ieri notte mi è capitato di ascoltare su Rai1 una trasmissione su Gustavo Rol, che già conoscevo di fama e su cui avevo già letto alcuni articoli nella mia giovinezza, quando acquistavo riviste come Il giornale dei misteri e Arcana. Vi erano due signore intervistate che raccontavano storie stupefacenti. Piero Angela cercò di far passare Rol per un prestigiatore. Ma era un prevenuto. Se sono vere le testimonianze di illustri personaggi, come Kennedy (che a Torino incontrò Rol che gli predisse la morte cruenta tra il sangue l'anno prima), quelle di Einstein, di De Gaulle, dei registi Zeffirelli e Fellini, oltre che di tanti altri, vi è da rimanere stupiti. Le racconto alcuni episodi. Un nazista stava per far fucilare alcuni partigiani e Rol disse al comandante del plotone: "Facciamo una scommessa. Se io le dico che cosa contiene un cassetto della sua scrivania nella sua casa di Berlino lei salva la vita di questi uomini". Il nazista prese la cosa per scherzo e accettò la scommessa. Ma Rol gli disse esattamente che conteneva quel cassetto. Il nazista rimase di pietra e salvò la vita dal plotone di esecuzione già pronto a sparare. Il sindaco del paese dedicò una strada alla memoria di Rol in ricordo della salvezza di quei partigiani.
Come spiegare un fatto simile? Notare che Piero Angela ("Viaggio nel mondo del paranormale", scritto dopo una serie di trasmissioni televisive) sbagliò accusando Rol (ancora vivo) di fare ricorso a dei trucchi facendo ripetere alcuni "esperimenti" da noti prestigiatori con il gioco delle carte, come Silvan. Ma Rol non toccò mai le carte. Le faceva toccare da altri. Un altro noto prestigiatore, Tony Binarelli, sconfessò Angela dicendo che non aveva scoperto alcun trucco in ciò che Rol faceva. Una volta disse ad un ospite:vada a comprarmi due mazzi di carte. Questo tornò con i due mazzi chiusi in celofan. Rol gli disse: "Si metta in tasca uno dei due mazzi senza aprirlo e dall'altro scelga una carta a piacere. Poi scriva una frase nell'aria e apra il mazzo di carte chiuso che ha nella tasca e prenda da esso la stessa carta che ha scelto dal primo mazzo". Tra lo stupore di tutti su quella carta presa dal mazzo rimasto prima chiuso e corrispondente alla stessa carta scelta (supponiamo il 5 di fiori) si trovò impressa la frase che era stata scritta nell'aria. Un'altra volta disse ad un tale: "vada a prendermi un libro qualsiasi dalla biblioteca e me lo porti". Quel tale prese un libro di poesie in tedesco del poeta Holderlin. "Mi apra una pagina qualsiasi del libro", disse Rol, che non conosceva il tedesco. Rol, senza toccare il libro e standone lontano, recitò in tedesco una poesia di Holderlin e precisò a quale pagina il libro era stato aperto. Rol nella sua "filosofia" diceva che l'uomo ha due anime, uno "intelligente" (terrena) e l'altra divina. Egli negava di produrre fenomeni paranormali dicendo che faceva tramite con Dio. Lasciamo perdere la sua "filosofia". A me interessa sapere quale atteggiamento debba prendere un ateo "impenitente" di fronte a fenomeni che non possono essere spiegati scientificamente. Mi immagino Odifreddi arrampicarsi sugli specchi per trovare un trucco nel caso citato dei due mazzi di carte.
Legga tanti altri episodi nel blog curato (se non ricordo male) dal figlio di Rol
” Io vivo da qualche anno da disperato”
almeno lei ha il “coraggio” di dirlo, molti si vergognano come se la disperazione fosse eticamente riprovevole : roba da deboli e non da uomini duri e coraggiosi, come si vorrebbe/dovrebbe apparire, secondo gli usi e costumi vigenti.
Ma non credo che la sua sia una vera disperazione: il disperato vero invoca la morte come una liberazione e lei non lo fa, ma cerca di mantenersi alla distanza di sicurezza dalla morte. Lei spera in qualcosa di indefinito, di indefinibile, ma, in fondo, lei spera : non sa in che cosa, ma spera e s’incavola, “rodendosi il fegato” per questa speranza che appare insensata, vuota e “stupida”.
Il pessimismo eccessivo, come l’ottimismo eccessivo son due umani errori opposti, secondo me.
Io non sono diverso da lei, circa la paura e, per “consolarmi”, penso che sia poco probabile il morire proprio ora o tra mezz’ora o ’sta notte… e vedo che ’sta cosa, un po’, funziona: non la butto via, quando ci cado dentro col pensiero.
Nato dal niente, ma nato : il niente vero sarebbe stato quello di non essere mai nato.
Ci sono centenari lucidi di mente che raccontano le barzellette : come facciano non lo so, ma li ho sentiti.
Eppure… qualcosa che potrebbe prevalere sulla morte dei consapevoli viventi ci dovrebbe essere nell’immenso universo: una memoria concreta che si mantiene materialmente… chissà. Non oso, ovviamente, proseguire oltre, ma val la pena indagare.