Ho visto immagini di siriani, con donne tutte intabarrate nelle loro vesti nere con la testa rigorosamente coperte, fuggire di fronte all'avanzata degli invasori turchi in Siria combattenti contro i curdi e rifugiarsi nei territori ancora controllati dal governo di Assad. Questi rifugiati dell'ultima ora erano alleati del cosiddetto Esercito di liberazione che sette anni fa mosse guerra al governo laico di Assad. Sono colpevoli del disastro in cui hanno fatto precipitare la Siria favorendo l'infiltrazione dei tagliagole dell'Isis. Questi rifugiati, con le facce da disperati, non debbono muovere a compassione. Hanno voluto la guerra e ne subiscano le conseguenze. La Siria viveva in pace sotto il governo di Assad, protettore di tutte le religioni, e perciò anche dei cristiani. Solo l'aiuto della Russia di Putin ha potuto impedire la scomparsa del governo di Assad, che comunque resiste anche perché continua ad avere l'appoggio dell'esercito e della popolazione a lui rimasti fedeli perché nemmeno l'intervento russo, altrimenti, avrebbe potuto impedire la caduta del governo di Assad. Ai siriani non bisogna riconoscere, come si suol dire errando, il diritto d'asilo in altri Stati. Sono essi che hanno provocato il caos in Siria. Nessuno aiuto internazionale possono meritare.
Furti, incendi e devastazioni:
domenica 18 marzo 2018
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