martedì 5 gennaio 2016

SUNNITI E SCIITI: SI COMBATTONO IN NOME DI UNA COMUNE PAZZIA

La storia del cristianesimo è intessuta di lotte tra diverse confessioni cristiane. Anche prima della Riforma protestante. Origene, per esempio, il maggiore esponente della patristica greca, fu considerato un pericoloso eretico da S.Agostino. E tuttora rimane un eretico per tutti i cristiani a causa del fatto che credeva che tutti si sarebbero salvati alla fine del mondo e anche i demoni sarebbero stati redenti. Scoto Eriugena (IX secolo) fu considersato un eretico perché, partendo dalla premessa che tutti gli animali, uomini compresi, appartenessero allo stesso genere, si domandava perché solo la specie umana, appartenente al genere animale, fosse dotato di anima immortale. Egli infatti considerava la natura come presenza divina nel mondo. Fu considerato fuori della Chiesa. E poi le lotte contro gli eretici, con innalzamento di roghi, sia da parte cattolica che protestante. I cattolici ritenevano eretici Lutero e Calvino (per nominare soltanto i maggiori rappresentanti del protestantesimo). I protestanti ritenevano eretici e corrotti i cattolici. S. Agostino fu involontariamente il padre della Riforma protestante, e dunque dovrebbe essere considerato un eretico. Ma stranamente non lo è mai diventato per la Chiesa di Roma. Egli prese un corno della predicazione di S. Paolo dicendo che Dio aveva già stabilito dall'eternità chi si sarebbe salvato. Le opere erano inutili. Così insegnarono anche Lutero e Calvino con la dottrina della predestinazione. Ma S. Tomaso, con il suo noto equilibrismo, sostituì la predestinazione con la prescienza. Dio conosce il futuro ma non lo determina lasciando salva la libertà.Così S.Tomaso, un grande pensatore anche per chi sia ateo, salvò capra e cavoli diventando il maggiore dottore della Chiesa e ispiratore, qualche secolo dopo, della Controriforma, che salvò il razionalismo tomistico contro l'irrazionalismo protestante. L'altro corno di S. Paolo era la valutazione delle opere, in contraddizione con l'altro corno (vedere l'Epistola ai Romani, ritenuta da Lutero il documento fondativo del cristianesimo). Il cristianesimo nacque cornuto.  Ma nacque tale a causa di dispute DOTTRINALI. 
La disputa tra sunnuti e sciiti non ha alcunché di dottrinario. I primi odiano i secondi più di quanto odino i cristiani e gli ebrei, consideranti miscredenti e non eretici. I sunniti considerano eretici gli sciiti, e viceversa. Ma dove sta la disputa dottrinale? Di fatto non esiste. E non poteva non essere tale una disputa che li accomuna in una comune pazzia. Infatti il loro odio reciproco deriva principalmente dal fattto che i sunniti rutengono di esserei veri depositari del Corano non per questioni dottrinali ma perché ritengono che Maometto abbia nominato come suo successore uno dei suoi primi seguaci, Abu Bakr, mentre gli sciiti ritengono che il vero successore di Maometto sia il suo genero e cugino Alì, che venne ucciso dal partito avverso della Sunna, ossia dei seguaci di quella che dovrebbe essere la vera interpretazione del Corano. Ma di fatto la lotta tra sunniti e sciiti non si basa su diverse interpretazioni del Corano. Il solo ostacolo tra loro riguarda la vera discendenza da Maometto. Dunque l'islamismo è sorto su una comune pazzia, quella fondata sul Corano, la cui interpretazione non è motivo di disputa tra sunniti e sciiti. Sebbene poi si siano manifestate dissidenze non tanto dottrinarie ma nel modo storico di applicare le norme coraniche laddove le norme non fossero molto chiare e restrittive. Insomma, un odio reciproco tra sunniti e sciiti non fondato religiosamente ma per questioni di successione. Anche ciò denota la pazzia islamica. Povertà, anzi nullità di pensiero, al contrario del cristianesimo nelle sue dispute dottrinali. Tra i tanti articoli che si trovano sull'argomento ho scelto l'articolo di Renzo Guolo, studioso dell'islamismo. E' professore di sociologia delle religioni all'Università di Padova. 

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