giovedì 24 dicembre 2009

L'esagitato e paranoico Di Pietro. Si curi

Un individuo che ha usato la veste di P.M. (portando al suicidio alcuni e rovinando la vita di qualche innocente, da lui accusato e poi assolto) e che vive soltanto in funzione del suo odio per Berlusconi. Gli scrissi una volta (come a tutti i componenti della Commissione giustizia del Senato e ad alcuni della Commissione giustizia della Camera) per suggerire l'unica vera soluzione per la riforma del Codice di procedura civile, che deve consistere unicamente nello spazzare via gli articoli 180-181-182-183-184 che sono inutili e farraginosi perché per un eccesso di garantismo portano a tempi non più sostenibili il processo civile. Basta una sola udienza se vi è da ascoltare dei testi. Poi basta. Il processo civile è documentale. Non vi è bisogno di udienze. Vi sono più di 5 milioni di processi civili, che dovrebbero svolgersi senza più udienze e rinvii che permettono ai disonesti di resistere in malafede quando siano la parte economicamente forte. Debbo riconoscere che soltanto Di Pietro mi rispose: dicendomi che aveva, quando era al governo la sinistra, presentato varie proposte di riforma. Aria fritta. Solo parole che lasciavano le cose come stanno, essendo per di più il Di Pietro ben lontano dall'idea che i giudici debbano pagare di tasca propria, assicurandosi, quando commettano gravi errori derivanti da sentenze aberranti "causate da ignoranza o vizi logici inescusabili". Se avesse accettato la responsabilità civile dei magistrati Di Pietro avrebbe dovuto pagare di tasca propria risarcendo tutti quelli di cui chiese ed ottenne la carcerazione (con la complicità dei G.I.P., che normalmemte non conoscono le indagini e firmano i mandati di cattura attenendosi alle richieste dei P.M. vicini di stanza) e poi furono assolti. Per questo Di Pietro non vuole la separazione delle carriere. Egli è il maggiore sostenitore di una casta di arroganti che vorrebbe sostituirsi alla politica, in cui è entrato con la mentalità del P.M. Egli è un pericoloso fanatico di cui la politica deve sbarazzarsi al più presto. Notatelo quando parla. Non è mai capace di fare un discorso calmo ed equilibrato. Il suo parlare asintattico è la spia di una sua totale incapacità di riflettere e della sua paranoia. Si capisce che le sue parole di odio precedono il pensiero (che fa finta di avere). Le parole gli escono dalla bocca come l'aria compressa che esce da un mantice.E' da troppi anni che sta seminando continuamente odio. Ma il suo ultimo discreto successo elettorale sarà un fuoco di paglia. Dietro il suo urlare e demonizzare l'avversario, trasformandolo in nemico da distruggere, si nasconde una totale assenza di progettualità politica. Fallito come magistrato (diede le dimissioni perché capì che non aveva futuro essendosi bruciato dopo le tante assoluzioni dei carcerati da lui accusati) si diede alla politica sfruttando il passeggero successo di "mani pulite", unendosi, con la politica, alle mani sporche di essa e lasciandole più sporche. Gli consiglio di prendersi una buona dose di bromuro prima di parlare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo.
Di Pietro è lodato dalla mggioranza degli italiani perchè parla esttamente come loro: esagitato, con gli occhi fuori dalle orbite e incapace di rispettare anche le + elementari regole della lingua italiana.