Prescindiamo da asseriti sport che nulla hanno a che fare con lo sport, se questo deve essere inteso come prestazione fisica. Mi riferisco, per esempio, al tiro con la pistola, con la carabina, al piattello, etc. In questi casi si tratta di abilità e non di sport. Lasciamo perdere anche i cosiddetti sport equestri, dove lo sport è costretto a farlo il cavallo. Vi è da considerare che tutta questa gente che si dedica alla ricerca dei primati logora il proprio fisico nella giovinezza e ne pagherà le spese più avanti quando per questioni di età dovrà abbandonare l'attività fisica. Non ho mai capito il tennis, dove lavora un solo braccio e l'altro rimane inoperoso e più sottile. Non ho mai capito i sollevatori di pesi che debbono avere un fisico fuori della norma, i lanciatori di peso (che fanno lavorare un solo braccio) e del martello, con quella mole schifosa di muscoli e con un corpo che deve superare i 100 kg. Lo sport agonistico è contro natura e perciò diseducativo per quanto riguarda la salute. L'attività fisica è necessaria, QUESTO E' FUORI DUBBIO, ma non può essere logorio del fisico. Io non so quanti atleti siano arrivati alla vecchiaia. Certamente vi arrivano quelli che non hanno mai fatto sport agonistico. Anche la corsa non è naturale per l'uomo, perché non vi è alcun animale, nemmeno i bipedi, che corra con la colonna vertebrale verticale sollecitando continuamente le vertebre dall'alto in basso con conseguente schiacciamento dell'una sull'altra. Per l'uomo è naturale il camminare non il correre.
Le Olimpiadi sono il pietoso spettacolo di una umanità inutile dedita alla ricerca di primati del corpo, e non della mente. Avete notato come ormai nella corsa veloce siano presenti solo negri? Vi siete mai domandati perché nel nuoto non si sia mai visto un negro gareggiare? Perché hanno una struttura ossea pesante che impedisce loro il galleggiamento.
Le discipline sportive non apportano certamente alcun contributo al migliorameto spirituale e materiale della vita umana. Per di più è finito l'ideale di De Coubertin, il quale voleva che gli atleti fossero dei dilettanti. Ora tutto è sponsorizzato dalle industrie che fanno affari usando le Olimpiadi per mettere in mostra i loro marchi e gli atleti sono ormai dei falsi dilettanti. Anche le Olimpiadi sono traffico di danaro in questo mondo mercificato. Non si tratta di certo delle antiche Olimpiadi, dove il vincitore veniva pemiato con una corona d'alloro e talvolta con l'elogio di un poeta.
Grillo all'attacco delle Olimpiadi
IL BLOG 1
Si parte con l'ironia: "All'elenco sterminato di sport olimpici mancano le freccette da bar, le bocce e il parcheggio cronometrato in retromarcia. Il bello di questa manifestazione è che tutte le nazioni del mondo possono avere il loro momento di gloria. Un bronzo nel beach volley assurge a festa nazionale".
Si prosegue con il sarcasmo: "Non conosco, né ho ha mai conosciuto, nessuno che pratichi il fioretto o la spada in vita mia, però alle Olimpiadi sono orgoglioso se il mio Paese trionfa sulle pedane. Poi, per quattro anni, non me ne può fregare di meno. Non vincono gli atleti, ma le nazioni. E' il trionfo del nazionalismo".
Si va avanti con l'attacco a Napolitano: "La medaglia d'oro la conquista il presidente della Repubblica, il telecomando in mano che dalla poltrona, si precipita a congratularsi con l'atleta dandone ampia copertura a tutti i mezzi d'informazione. L'atleta, che una volta diceva alla mamma 'Sono arrivato uno!', oggi si prepara a una carriera da parlamentare".
Si conclude con un cupio dissolvi tra doping e multinazionali. "Negli anni della Guerra Fredda, la Germania Est vinceva tutto, aveva atleti formidabili, costruiti in laboratorio, spesso dopati come dei cavalli. Le Olimpiadi sono una versione smisurata del Colosseo con circences che occupano tutti gli spazi dell'informazione. Un bromuro quotidiano sponsorizzato dalle multinazionali. Lo spirito di Olimpia, sotto il segno della Coca Cola, declassato dalla partecipazione di tennisti, calciatori, giocatori di pallacanestro, professionisti che guadagnano cifre immense, fuori dalla realtà della gente comune, che li applaude come semidei dell'antica Grecia. Atleti che sfilano prima delle gare con tricipiti e pettorali in mostra insieme agli slip griffati".
Insomma, nulla da salvare di una Olimpiade della quale, secondo Grillo, resterà solo "una vecchia regina che si lancia con il paracadute e un pugno di medaglie da appuntare sul petto della Patria".
CINQUE STELLE
Grillo all'attacco delle Olimpiadi
"Solo il trionfo del nazionalismo"
Il politico-comico sul suo blog affonda la penna contro i Giochi. Definiti "bromuro sponsorizzato dalle multinazionali e trionfo del nazionalismo". Sarcasmo anche su Napolitano
ROMA - A Beppe Grillo i Giochi di Londra non piacciono. Per niente. Il comico-blogger, leader del MoVimento 5 stelle, posta sul suo blog un commento più che acido sulle Olimpiadi. Passerella di sport che nessuno conosce, trionfo dei nazionalismi, medaglieri per atleti che poi andranno in Parlamento, bromuro quotidiano sponsorizzato dalle multinazionali. Questo il florilegio di definizioni che secondo l'uomo politico merita la kermesse inglese.IL BLOG 1
Si parte con l'ironia: "All'elenco sterminato di sport olimpici mancano le freccette da bar, le bocce e il parcheggio cronometrato in retromarcia. Il bello di questa manifestazione è che tutte le nazioni del mondo possono avere il loro momento di gloria. Un bronzo nel beach volley assurge a festa nazionale".
Si prosegue con il sarcasmo: "Non conosco, né ho ha mai conosciuto, nessuno che pratichi il fioretto o la spada in vita mia, però alle Olimpiadi sono orgoglioso se il mio Paese trionfa sulle pedane. Poi, per quattro anni, non me ne può fregare di meno. Non vincono gli atleti, ma le nazioni. E' il trionfo del nazionalismo".
Si va avanti con l'attacco a Napolitano: "La medaglia d'oro la conquista il presidente della Repubblica, il telecomando in mano che dalla poltrona, si precipita a congratularsi con l'atleta dandone ampia copertura a tutti i mezzi d'informazione. L'atleta, che una volta diceva alla mamma 'Sono arrivato uno!', oggi si prepara a una carriera da parlamentare".
Si conclude con un cupio dissolvi tra doping e multinazionali. "Negli anni della Guerra Fredda, la Germania Est vinceva tutto, aveva atleti formidabili, costruiti in laboratorio, spesso dopati come dei cavalli. Le Olimpiadi sono una versione smisurata del Colosseo con circences che occupano tutti gli spazi dell'informazione. Un bromuro quotidiano sponsorizzato dalle multinazionali. Lo spirito di Olimpia, sotto il segno della Coca Cola, declassato dalla partecipazione di tennisti, calciatori, giocatori di pallacanestro, professionisti che guadagnano cifre immense, fuori dalla realtà della gente comune, che li applaude come semidei dell'antica Grecia. Atleti che sfilano prima delle gare con tricipiti e pettorali in mostra insieme agli slip griffati".
Insomma, nulla da salvare di una Olimpiade della quale, secondo Grillo, resterà solo "una vecchia regina che si lancia con il paracadute e un pugno di medaglie da appuntare sul petto della Patria".
9 commenti:
http://www.specchioquotidiano.com/wp-content/uploads/2012/07/RTR35M64-800x646.jpg
Mi sembra che ci sia un nuotatore di colore in questa immagine...e non è l'unico...potrebbe informarsi prima di scrivere idiozie!!!
E' vero. Mi sono sbagliato. Ma solo in parte. Ancor prima di leggere ciò seppi da un mioconoscente, che perde tempo guardando le Olimpiadi, che gareggia anche un negro. Ma "una rondine non fa primavera" (Aristotele, Etica nicomachea). E poi mi sono informato da solo e ho scoperto che vi fu un negro, Anthony Nesty (del Suriname) che nel 1988 vinse la medaglia d'oro nei 100 metri: ma a farfalla, dove non è richiesta la velocità dello stile libero. E vi fu una donna negra (o mezzo negra) di cittadinanza olandese che vinse varie medaglie di bronzo, ma mai oltre il bronzo. La spiegazione è la stessa che ho dato io: i negri hanno una massa ossea troppo densa. Hanno muscoli per la corsa veloce ma non per quella lunga, in cui sono prevalsi africani etiopi o somali, che non sono negri. Scrivere su Google "perché non esistono campioni di nuoto negri".
Beh sono capace anch'io di leggere e copiare cose scritte da altri.
Passi per il nuoto, passi la struttura ossea, passi il fatto che l'uomo di colore ha meno Grasso corporeo e quindi galleggia poco e fa più "fatica" nel nuoto...bisogna tener conto anche del fatto che in Africa hanno poche piscine, come fanno ad allenarsi? Come si possono selezionare nuotatori se pochi eletti possono permettersi di nuotare? Ma il problema è un altro...
Ho letto altri suoi commenti e ho raggiunto una mia conclusione...Lei si sente inferiore e si aggrappa al fatto che le Olimpiadi sono un baraccone di gente che allena i muscoli e non il cervello!
Per me non ha capito niente, ovviamente è una mia opinione.
Lo spettacolo dello sport moderno è raggelante per chi ancora fosse aggrappato a relitti di supremazia euro-bianca. Non c' è più sport dove il nero non muova e non domini. Le vecchie figurine di Jesse Owens che umilia gli ariani a Berlino, di Joe Louis che fa polpette dei pistoloni bianchi sul ring mentre milioni di neri si raccolgono nelle loro catacombe urbane attorno alla radio, di Althea Gibson e Arthur Ashe che vincono a Wimbledon, di Pelè che esordisce e vince a 17 anni in Coppa Rimet, scoloriscono di fronte alla panoramica di massa dello sport professionale di oggi. Quelli erano campioni, icone, eccezioni che confermavano la santa regola bianca. Questi di oggi sono folla, dominio di etnia. Norma. L' equazione razziale si è completamente invertita: dal "token black", dal nero simbolicamente ingaggiato e schierato in campo per attestare un' integrazione di facciata come fu Jackie Robinson nel 1947, si è passati al "token white", al giocatore bianco di classe evidentemente inferiore, schierato per gettare un goccio di crema nella tazza del caffè sportivo tutto nero e salvare il marketing del prodotto. Il basket è nero, e le Olimpiadi sono l' umiliazione quadriennale e puntuale delle altre squadre (razze). Ne è nato anche un filmetto americano irridente, razzista alla rovescia: "White Men Can' t Jump", gli uomini bianchi non sanno saltare.
Quindi va bene, sono scarsi nel nuoto, se è contento così!!!!
Ah poi mi permetto di correggerla, De Coubertin vedeva nello sport uno strumento per far emergere i migliori e non condannava lo sport professionistico. Diversamente da quanto molti pensano, come ha dichiarato prima di morire, l' unica cosa che richiedeva agli atleti era la Lealtà Sportiva. Forse proprio per questo gli viene attribuita la frase «L' importante non è vincere, ma partecipare» che, in realtà, potrebbe essere stata detta da un arcivescovo anglicano durante le Olimpiadi di Londra del 1908.
Nonostante fosse un conservatore De Coubertin conosceva benissimo gli errori che la Francia ha compiuto nel suo passato, quindi fece in modo che le Olimpiadi moderne nascessero in Grecia, vedendo nei miti del passato un mezzo per elevare culturalmente lo sport.
I giochi Olimpici purtroppo, come tutto del resto, vengono usati per speculare spesso e volentieri ma hanno un loro significato, un significato ben diverso da quello che potrebbe avere per esempio il calcio.
Il significato è più profondo, solo che spesso viene oscurato anche dagli atleti (doping e poca sportività) ma ciò non toglie che vi siano degli ideali "i Giochi sono la sede di incontro fraterno tra tutti i popoli ... il giorno in cui sar accettato dal mondo, un gran passo sarà stato fatto per la causa della pace"
"Grazie" al velo per la prima volta alcuni Paesi, come Arabia Saudita e Afghanistan, hanno ‘schierato’ ai Giochi le donne. Un risultato eccezionale che il Cio definisce “un messaggio importante”. “Per la prima volta alcuni Paesi hanno delle donne in gara: è un simbolo molto importante, stiamo cercando di integrarci, di buttare giù tabù...
Queste sono le Olimpiadi, non solo muscoli e, come dice Lei, logorio del fisico.
Meglio che mi fermi anche se ci sarebbe da discutere su "sport e spiritualità".
Le auguro una buona giornata.
C.
Quando per la prima volta sarà assegnato un premio Nobel per le scienze (e non per la letteratura o tanto meno per la pace) allora potrò ricredermi. E che non sia un premio Nobel dato per altre ragioni (politiche) che non siano scientifiche.
Che le Olimpiadi siano un baraccone industriale lo ha scritto anche Odifreddi nel suo blog (dentro il quotidiano La Repubblica) nel suo post "Povero De Coubertin". Egli ha precisato che la frase di De Coubertin fu: “L’importante non è affatto il trionfo, ma la competizione. L’essenziale non è aver vinto, ma essersi ben battuti”. Più brevemente, anche se meno fedelmente: “L’importante non è vincere, ma partecipare”. Ma non era quest'ultima la frase di De Coubertin.
Comunque, a me delle Olimpiadi me ne importa nulla. Sono soltanto spettacolo di bravura fisica e non mentale. L'umanità migliore è quella degli scienziati, magari anche di quelli anonimi mal pagati che spendono la vita a beneficio di tutti chiusi nell'oscurità dei laboratori. A confronto gli atleti per chi lavorano? Per se stessi e per gli imbecilli che li stanno a guardare. Sono dei parassiti dell'umanità. Ma guadagnano soldi più di uno scienziato. Per non parlare dei calciatori. Un mondo che fa schifo.
i vincitori di premi nobel vengono catalogati per nazionalità e non per colore della pelle, perché la cosa si presta a diverse interpretazioni, infatti alcuni indiani sono più scuri di alcuni africani.
comunque ecco 3 premi nobel con la pelle 'scura', non per la pace né per la letteratura (che qualcuno giudica 'inutili' dando dimostrazione delle proprie qualità):
sir arthur lewis - economia
subrahmanyan chandrasekhar - fisica
sir venkata raman - fisica
Poi non so se ritiene "neri" anche i nordafricani (da come scrive sembrerebbe di sì) ma eccone una:
Ada Yonath - chimica.
Lieta giornata mio caro professore.
C.
Ada Yonath è ebrea nata a Gerusalemme. E quando gli ebrei non hanno il cervello tarato dall'Antico Testamento sono tra le migliori intelligenze mondiali. Avrei voluto nascere ebreo per poter ridicolizzare i fanatici alla Riccardo Di Segni rabbino capo di Roma senza dover sopportare la scriteriata accusa di antisemitismo che tre disoneste sentenze politiche mi hanno affibbiato addosso solo perché mi batto contro la maggiore crudeltà della macellazione ebraico-islamica.
Arthur Lewis era un economista. Ma pare che abbia scoperto l'acqua calda se il premio gli fu assegnato per avere detto che nel passaggio dall'economia agricola a quella industriale la mano d'opera nell'industria costava meno perché vi era un esubero di mano d'opera nell'agricoltura. L'avrei potuto scrivere anch'io senza pretendere un premio Nobel. Inoltre io mi riferivo alle scienze come la medicina e la fisica. Purtroppo sull'assegnazione dei Nobel intervengono anche appoggi politici. Si pensi che non è mai stato assegnato il premio Nobel ad uno dei maggiori scienziati viventi che è Stephen Hawking.
Gli altri due nomi sono di indiani. E si sa che gli indiani (dell'India) da sempre sono stati
grandi cervelli nella matematica. Già nella nostra antichità greca erano all'avanguardia nell'algebra e nella geometria. E la cosiddetta numerazione araba è in realtà indiana. Lo zero fu inventato dagli indiani. Gli arabi si limitarono a copiare dagli altri senza dare alcun fondamentale contributo nelle scoperte scientifiche, checché per ignoranza se ne dica. Non ne faccio una questione di colore della pelle. I maggiori matematici oggi sono asiatici, ma per lo più trasferitisi negli Stati Uniti.
P.S. Passando ai premi Nobel per la letteratura. Si pensi che è stato assegnato a quel buffone istrione che è Dario Fo e fu negato a quello che era considerato il maggiore poeta vivente italiano, Mario Luzi, candidato perdente. Era candidato anche alla carica di senatore a vita. Ma evidentemente non aveva appoggi politici.
Ma a Lei che interessa? Tanto li considera premi Nobel minori!
Mi permetta di sottolineare anche che praticamente non ha detto niente di nuovo al commento precedente, so da me chi sono i Signori premiati, è Lei che ne fa prima una questione di colore e poi ritratta!
Lieto pomeriggio!
C.
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