martedì 23 settembre 2025

NON E' MAI ESISTITO UNO STATO PALESTINESE MA UNO STATO EBRAICO

 Quanto tempo deve passare perché si possa riconoscere la proprietà di una terra? Prendo spunto dall'opera più importante del filosofo Robert Nozick, che, unico grande filosofo fu sostenitore del diritto naturale,  nell'opera Anarchia, Stato e Utopia si pone la domanda su che cosa possa fondarsi la proprietà di una terra. Fondamentale è la condizione che la proprietà non possa trovare giustificazione nella violenza e che essa possa giustificarsi su un pacifico riconoscimento tramite una libera contrattazione. Nozick si rende conto che in questo modo bisognerebbe rivedere tutta la storia. Ma il fatto non può essere fondamento del diritto. La concezione di Nozick diede spunto alla questione se gli indiani d'America potessero essere considerati proprietari di tutte le terre in cui si trovavano. Gli indiani non coltivavano le terre in cui abitavano. Pertanto non potevano essere considerati proprietari di esse perché solo se fossero stati espropriati del loro lavoro avrebbero potuto accampare diritti sulle terre dove abitavano. In Palestina non vi fu mai uno Stato perché la terra di Palestina fece parte, prima, delle conquiste arabe, e poi dell'Impero turco. Al contrario, gli ebrei ebbero uno Stato da quando sorse il regno di Davide mille anni prima di Cristo. Essi furono espropriati delle loro terre con la violenza sin dalla conquista messa in atto dai Romani. Non importa che da allora siano passati circa duemila anni. Il tempo passato, secondo Nozick, non aggiunge alcuna giustificazione che sia di riparo alla violenza che fu all'origine della perdita della Palestina da parte degli ebrei. Gli ebrei sono tutt'oggi eredi dell'unico popolo che sia sopravvissuto tra gli antichi popoli che abitavano nella Palestina. Sono l'unico popolo di cui è sopravvissuta la lingua nazionale, mentre gli arabi della Palestina non ebbero mai una lingua nazionale. La Bibbia, o meglio l'Antico Testamento, ebbe origine da un'unica finalità, la dimostrazione che la terra di Palestina era stata affidata agli ebrei dal loro dio, pur sanguinario, Jahweh. La religone ebraica, al contrario del cristianesimo e dell'islamismo, ha sempre rifiutato di fare proselitismo. Bisogna essere razzialmente ebrei per essere riconosciuti ebrei anche sul piano religioso. Non vi è stato un popolo che sia stato razzista come lo è stato sempre l'ebreo, convinto religiosamente di essere ancora il popolo eletto. Ma lasciamo perdere questa incredibile convinzione. Gli ebrei per la maggior parte sono oggi atei dopo il processo di laicizzazione che essi percorsero nell'800, altrimenti non sarebbero divenuti un popolo a cui si deve riconoscere una grande intelligenza essendo stato capace di liberarsi di tutte le idiozie dell'Antico Testamento.Pretendere il riconoscimento di uno Stato arabo-palestinese significa voler ignorare tutta la storia. La follia nazista consistette anche nella persecuzione degli ebrei invece di farseli alleati ammesso che fosse vero che essi dominassero l'economia mondiale. Ma bisogna considerare anche le colpe gravi dell'Inghilterra che si oppose al disegno nazista di favorire la nascita di uno Stato ebraico in Palestina perché il governo inglese non voleva inimicarsi gli arabi della Palestina, su cui l'Inghilterra vantava un protettorato dopo la prima guerra (falsamente) mondiale con la fine dell'Impero turco a cui apparteneva la Palestina. Vi è da domandarsi come mai gli arabi non abbiano mai chiesto alla Turchia l'indipendenza della Palestina.              

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