L'irresponsabilità dei giudici fa sì che un giudice non applichi il detto "IN DUBIO PRO REO" (cioè nel dubbio deve assolvere). Questa casta di ignoranti, anche se presa dal dubbio, può decidere in senso contrario pensando che tanto il condannato o il soccombente nel processo civile può sempre ricorrere in Appello e in Cassazione. Ma chi ci assicura che anche in Cassazione non arrivino degli sragionanti, per non dire dei pazzi, visto che vi arrivano per anzianità e non per merito? Si prenda un ultimo caso. La Cassazione (colpa anche della carenza della legge) ha stabilito da pazzi che lo stupro, se avviene in gruppo, non comporta il carcere ma gli arresti domiciliari. Ma questa è gente sana di mente? Non avrebbe bisogno di una perizia psichiatrica? Il CSM è un organo ridicolo di pseudocontrollo perché eletto per 2/3 dai controllati. Si giudicano da se stessi. Un'Alta Corte di giustizia, competente per giudicare i giudici, non può essere formata da magistrati (manovali del diritto) ma da giuristi (studiosi del diritto). Vi sembra giusto che di fronte a condanne che poi sono state ribaltate in Corte d'Appello o in Cassazione la vittima risultata innocente debba chiedere il risarcimento allo Stato, cioè a tutti i contribuenti con le tasse mentre questi spocchiosi ignoranti e arroganti possono continuare ad essere immuni dalle gravi conseguenze che subisce un innocente o uno ingiustamente soccombente nella giustizia civile? Ricordate il caso di Enzo Tortora condannato e incarcerato per spaccio di droga e poi assolto? Gli hanno accorciato la vita diminuendogli per lo stress le difese immunitarie. Ma Tortora era un personaggio televisivo e il suo caso fece storia. Non ha fatto invece storia un caso molto più grave, recentissimo, di uno che si è fatto 26 anni (dico: 26 anni ) di carcere e poi è stato riconosciuto innocente. E chi deve pagare? Paga Pantalone, cioè lo Stato, cioè, ancora, tutti i cittadini che pagano le tasse. Che questa casta paghi di persona in sede civile assicurandosi come fanno medici e ospedali. E nei casi più gravi sia licenziata e mandata a zappare la terra. Prima di condannare qualcuno senza avere prove certe ci penserebbe 70 volte sette (per dirla in modo evangelico).
Che cosa ha fatto questa casta per promuovere una riforma del Codice di Procedura Civile che ha reso praticamente inesistente la giustizia civile? Nulla. Per riformare la giustizia civile bisogna prima di tutto abolire le udienze perché del tutto inutili, essendo il processo civile documentale. Le testimonianze possono essere raccolte per via telematica. Sapete a quale data viene fissata a Cagliari la prima udienza in Corte d'Appello per una causa appellata nel 2011? Viene fissata per 2015! Ripeto: per il 2015. E nelle grandi città è anche peggio. La giustizia civile è una palude dove si muore affogati aspettando una sentenza. Giudici che poi non hanno voglia di lavorare. In Corte d'Appello mettono le cause tutte in fila fregandosene di quanto una causa in Tribunale abbia dovuto penare. In Italia gli imprenditori stranieri non investono più perché in caso di disputa giudiziaria si trovano in un pantano da cui è impossibile uscire. E questa lurida casta se ne frega. Ad essa basta riempirsi la bocca di retorica parlando di indipendenza della magistratura. Sì, indipendenza per farsi i cazzi loro. Nonostante sappiano di essere completamente scaduti nella considerazione pubblica continuano fosernnatamente a difendere i loro anticostituzionali privilegi riparandosi dietro la solita disonesta difesa dell'indipendenza della magistratura. Ma quale indipendenza se sono divisi in quattro ridicole correnti politiche che non dovrebbero esistere? Non vogliono una riforma dell'ordinamento giudiziario perché rifiutano anche una specializzazione nel diritto civile. Vogliono continuare a fare i tuttologi. Un bravo avvocato ne saprà sempre più di loro. Quanti di essi verrebbero bocciati ad un esame di diritto commerciale o societario! Ma più grave dell'ignoranza è l'incapacità di ragionare. Mi sono trovato di fronte a sentenze contraddittorie, prive completamente di logica, che fanno venire i brividi. E all'incapacità di ragionare non può essere posto rimedio. Non esiste alcun controllo di tale incapacità. La giustizia è diventata una lotteria. Forse anche a causa della rovina della cosiddetta riforma universitaria, che ha declassato gli studi. I primi tre anni (della cosiddetta laurea breve) sono una buffonata. Per esempio, non si porta più tutto il manuale di diritto civile, ma solo una parte in relazione ad un prestabilito numero di ore da dedicare ad un certo esame (i cosiddetti crediti). Assurdo. I due anni successivi di cosiddetta specializzazione non sono sufficienti a porre riparo alle gravi lacune dei tre anni precedenti. I risultati poi si vedono. La giustizia allo sbando.
Ecco l'articolo del Corrieredella sera
l plenum dell'organo di autogoverno della magistratura rigetta la legge della camera
Il Csm boccia la responsabilità civile
«I magistrati potrebbero essere influenzati»
La motivazione: «Potrebbe preferire la soluzione che lo possa meglio preservare dal rischio dell'esercizio dell'azione diretta»
il plenum dell'organo di autogoverno della magistratura rigetta la legge della camera
Il Csm boccia la responsabilità civile
«I magistrati potrebbero essere influenzati»
La motivazione: «Potrebbe preferire la soluzione che lo possa meglio preservare dal rischio dell'esercizio dell'azione diretta»
LA QUESTIONE - Della questione l'organo di autogoverno delle toghe si era già occupato il 28 giugno del 2011, in occasione della presentazione della prima versione dell'emendamento Pini (il deputato leghista promotore della norma). La nuova delibera, assai più sintetica, oltre a richiamare i contenuti di quella precedente, sottolinea come sia «evidente, in proposito, che il rischio di incorrere in responsabilità civile ha di per sé un effetto distorsivo sull'operato dei magistrati, i quali potrebbero essere indotti, al fine di sottrarsi alla minaccia della responsabilità, ad adottare, tra più decisioni possibili, quella che consente di ridurre o eliminare il rischio di incorrere in responsabilità, piuttosto che quella maggiormente conforme a giustizia».
14 marzo 2012 | 19:49
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