mercoledì 27 novembre 2013

PERCHE' CAINO ERA MIGLIORE DI ABELE. ANTICHI EBREI MAESTRI DEI NAZISTI

Vi è un'associazione chiamata NESSUNO TOCCHI CAINO, che si batte contro la pena di morte e che per questo vuole sottrarre alla pena di morte gli assassini. Ma erroneamente ha scelto Caino a simbolo dell'assassino. Evidentemente non hanno mai riflettuto sul significato del mitico racconto del Genesi. Caino era un contadino. Abele era un pastore. Dopo che Caino uccise Abele il dio Jahweh comandò: "Nessuno tocchi Caino". Ma non lo disse certamente perché fosse contrario alla pena di morte. Lo disse perché era necessario che Caino sopravvivesse al fine di contribuire all'espansione della specie umana. Il Genesi non dice che Adamo ed Eva abbiano avuto anche altri figli. Ma è sottinteso che ne ebbero altri, e anche femmine, oltre ad Adamo ed Eva. Altrimenti come avrebbe potuto avere origine ed espandersi la specie umana? Dunque all'inizio i fratelli, figli di Adamo ed Eva, dovettero accoppiarsi con le sorelle, e non si può escludere, dato il silenzio, che Adamo ed Eva si siano accoppiati con i figli. E poi, vista l'età da pluricentenari dei progenitori biblici dell'umanità, la specie umana si propagò per molto tempo con accoppiamenti  tra stretti consaguinei: zii con nipoti di primo grado, cugini con cugine di primo grado. Secondo il ridicolo racconto biblico l'umanità sarebbe tutta il risultato di un'orgia incestuosa. Come inizio non c'è che dire. E questo sarebbe un testo di ispirazione divina! Ma su questo testo, insuperato nella storia solo per il ridicolo, si è basata è si basa ancora la credenza religiosa di molta umanità (non esclusi gli islamici, che nel Corano accettano come vero il racconto biblico, mentre la dottrina cristiana, soprattutto cattolica, ha superato il mito biblico accettando la verità dell'evoluzione biologica).  Ma torniamo a Caino.     
 Il Genesi nella sua rappresentazione mitologica della creazione conferisce all’uomo il dominio su tutto ciò che si muove sulla terra, sul mare e sul cielo: “Incutete paura e terrore a tutti gli animali della terra e a tutti gli uccelli del cielo” (I, 28). Caino passò alla storia come il fratello malvagio. Ma in realtà egli si rese inviso al dio ebraico soltanto perché, essendo contadino, gli offrì le primizie del suo raccolto, e dio lo guardò torvo dispiacendosi con lui e portandogli ad esempio Abele, il buono, che gli aveva offerto, uccidendoli, “i migliori agnellini da latte”. Si può commentare dicendo che allora Caino, deluso, capì che quel dio di sangue si meritava un sangue più prezioso, quello del fratello. Bisognerebbe meditare su questo racconto per trarne la vera immagine del dio ebraico Jahweh, che, presentandosi subito con questo biglietto da visita nel Genesi, ancor più degli dèi pagani gode del sangue degli animali uccisi. E si vede poi nei vari racconti di guerra come egli goda, conseguentemente, anche di quello degli uomini.

Ancor più cruento appare il dio biblico nel rivolgersi a Noè e ai suoi tre figli dopo il diluvio: “Crescete, moltiplicate e riempite la terra. E avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi son dati in poter vostro con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà di cibo; io vi do questo, come l’erba verde” (9, 1). 
   Il popolo ebraico, sulla base del testo più ridicolo della storia (ma dopo il Corano), ha creduto per secoli di essere il popolo eletto. Infatti, nonostante appaia unica l'origine dell'umanità (con Adamo ed Eva), successivamente appare una sorta di collo di bottiglia che distingue ebrei da non ebrei. Questo collo di bottiglia è rappresentato dalla discendenza di Abramo tramite Isacco, figlio di Abramo e della moglie Sara, mentre Ismaele, il figlio primogenito di Abramo e della serva Agar viene spedito con la madre nel deserto per dare origine al resto dell'umanità. Con chi abbia fatto figli, se non con la stessa madre, il testo biblico non lo dice. Che gliene importava della logica agli anonimi estensori di questo testo da pazzi?  Un'ulteriore collo di bottiglia, per purificare la razza ebraica, si forma con il figlio di Isacco, Giacobbe, la cui famiglia, con tutto il parentado, lascia la mesopotamia per introdursi in Egitto. E dalla discendenza di Giacobbe e della sua famiglia (una conquantina) discendono gli ebrei che in circa 400 anni di permanenza in Egitto diventano 600.000. Come fecero a diventare tanti in 400 anni? Impossibile. Nemmeno se avessero occupato il loro tempo soltanto a copulare fra loro. E all'inizio, anche in questo caso, incestuosamente, all'interno della famiglia di Giacobbe. Da questo popolo di 600.000 ebrei proviene Mosè. Solo a Mosè Jahweh si rivela per la prima volta con il suo vero nome: Jahweh. Con tutti i suoi antenati aveva sempre barato. Si era presentato sempre con diversi nomi, come Elhoim, El Saddai. Perché? I cosiddetti patriarchi (Abramo, Isacco e Giacobbe) non erano abbastanza ebrei perché non erano stati selezionati nella asserita schiavitù in Egitto (una pura invenzione biblica, come la fuga dall'Egitto). Con Mosè inizia la pura razza ebraica. Ma era poi così pura? Non sembra affatto quando si pensi che lo stesso Mosè tradisce nel nome ascendenze egizie, e che i racconti che lo riguardano sono, appunto, tratti da una tradizione egizia, oltre che mesopotamica (il racconto del re Sargon I salvato dalle acque quand'era neonato). Gli antichi ebrei copiavano da questi racconti e poi li rielaboravano liberamente. Così pure i racconti riguardanti Abramo, Isacco e Giacobbe. Si trattava di racconti originariamente distinti. Gli ebrei fecero diventare Abramo padre di Isacco e Isacco padre di Giacobbe. Ma importante era per essi arrivare a dimostrare che la Palestina era la terra promessa al popolo eletto. Perché l'Antico Testamento - pochi lo sanno -  non fu scritto per fare proselitismo, ma per giustificare la superiorità della razza ebraica rispetto al resto dell'umanità, ma non con l'intenzione di assoggettare altri popoli a quello ebraico con le armi oltre i confini della Palestina. Perché agli antichi ebrei degli altri popoli gliene importava nulla. Essi divisero sempre l'umanità in due categorie: ebrei e non ebrei. Rifiutarono sempre di integrarsi con altri popoli in quegli Stati dove arrivarono dopo la diaspora conseguente alla perdita dello Stato ebraico, in realtà un fazzoletto di terra che all'epoca di Gesù si era ridotto allo Stato di Giuda, uno dei due originari Stati ebraici, che erano Israele a nord (con capitale Samaria) e Giuda a sud (con capitale Gerusalemme). Vi furono orrende carneficine tra i due Stati perché lo Stato di Giuda voleva assoggettare a sé lo Stato di Israele, che ebbe breve vita perché scomparve agli inizi dell'VIII sec. a.C., assorbito nel regno assiro.  
Si può dire che Jahweh sia stato un dio protonazista sia perché espressione di una dura concezione razzista (più dura di quella nazista), sia perché un dio di sangue, dio degli eserciti, anche se un dio ridicolo in quanto perse sempre le guerre. Ma come la Germania è sempre diventata più forte dopo aver perso due guerre mondiali, così gli ebrei pare che abbiano imparato dalla Germania divenendo sempre più forti dopo le loro sconfitte nella loro storia di persecuzioni. Essi infatti comandano nell'economia mondiale, e pare che questo fosse per Jahweh, dio di danaro, il destino  riservato al suo popolo eletto. Quello di comandare sul mondo con il danaro e non con le armi. E Jahweh fu tanto furbo da farsi promotore del loro olocausto, con la balla dei sei milioni di ebrei, in modo che il risarcimento dopo la guerra fosse più elevato. E così continua l'industria dell'olocausto. Come se la storia non fosse piena di olocausti. Ma pare che per la storia che insegna nelle scuole esista solo l'asserito olocausto ebraico. 
Sapete chi è uno dei migliori imperatori romani di cui ancora oggi si magnifica la fama? Traiano, con cui l'impero romano giunse ad avere la massima espansione. E come l'ottenne? Con lo sterminio dei Daci (in Romania). Un intero popolo scomparve dalla terra. Un autentico olocausto. Traiano voleva occupare le miniere di quella regione, tra cui anche le ricche miniere d'oro necessarie per rendere più ricco l'impero ricostituendo e rimpinguando le impoverite casse dell'erario ed elargire benefici all'esercito. Oggi le vittorie militari di Traiano sono tutte raccontate nella famosa colonna traiana in Roma. Hitler invase la Russia per un eguale motivo, per impadronirsi delle importanti ricchezze petrolifere del Caucaso e mettere in ginocchio l'Unione Sovietica di Stalin. Ma, al contrario di Traiano, perse la guerra. Se Hitler avesse vinto la guerra oggi a Berlino vi sarebbe una colonna hitleriana per ricordarne le vittorie. Vi è da aggiungere - cosa che gli storici non hanno mai preso in considerazione - che Hitler perse la guerra anche a causa dell'avere sprecato tante divisioni per salvare il fascismo in Grecia, in Africa e in Italia, mentre sul fronte russo negli stessi mesi i generali nazisti chiedevano rinforzi per portare avanti la controffensiva dopo la vittoriosa battaglia di Kursk (successiva alla battaglia di Stalingrado). Ma le divisioni non vi erano. Erano impegnate nel cercare di salvare il fascismo. Incredibile. Ma si sa che la storia è sempre scritta dai vincitori. 
          
       

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