venerdì 27 settembre 2024

IL MARTIRIO DI GAZA VOLUTO DALL'IMBECILLE NETANYAHU

 Ho scritto imbecille Netanyahu dopo essere stato tentato di scrivere criminale. Ma poiché la guerra che è in corso da un anno è dovuta ai criminali di Hamas (ricordiamoci del 7 ottobre) non volevo porre Israele (piuttosto che Netanyahu) sullo stesso piano dei criminali di Hamas. Purtroppo la storia è spesso causata più dall'imbecillità dei governi che da ragionate decisioni. Una ragionata decisione avrebbe dovuto indurre un diverso governo israeliano ad accettare in malafede la richiesta di Hamas di liberare tutti i prigionieri arabi (dico arabi e non palestinesi perché veri palestinesi sono gli israeliani) dando l'impressione di una estrema debolezza del governo israeliano di fronte ad una urlata vittoria di Hamas, che di fatto sarrebbe stato chiuso in una trappola. Questa era l'unica soluzione ragionata che un governo israeliano di cervelli ragionanti avrebbe dovuto prendere portando Israele alla vittoria contro i massacratori di Hamas, contro cui si sarebbe potuta scatenare una guerra vittoriosa che sarebbe durata pochi giorni con la distruzione dei sotterranei costruiti da Hamas in lunghi anni e in cui sarebbero stati schiacciati i terroristi di Hamas senza via di scampo. A questo punto la striscia di Gaza sarebbe tornata sotto il governo israeliano. Un diverso governo israeliano avrebbe dovuto seguire il consiglio di Machiavelli, che nel Pricipe ha scritto che il politico deve "essere senza scrupoli, ma anche saggio, razionale, benevolo, furbo come una volpe e forte come un leone". L'odierno governo israeliano, finita la guerra, dovrebbe portare Netanyahu di fronte ad una Corte marziale che lo condanni a morte per avere condotto una guerra senza un minimo di criterio. Colpevole anche tutto il governo israeliano che lo ha sostenuto. Non è da escludersi tutta la maggioanza che lo ha sostenuto non ascoltando affatto le dimostrazioni di piazza contro un governo colpevole, non tanto di crudeltà (tuttavia da non escludersi), quanto di imbdecillità. Ricordiamo i precedenti. Negli anni passati tutta la politica di Israele è stata inficiata da un imperdonabile errore nell'avere sostenuto gli arabi di Gaza credendo di poter in questo modo controbilanciare il governo arabo di Abu Mazen nella Cisgiordania. Bisogna ricordarsi che le pretese di Israele sono storiche mentre quelle degli arabi sulla Palestina sono fondate solo su un incredibile, pazzesco racconto del Corano in cui si dice che Maometto volò di notte da La Mecca a Gerusalemme cavalcando un cavallo mostruoso con testa umana. Arrivato in una piazza di Gerusalemme fu portato da Allah in paradiso lasciando che egli lo visitasse senza scendere da questo cavallo frutto di un mito mostruoso. Ritornata sulla piazza la più grande disgrazia della storia tornò a La Mecca. Ecco l'unico motivo per cui gli arabi continuano a pretendere che la Palestina sia araba. Gli arabi MAI ebbero uno Stato in Palestina perché non lo ebbero nemmeno sotto l'Impero ottomano che si sovrappose all'occupazione araba. Gli ebrei, invece, furono privati di uno Stato millenario che era sorto a cominciare dal regno di Davide (1020 anni prima di Cristo), la cui indipendenza fu persa dopo l'occupazione romana, e mai più riguadagnata se non dopo la seconda guerra mondiale grazie a Hitler. Sì, perché senza Hitler mai gli ebrei avrebbero riavuto un loro Stato in Palestina. Il loro peggiore nemico e persecutore fu la causa di un risarcimento storico riconosciuto in sede ONU nel 1948. Né bisogna ignorare che già durante la prima metà del XX secolo molti ebrei si erano trasferiti in Palestina anche indipendentemente dalla persecuzione nazista. Essi comprarono dagli arabi molte terre senza che gli arabi residenti in Palestina potessero avere il sospetto che gli ebrei, anche indipendentemente dalla persecuzione nazista, potessero iniziare a porre le premesse della ricostituzione di un piccolo Stato in Palestina.                      

1 commento:

Anonimo ha detto...

QUANTE STRONZATE PUR DI DIFENDERE IL MALEDETTO POPOLACCIO ISRAELIANO

Graziano