Un ministro insipiente alla giustizia: il giudice non deve interpretare la legge ma applicarla. Quando esista una interpretazione significa che la legge è mal fatta o è lacunosa. L'interpretazione dà luogo ad un guazzabuglio di sentenze contraddittorie persino in Cassazione, dove poi i parrucconi ogni tanto debbono riunirsi nelle Sezioni Unite per dirimere i contrasti per dare l'interpretazione che credono migliore. E non è detto che sia la migliore. Quando vien dato luogo all'interpretazione si dà luogo all'arbitrio dei giudici, con sentenze persino aberranti. Il giudice non è paragonabile ad un auto che scelga la strada preferita dal guidatore, ma ad un treno che deve seguire un percorso forzato.
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