venerdì 1 novembre 2013

IL PATTO COL "DIAVOLO"

A Grillo rimane solo il patto con il "diavolo" Berlusconi (ma il diavolo è anche il simbolo del Milan). A sinistra nulla potrà trovare di comune. La falsa sinistra è europeista sfegatata, nemica della classe operaia, è multirazziale e multiculturale, fautrice della politica dell'accoglienza degli invasori, da trasformare in cittadini. Grillo ha capito che è pericoloso abolire il reato di immigrazione clandestina, vuole modificare la Costituzione introducendo il referendum propositivo, vuole sottoporre a referendum l'euro, vuole introdurre il reddito di cittadinanza. Nella falsa sinistra non troverà nemmeno uno di questi punti. Data la ventilata sterzata a destra di Grillo (che ha fiutato l'aria francese della destra sociale e nazionale di Marie Le Pen, che in Francia è il primo partito) a sinistra può trovare solo un vicolo cieco. Gli conviene dunque spingere a destra Berlusconi, già euroscettico, facendogli abbandonare la scellerata politica del liberismo di un'Europa costruita con il malaffare dell'economia predatrice della finanza che uccide l'economia reale. Solo con Berlusconi potrebbe arrivare ad un referendum per uscire finalmente dalla disgrazia dell'euro e dalla dittatura economica della Germania con il conseguente ritorno alla sovranità monetaria mandando affanculo l'Unione Europea delle banche, origine della disgrazia economica dell'economia reale. Solo così potrà vincere, perché prima o dopo dovrà pur fare l'alleanza con altri. Anche se ripetesse il 27% delle passate elezioni che farebbe poi? Potrebbe continuare a non fare alleanze con alcun partito? A questo punto sarebbe finito. Farebbe la fine di Fini(to). E allora la smetta di considerare Berlusconi un nemico, lo psiconano. Si possono fare patti anche con un nemico pur di salvarsi da un nemico peggiore che è la falsa sinistra.  
Ma condizione per un patto col "diavolo" è il ritorno ad una legge elettorale con il sistema proporzionale, che infatti non piace all'illustre incognita, venditore di fumo, che è Matteo Renzi, propagatore di un programma di parole senza un reale e preciso contenuto, fatto apposta per incantare gli imbecilli che gli credono. Faccio un esempio: soltanto ultimamente ha parlato di responsabilità civile dei giudici. Ma si è ben guardato dal dire quale riforma vorrebbe della giustizia e che cosa intenda per responsabilità civile perché non ha precisato in quali casi essa debba essere riconosciuta né ha aggiunto se alla responsabilità civile debba seguire un danno pagato dal giudice personalmente (assicurandosi) e non più dallo Stato. Se la responsabilità civile fosse ancora scaturente solo da un comportamento doloso non vi sarebbe alcunché di nuovo. Essa deve invece scaturire anche da "negligenza o vizi logici inescusabili" (art. 1 dei Provvedimenti disciplinari). Il sempre fumogeno Renzi vuole il sistema maggioritario a due turni perché sa che solo con questo sistema può vincere al secondo turno dando per scontato che al secondo turno non si trovino alleati Berlusconi e Grillo (indipendentemente dal fatto che Berlusconi rimanga o non in parlamento). A questo punto Grillo, anche se risultasse il primo partito con il 27% dei voti e andasse al ballottaggio, sarebbe fottuto da una coalizione di falsa sinistra che raggiungesse anche solo il 30% dei voti. Lo scenario cambierebbe completamente con il sistema proporzionale senza premio di maggioranza, con il quale mai una coalizione di falsa sinistra potrebbe governare da sola. Sarebbe costretta a venire a patti o nuovamente con Berlusconi o con Grillo. Ma un'allenza di Grillo con il "diavolo" farebbe fuori la falsa sinistra e finalmente si potrebbe arrivare ad una riforma della Costituzione e dell'ordinamento giudiziario. Berlusconi ha commesso troppi errori insistendo con il porcellum. Non ha capito che solo il proporzionale avrebbe impedito alla falsa sinistra di avere un premio di maggioranza alla Camera e al Senato.  
Un'alleanza di  Grillo con Berlusconi (e Berlusconi sta cercando, anche se in ritardo, un'alleanza con Grillo, perché ne ha impiegato di tempo per capirlo!) permetterebbe a Berlusconi di far fuori i suoi traditori, Alfano e tutti i poltronisti del governo, che a questo punto capirebbero che sarebbero tagliati fuori dall'alleanza Berlusconi-Grillo e non avrebbero più un futuro politico senza Berlusconi. La conseguenza è che questi traditori, per paura di rimanere isolati e di valere da soli come il due di picche, cercherebbero di farsi perdonare il tradimento togliendo la fiducia al governo Letta, ma solo dopo  una riforma della legge elettorale in senso proporzionale.  Se Berlusconi non capisce che Grillo è la sua salvezza per affondare il PD (Partito della Disgrazia) perché Grillo aumenterà certamente il voto di protesta e Grillo non capisce che solo con l'alleanza con Berlusconi può realizzare il suo programma (tra cui il reddito di cittadinanza*  e la riforma della Costituzione con l'introduzione del referendum propositivo) perché da solo non vi riuscirebbe, allora sono tutti e due destinati al fallimento politico e faranno vincere il PD. 
* Il reddito di cittadinanza con circa 1000 euro al mese senza lavorare è un puro miraggio. D'altronde sarebbe un'ingiustizia nei riguardi di coloro che lavorano con uno stipendio eguale o quasi eguale. Tanto varrebbe non lavorare per uno stipendio eguale al reddito di cittadinanza. Pertanto il reddito di cittadinanza non dovrebbe essere superiore alle pensioni minime degli anziani, le quali, al contrario, dovrebbero essere aumentate, anche perché, mentre i giovani possono essere aiutati dai genitori (che godono oggi di pensioni retributive e non contributive), gli anziani con pensioni minime o quasi minime non possono godere di aiuti da parte dei figli se questi sono disoccupati. E anche se non fossero disoccupati non sarebbero in grado di aiutare i genitori se percepissero uno stipendio che consentisse loro appena di sopravvivere, soprattutto se avessero una loro famiglia da mantenere. 

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