.it) dove si occupa soprattutto della distinzione tra peni flaccidi e peni eretti stabilendo egli le misure del pene normale in lunghezza e larghezza, anche del glande. Probabilmente una testa di cazzo simile può occuparsi, e anche male, solo di cazzi.

Un anno fa a Milano: a una lezione di biologia, prese a martellate i roditori ancora vivi

Il prof dei conigli uccisi in classe
licenziato dopo un'ispezione

Il docente dell'Itis Molinari: farò ricorso, per difendere un animale massacrano un uomo

Un anno fa a Milano: a una lezione di biologia, prese a martellate i roditori ancora vivi

Il prof dei conigli uccisi in classe
licenziato dopo un'ispezione

Il docente dell'Itis Molinari: farò ricorso, per difendere un animale massacrano un uomo

MILANO - I cancelli dell'Istituto tecnico Molinari sono ancora chiusi. Ma la pausa natalizia non ha fermato il passaparola di studenti e professori. E alla fine la conferma è arrivata: in quella scuola, alla periferia nord-est di Milano, un professore è stato appena licenziato. In tronco. Aveva ucciso due conigli davanti ai ragazzi. Durante il corso di anatomia. Il nuovo capitolo, certamente non l'ultimo, della lezione di «biologia umana» con conigli-cavie due secondo la denuncia della Lega Anti vivisezione, uno secondo il prof finiti a martellate, è stato scritto in questi giorni. Con la notifica del licenziamento da parte del provveditore Giuliana Pupazzoni al preside, e da quest'ultimo trasmesso al docente in questione, Carlo Rando. C'è chi, tra i colleghi, alla conferma della notizia è scoppiato in lacrime. Chi ha liquidato la questione con un «giustizia è fatta». Chi ha inveito contro gli eccessi delle nuove procedure troppo snelle introdotte dal decreto Brunetta. Proprio al nuovo codice di disciplina, infatti, fa riferimento il provvedimento assunto dall'ufficio scolastico milanese prima di Natale.


Luci e ombre in questa storia che ha per protagonista il professore di biologia, bi-laureato, quattro volte «specializzato», andrologo con sito internet da cui offre consulenze gratuite. «Incredibile, io non ammazzo nemmeno le zanzare», esclamò quando il caso esplose dopo la denuncia del Garante degli animali di Milano al provveditore e della Lav alla Procura. E ora, a licenziamento avvenuto, commenta: «Se per difendere un coniglio si massacra una persona, discutiamone. Saranno contenti gli animalisti che hanno fatto licenziare un professore dopo trent'anni di onesto lavoro». E comunque «farò ricorso al magistrato del lavoro, perché le azioni legali dell'ufficio scolastico provinciale arrivano fuori tempo e fuori regola». Nessun ripensamento, invece, su quella prova di laboratorio con animali che Rando aveva voluto tenere a tutti i costi, nonostante il divieto del Ministero dell'Istruzione. «Ma la legge dice che, se necessario, questa pratica è consentita. E lo era, visto che si trattava di una lezione di biologia umana. In più la dissezione di animale morto - e ribadisco morto - era autorizzata dal consiglio di istituto».

Passo indietro, la ricostruzione dei fatti. In classe, nell'autunno del 2009, il professor Rando aveva portato una cassetta con quattro conigli. «Avrebbero dovuti essere già morti», ha continuato a ripetere il docente. Non lo erano: sempre secondo la denuncia, due dei quattro roditori acquistati in macelleria erano ancora vivi. Tentarono la fuga, tra le risate di alcuni alunni e lo spavento di altri. Tutti minorenni. I più, coinvolti nella caccia al coniglio e nella «mattanza» che seguì «prima il professore tentò di strozzarli con uno spago, poi completò l'opera prendendo gli animaletti a martellate», risero divertiti. Qualcuno abbandonò la classe nauseato. Cinque, forti del sostegno di un altro insegnante, inviarono al Garante degli animali una relazione drammatica. Si mosse anche la Commissione Cultura del Parlamento, dopo un'interrogazione. La versione del prof: «Una bestiola dava ancora segni di vita. Erano spasmi respiratori. Non c'era niente da fare, ho dovuto finirlo come si fa in campagna, due colpi secchi sul cranio. E basta». Lo scorso ottobre il provveditore ha deciso di inviare al Molinari due ispettori. L'indagine si è protratta fino a metà novembre. «È stato fatto un rapporto accurato e approfondito - conclude Giuliana Pupazzoni -, abbiamo contestato i fatti al professore e l'abbiamo convocato per dargli la possibilità di difendersi. Non si è neppure presentato, preferendo inviare una memoria scritta». Appena prima di Natale, il licenziamento. La scuola ha già trovato un supplente.

Paola D'Amico
Annachiara Sacchi
05 gennaio 2011

17 commenti:

Anonimo ha detto...

E lei cosa avrebbe fatto?? lasciare i conigli tramortiti e agonizzanti, sarebbe stato meno crudele?mah...io in questa vicenda ci vedo solo un cieco accanimento ideologico, un estemismo quasi religioso.
Dove sarebbere il crimine? nell'usare degli animali morti in una lezione di anatomia? o nel finire degli animali agonizzanti?
Il primo caso sarebbe coerente con l'ideologia vegan-animalista(ma allora secondo questa ideologia meriterebbe il licenziamento, e di essere massacrato, chiunque mangia o utilizza animali morti!)
Nel secondo caso invece non c'è alcuna coerenza nemmeno con l'ideologia animalista, visto che lasciar agonizzare un'animale, senza intervenire, non è poi tanto animalista...è molto più crudele che accorciare le sue sofferenze!

Anonimo ha detto...

Questa grande merda deve solo ringraziare di non avere avuto me come alunno o genitore di uno di quei ragazzi.
Claudio

Anonimo ha detto...

Sspero che non metta piu' piede in un'aula scolastica, spero che non trovi piu' lavoro e infine spero di vederlo seduto su di una marciapiede a chiedere l'elemosina e sputargli in faccia!

Pietro Melis ha detto...

Mi congratulo con i commentatori perché hanno capito che la crudeltà è solo umana e che perciò non esiste la dignità della persona umana (su cui si pretende di fondare i valori morai). La dignità bisogna meritarsela. Esiste solo il diritto naturale, da cui discende il diritto alla vita. Il limite del diritto naturale di uno è il diritto naturale di un altro. Come nella stessa catena preda-predatore, dove il predatore non uccide per crudeltà (come fa l'uomo per motivi culturali) ma per motivi naturali, cioè di sopravvivenza.

michele ha detto...

Sono il primo anonimo.
Mi scusi, ma cosa c'entra la retorica della dignità umana, con questa vicenda?
Io invece, anche se fossi animalista "radicale" come lei, non potrei fare a meno di non notare l'ipocrisia che emerge da questo fatto.
In una scuola, prima si da l'autorizzazione a un professore, di fare lezioni di anatomia utilizzando le carcasse di coniglio, poi lo si licenzia, solo perchè ha ucciso un coniglio in classe. Dov'è la coerenza in tutto questo? pensavano forse che le carcasse di coniglio crescono sugli alberi? o sono un prodotto assemblato in fabbrica, senza vita?ovvio che fare lezione su carcasse di coniglio, implica che qualcuno li ammazzi!
Quindi nel comportamento di chi gestisce questa scuola, e ha licenziato questo prof, c'è solo schizofrenia morale, e intellettiva.
La verità è che il prof non è stato licenziato certo per aver ucciso dei conigli, ma per solo aver turbato la sensibilità di qualche alunno.

Pietro Melis ha detto...

Al primo anonimo (ora Michele) debbo ripetere che un'aula scolastica non è un luogo comparabile a un mattatoio (e anche peggio visto che i conigli per regola non vengono uccisi a martellate) e che non si capisce che c'entri un cadavere di coniglio con una asserita lezione di anatomia umana. Vada a controllare il sito di quel lurido individuo (che si occupa solo di peni flaccidi e di peni eretti), che non ha rispettato nemmeno la sensibilità degli studenti (anche di quella magari ipocrita di quegli studenti che mangiano carne di coniglio ma che non sarebbero mai stati capaci di ammazzarli a martellate).Si rende conto o non che ciò che è accaduto
è contro ogni principio educativo? Se non lo capisce peggio per lei.

michele ha detto...

"..che non si capisce che c'entri un cadavere di coniglio con una asserita lezione di anatomia umana"

Su questo concordo con lei, ma a quanto pare il preside di quella scuola era d'accordo. Per questo parlo di ipocrisia.

"debbo ripetere che un'aula scolastica non è un luogo comparabile a un mattatoio (e anche peggio visto che i conigli per regola non vengono uccisi a martellate)"

Anche su questo concordo, anche se non ho capito se questi conigli erano vivi, o erano agonizzanti. Nel caso fossero stati in agonia, l'intervento del prof, per abbreviare le sofferenze, non credo che sia da biasimare, anzi!

"Si rende conto o non che ciò che è accaduto
è contro ogni principio educativo?"
Questa è forse l'unica motivazione plausibile, ma ripeto, dipende tutto da come sono davvero andate le cose.
Se gli animali erano moribondi, nell' accorciarne l'agonia, non ci vedo nulla di diseducativo!


"(che si occupa solo di peni flaccidi e di peni eretti)"
Questo non vedo cosa c'entri! E' reato studiare andrologia?

Pietro Melis ha detto...

A Michele

possibile che non si riesca a capire l'imbecillità di quell'individuo che porta in aula dei conigli convinto (dice lui) fossero già morti e non si accorge che invece uno era ancora vivo?
In secondo luogo, ripeto che non era un'aula scolastica per procedere alla sopressione di fronte agli studenti, e tanto meno a colpi di martello.Se si fosse trattato di un gatto come si sarebbe comportata una persona sana di mente e dotata di sensibilità? L'avrebbe soppresso a colpi di martello? Qui interviene la solita distinzione tra animali d'affezione protetti dalla legge (cani e gatti)ed altri (come i conigli) non protetti dalla legge in quanto mangiabili. La questione è principalmente qui. Non ho altro da aggiungere perché mi ripeterei. Se vuole replicare non si rivolga più a me ma scriva al forum Animali e dintorni del Corriere on line e al forum La Zampa de La Stampa. Così avrà molte risposte.

Paolo Ricci ha detto...

Che si può dire...
sconforto? Sorprersa? Meraviglia?
Ma no... la specie erutta mostri del genere
con disarmante regolarità
siamo ancora alla prestoria...
Io ho scritto un libro
l'Assassino Cherubico ove un solitario vendicatore
fa regolarmente fuori mostri del genere...
che posso provare davanti a cose del genere?
Diciamo Odio? Si provo odio...puro assoluto odio!!!

Paolo Ricci (www.bailador.org)

Anonimo ha detto...

Per PAOLO RICCI:

Bravo, ha riassunto esattamente proprio quello che non mi piace dell'animalismo. L'animalismo più che amore per gli animali, è ODIO ASSOLUTO verso le persone (perlomeno verso quelle persone che non la pensano secondo i diktat animalisti)

L'animalismo radicale, è nè più, nè meno che una religione assoluta, una vera e propria ideologia religiosa!

Gli animalisti-ambientalisti sono quelli che pur di non rischiare di avvelenare l'ambiente, e uccidere oltre alle zanzare, anche altri animali, hanno vietato in alcuni Paesi Africani l'uso del DDT, causando la morte di centinaia di persone(ma tanto chissenefrega, sono solo persone, mica ratti o conigli!)

http://www.youtube.com/watch?v=fD8I-dO14Eg


Scommetto che un'animalista, se dovesse scegliere tra salvare la vita a un cane(o altro animale a scelta), o uccidere-rovinare la vita a un cacciatore(o macellaio, ricercatore chimico-farmaceutico, o altra professione che non rispetta i loro dettami ideologici), sceglierebbe probabilmente la seconda opzione, perchè stringi stringi, il valore fondante dell'animalismo è l'odio contro l'umanità, l'amore per gli animali spesso è del tutto secondario...

Michele

Pietro Melis ha detto...

Caro Paolo
questo Michele non sa nemmeno che il DDT (cosparso anche in Italia subito dopo la guerra per combattere le zanzare) è stato proibito da tempo perché dannoso per la salute anche umana.Con ciò non faccio la difesa delle maledette zanzare, che, se non esistessero, sarebbe meglio. A parte ciò costui non si rende conto della verità che vuole negare. Che un uomo può valere meno di una zanzara malarigena, la quale non trasmette la malaria per crudeltà ma perché purtroppo la natura è fatta male (e mi riferisco a quelli che pensano che sia stata creata da un dio, il quale, se esistesse, sarebbe l'essere più crudele che si possa immaginare).Non si rende conto che la maggior parte dell'umanità meriterebbe di essere eliminata per la sua presunzione di essere padrona della Terra e di poter disporre della vita degli animali a suo piacimento) mentre l'uomo è apparso per ultimo. Se un uomo in quanto tale valesse in ogni caso più di qualsiasi animale, allora, dovendo scegliere se buttare giù da una torre Hitler o uno scarafaggio, bisognerebbe salvare Hitler. La crudeltà è solo umana. L'uomo uccide animali per divertimento (caccia, corrida), per commercio uccidendo elefanti per l'avorio, balene per soddisfare il palato, scimpanzé per venderli a industrie farmaceutiche (dopo avere ucciso le madri), foche per venderne le pellicce. Per non parlare dei crudeli allevamenti di morte dove i poveri animali vivono male e per poco tempo senza conoscere la luce del sole, etc. etc. E coloro che mangiano carne sono i mandanti di questi assassini che si arricchiscono con gli allevamenti di morte, sfruttando l'ignoranza di chi non sa che "la carne è cancerogena per l'uomo" (Umberto Veronesi, vegetariano e contrario alla sperimentazione animale, ritenuta inutile se non dannosa nel passaggio all'applicazione del farmaco all'uomo). Questo Michele mi ha rotto i coglioni e perciò ho deciso di non replicare. Per la prima volta cancellerò un commento se vi sarà una sua ulteriore replica.Ho già posto le sue scemenze nel forum La Zampa de La Stampa on line. E perciò basta. Egli appartiene all'ultima delle cinque categorie dell'umanità, quella dei subanimali, la cui vita vale meno di quella di una maledetta zanzara. Meno male, caro Paolo, che vi è anche una diversa umanità (quella del sito "OLTRE LA SPECIE") che è stufa del pacifismo animalista. Contro la violenza umana ingiusta nei confronti degli animali, che non possono difendersi da sé, vale la violenza giusta contro gli uomini.E certamente, se dovessi scegliere tra la salvezza di un cane che non conosco e quella di questo Michele non avrei incertezze.Salverei l'animale e non il subanimale.

Anonimo ha detto...

per melis:

Scusi se replico ancora, ma non posso fare a meno di ringraziarla per questa bellissima risposta, che è per me una conferma!

"Se un uomo in quanto tale valesse in ogni caso più di qualsiasi animale, allora, dovendo scegliere se buttare giù da una torre Hitler o uno scarafaggio, bisognerebbe salvare Hitler"

ma io non ho mai detto, nè pensato, che un uomo vale in ogni caso più di un animale.
Ho solo detto che nella vicenda in questione(il prof licenziato), ci vedo solo tanta ipocrisia!
Ma a voi animalisti basta contraddirvi, o criticarvi, per scatenare subito il vostro odio verso chi non la pensa esattamente come voi...d'altra parte come ho già scritto l'animalismo è una religione, e gli animalisti, come tutti i religiosi, non possono che provare profondo disprezzo, e odio, per chi non si conforma alla dottrina (in questo caso antispecista)

stia tranquillo che dopo questo messaggio non replicherò più

ADDIO
Michel

Anonimo ha detto...

Altamente diseducativo, inutilmente crudele e sconveniente.
È evidente che il "professore" in questione, per essersi accanito così platealmente, sui due poveri conigli doveva essere molto frustrato
e avere una notevole quantità di rabbia repressa.
È un gesto grottesco che nulla ha di accademico o scientifico
(comunque ahimé, ma anche nei freddi e meccanici gesti di coloro che pongono per lavoro fine alle vite degli animali, nei laboratori, vi è un barlume di pietà) e a mio parere è stato alimentato dalla iniziale derisione generale della classe per i goffi tentativi del professore di venire a capo della mattanza.

Immaginiamo questo professorino che dopo aver passato anni chino sui libri per raggiungere la tanto agognata meta, rinuncia alla vita sociale e man mano vede sfumare la sua giovinezza dietro a monolitici tomi accademici ingialliti. Quando ha ormai in pugno il pezzo di carta, realizza di aver perduto cose che non potrà più recuperare, nonostante il raggiunto traguardo sociale. Quale migliore branca della medicina può ridar vigore e forza al grigio dottorino ? L'Andrologia! La ricerca e lo studio del motore maschile, i segreti della virilità e della mascolinità saranno ora nelle sue mani e a lui si confideranno i baldanzosi maschi che un tempo lo deridevano rubandobgli prima le merende e poi le fidanzate. Il dottore elargirà consigli e prometterà a maschi avviliti di ritrovare il vigore peduto in cambio però della loro totale devozione.
Eppure ciò non basta, il dottore si innamora perdutamente di una allieva dell'istituto Molinari, fa di tutto per concupirla, ma il suo aspetto torvo e grifagno non fa che allontanare la bellissima studentessa che da lì a breve inizierà a frequentare il più indisciplinato degli studenti, il più bello e prestante, quello più che il professore ha più in odio perché in lui vede ciò che non è mai stato e che mai sarà. Nel tentativo di rafforzare la sua virilità compromessa, Rando passa le notti nel suo piccolo laboratorio a creare misture alchemiche che gli restituiranno la giovinezza mancata, le terribili pozioni che egli sintetizza e sperimenta su se stesso lo rendono irascibile, collerico e imprevedibile, il corpo docenti lo tiene d'occhio e più volte lo richiama all'ordine quando inveisce sui poveri studenti imprecando e bestemmiando durante le bizzarre lezioni di anatomia.
Il tempo passa e la sua delusione amorosa sfocia in una rabbia senza precedenti, i malcapitati clienti del suo studio privato devono sottoporsi a umilianti quanto inutili esami che si concludono in deliranti diagnosi.
Durante la lezione mattutina all'istituto, i pochi coraggiosi studenti presenti in aula ridacchiano alle spalle dello psicotico docente pronti a registrarne le escandescenze sui cellulari. Ultimamente le lezioni del Prof. Rando si sono trasformate in una galleria degli orrori, decine di cavie vengono squartate ed esposte per sostenere le sue improbabili tesi sulla virilità. Una coppia di conigli destinata al macabro rituale è ancora viva, si tratta di un maschio e di una femmina. Dapprima il professore non se ne cura, ma quando scorge dalla finestra dell'aula la fanciulla per la quale egli ha preso la testa scambiarsi effusioni con il suo nuovo amore la rabbia diviene incontenibile e afferrato il martello, di fronte allo sgomento degli alunni, reso pazzo dalla rabbia, Carlo Rando rincorre tra i banchi, urlando come un ossesso , i due poveri conigli. Solo dopo aver distrutto l'aula il professore riesce ad avere la meglio sui due leporidi nei quali egli vede tutto ciò che a lui è sempre fuggito, la natura stessa che non potendo far sua distrugge a colpi di martello.

Anonimo ha detto...

Io dico che ci vuole rispetto, per le persone e per gli animali. Se in una comunità vi sono persone sensibili alle violenze sugli animali dobbiamo evitare che esse ne siano coinvolte.
Dunque, è molto sbagliato in un'aula scolastica uccidere brutalmente un animale. La tesi dell'ipocrisia non regge ed è comunque applicabile in qualsiasi ragionamento e contesto analizzandone ed eradicandone i contenuti.

pippo pippa ha detto...

gli studenti s sono dimostrati piu' merda del prof. non hanno fatto nulla e leggendo l' articolo i figli d putti hanno pure riso ,pezzi d merda ecco pure loro hanno l loro colpe vo,,,,,,ov

Anonimo ha detto...

sicuramente merita di essere licenziato come minimo,per secondo non dovrebbe fare piu attivita medica ,visto che e stato pescato dalle iene per ben 2 volte,terzo era stato arrestato per prescrizione di morfina non per fini terapeutici.....amen!

Simone ha detto...

Ma perchè parlate tanto per parlare? Che il sig Pietro Melis lo fa senza cognizione di causa lo sappiamo tutti,o almeno chi ha letto i suoi libri di barzellette... IO sono un ex studente del Prf Rando ed ero presente a quella lezione. Iniziamo con le precisazioni.
1- La scuola era a conoscenza di tutte le attività del docente.

2- Il prof come sempre aveva informato gli alunni e le famiglie,era una lezione pomeridiana non obbligatoria e chi non voleva parteciparvi poteva andarsene o non presentarsi

3- Gli animali erano stati acquistati e dovevano essere morti ma purtroppo uno di questi conigli era agonizzante,non vivo,attenzione.

Detto questo avete abbastanza elementi in mano per farvi un parere su quello che è accaduto,in quanto a lei sig Melis,anche se sig sarebbe sarebbe un insulto a chi lo è davvero,prima di fare certe affermazioni faccia almeno finta di informarsi. Grazie.