Tornata a casa Laika. Diagnosi odierna della neurologa: Laika ha avuto
un ictus, se pur leggero, per restringimento di un capillare del
cervello, che non le ha provocato una paralisi ma delle convulsioni da
tenere sotto controllo a vita con il farmaco Gardenale. Ha prescritto
l'esame della tiroide. Ma il campione di sangue deve essere inviato
fuori della Sardegna perché nemmeno nella Facoltà di veterinaria
dell'Università di Sassari viene fatto questo esame (a Cagliari, incredibile, non è mai esistita la Facoltà di veterinaria). Non vi è in
tutta la Sardegna un veterinario specializzato in neurologia (che
comporta uno studio di altri 5 anni). La neurologa, pur sarda, che ha
visitato per un'ora Laika, ha dovuto lasciare la Sardegna per
specializzarsi in neurologia all'Università di Bologna pur essendosi
laureata a Sassari. Vive a Bologna, da dove ogni tanto viene in Sardegna, anche perché vivono ad Oristano i genitori, per visite programmate da diversi ambulatori veterinari.
Sardegna terra da terzo mondo di sotto sviluppati vittimisti e carnefici di se stessi nei loro ancestrali odi reciproci. Lo dimostra la loro storia quale descritta dal sardo Giuseppe Manno, che divenne presidente del Senato del Regno Piemontese e membro dell'Accademia delle scienze. Ho riassunto la storia della Sardegna nella prima parte del mio prossimo libro, in stampa. Sardi ben rappresentati oggi dai parassiti incompetenti del Consiglio Regionale, gente senza mestiere che ha fatto della politica un mestiere a vita per ricavarne poi laute pensioni rubando danaro pubblico non sardo. Assistenza sanitaria che fa schifo anche per gli umani. Bisogna andare fuori della Sardegna per affidarsi a medici, specialmente chirurghi, di provata fama, che in Sardegna non esistono. Regione Autonoma della Sardegna: autonoma in che cosa? Nella pretesa di mangiare autonomamente con i finanziamenti (detti trasferimenti) annuali provenienti da Roma (cioè dal nord). Senza i quali i sardi dopo un mese morirebbero di fame. Nonostante lo Stato italiano lasci in Sardegna il 90% dell'IVA. I sardi non hanno mai avuto capacità imprenditoriali. E se qualcuno ha tentato di di migliorare diventando imprenditore ha dovuto subire l'antica invidia distruttiva attuantesi con le bombe. Appena un milione e 600 mila abitanti in un territorio di poco inferiore a quello della Sicilia. La Sardegna potrebbe vivere soprattutto di turismo ma tutte le imprese turistiche sono in mano a capitali non sardi, e per i sardi vi sono al massimo posti per camerieri o facchini. La famosa Costa Smeralda, gioiello della Sardegna, è divenuta proprietà dell'emiro del Qatar, finanziatore occulto dell'ISIS. La costa sud occidentale (a 40 km da Cagliari) è stata rovinata negli anni '60 dalla raffineria del petrolio impiantata da Moratti con contributi della Regione Sardegna, ma senza che i sardi, a compensazione di ciò, siano stati capaci di ribellarsi per pagare meno la benzina, il diesel e l'energia elettrica. Popolazione (nemmeno un popolo) che è vissuta per secoli nella crudele subcultura pastorale, vendendosi sempre all'invasore di turno. Popolazione con 5 milioni di pecore e un milione di capre. La loro lana è priva di valore commerciale. Prima serviva per fare anche dei tappeti. Ora serve solo come isolante termico non avendo alcun valore per l'abbigliamento. Ovini soggetti spesso alla malattia endemica della lingua blu, con periodici abbattimenti. Non hanno saputo nemmeno migliorare la razza ovina e caprina importando razze dalla lana pregiata, come il cachemire, considerando anche che quella dei maschi è ancor più pregiata di quella delle femmine. Una popolazione ovina che è metà di tutta la popolazione ovina italiana. Popolazione di mungitori e uccisori di pecore. Non hanno nemmeno saputo progredire nell'agricoltura, migliorando la coltura e consorziandosi per rendere meno costosa la produzione e la distribuzione. E ciò per l'ancestrale divisione e odio tra gli stessi sardi. Con il risultato che l'80% della frutta e della verdura è di importazione (anche dall'estero). E all'EXPO non hanno saputo esibire di meglio che il maiale sardo arrosto. Ogni popolo ha il governo che si merita. Ma io non me lo merito. Sardus natione non moribus. Ma sono nato a Roma.
Sardegna terra da terzo mondo di sotto sviluppati vittimisti e carnefici di se stessi nei loro ancestrali odi reciproci. Lo dimostra la loro storia quale descritta dal sardo Giuseppe Manno, che divenne presidente del Senato del Regno Piemontese e membro dell'Accademia delle scienze. Ho riassunto la storia della Sardegna nella prima parte del mio prossimo libro, in stampa. Sardi ben rappresentati oggi dai parassiti incompetenti del Consiglio Regionale, gente senza mestiere che ha fatto della politica un mestiere a vita per ricavarne poi laute pensioni rubando danaro pubblico non sardo. Assistenza sanitaria che fa schifo anche per gli umani. Bisogna andare fuori della Sardegna per affidarsi a medici, specialmente chirurghi, di provata fama, che in Sardegna non esistono. Regione Autonoma della Sardegna: autonoma in che cosa? Nella pretesa di mangiare autonomamente con i finanziamenti (detti trasferimenti) annuali provenienti da Roma (cioè dal nord). Senza i quali i sardi dopo un mese morirebbero di fame. Nonostante lo Stato italiano lasci in Sardegna il 90% dell'IVA. I sardi non hanno mai avuto capacità imprenditoriali. E se qualcuno ha tentato di di migliorare diventando imprenditore ha dovuto subire l'antica invidia distruttiva attuantesi con le bombe. Appena un milione e 600 mila abitanti in un territorio di poco inferiore a quello della Sicilia. La Sardegna potrebbe vivere soprattutto di turismo ma tutte le imprese turistiche sono in mano a capitali non sardi, e per i sardi vi sono al massimo posti per camerieri o facchini. La famosa Costa Smeralda, gioiello della Sardegna, è divenuta proprietà dell'emiro del Qatar, finanziatore occulto dell'ISIS. La costa sud occidentale (a 40 km da Cagliari) è stata rovinata negli anni '60 dalla raffineria del petrolio impiantata da Moratti con contributi della Regione Sardegna, ma senza che i sardi, a compensazione di ciò, siano stati capaci di ribellarsi per pagare meno la benzina, il diesel e l'energia elettrica. Popolazione (nemmeno un popolo) che è vissuta per secoli nella crudele subcultura pastorale, vendendosi sempre all'invasore di turno. Popolazione con 5 milioni di pecore e un milione di capre. La loro lana è priva di valore commerciale. Prima serviva per fare anche dei tappeti. Ora serve solo come isolante termico non avendo alcun valore per l'abbigliamento. Ovini soggetti spesso alla malattia endemica della lingua blu, con periodici abbattimenti. Non hanno saputo nemmeno migliorare la razza ovina e caprina importando razze dalla lana pregiata, come il cachemire, considerando anche che quella dei maschi è ancor più pregiata di quella delle femmine. Una popolazione ovina che è metà di tutta la popolazione ovina italiana. Popolazione di mungitori e uccisori di pecore. Non hanno nemmeno saputo progredire nell'agricoltura, migliorando la coltura e consorziandosi per rendere meno costosa la produzione e la distribuzione. E ciò per l'ancestrale divisione e odio tra gli stessi sardi. Con il risultato che l'80% della frutta e della verdura è di importazione (anche dall'estero). E all'EXPO non hanno saputo esibire di meglio che il maiale sardo arrosto. Ogni popolo ha il governo che si merita. Ma io non me lo merito. Sardus natione non moribus. Ma sono nato a Roma.
3 commenti:
professore,
si dice che gli animali hanno una loro nobiltà...bellissimo esemplare, complimenti !
saluti,
marco
Dolce creatura! E nella sua sfortuna, di cane randagio, fortunata ad aver trovato Pietro Melis.
Cecilia
Professore, io sono sardo ma sono d'accordo con quello che dice. Finalmente uno che dice quello che pensa, senza ipocrisie.
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