I giudici che hanno condannato un mio omonimo facendogli fare 18 anni di carcere prima di riconoscerlo innocente debbono pagare di persona con il licenziamento da giudici e degradandoli a cancellieri solo perché abbiano ancora uno
stipendio con cui pagare anch'essi in parte e a vita il danno
prodotto perché sarebbe solo una parte di quello che dovrà pagare
lo Stato, cioè tutti noi. L'ultima legge sul risarcimento danni a carico dei giudici quando facciano sentenze aberranti o comunque risultanti poi ingiuste prevede ancora che si possa fare causa solo allo Stato. Con l'ultima variante ridicola che solo questo sgoverno poteva inventarsi: il giudice che ha sbagliato sarà tenuto a risarcire il danno pagato anticipatamente dallo Stato partecipando con un prelievo mensile dal suo stipendio. Il che significa che questi giudici dovrebbero campare centinaia di anni per restituire allo Stato almeno una parte del risarcimento del danno anticipato dallo Stato buffone, che non prevede mai il licenziamento nemmeno quando si tratti di errori così gravi da dover ritenere le loro decisioni "ABERRANTI", come dice - udite!, udite! - una sentenza della stessa Cassazione.
«In
tema di risarcimento del danno per responsabilità civile del
magistrato, l'ipotesi di colpa grave di cui all'art.
2, comma 3, l.n. 117/88 sussiste quando il comportamento del
magistrato si concretizza in una violazione grossolana e macroscopica
della norma ovvero in una lettura di essa contrastante con ogni
criterio logico, che comporta l’adozione di scelte aberranti nella
ricostruzione della volontà del legislatore, la manipolazione
assolutamente arbitraria del testo normativo e lo sconfinamento
dell’interpretazione nel diritto libero» (Cass. Sez. III, sentenza
n. 7272 del 18 marzo 2008).
Cronaca Nera
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