lunedì 17 agosto 2015

17 AGOSTO

Nove mesi prima del 17 agosto due individui si fecero una scopata a mio danno facendomi nascere senza avermi chiesto prima il permesso. Mi hanno gettato nel mondo credendo di darmi la vita non sapendo da incoscienti che mi avrebbero dato la morte. Siamo tutti in lista di attesa della morte. Si nasce per sbaglio o per egoismo dei genitori, che per darsi uno scopo nella vita fanno figli e tramandano istintivamente metà dei loro geni come fanno tutti gli animali. Mi hanno gettato in questo mondo privo di certezze. Non sapremo mai che ci stiamo a fare su questa Terra. Le religioni sono tutte delle bufale inventate dagli uomini per crearsi l'illusione di una vita eterna nell'aldilà. Ma anche se esistesse non riesco ad immaginarmelo se non come una eterna noia se si finisse in paradiso o un'eterna sofferenza all'inferno. A coloro che credono nella reincarnaziosarne dico che uno che si reincarnasse senza avere alcun ricordo della vita precedente è come se nascesse la prima volta. Se non fossi nato non dovrei prendermela con un mondo che odio, fatto soprattutto di crudeltà. Tutta la storia lo dimostra. Prima o dopo la vita cesserà sulla Terra, che diverrà un intero cimitero ruotante intorno ad un sole morente. Solo per gli animali non umani la vita ha un senso perché non si pongono la domanda "che senso ha la vita?". E quell'animale che è l'uomo, la cui vita è priva di senso, crede di essere padrone della Terra, mentre è padrone di un cazzo. Scrivo per distrarmi dal pensiero della morte. Non mi suicido perché sono posseduto dall'istinto animale della sopravvivenza. Io godo solo nell'odiare quasi tutta l'umanità. Parafrasando l'odiato Cartesio: Odio, dunque esisto. E, come si sarà capito, non ho voluto figli. Le mie scopate sono state sempre intelligenti.
16:3611 Ago

Allarme degli astronomi:
"L'universo sta morendo"

L'universo sta lentamente morendo: l'energia prodotta oggi è circa la metà di quella che emetteva 2 miliardi di anni fa

Titolo errato in quanto l'universo non sta morendo. E' il nostro sistema solare che sta morendo. Inoltre l'universo è quello visibile, che è in espansione (dopo la scoperta di Hubble nel 1929). Oggi si sa che la causa dell'espansione è dovuta alla misteriosa energia oscura, che si contrappone alla misteriosa materia oscura che fa da freno all'espansione. L'universo visibile è quello nato dal Big Bang. Ma ciò non significa che vi sia stato un unizio assoluto dell'universo (da cui far scappare fuori Dio) perché ormai la cosmologia è arrivata al modello del pluriverso, cioè degli universi paralleli. Nel pluriverso si formano CASUALMENTE delle "BOLLE" o concentrazioni di energia che poi esplodono dando luogo all'espansione. Da una di queste "BOLLE" ha avuto inizio l'universo visibile. E'possibile che l'espansione dell'universo visibile duri in eterno con degradazione continua dell'energia. Questo non significa che il pluriverso stia morendo. Ma certamente morirà il sole per esaurimento dell'energia primordiale e con ciò la vita sulla Terra. 
Mi consola il pensiero che morranno anche tutti coloro che conosceranno cose che io non conoscerò mai. Tutte le conoscenze morranno con gli ultimi abitatori della Terra, che continuerà a girare come un pianeta morto intorno al sole morente per esaurimento della sua energia. E tutto sarà stato inutile.

13 commenti:

Auro ha detto...

Il mio pensiero a riguardo è espresso molto bene da Federico Cellina autore di alcuni libri su questi argomenti , e da cui mi permetto di prendere a prestito qualche pagina che esprime molto chiaro il concetto che condivido in quanto ho fatto lo stesso percorso in maniera però molto più ridotta: "A lungo ho cercato, nelle filosofie e nelle religioni, una giustificazione convincente dei nostri tanti problemi e qualche
eventuale « istruzione » per affrontarli nel modo migliore. La mia ricerca in questo campo si è rivelata interessante e frut tuosa, non ha però saputo rispondere esaurientemente a tutte le aspettative.
Dove ho invece trovato le risposte piú chiare e convin centi è stato nei messaggi che ci sono pervenuti medianicamente dal mondo dello Spirito e cioè nelle comunicazioni co siddette « trascendentali » di piú alto livello sapienziale e spi rituale ricevute dall'umanità sino ad oggi. In questi insegna menti, forse anche perché impartiti nella nostra epoca e dun que piú vicini alla nostra mentalità e sensibilità, ho avuto in effetti la fortuna di rintracciare quanto da tempo andavo cer cando.
Tutte storie, tutte « pie illusioni », nella migliore ipotesi « vaneggiamenti intellettualistici », cosí mi sembra di sentirmi subito assalire da chi — sentendo parlare di medium e spi riti — si mette immediatamente sulla difensiva, reso giusta mente scettico dal tanto « ciarpame » in auge nel settore.
Cosí, confesso, a suo tempo la pensavo anch'io. Allora non avevo però ancora affrontato una seria ricerca su queste tema tiche « di frontiera ».
Ora che, in buona parte, questa ricerca l'ho già dietro le spalle, mi sento tuttavia di assumermi la responsabilità mo rale di tentare di tranquillizzare il lettore. Si, è vero, in que ste cose c'è molto da condannare e buttare. Ma è anche e so prattutto vero che quel poco che è « genuino » è talmente stupendo e prezioso da rappresentare — a mio avviso — una delle piú grandi esperienze spirituali del genere umano.
Chiedo mi si accordi la possibilità di presentare, poco piú avanti, le ragioni per cui ritengo che questi alti messaggi spi rituali siano davvero « affidabili », di far conoscere insomma le « credenziali » dei loro autori. Qui di seguito desidero so lo presentare un'unica considerazione — credo però d'indubbio peso — per tentar di convincere subito chi legge che non cerco di propinargli dell'« aria fritta »." In Federico Cellina mi sono imbattuto dopo , in un secondo momento diciamo delle mie ricerche, scoprendo appunto che era approdato alle mie stesse conclusioni.

Pietro Melis ha detto...

Quando avevo 38 anni ho seguito anche questa strada ma senza trarne alcun frutto. Poi fui invitato da un gruppo di parapsicologia che faceva sedute spiritiche. Ma sarei dovuto andare di notte in una villa e dormire lì lontano dalla città. Il medium mi ha raccontato fenomeni fisicamente non giustificabili, smaterializzazione di oggetti e materializzazione degli stessi in altro luogo, tavolo pesante che si muoveva da sé senza che alcuno lo toccasse. Ma non si sentivano mai voci. Apparivano sul tavolo dei messaggi su carta e senza trucchi.sono passati tanti anni e questo medium, che non cadeva in trance, venne a farmi visita a casa e gli domandai se potesse organizzare un nuovo gruppo perché il vecchio si era ormai disciolto. Mi disse di no perché ormai si trattava di un'esperienza per lui conclusa avendo la certezza che esistesse un mondo non regolato da leggi fisiche. Che vi è di vero nei racconti su Eusapia Palladino e Gustavo Roll?

Anonimo ha detto...

Veramente singolare la descrizione del suo concepimento! Sinceri auguri di buon compleanno.
Anton

Anonimo ha detto...

Secondo me, non esiste un mondo o un universo non regolato da leggi fisiche, ma semplicemente le nostre conoscenze scientifiche (almeno quelle ufficialmente accettate) sono incomplete. Fra mille anni, ma forse anche prima, se ancora esisterà l'uomo sulla Terra, tutto ciò che oggi ci appare inspiegabile e magico, sarà spiegato. Già da ora comunque la cosiddetta "fisica quantistica" ci aiuta a congetturare su tanti fenomeni, che apparentemente sembrano miracoli.
Anton.

Francesco ha detto...

Proietto le sue parole al futuro imminente del mio cinquantesimo compleanno facendole mie totalmente. Mai nessuno era riuscito ad esprimere il mio sentire così chiaramente. La ringrazio.

natascia prinzivalli ha detto...

In questo horror vacui per fortuna esiste l'affetto da intendersi nel suo significato etimologico. Non siamo eterni ma eterno è l'affetto l'aver fatto qualcosa per qualcuno aver dato e ricevuto tutto quello che la parte nobile della nostra fragile natura riesce a dare. Non ricordo chi scrisse l'ode al non nato ove si legge che anche gli dei provassero invidia per tale condizione, ma esistevano e per sopportare la loro natura divina spesso prendevano in prestito la bizzarra umana natura. Forse siamo solo incapaci ad amare.

Pietro Melis ha detto...

Cara Natascia, l'affetto non è eterno perché muore con la morte. E dopo alcune generazioni degli avi non si avrà nemmeno il ricordo. Di eterno vi è solo la materia dell'universo. Tutto il resto è illusione.

Auro ha detto...

la medianità di alta sapienza intellettiva cui mi riferisco non è stata certamente espressa da entrambi , la loro attività se possiamo dire così era rivolta alla fenomenologia, ai fenomeni fisici che producevano.

I POTERI DI GUSTAVO ROL

Gustavo Rol è considerato il più grande sensitivo del XX secolo. Anche se come abbiamo visto questo termine non lo definisce correttamente. Durante la sua lunga vita, durata 91 anni, è entrato in contatto con grandi personalità storiche del ‘900: Albert Einstein, Enrico Fermi, Federico Fellini, Charles De Gaulle, Gabriele D’Annunzio, Benito Mussolini, Ronald Reagan, Papa Pio XII, Jean Cocteau, Salvador Dalì, Giovanni Agnelli, Einaudi, J.F. Kennedy e molti altri. Il suo ruolo era quello di mostrare l’esistenza delle “possibilità” (come lui amava chiamare questi suoi “poteri”), che possono essere realizzate da ogni essere umano e che confermano l’esistenza di Dio dentro e fuori dell’uomo stesso.

Oltre a una vasta antologia di “meraviglie” spontanee, Rol ha codificato una serie originale di esperimenti che si trovano nei confini metafisici dove scienza e religione convergono. Usava spesso giocare a carte, che ha permesso a qualcuno di insinuare che fosse un prestigiatore. Nonostante questo la maggior parte del tempo non toccava neanche le carte, che costituivano il primo e più semplice passaggio a cui potevano accedere i neofiti durante i pomeriggi di sperimentazione, altrimenti esse venivano usate come un modo divertente e dinamico per scaldare l’atmosfera. Le “possibilità” di Rol variavano dal leggere libri chiusi a viaggiare nel tempo (nel passato e nel futuro), dalla chiaroveggenza selettiva (osservazione dell’aura che avvolge il corpo umano, utile per l’identificazione delle malattie), all’endoscopia (la visione delle parti interne del corpo). Era capace di agire in maniera dinamica sulla materia, in altre parole poteva muovere qualsiasi oggetto a distanza (telecinesi) o materializzare e smaterializzarli (produzione e rimozione della materia), poteva vedere eventi futuri (chiaroveggenza) o leggere la mente dei presenti (telepatia). Aveva la capacità di guarire persone malate anche a distanza (l’imposizione delle mani era uno dei sistemi usati) o di trovarsi in due posti contemporaneamente nello stesso momento (bilocazione), poteva passare attraverso superfici solide (come i muri) o far passare degli oggetti attraverso superci solide. Rol produceva anche altri due fenomeni speciali, ovvero la proezione a distanza di figure, la scrittura su qualsiasi tipo di superficie e la creazione di dipinti che si dipingevano da soli, dove i pennelli si muovevano da soli librandosi nell’aria molto velocemente con l’aiuto dello spirito intelligente di un pittore scomparso molto tempo prima (Ravier, Picasso, Goya, etc…).

LA COMUNITÁ SCIENTIFICA

Mentre Rol era in vita non fu possibile nessuna sperimentazione scientifica, per la distanza all’epoca incolmabile tra due mondi lontani, la metodologia scientifica classica (peraltro scossa nel corso del XX secolo dai principi e dalle nuove regole della meccanica quantistica, dalle teorie della complessità e da altre teorie legate alla biologia…) e quella che si potrebbe definire la metodologia iniziatico-spirituale ortodossa, antica di millenni. Stando a Rol tuttavia questi due mondi in futuro si incontreranno.

Tratto da: Dionidream e da ununiverso

Pietro Melis ha detto...

MI si spieghi tutto ciò sulla base di ciò che non può essere scienticamente negato: l'evoluzione biologica da una COMUNE origine di tutte le forme di vita. Allora anche gli insetti e persino i batteri hanno un'anima immortale? O di tutti o dio nessuno. E in quale immediato momento dell'evoluzione dell'homo questo Dio avrebbe infuso l'anima immortale? Aveva l'homo abilis (tre milioni di anni fa) un'anima immortale pur non essendo ancora un soggetto morale capace di intendere e volere? Wallace, coscopritore con Darwin, e indipendentemente da lui, dell'evoluzione biologica sulla base della selezione naturale, si domandava come fosse stata possibile l'evoluzione del cervello umano in un tempo così relativamente breve. E allora (come già il metafisico Leibniz) introdusse un intervento divino che aggiunse l'anima immortale. Darwin rimase sconcertato e gli scrisse: tu ha ucciso il nostro comune figlio. Cioè l'evoluzione naturale basata sulla selezione naturale.

Auro ha detto...

(seconda parte)intesa proprio come specie evolutiva in senso puramente umano, non come specie vitale, cioè come specie biologica la quale in sé non offrirebbe grandi resistenze allo spirito se non possedesse questa sovrastruttura. Naturalmente la sovrastruttura fa anche gioco dal punto di vista spirituale, in definitiva anche essa serve allo spirito, egli si adatta o si crea così altri tipi di esperienze, probabilmente però non necessarie, non assolutamente indispensabili stante il fine primordiale dello spirito: quello di venire in terra per penetrare la materialità. E' chiaro che per fare questo lo spirito avrebbe bisogno esclusivamente del bios, cioè della parte fisica, mate-
(1) Ricordiamo che per «corpo» 1' «Entità A» intende anche la psiche dell'uomo, ecc... (GdS).
riale, ma poiché questa parte fisica non sarebbe utilizzabile se non possedesse certe caratteristiche (per esempio il cervello) risulta inevitabile che la parte biologica, inquantoché ha un cervello, finisce col subire una evoluzione e col diventare un prodotto storico tipico, cioè l'uomo così come voi lo conoscete. La legge avrebbe anche potuto evitarci tutto questo senza produrre un grave danno alla stessa evoluzione della specie, tanto più che lo spirito è venuto in terra soltanto nel momento in cui un certo essere animale (la scimmia) è stato in condizione di poter manifestare una intelligenza indipendente, cioè di affrancarsi dalla schiavitù prettamente animale, entrando in possesso di un cervello qualificato. Quindi, considerando la sovrastruttura e considerando la struttura di base veramente tipica, universale, è chiaro che tra la struttura di base e lo spirito non esiste in realtà antagonismo, almenoché — e questo non esiste — non si debba considerare in antagonismo tutto l'universo, per lo spirito. Perché è chiaro che certe resistenze lo spirito non le incontra soltanto in terra, ma le incontra anche fuori, in condizioni diverse. In realtà la materia in se stessa offre sempre una resistenza per lo spirito che la deve penetrare, ma non è il tipo di resistenza «in più-» che si è andata poi formando con l'avvento delle sovrastrutture mentali.

Auro ha detto...

Lo spazio concesso non permette la pubblicazione di commenti troppo lunghi. Provo a pubblicarlo in due parti. Lo spiritualismo ha fatto ulteriori passi significativi dedicati all'aspetto divulgativo di argomenti di alto livello sapienziale. Mi permetto di pubblicare di seguito una comunicazione , credo inedita, tratta da una delle diecimila pagine comunicate e raccolte in diversi libri monografie e cassette registrate, che mi pare possa dare una pallida idea di che si tratta, pallida perchè sarebbe come volersi fare una idea della Divina Commedia leggendo solo una pagina..Questa che segue è uno stralcio che accenna alla questione posta e che ho estrapolato da una comunicazione più lunga in risposta ad una domanda avanzata dal gruppo di ascolto.
D. - Quando si parla di esperienza della materialità è come se si volesse alludere a qualcosa che è completamente diverso dalla sostanza spirituale, il che può far venire il sospetto che si riproponga implicitamente un dualismo di tipo universale che, come sappiamo, non può esistere. Quindi penso che un chiarimento maggiore di questo punto sia utile per tutti.
R. - Lo spirito effettivamente sembra in netto antagonismo con la materia, però è una cosa che va chiarita, perché non sono molto d'accordo con quest'affermazione. Anche se — intendiamoci bene — io stesso affermi che lo spirito lotta nella materia per vincerla, come si suoi dire poeticamente, per poter realizzare un modello spirituale che sia conforme al disegno divino. In tutto ciò sembra allora ravvisarsi l'esistenza di una forza estranea allo spirito, da dominare. Questo avviene, ma perché? In effetti la materia assolve il suo compito con lineare puntualità. Intanto, in realtà, lo spirito non lotta con la materia, ma con il corpo, cioè lotta contro una certa modalità di organizzazione della materia. E lotta prevalentemente contro la finalità di questo corpo, così come oggi risulta in base ad un processo storico, inquantoché questo corpo si è andato talmente modificando durante i secoli, si è talmente trasformato, da diventare qualcos'altro rispetto l'intenzione originaria. Anche ammettendo la lungimiranza dello spirito, in ogni caso il corpo è diventato la sede di superstizioni, di luoghi comuni, di tare, che vanno sotto il nome di personalità unitaria, psichica, organica, risultante di una evoluzione cui è andato soggetto il corpo (1). Se prendiamo il corpo dei primitivi di oggi, cioè di uomini che ancora vivono in certe tribù dell'Australia o dell'Africa, osserviamo che vi è una netta differenza fra l'individuo cosiddetto civile e l'individuo strettamente biologico, apparentemente animale, ma sostanzialmente istintivo. Ora, mentre lì, nel corpo del primitivo, c'è una materia che lo spirito manipola e trova quasi vergine, altrove trova invece un corpo organizzato o disorganizzato fisicamente e psicologicamente, ma compiuto secondo una evoluzione storica e pieno dunque di tutte le resistenze, pieno di tutte le rimozioni che si sono sviluppate in lui nel tempo. Lo spirito dunque lotta contro un corpo che è una sovrastruttura della materia. Che poi possa essere giusta o meno l'evoluzione della specie in senso storico, civile, in senso psicologico, questo è un altro discorso che nulla toglie e nulla aggiunge al fatto fondamentale che lo spirito in realtà si trova chiuso — non dalla materia in senso organico — ma dalla materia in senso più astratto, cioè da tutte le sovrastrutture che si sono aggiunte col passare dei secoli. Questo crea immediatamente una situazione di favore nei confronti della unità universale, perché in realtà è proprio questa sovrastruttura della materia che non ha nessun carattere di eternità, nessun carattere di infinitezza, che non è altro che qualcosa che finisce, legata esclusivamente al processo storico, evolutivo della terra, della specie umana,

Auro ha detto...

Scusate, manca la prima parte che è la seguente. Lo spazio concesso non permette la pubblicazione di commenti troppo lunghi. Provo a pubblicarlo in due parti. Lo spiritualismo ha fatto ulteriori passi significativi dedicati all'aspetto divulgativo di argomenti di alto livello sapienziale. Mi permetto di pubblicare di seguito una comunicazione , credo inedita, tratta da una delle diecimila pagine comunicate e raccolte in diversi libri monografie e cassette registrate, che mi pare possa dare una pallida idea di che si tratta, pallida perchè sarebbe come volersi fare una idea della Divina Commedia leggendo solo una pagina..Questa che segue è uno stralcio che accenna alla questione posta e che ho estrapolato da una comunicazione più lunga in risposta ad una domanda avanzata dal gruppo di ascolto.
D. - Quando si parla di esperienza della materialità è come se si volesse alludere a qualcosa che è completamente diverso dalla sostanza spirituale, il che può far venire il sospetto che si riproponga implicitamente un dualismo di tipo universale che, come sappiamo, non può esistere. Quindi penso che un chiarimento maggiore di questo punto sia utile per tutti.
R. - Lo spirito effettivamente sembra in netto antagonismo con la materia, però è una cosa che va chiarita, perché non sono molto d'accordo con quest'affermazione. Anche se — intendiamoci bene — io stesso affermi che lo spirito lotta nella materia per vincerla, come si suoi dire poeticamente, per poter realizzare un modello spirituale che sia conforme al disegno divino. In tutto ciò sembra allora ravvisarsi l'esistenza di una forza estranea allo spirito, da dominare. Questo avviene, ma perché? In effetti la materia assolve il suo compito con lineare puntualità. Intanto, in realtà, lo spirito non lotta con la materia, ma con il corpo, cioè lotta contro una certa modalità di organizzazione della materia. E lotta prevalentemente contro la finalità di questo corpo, così come oggi risulta in base ad un processo storico, inquantoché questo corpo si è andato talmente modificando durante i secoli, si è talmente trasformato, da diventare qualcos'altro rispetto l'intenzione originaria. Anche ammettendo la lungimiranza dello spirito, in ogni caso il corpo è diventato la sede di superstizioni, di luoghi comuni, di tare, che vanno sotto il nome di personalità unitaria, psichica, organica, risultante di una evoluzione cui è andato soggetto il corpo (1). Se prendiamo il corpo dei primitivi di oggi, cioè di uomini che ancora vivono in certe tribù dell'Australia o dell'Africa, osserviamo che vi è una netta differenza fra l'individuo cosiddetto civile e l'individuo strettamente biologico, apparentemente animale, ma sostanzialmente istintivo. Ora, mentre lì, nel corpo del primitivo, c'è una materia che lo spirito manipola e trova quasi vergine, altrove trova invece un corpo organizzato o disorganizzato fisicamente e psicologicamente, ma compiuto secondo una evoluzione storica e pieno dunque di tutte le resistenze, pieno di tutte le rimozioni che si sono sviluppate in lui nel tempo. Lo spirito dunque lotta contro un corpo che è una sovrastruttura della materia. Che poi possa essere giusta o meno l'evoluzione della specie in senso storico, civile, in senso psicologico, questo è un altro discorso che nulla toglie e nulla aggiunge al fatto fondamentale che lo spirito in realtà si trova chiuso — non dalla materia in senso organico — ma dalla materia in senso più astratto, cioè da tutte le sovrastrutture che si sono aggiunte col passare dei secoli. Questo crea immediatamente una situazione di favore nei confronti della unità universale, perché in realtà è proprio questa sovrastruttura della materia che non ha nessun carattere di eternità, nessun carattere di infinitezza, che non è altro che qualcosa che finisce, legata esclusivamente al processo storico, evolutivo della terra, della specie umana,

Pietro Melis ha detto...

Questa distinzione tra struttura e sovrastruttura non alcunché di scientifico. Pura fantasia.