domenica 10 luglio 2016

LA FOLLIA DI QUESTO PAPA CHE NON SA CAPIRE NEMMENO I VANGELI

Sta rovinando l'Italia (perché fuori d'Italia non lo caga nessuno). Gesù non ha detto che Israele dovesse diventare uno Stato spazzatura accogliendo rifugiati da altri Stati. Con il racconto del buon samaritano voleva dire che la carità è un fatto del tutto personale che non deve esere imposta con le leggi di uno Stato. A Gesù degli altri popoli gliene importava un cazzo (mi scuso per le volgarità ma quando ci vuole ci vuole). Gesù rimase un ebreo aggiungendo però il proselitismo che rimane tuttora assente nell'ebraismo (chi non è ebreo è meglio che non si converta alla religione ebraica perché gli ebrei sono gelosi del loro Jahweh e se lo vogliono tenere tutto per sé). L'antico regno ebraico rimase diviso in due Stati, Israele a nord (con capitale Samaria) e Giuda a sud con capitale Gerusalemmme). I samaritani non sopportavano più le tasse imposte da re Salomone per costruire il tempio (mattatoio) e la sua sfarzosa reggia. Ma mentre Samaria perse l'indipendenza sin dal 722 perché occupata dagli Assiri, Giuda rimase indipendente sino all'invasione romana. Ai tempi di Gesù era rimasta sempre un'intolleranza reciproca tra giudei e samaritani, che non riconoscevano la centralizzazione del culto in Gerusalemme e i samaritani venivano considerati eterodossi perché avevano accettato di mischiarsi con altre popolazioni contravvenendo alla norma vetero testamentaria che voleva che il popolo eletto non si contaminasse con altri popoli, che l'avrebbero corrotto. Fu proprio questa norma a far sì che i giudei sopravvivessero come unica etnia antica sino ai nostri giorni. Quando Gesù incontrò una samaritana non tenne conto del fatto che i samaritani fossero invisi ai giudei. Non la trattò come straniera. Ma non per questo si fece promotore di una legge che impedisse ai giudei di considerare i samaritani come stranieri e invisi ai cittadini dello Stato di Giuda. Conservò la separazione tra giudei e samaritani. Che minchia dunque ha detto questo papa rispolverando fuori luogo il racconto dell'incontro di Gesù con la  samaritana per giustificare l'invasione che stiamo subendo? Questo papa non si domanda nemmeno se vi sia un limite a questa invasione che egli chiama da scellerato accoglienza. E il caso di dire che questo papa, come si suol dire, fa il frocio con il culo degli altri.
E poi si lamenta del fatto di non essere ascoltato e accusando i governi di essere dei parolai perché non fanno ancora abbastanza il loro dovere nell'accoglienza e ha fatto riferimento ad una canzone cantata da Mina (parole, parole parole). Come è caduta in basso questa Chiesa. Benedetto XVI non avrebbe mai detto le coglionate di questo papa.   
 
     

8 commenti:

Anonimo ha detto...

professore,
Dio ha tanti nomi nella bibbia, sabaoth, signore degli eserciti, eloah ( singolare di elohim ) adonay ecc.
adesso il papa dice che Dio è migrante ! che strano, non Lo avevo mai sentito nominare con questo nome ! cercherò subito la traduzione di "migrante" in aramaico !
anche il padre nostro andrebbe cambiato : "padre nostro, che sei migrante, dacci oggi..."
saluti,
marco

Sergio ha detto...

Il papa e i comunisti odiano l'Italia e gli Italiani. È sempre stato così. Il papa - che è vescovo di Roma e dovrebbe occuparsi principalmente della sua diocesi - è naturalmente anche pastore universale e interessato al potere mondiale (ha inviato per secoli i missionari a conquistare il mondo a Cristo, cioè al papato). I comunisti sono anche loro da sempre internazionalisti e lo sono tuttora: dell'Italia e degli Italiani se ne fregano, loro vogliono pace e giustizia per il mondo intero (nell'attesa della pace universale si fanno gli affaracci loro, gli ex stalinisti si sono tutti sistemati e arricchiti - com'è anche logico). Il mio prossimo è la famiglia, gli amici, i conoscenti, persino il vicino di casa se è educato e simpatico - ma non lo sconosciuto, il migrante, l'Africa, il mondo intero. Chi ama tutti - come pretendono i preti - non ama in realtà nessuno, prova al massimo una generale simpatia per i suoi simili. Ma amare è un'altra cosa: si può amare solo chi si conosce davvero, è dunque un fatto personale, personalissimo, che non ingloba - non può inglobare - l'intera umanità. Per gli altri si può e si deve provare rispetto, bisogna essere corretti con gli sconosciuti. Ma amarli è assurdo. Amare significa privilegiare una o anche più persone, discriminando così tutte le altre che non possono aspettarsi da me la massima attenzione, grandissima simpatia, disponibilità al sacrificio. Per la persona o le persone che amiamo - che non possono essere troppe - siamo disposti a tutto, appunto perché le conosciamo e sono ai nostri occhi persone uniche, belle, adorabili. Tutti gli altri costituiscono una massa indistinta che è impossibile amare. Bisogna trattare correttamente anche gli sconosciuti, questo è chiaro: garbo e gentilezza rendono una comunità vivibile. Ma di più non possiamo fare per gli altri, perché i nostri mezzi non sono immensi, siamo esseri finiti che non possono abbracciare il mondo intero come pretende questo babbeo di papa - che assieme ai comunisti vuole distruggere l'Italia. Gli va bene persino l'alleanza con l'islam, religione di pace secondo lui.
Le cose che ho detto sono elementari. Abbiamo nelle univesità fior di psicologi strapagati che queste cose le sanno. Strano il loro silenzio. Potrebbero ricordare al papa e agli Italiani che non si può amare il prossimo come se stessi perché è impossibile - in quanto esseri finiti. E se mai Gesù ha detto questa cosa non sapeva cosa diceva, fu solo una boutade, un'iperbole. Non si può nemmeno considerare un ideale perché - di nuovo - si può amare davvero solo chi si conosce. Verità elementari, ma apparentemente il papa non ci arriva (nemmeno i comunisti). La Boldrini detesta gli Italiani razzisti. Si crede dunque superiore a questi schifosi Italiani razzisti: non è razzismo anche questo, credersi superiori e migliori? I comunisti, che ci hanno ammorbato per mezzo secolo con l'antifascismo e l'Italia nata dalla resistenza, ora sono visceralmente antirazzisti. Perché loro sono diversi, migliori ovviamente. Adesso si sono inventati anche il razzismo identitario: chi ama il proprio paese e intende difenderlo è un razzista identitario. Abbiamo un esercito, ma a che serve? Andiamo a raccogliere gli invasori sulle coste libiche, le nostre frontiere sono un colabrodo. L'esercito serve per le missioni di pace al seguito degli USA, dice il massone Napolitano.

Sergio ha detto...

Gesù ha detto: "Mandatum novum do vobis: ut diligatis invicem, sicut dilexi vos". Vi do un comandamento nuovo: amatevi l'un l'altro come vi ho amato io.

L'ha detto agli apostoli che erano dodici e si conoscevano bene. Si erano simpatici e si volevano bene? Sembra che tra di loro ci fosse anche concorrenza, competizione. Difficile amare rivali.
Ma era proprio necessario stabilire un comandamento? E si può comandare l'amore reciproco? L'amore per qualcuno nasce spontaneamente, non c'è bisogno di comandarlo, imporlo. Siamo attratti da qualcuno per la sua bellezza, la grazia, l'intelligenza: può essere un colpo di fulmine o anche un lento processo. Comunque questa persona ci attrae e concentriamo la nostra attenzione su di lei senza nessuno sforzo o comandamento. Gli altri, tutti gli altri, possiamo solo rispettarli, trattarli correttamente (e l'educazione può servire a incivilirci, a moderare i nostri egoismi per facilitare la convivenza). Ma amare è un'altra cosa. Nessuno di noi vorrebbe essere semplicemente rispettato. Il rispetto del portiere d'albergo non è proprio il massimo. Gesù avrebbe fatto meglio a dire: "Vi do un consiglio: rispettatevi, siate tolleranti, vedrete che col tempo vi vorrete anche bene e vi conviene." Mica si può dire: vi ordino di volervi bene. Ridicolo. Un buon cattolico mi troverà ora blasfemo: pretendo di dare lezioni a Gesù! Be', ma Gesù per me è solo un personaggio piuttosto mitico e letterario. Trovo che ha detto e fatto sciocchezze (Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è d Dio, è un escamotage bello e buono per trarsi d'impaccio; e distruggere un fico perché non portava frutti fuori stagione mi sembra francamennte strano o stupido - come anche fare migrare gli spiriti immondi di indemoniati (?!) in un branco di porci che vanno poi a sfracellarsi - poveri maiali incolpevoli).

Anonimo ha detto...

Replica a "Sergio" (se permettete...)
[ anzitutto, o Sergio: le spiacerebbe SOTTOSCRIVERE = cioè scrivere, al termine dei suoi commenti il Suo riverito NOME e COGNOME ? questa faccenda dello 'anonimato' sulla Rete Informatica va combattuta, anche se l'anonimato non sarà totalmente eliminato... intesi? di cosa ha lei paura? ]
Premesso tanto, lei giustamente sottolinea alcuni tratti discutibili della figura di Gesù quale ci venne tramandata dai Vangeli Sinottici. A parte il fatto che tale personaggio potrebbe anche essere stato inventato, nel senso che i Vangeli Sinottici (successivamente manipolati dalla gerarchia paleo-cristiana) avrebbero esposto una sintesi di varie vicende con più protagonisti, raggruppandole sotto la figura (mitica) di un pio (rabbino) ebreo ideale ["Gesù"] la cui pretesa forza affabulatoria avrebbe colpito gli esegeti e li avrebbe indotti a diffonderne il messaggio. Detto tanto, il messaggio di "Gesù" (ammesso fosse esistito) non si discostò dal rispetto della ortodossia ebraica, salvo che per il principio "ama il prossimo tuo più di te stesso" e "fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te" (principi comunque discutibili e rappresentativi di una forza pensante per lo meno ingenua o puerile). Principi vagamente simili li ritroviamo nel Buddhismo, ma esposti in predicato "negativo" = "NON FARE agli altri ciò che NON vorresti fosse fatto a te...".
Detto tanto, il cristianesimo ("dettato" Neo Testamentario) si caratterizza per la sostanziale assenza di esortazioni alla violenza e per la generica moderatezza dei contenuti. Completamente diverso -tanto per fare un esempio- dalla dottrina islamica, che fa della violenza una delle proprie esortazioni e del proselitismo truce e minaccioso una delle proprie tattiche espansive. Giancarlo MATTA

Sergio ha detto...

@ Giancarlo Matta

Detesto anch'io l'anonimato. Nei commenti agli articoli del mio quotidiano infatti mi firmo con nome e cognome. Questo per dire che condivido il Suo punto di vista in merito. Come mai allora non lo faccio anche qui? Perché mi sono presentato qui sempre con il mio Nick (o nome che mi sono scelto per dialogare e che è in realtà il mio vero nome) e pensavo potesse bastare, non perché abbia paura. Finora nessuno mi aveva fatto dei rimproveri. Per altro trovo i nick in genere usati ridicoli e inutili.
Ho apprezzato il Suo commento. Mi sembra però che Gesù abbia detto "ama il prossimo tuo come te stesso" (non "più di te stesso"). È già praticamente impossibile amare gli altri come se stessi, figurarsi più di noi stessi. Ma forse mi sbaglio, e Gesù la sparò davvero grossa (e la memoria non mi aiuta).
Cordialità
Sergio Pastore, Sennwald (Svizzera)

Pietro Melis ha detto...

A Giancarlo

Sergio è un mio corrispondente dalla Svizzera dove abita da molti anni. Non faccio il suo cognome perché non autorizzato. Il "Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te" è una norma di Confucio (500 a.C.). Si tratta di una norma giuridica, da non confondere con la pericolosa norma morale di Gesù ("Fai agli altri quel che vorresti fosse fatto a te". Norma pericolosa perché giustifica il fanatismo di chi, come l'islamico, si sente in diritto di uccidere l'infedele perché ritiene che sarebbe giusto che anche lui venisse ucciso se fosse un infedele. La norma giuridica implica il rispetto inteso come lontananza, indifferenza. Non si va in carcere per non avere fatto del bene. Ci si va per avere fatto del male inteso come danno. Nel diritto civile, per esempio, esiste l'obbligo della "distanza di rispetto" tra una costruzione e l'altra. Chi sta lontano non uccide. Un'arma da fuoco annulla la distanza di rispetto. La morale implica l'avvicinamento, pericoloso per chi non lo richieda. Ognuno ha un proprio concetto di morale. Morale soggetta alle tradizioni culturali. Il diritto dovrebbe essere universale mentre purtroppo è corrotto dalla morale. A me degli altri che non siano in un rapporto di simpatia personale o di vera amicizia con me non me ne importa un cazzo. Per questo ha ragione Sergio. Bisognerebbe leggere di Davide Hume "Ricerca sui principi della morale" o "Trattato della natura umana" per capire che la morale è fondata sul sentimento di simpatia per coloro che siano autori di azioni vantaggiose per se stessi e per gli altri, e non sulla ragione. E non si può imporre un sentimento. Precisa Hume che tale sentimento di simpatia diminuisce in proporzione alla distanza geografica e alla distanza culturale, mentre le norme giuridiche sono quelle che ogni Stato si dà ai fini della sua AUTOCONSERVAZIONE.

Pietro Melis ha detto...

Ama il prossimo tuo come te stesso è la più grande cazzata dei Vangeli. Chi è il mio prossimo? Prossimo significa vicino. E chi è il mio vicino? Vicino fisicamente? Non ha senso. Ognuno si sceglie il proprio vicino, tranne i genitori e i fratelli,che però potrebbero essere sentimentalmente lontani. Non basta il legame di sangue per sentirsi vicini. Ho avuto due fratelli che odio (uno più piccolo di me di 5 anni e crepato di cancro nel 2003) e l'altro purtroppo ancora vivente (più grande di me di 3 anni e uscito dalla società nel 2007). Sto subendo ancora le conseguenze di una vicenda giudiziaria intentatami da questi due farabutti e tuttora in corso dopo 19 anni. Volevano coinvolgere la società (proprietaria di una sala cinematografica gestita da terzi) nei loro debiti personali. E visto che non volevo vendere la mia parte (66%) chiesero la nomina di un liquidatore pur essendo la società da sempre in attivo. Per sbaglio fu nominato il liquidatore da un presidente del Tribunale che falsamente mi diede come consenziente mentre risultavo contrario.Tanto è vero che la sua nomina fu poi revocata perché dichiarata illegittima. Ma la vendita fu ritenuta valida da giudici fuori di testa che ritennero il liquidatore e l'acquirente in buona fede nonostante la documentta malafede. Mi sto ancora dissanguando pagando avvocati in una vicenda assurda per cercare di riavere la mia proprietà con l'annullamento della vendita. E questi due individui dovrebbero essere considerati miei prossimi da amare? L'odio è l'unica cosa che si meritano anche oltre la morte per colui che è morto nel 2003. Quando è morto ho brindato.
Ho raccontato questa mia assurda vicenda nel mio blog. Scrivere su Google mio nome e cognome più parola chiave Cinecorallo

Anonimo ha detto...

Ringrazio il Professor Pietro Melis e il signor Sergio Pastore per le rispettive repliche al mio modesto commento. Buona serata a tutti. Giancarlo Matta