Maledetto papa Francesco.
Nulla ha da insegnarmi il cristianesimo. Giorni di sofferenza sono per me il natale e la pasqua, identificantisi con stragi di agnelli, soprattutto maschi.I miei maestri spirituali sono Pitagora, Platone, Plutarco, Porfirio. E per ultimi in ordine di tempo Umberto Veronesi e Margherita Hack. Maledetto sia questo papa, antianimalista. Ha detto che da bambino aveva avuto la vocazione del macellaio. Il che è tutto dire. Il suo predecessore Benedetto XVI ebbe almeno il buon senso di dire che con il sacrificio della Croce era stata superata la tradizione ebraico-pagana dell'agnello sacrificale. Questo papa nulla ha da insegnare. Ed è anche un grande vigliacco perché ha escluso dai suoi viaggi l'Argentina, dove fu Arcivescovo a Buenos Aires. Potrebbero fargli la pelle perché è stato con il suo silenzio connivente con la feroce dittatura di Videla, che ubriacava gli esponenti dell'opposizione prima di caricarli sugli aerei e buttarli in mare. E questo individuo pretende di essere maestro di vita. Ma perché nessuno apertamente gli sbatte in faccia il suo passato in Argentina? Giovanni Paolo II tornò più di una volta in Polonia e Benedetto XVI più volte in Germania.
Ma questo impostore pretende di possedere la verità nella sua ignoranza. Ha scelto il nome Francesco, colui che d'accordo con il papa Innocenzo III, e d'accordo con il re di Francia, preparava lo sterminio dei Catari (o Albigesi) per impossessarsi delle loro ricchezze, con la scusa che erano cristiani eretici perché ritenevano che l'Antico Testamento fosse stato dettato dai demoni. Questo impostore ha scelto il nome Francesco riferendosi a Francesco d'Assisi (vissuto solo 44 anni), uno che il giorno di Natale si sentì osservare che cadeva il venerdì e dunque non si poteva mangiare carne. Racconta il suo biografo che il Francesco d'Assisi gli rispose: il giorno della nascita del bambinello anche i muri debbono mangiare carne (dalla biografia scritta da Tomaso da Celano). Rimproverò un frate perché aveva tagliato una zampa a un maiale per nutrire un affamato. Ebbene, il tanto lodato Francesco d'Assisi rimproverò il frate ma solo perché aveva danneggiato il proprietario del maiale. Incredibile. Nessun riferimento vi fu da parte di questo Anticristo a Francesco da Paola, che, vissuto oltre i 90 anni, ebbe la fama di guaritore e fu chiamato dal re di Francia per farlo guarire da una malattia. Era vegano ed è ritenuto protettore dei vegetariani e dei vegani.

Gabry Toffee
La sua espressione di risata dice tutto!!!!
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Roberto Ferrari
Grazie
Roberto per avermelo ricordato. Adesso faccio copia e incolla e lo
metto nel mio blog. Si ricordi sempre che sotto il nome Roberto Ferrari
vi sono io Pietro Melis. Non mi sento bene. La discopatia mi produce
dolori alle gambe e debbo prendere l'antidolorifico.
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6 commenti:
Vegano? La dieta che ti uccide!
SDEI
E' la carne cadaverica che ti uccide Umberto Veronesi e Margherita Hack). Ignorante
Mangiare carne vuol dire nutrirsi di "pezzi di cadavere "di animali ,la cui agonia e sofferenza verrà digerita dal vostro stomaco.Pensate che tutto ciò "porti bene "al vostro corpo e soprattutto alla vostra anima? Fate in modo che il vostro corpo non diventi un cimitero!!
L' umanità cresca spiritualmente ....
Gentilissimo prof. Melis.
Quello che è particolarmente tragico e grottesco è che questa mattanza, che si ripete ogni anno, affonda le proprie radici in antiche mitologie destituite di ogni fondamento. Ovvero la fittizia "fuga dall'Egitto" degli Israeliti, mito di fondazione che la storia e l'archeologia hanno ormai confutato, come Lei ben sa.
Proprio i rigorosi studiosi della facoltà di Tel Aviv, ebrei ma laici, tra cui il prof. Zeev Herzog, direttore del dipartimento di archeologia, autore di un articolo che già nel 1999 spiegò la natura fittizia di quelle narrazioni, lo storico Nadav Naaman, l' archeologo Israel Finkelstein (autore del saggio The Bible Unearthed insieme al collega Neil Asher Silberman), hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che gli antenati degli Ebrei erano Cananei, autoctoni, al pari dei Fenici.
Anche il grande egittologo Donald Redford, l'assiriologo italiano e Accademico dei Lincei Mario Liverani, autore del volume Oltre la Bibbia, ed altri autorevolissimi studiosi (Ron Hendel, Lester Grabbe) concordano. Non ci furono nè la fuga degli Israeliti, nè la conquista, nè tantomeno il crollo delle Mura di Gerico. Soltanto i fondamentalisti protestanti evangelici americani ci credono ancora alla lettera.
L' Egitto dominò Canaan dal XV secolo BCE fino al 1130-1125 BCE circa, epoca di Ramses VI. Gli scavi dell'equipe del prof. Aaron Burke, dell'Ucla, nel 2013-2014 hanno dimostrato, con datazioni al Carbonio 14, che Joppa / Jaffa, un sobborgo dell'attuale Tel Aviv, fu sede di una fortezza e di una guarnigione egiziana fino al 1125, anno della rivoltà che cacciò gli Egiziani, già indeboliti dall'arrivo dei Popoli del Mare intorno al 1180 (comunque tenuti a bada da Ramses III), decenni di rivolte, congiure politiche (come quella che portò all'uccisione di Ramses III intorno al 1155) ed epidemie (la mummia di Ramses V reca i segni del vaiolo).
Abramo e i patriarchi hanno carattere totalmente leggendario, alla pari di molti eroi greci, Mosè è una figura in larga parte fittizia e composita, come spiegato dall'illustre biblista svizzero Romer, che assomma in sè miti copiati da altri personaggi (Sargon) ed elementi tipici dell'elite cananea di cultura egiziana del XII secolo BCE.
La "liberazione" dall'Egitto quindi fu una cacciata delle truppe egiziane da Canaan nel periodo del declino del Nuovo Regno, non una fuga di tribù durata 40 anni.
L'origine del culto di YHWH è meridionale, probabilmente importata dalla zona di Edom e Midian, dove vivevano gli Shasu, minatori seminomadi che intorno al 1145 cacciarono gli egiziani dalle miniere di Timna, distruggendo il tempio della dea Hathor e sostituendolo con un loro luogo di culto.
Parte 2
Per molto tempo gli antenati degli Ebrei mantennero il pantheon tradizionale cananeo, dove il dio principale, ma non unico, era El, dio del cielo, affiancato dalla moglie Asherah, dea della terra e della fertilità e da molti figli.
YHWH fu adottato nel periodo del crollo della potenza egiziana (XII secolo) come uno dei molti figli di El e divenne in qualche modo il dio "familiare" di qualche clan, forse la stirpe di "Davide" (la cui esistenza è dibattuta, non mi dilungo qui sull'interpretazione di una stele che a detta di alcuni studiosi lo citerebbe).
Comunque, se un "Davide" storico è esistito intorno al 1000 BCE era poco più di un capo tribale locale, così come "Romolo" non era certo il grande e potente re celebrato secoli dopo nè tantomeno il Dio Quirino.
E nella piccola Gerusalemme dell'epoca, poco più di un villaggio fortificato, NON ci fu mai il grande Tempio di Salomone, ma un modesto luogo di culto in cui El, Asherah, YHWH e altri dei erano adorati.
Sul culto di Asherah segnalo il saggio dell'archeologo americano William Dever, "When god had a wife". Anche la studiosa Francesca Stavrakopolou ne ha parlato a lungo.
Il regno di Giuda comunque era meno ricco e potente del vicino regno degli Omridi, di cui la bibbia (prodotto tardivo) parla malissimo perchè erano più tolleranti.
L'imposizione dello yahwismo come unico culto (monolatria, NON monoteismo) non avvenne prima del VII secolo BCE, epoca del regno di Giosia, ed incontrò molte resistenze. E molti altri elementi furono definiti durante e dopo la cattività babilonese (il mito di Noè copiato da antiche tradizioni sumere e babilonesi) e nel periodo della dominazione persiana (ben nota l'influenza dello Zoroastrismo nella invenzione di angeli e demoni).
Per concludere, la festa della "pasqua" ebraica è una fusione tardiva (le opinioni degli studiosi divergono ma secondo alcuni ricercatori sarebbe ancora più recente di quanto si possa pensare, si veda il saggio di Yonatan Adler sulle origini tarde di molte tradizioni giudaiche, risalenti probabilmente al periodo persiano o ellenistico) di antiche celebrazioni rurali, incentrate sui sacrifici di animali e del mito della fuga dall'Egitto, in cui è confluita anche la consegna della cosiddetta Legge. Per inciso, se ricordo bene esistono ben tre varianti del cosiddetto Decalogo, di origini molto terrene.
Che nel 2025 si continuino ad ammazzare animali neonati in omaggio, pur indiretto, a tali antiche mitologie è francamente aberrante. E mi fa dare ragione al grande Epicureo Lucrezio, quando criticava la "religio", la superstizione.
Terza ed ultima parte.
Il mito di Caino e Abele.
Una interpretazione antropologica su due "binari".
1)Storicamente si può supporre che il mito riecheggi antiche rivalità e conflitti tra agricoltori (Caino) e allevatori / uccisori di animali (Abele).
In una terra non troppo fertile come Canaan, meno ricca di acqua della valle del Nilo e della mesopotamia (letteralmente terra tra due fiumi, il Tigri e l'Eufrate) specialmente nei periodi di siccità, le mandrie pascolanti potevano danneggiare i magri raccolti che garantivano la sopravvivenza dei contadini.
2)La bibbia è in gran parte prodotto dell'elite yahwista, che gestiva il tempio di Gerusalemme e che guadagnò sempre maggiore influenza nel regno di Giuda con i re Ezechia e Giosia tra VIII e VII secolo BCE. Non è un caso che diffami re Manasse, ritenuto invece da molti storici un buon sovrano, o comunque non più crudele di altri, perchè fu più tollerante e non asservito al clero yahwista.
(King Manasseh and Child Sacrifice: Biblical Distortions of Historical Realities. By Francesca Stavrakopoulou).
I sacrifici nel tempio e la compravendita di animali erano un grande giro di affari.
Per quale motivo all'epoca di Giosia furono distrutte con particolare furore tutte le cosiddette "bamoth", piccoli santuari rurali sulle colline dove i capi famiglia sacrificavano ad YHWH e agli altri dei animali?
Per obbligare tutta la popolazione a recarsi a Gerusalemme in alcune specifiche date e sacrificare lì gli animali, comprandoli sul posto quando non se ne avevano di propri o non si potevano portare.
Persino i poveri dovevano provvedere almeno con qualche colomba.
I sacerdoti e i Leviti (quelli di cui un predicatore galileo in una parabola parla non tanto bene, preferendo a loro un Samaritano che aveva soccorso un viandante) ovviamente beneficiavano di questo commercio.
Ecco che allora diventa comprensibile il motivo per cui YHWH preferisce l'offerta di Abele (animale) a quella di Caino (prodotti agricoli). I sacerdoti del tempio non volevano offerte di legumi, cereali, ma agnelli e vitelli grassi e pasciuti.
Il "dio" biblico, evidentemente non ancora in grado di vedere nel futuro e non onnipotente, elogia l'allevatore e tratta con sufficienza l'agricoltore, provocandone la reazione violenta.
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