martedì 10 maggio 2016

PARLAMENTO MASSA DI DISONESTI PUZZONI. COMPRESA LA FALSA OPPOSIZIONE

Perché vi sarebbe un metodo semplice per mandare a fare in culo questo sgoverno di disonesti comandato da un pazzo e da una donna che dovrebbe cambiare mestiere (non dico quale). Massa di disonesti perché se vi fosse una reale opposizione basterebbe una dimissione in massa di tutta la falsa opposizione perché cessi lo scandalo di un parlamento di nomina anticostituzionale a causa del porcellum. Si andrebbe alle elezioni senza dover votare una nuova legge elettorale, più anticostituzionale del porcellum perché impedisce una coalizione di partiti per dare il premio di maggioranza a quel partito che nel ballottaggio anche solo con il 30% o anche meno prenderebbe il 54% dei deputati non esistendo più il Senato. Con le dimissioni in massa della falsa opposizione riprenderebbe vigore la legge elettorale precedente al porcellum e fondata sul proporzionale e senza il premio di maggioranza. Ma sono tutti attaccati alla poltrona per maturare il tempo necessario per concludere la legislatura e maturare in questo modo la pensione relativa ai cinque anni chiamata vitalizio. Anche quelli di 5 Stelle blaterano soltanto ma non fanno che alimentare la durata di questo lurido parlamento. Le dimissioni in massa della falsa opposizione eviterebbero anche di andare al referendum, che, non essendo abrogativo ma confermativo, non ha bisogno della soglia del 50% più uno degli aventi diritto al voto. Pertanto potrebbe passare il referendum con il sì anche se andasse a votare solo il 10% degli aventi diritto al voto. Questa non è democrazia ma dittatura di un pazzo la cui pazzia è alimentata dai puzzoni della falsa opposizione. Complice indiretta di una tremenda e farsesca riforma della Costituzione, che avrebbe dovuto essere cambiata, sì, ma diversamente. Introducendo il referendum propositivo perché sia lo stesso popolo a proporre un disegno di legge da sottoporre a referendum propositivo scavalcando un parlamento fatto di poltronisti e riformando l'art. 75 della Costituzione che vieta il referendum abrogativo  per  le leggi tributarie e per i trattati internazionali,  cosicché l'Italia continua ad essere lo Stato più tartassato d'Europa e ha subìto senza referendum l'ingresso nell'UE e nell'euro senza che il popolo potesse esprimrsi nel merito. Sia il popolo a decidere se rimanere dentro la gabbia della disgrazia dell'Unione Europea e della sua burocrazia di parassiti, mantenendo una farsa di parlamento europeo, da cui bisogna uscire insieme con l'uscita dall'euro. Il vitalizio deve essere abolito. Non si può fare della politica un mestiere a vita. Chi è entrato in parlamento senza avere avuto prima un mestiere peggio per lui. Il mandato parlamentare non deve essere alternativo ad altro lavoro. I parlamentari normalmente non stanno in parlamento più di tre giorni alla settimana. Organizzando meglio i lavori delle Commissioni basterebbero due giorni la settimana. E non si può pensare che le Commissioni parlamentari siano tutte impegnate contemporaneamente. D'altra parte non si può pensare che i parlamentari abbiano bisogno di stare continuamente a Roma facendo sempre nuove leggi. Anzi, meno ne fanno e meglio è.  Una volta esauriti i lavori in Commissione non è necessario che l'aula parlamentare si riunisca più di un paio di volte ogni mese per approvare le leggi approvate in Commissione. IN SOSTANZA: IL LAVORO PARLAMENTARE DEVE DIVENTARE UN LAVORO PARZIALE (PART TIME) E NON UN LAVORO A TEMPO PIENO (FULL TIME). Esempio emblematico è quello di Aldo Moro, che non cessò mai di fare anche il professore universitario non mancando mai alle lezioni. E, una volta fatte nuove leggi, non si può pensare che debbano continuamente farne sempre di nuove. Ad un certo punto ci saranno forzatamente periodi di pausa in cui il parlamento potrebbe anche chiudere per lunghi periodi dell'anno. In questo senso sono cretini coloro che accusano i parlamentari di lavorare poco. Debbono lavorare quando è necessario. Anche per questo la politica non può essere considerata un mestiere a tempo pieno. Al parlamentare pertanto deve essere riconosciuta una pensione relativa al mestiere che faceva prima computando gli anni da parlamentare non come parlamentare ma come se in quegli anni trascorsi in parlamento avesse continuato a fare lo stesso mestiere. E se è entrato in politica senza che prima facesse alcun mestiere? CAZZI SUOI. Non deve pensare di entrarvi sostituendo ad un mestiere la politica concepita come mestiere a tempo pieno. Faccio un esempio. Quanto guadagnava secondo l'ultima dichiarazione dei redditi prima di entrare in parlamento? Poniamo una qualsiasi cifra X. Ebbene, finito il mandato parlamentare, egli avrà maturato una pensione relativa alla cifra X aggiungendo gli anni da parlamentare ma parametrati, ai fini della pensione, a quanto guadagnava prima di essere parlamentare. Cesserebbe la corsa alla poltrona di questa massa di disonesti, perché, anche se rimanessero parlamentari per più di una legislatura, non sfrutterebbero il mandato parlamentare per avere una pensione parametrata a quanto prendevano da parlamentari. Bisognerebbe anche porre un tetto massimo di 5000 euro di pensione. Chi nella sua vita ha guadagnato molto di più non può pretendere di continuare a guadagnare con una pensione parametrata a quanto guadagnava in stato di servizio. Avrebbe dovuto essere previdente investendo i suoi precedenti guadagni anche facendosi una pensione privata. Basta con un parlamento fatto di politici che considerano la politica come un mestiere a vita e non un temporaneo servizio reso al popolo sovrano, e non suddito come è ora. Si impari dal Contratto sociale di Rousseau, che condannava la democrazia rappresentativa, che era per lui una forma di alienazione ed espropriazione della volontà popolare. Senza il referendum propositivo che scavalchi il parlamento saremo sempre sudditi e non cittadini. In Svizzera si governa continuamente con i referendum propositivi, che possono scavalcare il parlamento federale abolendo le leggi da esso approvate. E Rousseau era di Ginevra. Non è un caso.      
Solo riformando il maledetto art. 75, introducendo il referendum propositivo e allargando quello abrogativo come sopra spiegato si arriverebbe veramente ad una giusta riforma della Costituzione. Tutto il resto sarebbe una conseguenza. E i giudici sarebbero direttamente soggetti a leggi volute dalla volontà popolare e non volute da una casta di parassiti  parlamentari soggetti ad un'altra casta che si crede padrona e non servitrice della giustizia. Introducendo il referendum propositivo si introdurrebbe anche la responsabilità diretta dei giudici, che debbono pagare quando facciano sentenze palesemente aberranti, sino a prefigurare il loro licenziamento per errori gravi inescusabili. Riformare la giustizisa significa anche abolire il CSM (Corporazione di Stampo Mafioso). Le leggi debbono stabilire le regole di promozione e di avanzamento dei giudici in fatto di carriera introducendo concorsi ed esami, ai quali ancor oggi si sottraggono facendo carriera per sola anzianità. Pensate quale grande rivoluzione vi sarebbe modificando anche soltanto l'art. 75 della Costituzione introducendo il referendum propositivo e allargando a tutte le leggi il referendum abrogativo.       

8 commenti:

Sergio ha detto...

Persino Oscar Luigi Scalfaro - lui che aveva passato la vita in parlamento - disse che un parlamentare dovrebbe farsi al massimo due legislature e poi tornare a fare il mestiere che aveva. La politica dovrebbe effettevimante intendersi come servizio al paese a tempo (dieci anni non sono pochi), e non come impegno (semiparassitario) a vita e coronato poi da un vitalizio di cui un comune cittadino può solo sognare. Ma che mestiere hanno mai avuto personaggi come Rutelli, Fini, Bertinotti? Credo nessuno. E Bertinotti - che non ha mai lavorato - considera la sua dorata pensione come dovuta (con tanti saluti ai lavoratori - ma questi ex comunisti sono tutti uguali, sono oggi tutti sistemati e si sono persino arricchiti o hanno degli hobbies proprio snob come d'Alema che si è inventato viticoltore - sembra che produca un vino DOCG).

In Svizzera il parlamento è di milizia: ciò significa che i parlamentari non sono professionisti e svolgono la loro funzione a mezzo servizio, hanno tutti una professione che continuano a esercitare durante il mandato. Si riuniscono poi solo quattro volte all'anno per tre settimane per discutere e fare le leggi, non sono continuamente presenti (che bisogno c'è? Meno leggi si fanno meglio è). Vengono comunque ben remunerati per il loro lavoro parlamentare e l'attività politica (ca. 130'000 franchi). E se non sono rieletti non beccano più un soldo, altro che vitalizi. Ci sono comunque parlamentari che restano anche vent'anni e più in parlamento (se rieletti) e maturano una pensione relativamente ai contributi versati, mai eccessiva come in Italia (è poi uno scandalo che i parlamentari italiani siano i meglio pagati dell'UE).
È noto che gli Svizzeri vanno spesso a votare (perciò le percentuali dei votanti sono a volte bassissime, in genere intorno al 40% e anche meno - per le votazioni importanti si arriva a volte al 60%). Il ricorso al referendum abrogativo e confermativo (per alcune leggi è obbligatorio), ma soprattuttoil ricorso all'iniziativa popolare (così è detto in Svizzera il referendum propositivo) è una continua spada di Damocle per il governo e i parlamentari, costretti a tener conto del clima politico e a fare leggi che possano superare lo scoglio di eventuali referendum o di iniziative popolari. In altre parole: i parlamentari svizzeri non hanno carta bianca, non possono fare quello che vogliono una volta eletti. La legge che prevedeva per es. il silenzio-assenso per i trapianti di organi non è stata approvata nonostante un largo consenso fra i parlamentari (la Svizzera ha uno dei più bassi tassi di trapianti in Europa). Il governo è stato del parere che l'attuale normativa sia sufficiente (prevede l'assenso esplicito o l'autorizzazione dei parenti). Quasi sicuramente sarebbe stato indetto un referendum abrogativo contro questa legge.

Pietro Melis ha detto...

Dunque ho fatto bene a fare l'esempio della Svizzera. In Danimarca e in Svezia con referendum è stato bocciato l'euro pur facendo parte dell'UE.

Sergio ha detto...

"In Svizzera si governa continuamente con i referendum propositivi, che possono scavalcare il parlamento federale abolendo le leggi da esso aprovate."

Le leggi possono essere abolite con il referendum (bastano 50'000 firme). Con l'iniziativa popolare (= referendum propositivo) - necessarie 100'000 firme - si può cambiare addirittura la costituzione. La costruzione di minareti è proibita dalla costituzione dopo la sorprendente e ampia vittoria (57%) della rispettiva iniziativa. Un'altra iniziativa che ha suscitato scalpore in tutta Europa è stata la vittoria risicatissima (50,3%) contro l'immigrazione di massa che è ora articolo costituzionale. Si può votare in teoria su tutto (a giugno si vota per il reddito di base senza condizione che gli iniziativisti vorrebbero di 2'500 franchi a persona (ca. 2250 euro). Questa iniziativa non ha però alcuna possibilità di successo, dovrebbe essere bocciata con il 70-75% dei votanti. L'unica restrizione è che l'iniziativa non sia in contrasto con il diritto internazionale, soprattutto il diritto internazionale cogente (divieto di schiavitù, tortura, pena di morte).

La Svizzera è l'unico paese al mondo con una democrazia diretta (introdotta nel 1891). Bisognerebbe vedere se essa sia possibile grandi paesi come la Germania o l'Italia, con una popolazione dieci o otto volte superiore.

Anonimo ha detto...

professore,
votiamo no ad ottobre !
renzi è il burattino della troika, voluto da napolitano dopo monti e letta...devo aggiungere altro ?
saluti,
marco

Anonimo ha detto...

Siamo governati da criminali. Purtroppo il popolo italiano non reagisce. Lasciamo che le cose accadano senza fare nulla. Nella mia città la sera non si può più uscire perchè bande di negri e di islamici girano indisturbati facendo i loro porci comodi. La polizia non li arresta. Il popolo subisce in silezio. Siamo un paese finito. Povera Italia!

gionanellabalena ha detto...

Loro sono criminali,ma da chi prendono gli ordini?dagli ebrei?coloro che prendono ordini da?esseri mutaforma.

Pietro Melis ha detto...

A Giona. Non è chiaro. Si spieghi. Non si capisce nemmeno chi siano i mutaforma

Anonimo ha detto...

professore,
interessante questo link :
http://www.repubblica.it/esteri/2016/05/15/news/brexit_johnson_hitler_ue-139836822/?refresh_ce
questo signore inglese, ex sindaco di londra, finalmente dice la verità !
questa europa vuole fare come un novello nim rod, di biblica memoria, ma con tutta l'ipocrisia di oggi !
saluti,
marco