RICORDIAMOCI TUTTI, PER ESEMPIO, COME ACQUISTO' LA VILLA DI ARCORE SFRUTTANDO L'APPOGGIO DEL SUO AMICO PREVITI CHE ERA PROTUTORE DELL'EREDE MINORENNE FIGLIA DEL CONTE CASATI STAMPA E DELLA SUA PRIMA MOGLIE. CON LA SECONDA MOGLIE GODEVA SOLO NEL VEDERLA ACCOPPIARSI CON UN ALTRO. FINO A QUANDO LA MOGLIE SI INNAMMORO' DELL'ULTIMO ARRIVATO E ALLORA IL CONTE AMMAZZO' LA MOGLIE E SI SUICIDO'. MA COME MAI BERLUSCONI TRAMITE PREVITI ACQUISTO' NEL 1974 LA VILLA PER SOLI 500 MILIONI SU UN VALORE STIMATO DI 1 MILIARDO E MEZZO?
L'ereditiera Casati Stampa di Soncino, avendo nel frattempo lasciato l'Italia per il Brasile, decise di vendere l'intera proprietà San Martino nel 1974 con la mediazione del suo legale (l'avvocatoCesare Previti) all'allora imprenditore edile Silvio Berlusconi (la villa, completa di pinacoteca, biblioteca di 10mila volumi - per curare i quali venne assunto come bibliotecario Marcello Dell'Utri - arredi e parco con scuderia in cui fu assunto come stalliere il mafioso Vittorio Mangano, era all'epoca valutata per il solo bene immobile circa 1 miliardo e 700 milioni di lire[8]) in cambio della cifra, molto inferiore alla valutazione, di 500 milioni di lire[9] in titoli azionari (di società all'epoca non quotate in borsa), pagamento dilazionato nel tempo[10][11]. L'ereditiera non riuscì a monetizzare, se non con un accordo con gli stessi Previti e Berlusconi, che li riacquistarono per 250 milioni, ossia la metà di quanto avrebbero dovuto valere[12].
L'INTERCETTAZIONE
"Vado via da questo Paese di merda"
Lo sfogo di Berlusconi con Lavitola
Il premier al telefono mostra tutta la sua esasperazione per le vicende giudiziarie che lo coinvolgono. Secondo il gip, si tratta di conversazioni rilevanti per l'indagine perché mostrano la "speciale vicinanza tra i due"
NAPOLI - Berlusconi, al telefono con Valter Lavitola, è un fiume in piena. Amareggiato e furioso. "'Tra qualche mese me ne vado... vado via da questo paese di merda... di cui... sono nauseato... punto e basta...". Queste le sue parole in una conversazione intercettata la sera del 13 luglio scorso, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Napoli sulla presunta estorsione al premier. L'interlocutore telefonico è Valter Lavitola l'uomo accusato di aver fatto da tramite per i versamenti di denaro a Gianpaolo Tarantini. E di aver fatto anche la cresta sulle somme ricevute.Secondo il gip di Napoli - che ha disposto l'arresto dello stesso Lavitola, di Gianpaolo Tarantini e della moglie per estorsione a Berlusconi - la conversazione è "rilevante" proprio perché dimostra la "speciale vicinanza" tra il premier e Lavitola e la "natura dei rapporti" tra i due. Per il giudice, Lavitola era "impegnato sostanzialmente come attivo e riservato informatore su vicende giudiziarie che, benchè riguardanti terzi, appaiono di specifico e rilevante interesse dello stesso Berlusconi". Un riferimento al ruolo svolto da Lavitola, attivissimo nel procurare documenti sul caso dell'appartamento di Montecarlo nei giorni della rottura politica tra il premier e il cofondatore del Pdl, Gianfranco Fini.
E' Berlusconi a chiamare, contattando Lavitola sulla sua utenza panamense alle 23 e 14 del 13 luglio. Il premier si fa introdurre da un tale 'Alfredo'. La telefonata dura più di 13 minuti, durante i quali si parla di vari argomenti, in particolare di procedimenti giudiziari. Con riferimento - si legge nelle carte - "a quello condotto qui a Napoli sulla cosiddetta 'P4' nonchè ad altri potenziali procedimenti riguardanti fatti accaduti a Bari e di cui il Lavitola sembra avere notizie". E' in questo contesto che il premier mostra tutta la sua irritazione.
"...Anche di questo - dice Berlusconi, a proposito di alcuni aspetti della vicenda P4 - non me ne può importare di meno... perchè io... sono così trasparente... così pulito nelle mie cose... che non c'è nulla che mi possa dare fastidio... capito?... io sono uno... che non fa niente che possa essere assunto come notizia di reato... quindi... io sono assolutamente tranquillo... a me possono dire che scopo... è l'unica cosa che possono dire di me... è chiaro?... quindi io... mi mettono le spie dove vogliono... mi controllano le telefonate... non me ne fotte niente... io... tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei... da un'altra parte e quindi... vado via da questo paese di merda... di cui... sono nauseato... punto e basta...".
01 settembre 2011
Nessun commento:
Posta un commento