giovedì 15 maggio 2014

LE GRANDI MENZOGNE DI RENZI PER UN POPOLO DI "CULATONI"

Questo arrivista disonesto, venditore di fumo di promesse ha detto che l'ESPO non è rinunciabile anche perché dà lavoro a 200.000 persone. Prima di tutto non è vero, né è possibile, che tutti e i 200.000 lavorino sino al termine dei lavori che debbono essere pronti per il maggio del 2015 perché è evidente che ogni impresa lavorerà per un periodo inferiore di tempo in relazione a determinati e specifici lavori. E poi i dipendenti da queste imprese che faranno a lavori compiuti, il cui costo è stimato essere di circa 5 miliardi? I soliti soloni dicono che l'EXPO sarà una vetrina universale dei prodotti agricoli. E hanno anche la presunzione di prevedere che vi saranno 20 milioni di visitatori. E chi ci assicura che i cinque miliardi (che saranno certamente molti di più a causa della solita revisione dei costi in corso d'opera) saranno ripianati con un guadagno almeno pari alle spese contenute? Renzi ha detto che ci metterà la faccia di fronte all'EXPO. Innanzi tutto gli auguro che tolga il disturbo assai prima, quando gli italiani si accorgeranno che questo è un grande disonesto che sta vivendo di promesse senza aver fatto ancora i conti con le coperture finanziarie. In secondo luogo, non dico, come dice Grillo, che saranno gli italiani a metterci il culo, perché dovrà essere anche Renzi a (ri)metterci il culo. 
Altra questione del disonesto esagitato e arrivista Renzi. Ha detto che riformerà la burocrazia perché possano essere spesi i 183 miliardi di euro che ancora le regioni non hanno saputo spendere. Dando così l'impressione che questa disgrazia dell'Unione Europea abbia regalato all'Italia 183 miliardi. Non ha aggiunto questo farabutto che i 183 miliardi sono soltanto una parte di tutti i miliardi che negli ultimi anni l'Italia ha dovuto versare a beneficio dei fondi comunitari, risultando l'Italia il terzo Stato in fatto di versamenti nel grande calderone dei contributi ai fondi comunitari. L'ultimo anno l'Italia ha versato 15 miliardi avendone in restituzione solo 9. Dunque 6 miliardi regalati ad altri Stati, come la Grecia, la Spagna, il Portogallo e l'Irlanda. Dunque a che serve questa Unione Europea? Serve solo a rubare soldi che potrebbero servire a tante altre cose, per esempio ad aumentare le pensioni minime. 
Il che ci riporta poi all'altra disgrazia che è l'euro. E qui si aggiungono tante altre menzogne che non sto qui a ripetere perché dovrei ripetere le serie argomentazioni di tutti coloro che, da economisti, hanno spiegato come l'euro abbia giovato solo alla Germania, che, abbandonando il marco per introdurre una moneta meno forte, e dunque più competitiva, come l'euro, ha tratto un vantaggio enorme nelle sue esportazioni. Aggiungo qui che l'Italia, tornando alla lira, avrebbe, è vero, una moneta svalutata rispetto all'euro, ma ciò comporterebbe un conseguente vantaggio nel mercato interno perché le industrie, con un costo di produzione relativamente inferiore rispetto a quello che attualmente si ha con l'euro, non avrebbero bisogno di delocalizzarsi all'estero, mentre gli stipendi e le pensioni, se pur svalutate (ma si calcola un massimo del 20%) non perderebbero affatto la loro capacità di acquisto perché i beni di consumo, prodotti ad un costo minore, si adeguerebbero comunque verso il basso per adeguarsi alla minore capacità d'acquisto della lira. Dunque nulla cambierebbe per quanto riguarda il mercato interno. Ma i fanatici disonesti (disonesti perché rappresentanti gli interessi finanziari delle banche) sostengono che l'Italia dovrebbe spendere molto di più nell'acquisto del petrolio e di tutte le materie prime. Il che è falso perché, per esempio, sul costo del petrolio incide il processo di  raffinazione, non tanto il costo del greggio. E se il petrolio viene raffinato in Italia il costo di raffinazione si adeguerebbe anch'esso al minore costo della vita rispetto a quello relativo all'euro. Pertanto anche in questo caso le cose non cambierebbero. Se oggi l'Italia non ha un'industria elettronica (tutti i telefonini, tutti computer vengono importati) questo avviene perché essi vengono fabbricati in Paesi dove è meno costosa la mano d'opera. Si abbassi il costo RELATIVO della mano d'opera in Italia (senza che per questo aumenti il costo della vita, che è invece una conseguenza dell'euro) e allora anche l'Italia potrebbe avere una nuova Olivetti, che era un vanto dell'Italia e che è stata distrutta dalla concorrenza dei prodotti a minor costo di mano d'opera dei Paesi dell'Asia come la Cina e la Corea. Qualcuno ha obiettato che i risparmi in titoli di Stato investiti in euro verrebbero svalutati. FALSO anche questo. Infatti questi risparmi possono rimanere in euro (ammesso che l'euro continuasse ad esistere dopo l'uscita dell'Italia dall'euro), mentre nel futuro tutti gli stipendi e le pensioni verrebbero pagati in lire, ma senza alcuna perdita in fatto di capacità di acquisto perché, come detto sopra, tutti i prezzi, per necessità di mercato, sarebbero costretti ad adeguarsi al minore valore della lira rispetto all'euro. Altrimenti le industrie fallibbero per mancata o minore vendita dei loro prodotti. E' una legge di mercato. 
E, tornando al petrolio, è forse la lira che sta continuando a fare aumentare il costo della benzina e del gasolio? No! Sono le tasse (le accise) che vengono aumentate e sono state aumentate anche dal governo del disonesto Renzi, che da una parte promette una miseria di 80 euro in più a quelli che hanno già un reddito (fregandosene dei disoccupati) mentre dall'altra aumenta il costo dei beni di consumo, perché si sa che l'aumento del costo dei trasporti (causato dall'aumento dei carburanti) si riflette poi sul costo dei beni di consumo, a cominciare dai generi alimentari.     
Demolire, demolire l'apparato partitico di tutti questi disonesti. Vi è dunque da augurarsi che Renzi venga sonoramente sconfitto dalle elezioni del 25 maggio. Altrimenti si dovrà concludere che la maggioranza degli italiani vuole essere ancora presa per il culo. Popolo con una maggioranza di "culatoni", pronti ancora a farsi "inculare" soprattutto dal PD, Partito della Disgrazia.   
Ho scelto questo video per chi abbia la pazienza di spendere un'ora di tempo per chiarirsi le idee sull'euro.

  1. COME SI ESCE DALL'EURO? Intervista a Claudio Borghi ...

    www.youtube.com/watch?v=fhzwE1oNA30
    23/mag/2012 - Caricato da byoblu
    http://www.byoblu.com Insieme a Claudio Borghi, economista docente dell'Università Cattolica di ..

2 commenti:

natascia prinzivalli ha detto...

E' terrificante vivere così: ogni giorno un bollettino di guerra. Ma come si può pensare di dover controllare il controllore e ancor peggio trovare tutto questo normale?
Ci stiamo lentamente vaccinando, una sorta di mitridatismo che ci rende immuni all'indignazione che insieme al caffè del mattino dovrebbe invece scuoterci.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.