mercoledì 20 giugno 2012

L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO TRA I TEMI DELL'ESAME DI MATURITA'

Io avrei scelto il tema  sull'olocausto degli ebrei. Anche se con il pericolo di finire sui giornali perché bocciato politicamente in italiano. Avrei scritto de L'industria dell'olocausto   dell'ebreo Norman G.Finkelstein (vedi anche l'ottimo commento del giornalista e scrittore indipendente Massimo Fini) in cui si illustra la comoda e disonesta posizione rendita (con risarcimento dei danni da parte della Gemania per ogni ebreo morto nei lager: da ciò l'esagerata cifra di sei milioni del tutto inventata) di cui tuttora gli ebrei godono grazie all'asserito olocausto come se la storia non fosse piena di olocausti. E'documentato in base ai registri anagrafici che gli ebrei presenti nei territori occupati dai nazisti erano circa tre milioni. Come è possibile che ne siano morti sei milioni nei lager nazisti?Si dirà che non importa tanto il fatto che siano stati sei milioni. Eh, no! Se si tocca questa cifra si incomincia a scalfire la verità ufficiale (nata durante il processo di Norimberga instaurato dai vincitori). Un processo che dal punto di vista del diritto internazionale era un obbrobrio, come riconobbe lo stesso maresciallo inglese Montgomery, vincitore di El Alamein, che sarcasticamente commentò che d'ora in avanti sarebbe stato un crimine contro l'umanità perdere una guerra. I  componenti del tribunale furono nominati dai vincitori. E i vincitori vollero dare un premio agli ebrei per discolparsi del fatto che ben sapevano che esistevano i lager nazisti con l'internamento degli ebrei (ma non soltanto di ebrei) ma se ne erano sempre fregati, bombardando gli stessi campi di concentramento, le strade e le ferrovie di accesso impedendo i rifornimenti di cibo, cosicché in tali campi si moriva di fame, di malattie e di stenti. La stessa cosa fecero i canadesi e gli americani internando in campi di concentramento tutti i giapponesi (anche quelli aventi cittadinanza americana) dopo lo scoppio della guerra tra Stati Uniti e Giappone perché dichiarati nemici interni. Nel 1939 Chaim Weizman, presidente idiota della comunità ebraica mondiale dichiarò guerra alla Germania con la conseguenza che lo Stato nazista ebbe un'occasione in più per dichiarare gli ebrei nemici della Germania internandoli in campi di concentramento. Finkelstein condanna la retorica che si fa dell'olocausto. Il tema proposto secondo un modo di pensare politicamente corretto tace del fatto che vi furono più morti nei gulag sovietici (almeno 20 milioni) che nei lager nazisti. 
Tutto questo, e anche di più, avrei scritto nel mio tema d'italiano. Ma che può saperne un diciottenne di tutto ciò che ho detto? A quella età non si è avuto abbastanza tempo per istruirsi sulla storia. E i programmi ministeriali vigliaccamente e disonestamente, approfittando di un'età in cui non si può essere ancora abbastanza istruiti sulla storia, propongono sempre la storia ufficiale dei vincitori dando ostracismo a testi non politicamente corretti, in modo che poi nel cervello dei ragazzi rimanga sempre la verità ufficiale in mancanza di interesse ad approfondire successivamente la storia fuori della scuola.      
Perché non ha proposto anche un riferimento alla foibe istriane? Avrei scritto anche di autori negazionisti perseguitati come Paul Rassinier (medaglia d'argento della Resistenza francese e reso invalido dai nazisti in un campo di concentramento) e Robert Faurisson (che negarono documentatamente l'esistenza delle camere a gas). Ma si sa che in alcuni Stati europei (Francia, Germania e Austria, che vogliono ricostruirsi una verginità storica) esiste il reato di negazionismo che alcuni ebrei DELLE SINAGOGHE (e solo questi) vorrebbero introdurre anche in Italia, come se la storia potesse essere portata in Tribunale. A causa della persecuzione che subiscono i negazionisti io sono stato costretto a diventare un DUBITAZIONISTA. Il dubbio è più forte della negazione perché, come un tarlo, rode il legno storto della verità ufficiale ponendosi al di là di due verità opposte, di cui si vuole ancora negare pubblicamente il confronto. Avrei scritto anche della grave violazione del diritto internazionale che sta alla base, non dell'arresto, ma del sequestro di Eichmann in Argentina operato dai servizi segreti israeliani, che sequestrarono Eichmann mentre tornava a casa e riuscirono clandestinamente ad imbarcarlo su un aereo della compagnia aerea israeliana a Buenos Aires dopo averlo drogato poco prima facendolo passare come un loro amico ubriaco e con documenti falsi (vedere la storia di questo fatto su Wikipedia).  Non vi fu alcuna reazione (tranne quella argentina) a questa grave violazione del diritto internazionale. Il processo Eichmann fu tutto una farsa. E' ormai certo che gli israeliani lo indussero a confessare ciò che essi volevano con la promessa di fargli salva la vita. Invece da spudorati fedifraghi non mantennero la promessa e  lo impiccarono, nonostante nello Stato di Israele fosse già allora vietata la pena di morte. Ecco la posizione di rendita dell'olocausto. E' vergognoso che anche le nuove generazioni siano tenute volutamente all'oscuro della controstoria. Esiste un ottimo sito sulla controstoria (www.cronologia.leonardo.storia.it). 
Quanto al filosofo Hans Jonas, ebreo, avrei scritto che il suo libro Il principio responsabilità è intriso di antropocentrismo perché tutto il discorso del laico Jonas (benemerito per i suoi studi sull'antica gnosi) sul dovere dell'uomo di salvaguardare l'ambiente è finalizzato unicamente alla salvaguardia della vita umana sulla Terra. Gliene frega nulla della salvaguardia della vita non umana essendo egli, pur non credente, contaminato da una concezione ancora biblica della natura. La scuola, diseducativa, purtroppo non insegna a ricercare la verità all'aldilà di ciò che le ideologie ancora propongono nei libri di storia. Esiste un libro, tra altri, di Gianpaolo Pansa intitolato Il sangue dei vinti in cui si fa la controstoria della Resistenza in Italia. Ma Pansa fu boiccotato e una volta gli fu persino impedito di parlare. Pare che non valga la famosa frase attribuita falsamente a Voltaire da una sua biografa, Evelyn Beatrice Hall, nel suo libro Gli amici di Voltaire (ma che non si trova  in Voltaire, nonostante tale frase sia coerente con il pensiero di Voltaire): "io non sono d'accordo con ciò che pensi, ma mi batterò sino alla morte perché tu possa dirlo". 
Il ministero boccerebbe l'introduzione di un testo scolastico che facesse la controstoria rilevando tutta la verità, non solo quella ammantata di retorica dei libri scolatici.   
E avrei scritto anche di Anna Arendt, autrice ebrea del noto libro La banaltà del male precisando che costei era stata allieva e amante del filosofo Heidegger, accusato di essere stato un filonazista. Ma evidentemente a letto cadono le contrapposizioni ideologiche.

maturita' 2012: prima prova scritta, italiano

Temi: Montale, i giovani e la crisi, la scienza

Tra le citazioni anche una frase di Steve Jobs. Due filoni dei temi storici: sterminio degli ebrei, bene comune e individuale


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Prima prova della Maturità 2012 con il primo test per la novità delle tracce telematiche. Puntuale, il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha comunicato - dalla Cina dove si trova in visita ufficiale - il codice per descriptare i plichi telematici che contengono i titoli della prima prova scritta. Una stringa di 25 lettere e numeri: FCM5L-YX86Z-ZICM6-95NLW-XXSU7, che ha consentito la lettura delle tracce. I TITOLI - Montale, i giovani e la crisi, la responsabilità della tecnologia e della scienza, una frase di Hannah Arendt sullo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti. Queste alcuni dei titoli proposti per la prova di italiano.

L'apertura del «plico telematico» (Ansa)L'apertura del «plico telematico» (Ansa)
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO - Per il tema di Tipologia A è stato assegnato un brano di Montale, «Ammazzare il tempo», tratto da «Auto da fè. Cronache in due tempi», un saggio del 1966. Il saggio è una dichiarata polemica contro gli aspetti involutivi della modernità, contro la «nuova barbarie» del consumismo. Montale se la prende con la massificazione culturale, la mercificazione dell'arte e la meccanizzazione della vita. Il poeta denuncia «l'incapacità di volere e di sentire», il vuoto interiore generato dal «mercato del nulla», dalla mancanza di ideali e di valori. E profeticamente annuncia la fine della libertà in un mondo dominato e controllato dai mass media dove la teologia del progresso scientifico e tecnico ha garantito la vittoria dell'homo faber sull'homo sapiens.
Agli studenti viene chiesto quali sono i problemi risolvibili secondo Montale e di spiegare il significato attribuito all'espressione «Ammazzare il tempo». Terza domanda: «perché si accrescono i «bisogni inutili» e si inventano «nuovi tipi di lavoro inutile?». Inoltre si chiede alla studente se nota nel testo la presenza dell'ironia e di argomentare la risposta. Infine la quinta domanda chiede di esporre le «osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza».
Montale era già stato proposto nel 2008 quando per l'analisi del testo venne sottoposta alla riflessione dei candidati la poesia «Ripenso il tuo sorriso». Una scelta accompagnata da una gaffe: i documenti ministeriali avevano interpretato come dedicata ad una donna la poesia ispirata, invece, al premio Nobel da un ballerino russo. Anche quattro anni prima, nel 2004, sotto la gestione Moratti, Montale era finito sui banchi della Maturità con il testo della «Casa sul mare» tratto da Ossi di seppia.
IL COMMENTO - di Paolo Di Stefano TIPOLOGIA B - SAGGIO BREVE O ARTICOLO DI GIORNALE. Ambito socio-economico - Per l'ambito socio economico l'argomento è «I giovani e la crisi»: «Con la crisi internazionale degli ultimi tempi, un problema ha assunto rilevanza: la disoccupazione giovanile. La questione è drammatica soprattutto in Italia, particolarmente grave nel Mezzogiorno. Spiega come sia stato possibile arrivare a questo punto, e illustra alcune soluzioni possibili, avanzando considerazioni personali». I documenti sono: un articolo di Mario Sensini, sul Corriere della Sera dello scorso aprile, dal titolo «Crolla l'occupazione tra i 15 e i 35 anni»; il 45esimo Rapporto Censis, dell'anno scorso su «Lavoro, professionalità, rappresentanze», che da un alto dipinge una generazione di giovani italiani che, specie in confronto ai coetanei europei, «non è interessato nè a lavorare nè a studiare», dall'altro si concentra sulla questione della «mobilità che non c'è» e sulle sue conseguenze sui giovani. C'è poi un articolo de La Stampa che cita la celebre frase che Steve Jobs rivolse agli studenti di Stanford nel 2005: «Il vostro tempo è limitato. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi(...) Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario».
Ambito Storico-Politico - Il saggio breve di argomento Storico-Politico chiede di parlare di «bene individuale e bene comune». Negli allegati, fra i brani ci sono testi di Tommaso D'Aquino («La somma teologica»), Luigi Einaudi («Lezioni di politica sociale»), Jean-Jacques Rousseau («Del contratto sociale o principi del diritto politico»), Giuseppe De Rita (Presentazione di «Le undici regole del Bene Comune»).
IL COMMENTO - di Pierluigi Battista
Ambito Artistico-Letterario - I giovani che vorranno cimentarsi con l'articolo di giornale per l'ambito artistico-letterario dovranno descrivere il Labirinto. Hanno a disposizione una serie di immagini: di Picasso («Minotauromachia», del 1935), Pollock («Pasiphae», del 1943) e Hoescher («Relatività», del 1953); e documenti di grandi autori come Ariosto (dall'«Orlando Furioso»), Calvino (da «Le città invisibili»), Borges (da «L'immortale»), Eco (da «Il nome della rosa»).
IL COMMENTO - di Vincenzo Trione
Ambito Tecnico-Scientifico - Il tema scientifico parte da una frase di Hans Jonas «Il principio di responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica» e punta all'analisi del rapporto fra scienza e responsabilità con citazioni da Hans Jonas, «Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica», sull'atomica da Leonardo Sciascia, «La scomparsa di Majorana», un'intervista a Margherita Hack che sottolinea: «La ricerca dovrebbe essere libera», c'è un articolo di Pietro Greco, «Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?», pubblicato su «l'Unità nel 2001. E infine Primo Levi con il suo «Covare il cobra» del 1986, che ammonisce: «Non nasconderti dietro l`ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall'uovo che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla».
TIPOLOGIA C - TEMA STORICO - La traccia del tema storico parte da una frase di Hannah Arendt, filosofa tedesca allieva di Martin Heidegger, tratta da «La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme» (capitolo settimo: La conferenza di Wannsee, ovvero Ponzio Pilato) e propone di descrivere lo sterminio degli ebrei programmato e realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
IL COMMENTO - di Giovanni Belardelli
TIPOLOGIA D - TEMA GENERALE - Il tema generale è, a detta dei tecnici del ministero, un «passe par tout». Lo spunto è la frase di Paul Nizan, scrittore e filosofo francese: «Avevo vent'anni... Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita», tratta dal libro «Aden Arabia» del 1931. È la frase cui si ispirò Fernando Di Leo per il film del 1978 «Avere vent'anni». Ai candidati viene richiesto di «riflettere sulla dichiarazione di Nizan e discutere problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni».
IL COMMENTO - di Armando Torno
Redazione online20 giugno 2012 | 15:35© RIPRODUZIONE RISERVATA
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3 commenti:

Massimo ha detto...

La Arendt filosofa anche troppo sopravvalutata, al pari del suo ex amante, anche lui troppo sopravvalutato.
Chissà quando si potrà parlare serenamente, in pubblici dibattiti anche televisivi, della questione Shoha? Forse bisognerà aspettare la metà di questo secolo ...

Ray ha detto...

Gentile Professore,

le chiedo cortesemente di verificare l'indirizzo internet da lei indicato nel suo articolo, in quanto non riesco ad aprire il sito, pare sia non più disponibile.
www.cronologia.leonardo.storia.it
Purtroppo come ben sappiamo, la Verità è Imposta dai vincitori.
Grazie
Ray

Pietro Melis ha detto...

Caro RAY

il sito esiste sempre. E meno male! Scriva su Google cronologia leonardo.it. Poi entri nel motore di ricerca con una parola chiave. Per esempio: 8 settembre oppure Cefalonia (strage di), o anche le rappresaglie. Naturalmente non è l'unico sito a cui ho attinto. Se è interessato le posso inviare in fotocopia (scrivendomi a nozick@alice.it) uno scritto documentatissimo dello storico inglese negazionista Richard Harwood: "Auschwitz o della soluzione finale.Storia di una leggenda". Su Google cerchi di Paul Rassinier soprattutto "La menzogna di Ulisse".Io ho utilizzato il citato importante sito soprattutto per rivedere i fatti successivi all'8 settembre. Per esempio, in un capitolo del mio libro (di 457 pagine)autobiografico, scientifico e filosofico IO NON VOLEVO NASCERE (ed. Bastogi)ho fatto la controstoria della Resistenza dando le cinque versioni della morte di Mussolini (di cui non si saprà mai la verità perché i vincitori l'hanno nascosta. C'entrava anche il pericoloso carteggio Churchill-Mussolini, di cui una copia è segretata al Quirinale. Si dovrebbe scomodare ordinando il mio libro in una libreria. Non ci guadagno un cent. perché ho ceduto i diritti d'autore all'editore per renderlo più interessato alla vendita. Non mi occorrono quattrini. Il maggiore responsabile della morte di Mussolini è stato Pertini. Certamente, come ho scritto, non fu, secondo la versione ufficiale, (data anche nel film di Lizzani) l'oscuro ragioniere Walter Audisio (cosiddetto e autonominatosi colonnello Valerio, che giunse a Dongo la sera del 28 aprile quando Mussolini e la Petacci erano stati già uccisi la mattina).Quando Pertini si congratulò con Lizzani per il suo film gli disse che però non era stato Audisio ad uccidere Mussolini. E allora chi fu? gli domando Lizzani. Ah, questo non te lo posso dire, rispose quel disonesto che, responsabile maggiore dell'inutile attentato di via Rasella (con la conseguente rappresaglia delle Fosse Ardeatine), fu poi premiato con la presidenza della Repubblica e si portò nella tomba la verità per non compromettere individui della sua stessa stoffa. Il mio libro in altri capitoli è autobiografico, scientifico e filosofio. Il capitolo "io e le donne come distrazione dal pensiero della morte" è il capitolo che le mie conoscenze(che hanno comprato il libro non avendolo dato ad alcuno in omaggio traendolo dalle poche copie ricevute in omaggio dall'editore) sono andate a leggere per primo. Ma non è un libro facile. E' tutto documentato anche nella parte che riguarda l'esposizione riassuntiva dell'esegesi dell'Antico Testamento (esposta ampiamente nel mio precedente libro "Scontro tra culture e metacultura scientifica"). Questo posso inviargielo in omaggio e senza spese postali da parte sua. La spedizione mi costa solo un euro e 20 cent. E il libro (di 800 pagine e di formato grande) pesa un kg e 300 grammi
P.S. Io non ho voluto difendere uno squallido e vomitevole individuo come Eichmann, privo di sensibilità. Dico che il suo sequestro avvenne in disprezzo di ogni normativa giuridica. Israele avrebbe dovuto chiederne l'estradizione. Ma a chi vive di rendita sull'asserito olocausto tutto deve essere permesso.