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Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche".
7 commenti:
Secondo me è sbagliato abituare gli animali selvatici al contatto umano. Cosa faranno questi lupi quando incontreranno un cacciatore?
I lupi non assaltano mai l'uomo nemmeno quando sono in branco. Anche se scappassero di fronte a quella genia di subanimali che sono i cacciatori difficilmente riuscirebbero a sfuggire alle fucilate.I lupi che si vedono nel filmato non vivono in assoluta libertà perché, come è spiegato, vivono in uno zoo parco.Non si può dire dunque che vivano in uno stato completamente selvatico. Il filmato dimostra che essi hanno potenzialmente la capacità di adattarsi al contatto con gli uomini se in questi non vedessero il loro unico nemico.
Ok, se si tratta di una sorta di parco zoologico, allora è un altro discorso. Dicevo semplicemente che non è mai un bene disabituare gli animali selvatici, alla naturale paura e diffidenza verso l'uomo e gli altri esseri viventi in generale. Infatti nei centri di recupero della fauna selvatica si cerca di limitare al minimo il contatto diretto tra uomini e animali, ed anche vietato parlare proprio per mantenere nell'animale l'innata paura verso la voce umana.
Per quanto riguarda Hobbes non credo che sbagliasse poi molto, a livello comportamentale gli uomini hanno molte cose in comune coi lupi selvatici; in fondo anche gli uomini collaborano tra di loro(non è che ci scanniamo in continuazione coi nostri simili), e quando c'è bisogno sanno anche fare gioco di squadra(proprio come i lupi), ma allo stesso tempo non esitano a lottare tra loro per la sopravvivenza, o nel caso degli uomini per altri interessi(denaro, potere, donne ecc...)
http://www.youtube.com/watch?v=pLdGfO1hoJk
Come può vedere in questo filmato, i lupi sono certamente animali molto socievoli, affettuosi e collaborativi e cooperativi nella caccia(probabilmente più degli uomini), che di solito vivono in branchi gerarchici. Ma quando c'è un buon motivo per lottare(di solito tra individui di rango inferiore; anche nella specie umana un individuo dominante, un leader, non si scontra quasi mai con gli inferiori, che lo rispettano e soprattutto lo temono, ma ci si scanna molto di più tra subordinati. Basta vedere ad esempio le lotte interne ai partiti, in cui di solito sono i "secondi" a lottare tra loro, ma pochi osano sfidare il leader!) anche i lupi se le danno di santa ragione!
http://www.youtube.com/watch?v=pLdGfO1hoJk
Di norma la competizione intraspecifica non è cruenta. Quando due lupi o due cervi combattono per la supremazia nel branco quello che si accorge di essere inferiore rinncia a lottare ulteriormente. Inoltre si può vedere proprio nel filmato (a destra) come il lupo più debole si stenda a terra a pancia in su offrendo all'avversario la parte più debole. E' un segnale che impedisce per reazione istintiva al lupo più forte di assalire il più debole.Che poi, sempre nel filmato scappa senza che l'altro lupo continui ad inseguirlo. Cosa che già Konrad Lorenz aveva notato come mezzo di difesa che fa scattare uno stato di inibizione da parte del più forte. Gli animali non umani, non corrotti dalla cultura (che è umana) hanno da insegnare agli uomini in fatto di comportamento naturale, che evita che all'interno di una stessa specie vi sia una lotta mortale, che porterebbe alla riduzione della stessa specie.
Ok, io infatti ho molto rispetto e ammirazione per gli animali, non li considero inferiori agli uomini.
Volevo solo dire che se Hobbes intendeva dire che gli uomini sono simili ai lupi, forse non aveva tutti i torti. Sicuramente i lupi non sono capaci della stessa crudeltà di cui sono capaci molti uomini, ma per molti versi i lupi e i canidi in generale ci somigliano molto.
Infatti non a caso i cani sono sempre stati considerati, da tutte (o quasi tutte, eccetto qualche barbara tradizione cinese)le culture umane, e in tutte le epoche storiche, i migliori amici dell'uomo!
Saluti
Nelle lotte tra animali non c'è mai crudeltà fine a se stessa, ma avvengono sempre per necessità, o per affermazione sessuale, quindi anche nei casi in cui si arriva alla morte dell'avversario, non può mai essere giudicata con lo stesso metro morale con cui si giudicano gli omicidi tra uomini.
Le uccisioni tra animali di una stessa specie, avvenendo sempre nell'ottica della sopravvivenza, sono da valutare sullo stesso piano etico degli omicidi per legittima difesa!
Buonasera Professore riprendendo l'argomento trattato nel 2012 nel Suo blog scrivo per manifestare tutto il mio disprezzo ai bracconieri/allevatori di pecore maremmani e abruzzesi che stanno impunemente e orribilmente compiendo la mattanza dei lupi, animali protetti (da chi?.. soltanto a parole), torturandoli ed esponendoli, mutilati, alla vista di tutti su viadotti autostradali ecc. Mi chiedo il motivo di tutto ciò... forse qualche pecora che il lupo, affamato, si permette di rubare dai loro greggi? E la stessa cosa la fanno con le volpi e animali di ogni genere. Ma dove è finita la pietà umana... Sempre più sono convinta che l'uomo è il cancro del pianeta e ne causerà la distruzione. Con stima, La seguo sempre trovandomi quasi sempre d'accordo con le Sue considerazioni. Cordiali saluti.
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