lunedì 11 luglio 2016

IN CHIESA LA SCENEGGIATA DELLA NEGRA. LA ZAPPA SUI PIEDI DEL MANCINI E UN GIP FUORI DI TESTA

La negra fa finta di svenire in chiesa due volte. Se non fosse stata una commediante sarebbe svenuta una sola volta. E' convinta di avere trovato il paese di Bengodi in Italia grazie agli imbecilli del professionismo dell'antirazzismo. Quanto al Mancini da cretino si è dato la zappa sui piedi dicendo di rinunciare a favore della negra a quel terzo di proprietà della casa colonica e del terreno circostante essendo gli altri due terzi di proprietà del fratello. E questo per essersi dichiarato responsabile moralmente, ma non giuridicamente, di quanto accaduto, nonostante sia stato appurato che il negro è morto non per il pugno ma a causa della caduta per terra con frattura del cranio. In tal caso dovrebbe trattarsi al massimo di omicidio COLPOSO e non preterintenzionale. Il Mancini avrebbe dovuto insistere sulla legittima difesa visto che è stato ormai appurato che fu il negro a sollevare il pesante palo della segnaletica stradale e a colpirlo con esso gettandolo a terra. Cretino anche per avere confermato di avere chiamato la negra "scimmia africana". Chi glielo ha fatto fare ad affermare ciò mentre poteva negarlo valendo la sua parola contro quella della negra? E a che titolo un risarcimento volontario non fondato giuridicamente se si ritiene non responsabile diretto della morte del negro avendo reagito con un pugno per legittima difesa? E poi ci si mette di mezzo un GIP che non ha confermato il fermo del Mancini. Se non l'ha confermato vuol dire che non ha trovato gli estremi di colpevolezza necessari per la carcerazione preventiva, non essendoci, come ammesso, pericoli di fuga. E allora perché trattiene il Mancini in carcere nonostante non abbia confermato il fermo? E' una contraddizione. Ha detto il Gip che il Mancini deve rimanere in carcere data la sua pericolisità trattandosi di un individuo violento. Potrebbe reiterare il reato, ha detto questo Gip da rinchiudere in manicomio. In sostanza ha detto che deve rimanere in carcere a vita per una questione caratteriale indipendentemente dal fatto se sia o non colpevole della morte del negro. Non ha giudicato soltanto il passato (che è già un giudizio da pazzi) nonostante il Mancini fosse libero e non fosse mai stato in carcere. Questo Gip, che dovrebbe essere licenziato per manifesta incapacità di ragionare, ha voluto giudicare il Mancini anche per il futuro. Anche per i reati futuri che potrebbe commettere se pure non ancora commessi. INCREDIBILE MA VERO. Giustizia da manicomio traviata dall'influenza del tam tam dei disonesti che hanno fatto di questo episodio singolo la bandiera dell'antirazzismo favorendo l'invasione che stiamo subendo dall'Africa entro l'ideologia della società multirazziale che vuol far perdere l'identità di ogni popolo secondo lo scellerato piano Kalergi. In Nigeria vi sono milioni di cattolici perseguitati dai fanatici islamici di Boko Aram. E allora tutti questi milioni avrebbero il diritto di venire in Italia sotto la scusa di perseguitati? Sono fatti loro. Non debbono trasferire in Italia le conseguenze di una guerra civile. Altrimenti l'Italia dovrebbe diventare la spazzatura di tutti quegli Stati ove vi siano guerre civili. E adesso come la mettiamo con questa ulteriore testimonianza a favore del Mancini?

Fermo, c'è un'altra testimone:
"Il nigeriano colpì per primo"

"Pietro ucciso da 4 clandestini
Per lo Stato vedova di serie B"


Oggi 14 luglio le ultime notizie che incastrano la negra

        

4 commenti:

Anonimo ha detto...

professore,
ma è proprio quello che ha detto il papa !
se c'è una guerra civile in un paese ( di solito del terzo mondo ) dobbiamo importare tutta la popolazione in italia. sembra assurdo ma è quello che ha detto.
imporre di amare uno sconosciuto cozza contro le regole della psicologia. per la quale prima dell'amore ci sono diversi passaggi : conoscere, rispettare, stimare, e infine volere bene. ma qui si vogliono far saltare i passaggi. è una forzatura. nessuno mi può imporre di amare chi non conosco !
saluti,
marco

Anonimo ha detto...

Professore il paese è perso. La verità è che il paese è perso per sempre. Siamo invasi dalla peggio feccia del mondo. Milioni di delinquenti,parassiti clandestini che stanno trasformando l'Italia in una fogna a cielo aperto, una cloaca di merda. Poi ci sono politici corrotti, ladri, mafiosi, papponi. Poi gli italiani: paraculi, furbi, che ci sguazzano nel torbido pur di far arrivare acqua al loro mulino, che se ne fregano se nel frattempo hanno contribuito a rovinare questo paese, tanto non gliene importa niente.
L'Italia è perduta per sempre, con le sue periferie sempre più sudicie e caotiche, piene di clandestini di merda, con i suoi politici schifosi, con i suoi italiani ruffiani e viscidi pronti a vendersi e a vendere la propria patria per trenta denari.
Il paese è perduto professore.
Oggi mentre tornavo a casa ho visto negri, zingari, razze senza nome sporche ma indecifrabili, lavori pubblici in corso senza fine e senza senso, ed italiani richiusi nelle auto o sulle moto che fuggivano a casa come se potessero riuscire a sfuggire a questo inferno che abbiamo creato.
Professore l'Italia è perduta per sempre e tutto quello che lei scrive o fa non servirà a niente.
E' finita. Dio che tristezza! Oggi, per citare un poeta, è il mio cuore il paese più straziato.
In una calda giornata di luglio ho visto la fine di un paese. Sommerso dal male che esso ha
generato. Sommerso da un mare di merda umana.

Pietro Melis ha detto...

Se vi sono persone come lei che non hanno il coraggio di uscire allo scoperto e si nascondono dietro l'anonimato è certo che verrà a mancare il coraggio per cambiare le cose dicendo allo scoperto zingari e non rom, negri e non neri, etc.

Anonimo ha detto...

professore,
a volte leggo dai suoi commenti che lei preferisce i commentatori non anonimi. ha ragione. non mi sono registrato perché uso l'email anche per lavoro e devo ricordare una ventina di password, tra una cosa e l'altra. ho preferito firmarmi in questo modo, iniziare con "professore" e finire con "saluti marco". non credo mi si possa confondere con un troll. certo della sua comprensione, la saluto.
marco.