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La soluzione migliore sarebbe l'autoscioglimento del parlamento perché illegittimo. Ma data la disonestà imperante di tutti i poltronisti (prima la poltrona) questo non avverrà. Che Mattarella sia stato un disonesto è dimostrato dal fatto che nel 2011 ha accettato di essere nominato membro della Corte Costituzionale da un parlamento che egli stesso ha riconosciuto essere stato eletto sulla base di una legge elettorale (porcellum) dichiarata dalla stessa Corte (e perciò anche da lui) anticostituzionale. Dunque anche la sua carica di giudice costituzionale, nominato da un parlamento eletto anticostituzionalmente, doveva essere ritenuta di riflesso anticostituzionale. QUOD NULLUM EST NULLUM PRODUCIT EFFECTUM. E il cosiddetto giurista Mattarella lo dovrebbe sapere. Ma gli conviene ignorare questo fondamentale principio giuridico. Dovrebbe almeno farsi perdonare la sua carica illegittima di giudice costituzionale di nomina anticostituzionale sciogliendo questo parlamento e poi dimettersi subito. Soluzione in subordine perché anche questa soluzione non rimedierebbe al vizio originario di illegittimità, cioè al fatto di essere stato nominato da un parlamento illegittimo. Ma sarebbe il minimo per evitare che questo parlamento continui a legiferare pur essendo nato da una legge elettorale anticostituzionale. Se non lo farà sarà il maggiore responsabile della continuazione di questo caos istituzionale che arriva sino alla Corte Costituzionale.
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