lunedì 2 giugno 2014

G. FINI(TO): UN TOPO DI FOGNA PORTATORE DEL VIRUS DELLA PESTE. E CERCA DI USCIRNE PER TRAMETTERE IL CONTAGIO

Non vi è altro ex politico che, caduto nella cloaca, cerchi adesso di uscirne ad ogni costo non sopportando di continuare a vivere nella cloaca, anche se continua a rubare danaro con vari vitalizi. Ma non gli bastano. Per confermare la coerenza della sua sfacciata e lurida incoerenza cerca ora di trovare spazio fuori della sua cloaca personale. Magari con la speranza di estendere il virus della peste bubbonica ad altri. Fu da giovane il pupillo dell'onesto Almirante (checché se ne possa dire politicamente). E ad Almirante succedette come segretario del M.S.I. Si dichiarò favorevole alla pena di morte e fu un aperto sostenitore del fascismo, vantandone tutti i meriti almeno dal punto di vista della legislazione sociale. E su questo non gli si poteva dar torto. Poi nel 1995 traghettò il M.S.I. nella nuova formazione Alleanza nazionale, che ebbe alle elezioni del 2001 il 10% dei voti. E così divenne dal 2001 viceprimo ministro e ministro degli esteri. Non si era ancora dichiarato antifascista. Ma ormai era stato fulminato sulla via di Damasco da Berlusconi, in cui vide l'unico mezzo per fare carriera, soprattutto quando Berlusconi pensò di nominarlo nel 2007 come suo successore. E oggi, se non fosse stato poi subito un voltagabbana anche nei confronti di Berlusconi, lo sarebbe stato certamente, considerando la crisi in cui versa Forza Italia per vari motivi (a partire dall'età di Berlusconi). Fattosi incantare da Berlusconi nel 2009, come fosse padre padrone, sciolse Alleanza Nazionale per farla confluire nel disastro del PDL, inventato da Berlusconi stando in piedi sul predellino di un'auto. Nel 2008 divenne presidente della Camera dopo il breve governo Prodi, battuto alle elezioni del 2008. Così si sentì terza carica dello Stato. Ma da allora incominciò il suo suicidio politico. Risultò che si era appropriato di una casa di Montecarlo che una signora aveva lasciato in eredità al M.S.I. e non a lui personalmente. Rifiutò sempre da disonesto di dare spiegazioni su questo. Rinnegò completamente ciò che anni prima aveva detto.
«Credo ancora nel fascismo, sì, ci credo» (19 agosto1989); «Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice fascista» (Il Giornale, 5 gennaio1990); «Mussolini è stato il più grande statista nel secolo. E se vivesse oggi, garantirebbe la libertà degli italiani» (30 settembre1992); «...chi è vinto dalle armi ma non dalla storia è destinato a gustare il dolce sapore della rivincita... Dopo quasi mezzo secolo, il fascismo è idealmente vivo...» (maggio 1992); «Mussolini è stato il più grande statista del secolo... Ci sono fasi in cui la libertà non è tra i valori preminenti» (giugno1994 ). Ma nel 2003 dichiara che il fascismo è stato "il male assoluto del XX secolo". 
Fu contrario all'immigrazione con la severa legge Legge Bossi-Fini del 2002, ma l'anno dopo si dichiara favorevole al voto degli immigrati almeno alle amministrative. Ma nel settembre del 2009 dichiara che «Chi arriva in Italia è una persona. La distinzione tra regolare e clandestino non può essere la cartina al tornasole per orientare una politica». Richiedendo persino l'jus soli (la cittadinanza a chiunque nasca in Italia).
Era stato sempre fiero assertore della famiglia naturale, ma  nel dicembre 2006 Fini si dichiara a favore di un intervento legislativo per garantire uguali diritti alle coppie di fatto, anche omosessuali, dimostrando così di aver modificato le proprie opinioni rispetto a dichiarazioni del 1998 in cui negava agli omosessuali la possibilità di insegnare nelle scuole e l'equiparazione con le famiglie eterosessuali.
Si oppose alla distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere con la legge Legge Fini-Giovanardi, ma oggi non si sa più come la "pensi" su questo tema.           
Il 2010 sancisce l'inizio della fine di questo sporco individuo, che, pur dovendo la sua fortuna politica solo a Berlusconi (e lo dico oggettivamente, non perché difensore di Berlusconi), rimase incollato alla comoda poltrona di presidente della Camera sino al 2013, rifiutando assolutamente di dimittersi pur sapendo di avere avuto quella poltrona da Berlusconi, da cui si era staccato nel 2010 per "fondare" una listina nuova chiamata "Futuro e libertà", che non ebbe alcun futuro perché, pur coalizzata con Scelta civica e con l'UDC dell'altro quasi finito Casini, riportò lo 0, 47. Scomparve così dal parlamento non avendo mai avuto un mestiere nella vita.
Che si può dire di questo individuo? Che oltre ad essere un voltagabbana per carrierismo, fu un grande coglione perché non capì che, se fosse rimasto coerente almeno con il programma di Alleanza Nazionale del 1995, oggi sarebbe stato il punto di riferimento di una destra sociale e nazionale che si sta diffondendo in tutta l'Europa, contro il multiculturalismo e il relativismo della società multirazziale, in difesa della sovranità nazionale contro l'omologazione di un'Unione Europea che è espressione degli interessi finanziari che dominano la politica espropriando i popoli della loro sovranità politica. Ma ormai questo individuo può offrire solo la sua comprovata nullità umana e politica.  E' destinato a rimanere nella fogna da cui inutilmente sta cercando di uscire.         
Fini accusa Fdi di scimmiottare la destra francese xenofoba. Ma dimentica che lui, ai tempi del Movimento Sociale, era spesso in compagnia del padre di Marine

1 commento:

Giancarlo Matta ha detto...

EPITAFFIO PER FINI FELLONE
NACQUE
PIACQUE
NOCQUE
GIACQUE
(SI SPERA BEN PRESTO)