mercoledì 31 ottobre 2012

MA QUALE DIO? LA TERRA NON FU CREATA PER L'UOMO. SE DIO ESISTE E' UN ESSERE MALVAGIO. SOPRATTUTTO PER AVERE CREATO L'UOMO

Terromoti e nubrifagi dovrebbero essere motivo di riflessione per i teologi. Nel XVII secolo il grande matematico (fondatore dell'analisi infinitesimale), filosofo e teologo Leibnitz scrisse che questo è il migliore dei mondi possibili perché Dio è un essere perfetto e non poteva creare un mondo inferiore a quello che ha creato. Ma dopo 27 anni dalla sua morte avvenne il terromoto di Lisbona che causò nel 1755 almeno 60.000 morti. E Voltaire, che aveva già ridicolizzato l'ottimismo di Leibnitz nel romanzo Candido o dell'ottimismo (Candido - Wikipedia) scrisse un poema per far riflettere sulla mancanza di un disegno divino nella natura. E tuttavia le religioni pretendono tutto il contrario, che Dio sia un essere buono e perfetto. Si può essere perfetti anche nel concepire e realizzare un disegno criminoso. Se si esclude tale disegno allora si deve capire che non esiste alcun disegno divino in natura. Schopenhauer, contrapponendosi a Leibnitz, scrisse che questo è il peggiore dei mondi possibili, tant'è che se fosse un tantino ancora peggiore  non potrebbe esistere. Ma il fatto è che il mondo non è né migliore né peggiore di quanto sia. E' retto da leggi naturali che si infischiano completamente della vita, umana e non umana. Si salvi chi può. La vita sulla Terra è il risultato di una intersezione CASUALE di varie linee causali che ha prodotto un precario equilibrio di tutte le forme di vita. 
E' vero che l'uomo ormai ha alterato il precario equilibrio su cui si regge la vita nella Terra. La cui storia è tuttavia contrassegnata da catastrofi naturali che già nel periodo Permiano (250 milioni di anni fa) portò all'estinzione del 90% di tutte le specie viventi. E 65 milioni di anni fa un meteorite caduto nello Jukatan (Messico) causò una nube che oscurò il sole provocando una glaciazione che portò all'estinzione di tutti i grandi rettili. Ebbe allora inizio l'evoluzione dei piccoli mammiferi che vivevano infrattati e nascosti per non diventare prede dei rettili carnivori (giacché esistevano anche quelli erbivori). I piccoli mammiferi riuscirono a salvarsi perché dotati, al contrario dei rettili, di termoregolazione. Un teologo potrebbe dire che l'estinzione dei grandi rettili fu dovuta ad un disegno divino perché altrimenti non vi sarebbe stata l'evoluzione dei mammiferi sino all'uomo. Ma chi ragionasse così darebbe soltanto i numeri. La stessa storia della Terra congiura contro un disegno divino della natura. Guai se non esistessero i terremoti e i nubrifagi. Essi sono la prova che la Terra è un pianeta vivente. I terremoti, in particolare, sono la testimonianza che il sottosuolo della Terra è vivo. Come lo dimostrano anche i vulcani attivi, prova che il nocciolo della Terra è ancora infuocato. E senza questo nocciolo non basterebe il calore del sole per riscaldarla. La natura non è fatta per l'uomo. E' l'uomo che si deve adattare alla natura. E tuttavia l'uomo vive ancora in una concezione antropocentrica. Crede di essere padrone della Terra, mentre è padrone di un cazzo. Ma l'uomo che non vuole arrendersi a questo pensiero ha bisogno di esorcizzare la morte pensando che vi sarà una vita migliore. Se si riflettesse sul fatto che ci troviamo sulla Terra come ospiti temporanei provenienti dal nulla per tornare nel nulla non esisterebbero gli imbecilli, che riempiono il mondo umano e che si distraggono dal pensiero del nulla vivendo per il danaro e per il potere. Vanitas vanitatum. 

IL CICLONE SULLA COSTA EST DEGLI USA

Sandy: oltre 100 morti, 40 negli Usa
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Dopo New York la «tempesta perfetta» su Chicago
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ESTERI Il governatore Christie (repubblicano): «Grazie Obama» L'uragano declassato a «tempesta tropicale» Gaggi
    

     

lunedì 29 ottobre 2012

BERLUSCONI: IL PIANTO DEL COCCODRILLO. DI CHE SI LAMENTA? CHE HA FATTO IN 8 ANNI DI GOVERNO? VENDITORE DI FUMO

Succube dei suoi mal fidati alleati (i ributtandi Fini e Casini) nel 2000-5, non ha saputo o potuto riformare l'ordinamento giudiziatio perché una casta di padroni della giustizia continuino a spradroneggiare senza alcun controllo di merito. Entrano da da giovan in magisyratura dopo avere, magari fortunosamente, superato un concorso di ingresso nella magidtratura. Da quel momento fanno carriera con lauti stipendi solo per anzianità.  I consigli giudiziari, che dovrebbero conrollare il loro operato ogni quattro anni sono formati da giudici, privi di competenze giuridiche. Gli esaminati possono presentare a loro scelta le senenze che vogliono, eliminando quelle che fanno più schifo. Dei consigli giudiziari fa parte anche un professore di diritto ed un avvocato nominato dall'Ordine Forense. Ma non hanno diritto di voto. Così saranno giudici ignoranti e/o sragionanti di grado superiore a giudicare giudici ignoranti e/o sragionanti a giudicare giudici di grado inferiore. La Commissione discipinare del CSM è una BURLA. In vent'anni sono stati presi solo 4 provvedimenti (limitantisi a trasferimento di sede). Il Disegno di legge Alfano (che sta marcendo dopo che Alfano fu costretto a lasciare il Ministero della giustizia per assumere la carica di segretario del partito PDL) prevedeva la separazione dei pubblici ministeri da giudici, con due diversi CSM. Inoltre prevedeva un CORTE DI DISCIPLINA costituita per metà da giuristi e da avvocati nominati per sorteggio dal parlamento. L'altra metà da giudici togati. Troppi. Avrebbero dovuto essere posti in minoranza o tenuti addirittura fuori. Anche un mediocre professore di diritto ne saprà sempre più di un giudice tuttologo, abilitato dalla legge ad essere tale, con il permesso di passare dal civile al penale e viceversa. Assurdo. Il civile è così ampio e complesso da richiedere una specializzazione. E invece ci si trova di fronte a giudici che hanno la presunzione da ignoranti di poter decidere su ogni argomento, con la conseguenza di sentenze aberranti, prive completamente di ogni riferimento alla dottrina, che essi giudicano una intromissione nella giurisprudenza, che si fanno in casa loro come "cosa nostra". Abbiamo così sentenze aberranti e discordanti in una giungla di sentenze contraddittorie nel passaggio da un grado del giudizio a quello superiore. Anche l'ingresso in Cassazione avviene senza concorso ma solo per titoli e per anzianità E naturalmente la nomina (promozione) viene decisa dal CSM. Insomma, se le suonano e se la cantano fra loro senza alcun controllo delle loro reali capacità. Questa storia deve finire. Negli Stati Uniti il giudice penale dirige le udienze ma poi è la Corte popolare a decidere perché durante la decisione il giudice rimane in aula e non patecipa alla discusssione della giuria popolare. In Italia il giudice dirige la giuria popolare sottomessa alla decisione del giudice in camera di consiglio. 
E la responsabilità civile dei giudici? Questi padroni della giustizia vanno affermando che una responsabilità personsale renderebbe non autonoma la magistratura giudicante. Questa è una disonesta difesa di chi vuole sottrarssi a precise responsabilità. Il cittadino che abbia sofferto di una condanna ingiusta deve fare causa allo Stato per essere risarcito. E così i gravi errori dei giudici vengono pagati dai cittadini. Se fosse introdotta la responsabilità civile un giudice finirebbe sotto processo presso la Corte di DI DISCIPLINA, separata finalmente dal CSM, farsesco organo di controllo eletto dai controllati. Basta con questa farsa. Io sono vittima di una allucinante vicenda in sede civile che sta durando da 15 anni. Viene nominato per sbaglio un liquidatore per richiesta di un socio di minoranza che voleva costringermi a vendere anche la mia parte nonostante la società fosse da sempre in attivo e conseguisse pacificamente il suo oggetto sociale. Chiedo ed ottengo la revoca della nomina del liquidatore (dichiarata "abnorme") ma questo, parte avversaria nel giudizio di revoca, sapendo che stava per essere revocato, anticipa la data della vendita senza aspettare la decisione della sua revoca. Ebbene, trovo un giudice pazzo, Vincenzo Aquaro, che giustifica la vendita sulla base di una asserita, quanto documentatamente inesisente, buonafede del liquidatore e del promissario acquirente. Non posso essere sicuro che in Corte d'Appello le cose vadano diversamente giacché in italia la giustizia è una lotteria. Ma anche se vincessi che sarebbe una vittoria dopo 16 anni di tribolazioni, di rinunce dovute a spese giudiziarie che mi hanno logorato l'esistenza? Non dovrebbe pagare di tasca propria il giudice del Tribunale che si riconoscesse in Corte di avere completamente sbagliato? No. Perché in questo modo i giudici di grado superiore avrebbero anch'essi paura di dover pagare di tasca propria se la loro sentenza venisse riformata in Cassazione. E chi può essere certo che in Cassazione esista la giustizia se vi è in essa una giungla di sentenze contrastanti sullo stesso argomento con una giurisprudenza che cambia nel tempo? Questo anche a causa del fatto che abbiamo codici e leggi mal fatte (e poi si dice che l'Italia è padre del diritto). Gli articoli del codice civole sono così spesso striminziti e generici che danno luogo a diverse interpretazioni. E allora i parrucconi della Cassazione spesso si devono riunire nelle Sezioni Unite per por fine al dissidio esistente tra diverse sezioni in merito ad uno stesso argomento, e senza la sicurezza che la decisione sia quella migliore. Questo dipende dal fatto che purtroppo i giudici non sono studiosi, ma manovali, del diritto. Sono incapaci di continuare a studiare anche perché oberati da un cumulo di cause. Bisognerebbe pertanto scoraggiare la litigiosità eccessiva che si trova in Italia, dove il ricco può resistere per anni in malafede. Bisogna punire la malafede (esistente in mancanza di un fumus boni juris) aumentando le spese della soccombenza in proporzione al reddito di chi sia dichiarato resisente in malafede. Penso che sparirerebbe almento metà delle cause pendenti nel civile.          
Di tutto questo i governi passati non hanno mai tenuto conto. Se vincesse la sinistra (soprattutto con la sciagurata presenza di Di Pietro) non vi sarebbe mai alcuna riforma seria dell'ordinamento giudiziario.
E a destra (ma quale destra!) non vi può essere speranza con individui come Casini e soprattutto il rinnegato Fini. Principali oppositori in passato di una riforma giudiziaria. Ma comunque Berlusconi (prescindo dal dare giudizi sulla sua ultima condanna perché bisogna essere pienamente informati prima di condannare, anche se è vero il detto che è assai difficile, se non impossibile, arricchirsi di molto onestemente, come si è arricchito Berlusconi) non avrebbe dovuto pensare alle leggi ad personam per salvarsi, ma a leggi che rivoluzionassero tutto l'ordinamento giudiziario. Adesso sta andando a ripescare il disegno di legge Alfano. Ma perché non lo ha lasciato al Ministero della giustizia invece di pensare solo al suo partito? Il fatto è che degli interessi del popolo se ne è sempre magnificamente fregato, ed ora, dopo la sentenza di condanna, ripesca il disegno di legge Alfano. Se avesse avuto veramente palle avrebbe dovuto dare subito le dimissioni da capo del governo dopo l'uscita dalla maggioranza del lurido arrivista Fini e chiedere lo scioglimento del parlamento invece di sostenere un governo che fa gli interessi delle banche e che, prima se ne va, meglio è. Si dovrà proporre, magari con referendum, la questione dell'euro, il cui ingresso è la principale causa del regresso economico perché ha privato ogni Stato della proprietà della moneta. Cosa veramente assurda. Bisognerà studiare attentamente le modalità per uscire a piccoli passi dall'euro, come hanno già spiegato molti economisti, e, in Italia, Paolo Savona. Non si possono riunire in una sola moneta Stati con economie reali così diverse. L'euro è nato contro la legge economica che dice che la moneta deve rispecchiare il valore dell'economia reale. 

 

La giustizia secondo Silvio: carriere separate e due Csm

Tra i punti su cui l’ex premier lavora da tempo anche la responsabilità civile delle toghe


Resta in campo per questo. Per la riforma della giustizia a cui Silvio Berlusconi ha lavorato per anni, «ma - accusa da Villa Gernetto - è stata lasciata troppo a lungo in un cassetto in Parlamento». Con il dito puntato contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, considerato il responsabile principale della «melina». Una riforma «perché non possa capitare agli italiani quello che è successo a me». Ecco, per punti, il riordino della giustizia che, per il Cavaliere, «serve per rendere l'Italia una vera democrazia e non una magistratocrazia, una dittatura dei magistrati».
SEPARAZIONE DELLE CARRIERE
Questo è il cardine, l'architrave di tutta la struttura. I giudici da una parte e i pubblici ministeri dall'altra. Chi ha il compito di emettere la sentenza in alto, in cima alla bilancia. Sotto su due piatti sullo stesso piano, nel famoso disegno mostrato da Berlusconi e Alfano in conferenza stampa il 10 marzo 2011, ecco pubblica accusa e difesa. Con il pm che diventa «avvocato dell'accusa». Da Villa Gernetto arriva anche l'idea di creare due «luoghi separati» per giudici e pm.
DOPPIO CSM
L'organo di autogoverno dei magistrati dovrebbe essere diviso in due, allo stesso modo delle carriere. Ecco quindi un Consiglio superiore della magistratura legato ai giudici e uno ai pubblici ministeri. L'ex Guardasigilli Alfano aveva avanzato due opzioni sulla composizione dei due Csm: composti per due terzi da laici e per un terzo da togati (ribaltando così l'attuale equilibrio), oppure per metà laici e per l'altra metà togati. La presidenza, che ora spetta di diritto al presidente della Repubblica, potrebbe andare al procuratore generale della Cassazione. E, a differenza di quanto accade oggi, i due Csm avrebbero la possibilità di esprimersi sulle leggi solamente se espressamente richiesto.
RESPONSABILITÀ CIVILE
Il centrodestra ha cercato di inserire questo principio nella legge Europea attualmente in approvazione alle Camere, ma nella maggioranza non c'è accordo. Il principio è quello caro da tempo al Popolo della Libertà: i magistrati sarebbero direttamente responsabili degli atti compiuti in violazione dei diritti, al pari degli alti funzionari e dipendenti dello Stato. Quindi chiamati a rispondere di tasca propria alle sentenze sbagliate, mentre oggi questo onere ricade sulle spalle dello Stato.
ALTA CORTE DI DISCIPLINA
Parallelamente alla nascita dei due organi di autogoverno delle toghe, sarebbe dovuta nascere un'Alta corte di disciplina, esterna al Csm, chiamata a occuparsi magistratura ordinaria, amministrativa e contabile. Si tratterebbe, quindi non più di istituire una sezione disciplinare all'interno del Csm, ma di dar vita a un organismo esterno in grado di pronunciarsi sui magistrati. I componenti dell'Alta Corte sarebbero scelti tra quelli dei due Csm.
INAPPELLABILITÀ
Tempi più brevi per i processi che in primo grado si chiudono con l'assoluzione o proscioglimento: saranno subito inappellabili da parte dei pm.
INTERCETTAZIONI
Un altro pallino del Cavaliere. Che da tempo chiede un «giro di vite» in materia di ascolti da parte della magistratura e della polizia giudiziaria. Con tempi più brevi per gli investigatori e un'udienza filtro, con accusa e difesa, in cui distruggere tutte le intercettazioni inutili nel caso.
OBBLIGATORIETÀ DELL'AZIONE PENALE
Gli inquirenti continueranno ad avere l'obbligo di esercitarla, ma «secondo i criteri stabiliti dalla legge». Per evitare ingorghi giudiziari il Parlamento può creare canali preferenziali per alcuni tipi di reati.


HA VINTO IN SICILIA IL PARTITO DEI NON VOTANTI, DIVENUTO PARTITO DI MAGGIORANZA ASSOLUTA, A CUI APPARTENGO DAL 1994

Qualcuno si domanderà a che cosa serva non votare se questa gentaccia poi conserva lo stesso numero di poltrone anche se andasse a votare solo il 10%. Giusto. Ma dovrebbe essere un primo segnale per richiedere la riforma della Costituzione introducendo il referendum propositivo. Con questa riforma sarebbe possibile scavalcare i partiti introducendo una legge che riduca il numero degli eletti (nei Comuni, nelle Regioni - che dovrebbero essere abilite - nelle province - che dovrebbero essere abolite - e nel parlamento) in modo che, fatta salva una soglia fisiologica del 20% di non votanti, sotto l'80% il numero degli eletti diminuisca in proporzione al numero dei non votanti. Così i parassiti della politica, molti dei quali sono senza mestiere, non avrebbero più la sicurezza di conservare la poltrona e non potrebbero più avere la presunzione di rappresentare la volontà del popolo. Sarebbero costretti a prendere atto che questa è una falsa democrazia. Cesserebbe la loro arroganza in parlamento nel fare le leggi presentandole come espressione della volontà della maggioranza del popolo. Ma come riformare la Costituzione se proprio questa (art. 138) prevede che sia il parlamento a riformarla con la maggioranza dei 2/3 oppure con la maggioranza semplice e referendum confermativo? Eppure basterebbe usare l'art. 71 della Costituzione per richiedere con sole 50.000 firme una legge di iniziativa popolare. E per iniziativa popolare si potrebbe richiedere una legge che riduca il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti. E' vero che poi sarebbe pur sempre il parlamento a doversi esprimere su questa legge. Per cui sembra impossibile uscire da un circolo vizioso. Vi immaginate un parlamento in cui i partiti approvassero la diminuzione degli eletti in proporzione al numero dei non votanti? Sembra impossibile. Però a questo punto finalmente questi parassiti della politica getterebbero la maschera della falsa democrazia e cadrebbero in un maggiore discredito. Non avrebbero più la faccia tosta di rappresentare la volontà popolare e sarebbe l'inizio della loro fine se si opponessero al referendum propositivo.          

Beppe Grillo in uno dei suoi comizi in Sicilia (Reuters)Beppe Grillo in uno dei suoi comizi in Sicilia (Reuters)
PALERMO – Nella caotica partita delle elezioni siciliane c’è già un vincitore certo. E’ il solito partito della disaffezione al voto. Più di un siciliano su due questa volta ha deciso di disertare le urne: il 47,42% dei siciliani infatti si è recato alle urne. A Palermo solo il 46,28% degli elettori. IL NON VOTO - Nel 2008 la percentuale era stata di poco inferiore al 60%. Ma allora si votata anche il lunedì, in abbinata con le politiche per il rinnovo di Camera e Senato. Questa volta invece la chiamata alle urne è stata circoscritta alla sola giornata di domenica.
NOTTE DI ATTESA - La Sicilia è sui generis anche nel dopo-voto. Chiusi i seggi, vengono sigillate le urne mentre lo spoglio comincerà solo lunedì mattina alle 8. A disposizione neanche uno straccio di exit-poll. Su piazza c’è solo qualche dato (di imprecisata attendibilità scientifica) fornito da una emittente locale e relativo alla sola provincia di Palermo. Dato che se preso per buono vede addirittura in vantaggio col 27% Giancarlo Cancelleri, candidato del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
GOVERNATORE SENZA MAGGIORANZA - Al di là di questi numeri da prendere con estrema cautela la partita resta ancora aperta, con due candidati Nello Musumeci (Pdl) e Rosario Crocetta (Pd-Udc) a contendersi la poltrona di governatore, a meno appunto dell’uscita a sorpresa dell’outsider Giancarlo Cancelleri. Una cosa comunque è certa: chiunque di loro avrà la meglio sarà un governatore sotto schiaffo dell’Assemblea Regionale Siciliana. Nel senso che quasi sicuramente non avrà una maggioranza nel parlamento siciliano. La legge elettorale regionale prevede infatti solo uno striminzito premio di maggioranza circoscritto ad 8 seggi del listino del presidente. E visto che nessuno dei candidati viene dato oltre il 30% verosimilmente nessuno avrà a disposizione 46 deputati, quindi il prossimo governatore sarà senza una maggioranza.
RICATTO DEGLI SCONFITTI - E questo apre la strada all’eterno balletto delle alleanze post-elettorali con i partiti usciti sconfitti che potrebbero essere i veri vincitori per l’enorme potere di ricatto che potrebbero esercitare. E’ il caso, per esempio, dell’Mpa del governatore uscente Raffaele Lombardo che in Regione potrebbe uscire dalla porta per rientrare dalla finestra. Stando alle indiscrezione il suo potere di manovra si sarebbe fatto sentire anche in campagna elettorale.
IL VOTO DISGIUNTO - Grazie alla possibilità del cosiddetto “voto disgiunto” sottobanco molti candidati dell’Mpa per governatore avrebbero fatto votare non Miccichè ma Crocetta. Sul quale dopo il voto poter esercitare un condizionamento politico, se non addirittura sostenerlo con una vera e propria alleanza. Del resto che ci sarebbe di nuovo? Per molti versi sarebbe una maggioranza simile a quella che sosteneva l’uscente Raffaele Lombardo.
GLI INQUISITI - Un altro partito sicuramente vincitore è quello degli inquisiti di cui sono infarcite tutte le liste e che in massa torneranno in Assemblea Regionale. In tal senso nessuno dei vecchi partiti ha voluto fare fino in fondo pulizia al proprio interno. E gli inquisiti si sono distribuiti equamente tra tutte le liste che sostengono Musumeci, Crocetta e Miccichè.
SORPRESA GRILLO – E così l’unica vera novità e anche l’unica vera incognita resta legata al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Alcuni sondaggi della vigilia lo davano addirittura primo partito nell’Isola con oltre il 14%. Sarebbe un risultato sorprendente che per certi versi potrebbe aver finito persino per arginare anche il “partito del non voto” che senza la presenza di Grillo poteva raggiungere percentuali ancor più sconfortanti. Comunque la si voglia vedere i partiti tradizionali hanno già di che riflettere sulla loro reale capacità di rappresentanza del popolo siciliano.

venerdì 26 ottobre 2012

GIANFRANCO FINI(TO): IL PIU' LURIDO INDIVIDUO DELLA POLITICA. E' SPERABILE CHE FINISCA PRESTO LA SUA RESISTIBILE ASCESA

Era il pupillo dell'onesto ed ingenuo Almirante, che si allevò un serpente velenoso in casa senza saperlo. Vantava le sue simpatie per il fascismo essendo stato segretario del M.S.I. dopo Almirante. Poi per fare carriera tasformò il M.S.I. in AN sdoganandosi politicamente. Sin qui nulla da rimproverargli. Gli si deve rimproverare di non essere più un individuo di destra perché ormai tutto quel che dice fa parte del bagaglio della (falsa) sinistra. Quella vera (della classe operaia) non esiste più. Il fascismo adesso per lui è divenuto "il male assoluto". Senza nemmeno riconoscere quell'aspetto del fascismo che anche gli onesti antifascisti riconoscono come positivo: la legislazione sociale ed economica (I.R.I., BNL, per contrastare le banche private fornendo prestiti a basso interesse, AGIP, Istituto Nazionale Case Popolari, INPS, riforma agraria con assegnazione di terreni in proprietà ai mezzadri, Colonie estive gratuite per i ragazzi di tutte le scuole, Cinecittà, Bonifica della paludi pontine, costruzioni di 140 nuove città etc., etc.). E ora questo cialtrone, inviso giustamente alla vedova di Almirante, rimane attaccato alla poltrona della presidenza della Camera che deve unicamente a Berlusconi e che avrebbe dovuto lasciare coerentemente. Ma sa che quella è la sua ultima poltrona, che ha usato per farsi propaganda politica. Se non fosse un coglione oggi sarebbe lui l'erede di Berlusconi (checché se ne possa dire). Lo attaccò rimproverandogli mancanza di democrazia. Proprio lui che dopo la nascita di AN rifiutò di porsi in discussione evitando sempre che si facesse un congresso di AN. Sbagliò nel confluire nel "Popolo della libertà". Lo ammise. Ma, invece di rimediare facendo risorgere AN, fece di peggio. Abbandonò qualsiasi idea di destra. Ma chi lo vuole più con sé questo individuo banderuola? A destra è impossibile perché ormai ha il bagaglio della (falsa) sinistra (riconoscimento delle coppie di fatto e perciò anche di quelle omosessuali, voto agli immigrati con relativa cittadinanza). E' il caso di domandargli: dica qualcosa di destra (parafrasando una famosa frase di Nanni Moretti rivolta a D'Alema: dica qualcosa di sinistra). A sinistra deve ritenersi che abbia le porte chiuse se la (falsa) sinistra non vuole sputtanarsi maggiormente. Al centro non può trovare posto con Casini anche e soprattutto a causa dei cosiddetti diritti civili che vengono sostenuti dalla (falsa) sinistra. Con il suo accreditato 2,5% di Futuro e Libertà non si sa dove possa trovare spazio questo rinnegato arrampicatore, che ha sempre evitato di rispondere sulla casa di Montecarlo, spia della sua disonestà. E' infatti vero che in tal caso non si tratta di danaro pubblico. Ma la casa fu lasciata in eredità da una nobildonna al vecchio M.S.I. non a lui. Dunque come mai la casa è finita nelle mani del cognato (fratello della seconda moglie)? Questo individuo ha sempre aggirato la domanda rifiutando sempre di rispondere sull'intestazione della casa. E abusando della sua carica ha favorito anche la moglie. E' sperabile che SIA PER SEMPRE FINI(TO). 

Fini si attacca con le unghie alla poltrona
Montecarlo? Scarica tutto sulla famiglia

Incalzato da Santoro, il presidente della Camera non molla: "Non ho nulla di cui vergognarmi"

commenti

08:19 26 Ott
Il presidente della Camera non molla la poltrona: "Non ho nulla di cui vergognarmi". E scarica le colpe dell'affaire Montecarlo sulla moglie e sul cognato: "Non posso essere chiamato a rispondere dei comportamenti di altre persone". E a Santoro che tira in ballo l'opinione pubblica risponde: "È un problema mio personale e familiare"
             

TERREMOTO DE L'AQUILA. COLPE POLITICHE

Non avevo ancora letto il documento della governativa Commissione Grandi Rischi. 

Si può leggere qui 
 http://speciali.espresso.repubblica.it/p…

Gli esperti sismologi sono stati accusati di aver dato false informazioni sottovalutando i rischi nonostante gli sciasmi sismici durasseri da gennaio. Il terremoto avvenne il 6 aprile. Il commissario Bertolaso aveva come principale scopo quello di non creare un allarme infondato. E per questo convocò gli esperti. Questi dissero che in base alle esperienze passate gli sciasmi sismici non potevano essere considerati un avvertimento di prossimo terremoto. O forse sottovalutarono il fenomeno in atto perché a ciò indotti dal commissario Bertolaso? Questo era il punto da accertare. Se una colpa può essere addebitata agli esperti è quella, che si sarebbe dovuto verificare, che essi si siano fatti manipolare dalla Commissione Grandi Rischi per evitare un falso allarme. E come mai gli avvertimenti di un esperto quale è Giampaolo Giuliani non furono ascoltati? Questa domanda avrebbero dovuto porre i giudici agli esperti ufficiali. Giuliani, riprendendo gli studi che già all'inizio del XX secolo aveva fatto un autodidatta, Raffaele Bendandi, aveva previsto il terremoto in base all'aumento del gas randon. Perché invece Giuliani fu osteggiato politicamente e accusato di falso allarmismo da Bertolaso che chiese per lui una esemplare punizione in sede giudiziaria, in cui fu assolto? 

Raffaele Bendandi - Wikipedia

it.wikipedia.org/wiki/Raffaele_Bendandi - Translate this page
Raffaele Bendandi (Faenza, 17 ottobre 1893 – Faenza, 3 novembre 1979) è stato uno ... Bendandi elaborò una sua teoria personale, priva di qualsiasi riscontro ...


  

martedì 23 ottobre 2012

SENTENZA ASSURDA CON GIUDICI FUORI DI TESTA: HANNO CONDANNATO LA SCIENZA IN QUANTO NON E' ONNISCIENTE. AVREBBERO DOVUTO CONDANNARE DIO

Per chi crede che esista un Dio è lui responsabile dei terremoti. La scienza può dire, e solo in parte, quali siano le terre esposte a terremoti. Dunque la colpa è di coloro che non hanno costruito con sistemi antisismici. Ma ciò vale per le recenti costruzioni, non per quelle antiche, come il centro storico de L'Aquila. Evidentemente una delle due: o Dio non è onnisciente (e se lo è non è onnipotente perché ha creato una Terra in modo così imperfetto) oppure Dio è onnipotente ma ha creato la Terra per odio contro l'uomo e la natura. In tutti e due i casi dovrebbe essere portato in Tribunale Dio e non la scienza. Ma questo non possono capirlo individui che sembrano rispettare il detto: se non son matti non li vogliamo. Esiste più pazzia nei palazzi di "giustizia" che fuori. Ma come vengono reclutati? Questa gente dovrebbe essere sottoposta a visita psichiatrica dopo certe sentenze. Una sentenza che ha sputtanato la "giustizia" italiana 



DOPO LA SENTENZA

L'Aquila, si dimette Maiani, il presidente
della commissione Grandi Rischi

«Non vedo le condizioni per lavorare serenamente»

Luciano Maiani (Ansa)Luciano Maiani (Ansa)
Lo aveva annunciato lunedì, giorno della sentenza che ha deciso la condanna dei sette componenti della commissione. «Non è possibile fornire allo Stato una consulenza in termini sereni, professionali e disinteressati sotto questa folle pressione giudiziaria e mediatica». Oggi le dimissioni. Il presidente della commissione Grandi Rischi, il fisico Luciano Maiani si è dimesso dal suo incarico. Non solo. Dopo di lui, a quanto pare, arriveranno le dimissioni di tutti i vertici della commissione Grandi Rischi: dal vicepresidente Mauro Rosi e quelle del presidente emerito, on. Giuseppe Zamberletti.
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119
ci vada il giudice
23.10|17:36 teoboss
Mi auguro che in Italia si dimettano tutti, così i giudici faranno tutto, diventeranno i nuovi sciamani, intoccabili come loro
Terremoti previsti non convenzionalmente
23.10|17:35 mazapigur
Nei primi anni '90 stavo a St. Louis. Un tipo aveva previsto un megaterremoto presso la faglia di New Madrid, li' in zona. I metodi utilizzati non erano ortodossi, ma aveva azzeccato una previsione qualche anno prima. Nessuno del "gotha" ci credeva, insomma, e quasi nessun altro. Comunque, ovunque vennero affissi avvisi dicendo che nessuna previsione fondata nella scienza conosciuta e sottoposta a critica era nota; ma -a rinfrescare la memoria- si ricordavano le procedure corrette pre- e post- terremoto. (Il terremoto non avvenne, così come non avvenero quelli in seguito previsti dalla stessa persona, la cui notorietà è nel frattempo diminuita).
Diritto e scienza.
23.10|17:24 rarissimo
E' comprensibile e legittimo lo sfogo degli scienziati; in gran parte consapevoli di avere operato con scrupolo e professionalità. Tuttavia ed in attesa della motivazione della sentenza (diamo modo al Giudice di svolgere appieno il suo compito, non limitandoci al tenore del dispositivo), consideriamo il contorno politico della vicenda. Autorità e referenti delle Istituzioni che vedevano come una seccatura, un impaccio gli esiti delle rilevazioni effettuate nei giorni immediatamente precedenti la tragica scossa. L'evento era certamente probabile, ma impossibile era prevederne la portata. Ahimè, come spesso e ormai per il futuro, anzichè avanzare la soglia di punibilità per condotte colpose, bisognerebbe forse elevare, in determinate zone (altamente sismiche) il livello di guardia; anche predisponendo piani di soccorso, passatemi l'espressione, preventivi.
@Turbino76
23.10|17:19 danielekarol
a me non interessa essere preso per i fondelli da chi non ha ancora capito la sentenza, poi se ti fa piacere posso anche essere un esperto da bar, ma dentro al bar ci sei anche tu in questo momento a fare il sapientone... comunque mio caro a me interessa solo che chi ha la responsabilità paghi... Non so dire se la pena è giusta, ma la loro responsabilità e comprovata...
COME SERGIO RIZZO...
23.10|17:17 oggiarino
...illustrava in modo completo e chiaro sulla prima pagina del Corriere di oggi, i giudici (sempre minuscolo, con questi), hanno ritenuto più facile "sparare sulla Croce Rossa", anziché impegnarsi sulle vere responsabilità di politici (minuscolo pure questi) e costruttori. Come già ampiamente detto da molti nei commenti precedenti, una scossa come quella de L'Aquila, avrebbe provocato solo un po' di apprensione da parte dei Giapponesi, qualora si fosse verificata da quelle parti, mentre abbiamo sotto gli occhi il risultato a casa nostra. Posso capire che, qualora i giudici avessero perseguito i politici per non avere legiferato adeguatamente in senso antisismico, avrebbero avuto poche probabilità di proseguire nella loro carriera, mentre perseguendo i palazzinari, colpevoli di non avere costruito secondo le già scarse regole esistenti (ma già sufficienti per limitare i danni, soprattutto alle persone), temevano forse di subire loro, danni fisici ben più importanti. E' l'unica giustificazione che riesco a trovare, mentre il mondo (ancora una volta), parlando degli italiani, scuotono la testa, ridacchiando. Che pena per noi!


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domenica 21 ottobre 2012

ANCORA DUE BELLE NOTIZIE DI CUI BISOGNA GIOIRE: UNO UCCIDE A CACCIA LO ZIO. UN ALTRO, MINORENNE, VOLENDO IMITARE IL PADRE, UCCIDE PER SBAGLIO L'AMICO SEDICENNE. DUE SUBANIMALI IN MENO SULLA TERRA

Nessuna pietà per questa genia di subanimali. Che si ammazzino tra loro prima che ammazzino degli innocenti che si trovano in campagna. Ormai non si può mai essere sicuri della propria incolumità andando in campagna perché questa genia di subanimali è pronta a sparare dove vede qualche cespuglio o fonda d'albero muoversi. Invadono terreni altrui avvicinandosi anche agli abitati. E la razza ladrona e disonesta dei politici non pone rimedio a questo stato di cose perché ha paura di perdere i voti di questa genia in via di estinzione. I contrari alla caccia dovrebbero negare il voto a tutti quelli che non si dichiarino preventivamente contrari alla caccia. Allora questa sporca genia di subanimali finirebbe di comandare sulla stragrande maggioranza.

BERGAMO

Un altro incidente di caccia: scivola e parte un colpo dal fucile, nipote uccide lo zio

L'incidente è avvenuto sopra Aviatico,
in località Ruch, prima del monte Alben

Un altro incidente di caccia. Dopo quello di Pavia, in cui è rimasto coinvolto un minorenne (morto a seguito di un colpo partito dal fucile dell'amico), un altro incidente è accaduto sopra Aviatico, in località Ruch, prima del monte Alben. Un cacciatore di 64 anni, di Aviatico, in provincia di Bergamo, è morto durante un battuta di caccia: il nipote di 25 anni è infatti scivolato e dal suo fucile è partito un colpo che ha colpito alla schiena lo zio. Inutili i soccorsi. L'allarme è scattato verso le 11 quando è stato allertato l'elisoccorso del 118 che è subito intervenuto nel luogo impervio, ma lo staff medico non ha potuto che constatare la morte del 64enne.
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Politici di destra,sinistra e centro
21.10|18:13 gianni1941
abbiate la civiltà ed il coraggio di approvare una legge che abolisca la caccia. Perderete qualche voto degli irriducibili, ma gli italiani di buon senso ve ne sarebbero grati!
CACCIATORI?.
21.10|18:08 colonia
Uguale distruzione.Quando vivevo in Sicilia con i miei Genitori, ero piccolino mio Padre compro un appezzamento di Terra in contrada Gibbesi Vecchio proprio dove da decine di anni si dovrebbe costruire una Diga mai finita, era bellissimo all´apertura della caccia veniva Gente anche da Palermo, Catania, Messina, conigli, Volpi e molti altri Animali erano al quotedianita, dopo qualche anno il nulla guardia caccia che invece di rientrodurre gli animali, o guardare facevano tutto il contrario. Molte volte i Cacciatori si sparavano tra loro solo per miracolo non ci scappava il morto. Sparavano a tutto anche ai cartelli stradali, agli alberi, anche ai Cani dei loro rivali con la scusa che si era mosso un cespuglio o latro, insomma nessuna pieta,nessun ritegno per degli Animali inermi difronte a dei Fucili modificati per sparare molti colpi invece dei due legali di allora.
Un vero essere umano non uccide nessuna forma di vita per sport
21.10|18:05 Lettore_2596493
La vita di un'innocente pernice è solo energia positiva. Quella di un cacciatore sportivo è un karma senza gioia.
13 morti e 33 feriti in 35 giorni
21.10|17:46 jigiaz
notizia ansa.. se i numeri sono questi, possiamo abbandonare l'idea balzana che i cacciatori siano amanti della natura che non sparerebbero mai alle specie protette (ce ne sono ancora?) e che in realtà difendono l'ambiente. da quello che si vede - i numeri parlano chiaro - prima si spara e poi si vede ciò che si è colpito. se si è colpito qualcosa di sbagliato, dal dodo all'amico..."ops, sono scivolato". d'altronde ho un paio di persone che mi parlano dei cacciatori: un veterinario che sopprime cani sani di cacciatori, perchè troppo vecchi o poco obbedienti (lo fa perchè altrimenti i cacciatori sparano al cane e così cerca di farli soffrire di meno) e un amico guardacaccia nel moderno e civile veneto che più di una volta, quando lo vedeva qualche cacciatore, ha sentito passare abbastanza vicino qualche pallettone (sempre per sbaglio... ma a volte insieme alle minacce). smettiamola con l'ipocrisia, per non dover più leggere di bambini sparati dai cacciatori (scambiato per un cinghialetto?)
era ora
21.10|17:45 aristea
mi dispiace di questa morte ma rappresenta l'ennesima vittim di uno pseudosport che non ha niente a che vedere con la vita,anzi ci si diverte con l'uccisione degli animali e non solo


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PECCATO CHE NON SIA MORTO. SPERO PER LA PROSSIMA VOLTA

Ulassai, cacciatore di Jerzu
ferito da un compagno di battuta

Ulassai, cacciatore di Jerzu ferito da un compagno di battuta 

L'incidente è accaduto nella zona di Monte Codi, nelle campagne del paese. Giancarlo Salis, 51 anni di Jerzu, è stato ferito all'addome e a una gamba. Trasportato all'ospedale di Lanusei è stato ricoverato ma non è in pericolo di vita. Al pronto soccorso del nosocomio ogliastrino è finito anche il compagno di battuta: l'uomo, cardiopatico, ha accusato un malore subito dopo l'incidente.
   

NON DIMENTICHIAMO LE BOMBE LIBERATRICI DEGLI AMERICANI CON MIGLIAIA DI BOMBE SUI CIVILI

Troppo lungo sarebbe fare la lista dei bombardamenti vigliacchi sulle abitazione civili fatti dagli americani, con migliaia di morti. Ricordiamo, per esempio, il bombardamento del quartiere di S. Lorenzo a Roma. Bombardamenti che non potevano essere concepiti come azioni di guerra in quanto non mirati contro un nemico armato. Né bisogna dimenticare i vili attentati alle spalle dei partigiani, soprattutto comunisti, che sapevano che avrebbero provocato la rappresaglia tedesca. Si ricordi che la rappresaglia è prevista nelle convenzioni internazionali di guerra. Le attuarono anche inglesi e americani. E quando non le attuarono le minacciarono.  Bisogna riscrivere la storia facendo la controstoria della Resistenza, che avvenne ad opera di una minoranza di scriteriati che poi si presentarono come liberatori. Intendiamoci: non sto facendo l'apologia del nazifascismo, che è stata la più grande sciagura del XX secolo. Ma non bisogna nemmeno dimenticare le colpe dei cosiddetti liberatori. I partigiani agirono in una quasi totale indifferenza di popolo, che conservò sempre un atteggiamento passivo senza farsi coinvolgere nella guerriglia dei cosiddetti liberatori. Un popolo che aspettava solo la fine della guerra. E la "liberazione" fu fatta dagli anglo-americani, ma anche vigliaccamente con bombardamenti sui civili che avevano l'unico scopo di terrorrizzare la popolazione, quando di questa azione di terrorismo non vi era affatto bisogno. 
NON DIMENTICHIAMO LA STRAGE DI GORLA
Il 20 ottobre del 1944 morivano 184 bambini della scuola elementare "Crispi" del quartiere Gorla di Milano, barbaramente uccisi dalle bombe dei "liberatori". Ai poveri bambini va il nostro ricordo.
Questo è uno dei tanti nostri 11 settembre che nessuno ricorda, e per i quali nessuno ha mai chiesto Giustizia.
    

mercoledì 17 ottobre 2012

MCDONALD'S ASSASSINA: BISOGNEREBBE IMPEDIRNE L'ESISTENZA. FARLI CHIUDERE A SASSATE

La criminale industria di morte Macdonald's è corresponsabile anche della deforestazione dell'Amazzonia, dove i suoi capitali hanno portato a trasformare le foreste in campi di coltura per mangime per animali destinati a diventare hamburger per gli stronzi che frequentano i suoi centri, dove si fornisce cibo spazzatura. Hamburger, patatine fritte e bevande gassate. Ecco la formula per rovinare la salute. Da una parte è bene che se la rovinino gli stronzi che ci vanno. Ma che poi vanno a carico dell'assistenza sanitaria pubblica, che non si meritano. Contro la violenza della Mcdonald's bisognerebbe usare la violenza giusta per far chiudere i suoi cosiddetti ristoranti. Ed è stato un bene che sia stata fatta sloggiare dalla Galleria di Milano.    


in GALLERIA VITTORIO EMANUELE

In 5 mila da McDonald's per l'ultimo pasto democratico: hamburger e patatine gratis

Il fast food chiude e lascia il posto a Prada. Chiesti danni al Comune per 24 milioni di euro

Nostalgia di dipendenti e clienti
Rcd

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MILANO - Mc Donald's deve lasciare la Galleria e promette di portare il Comune di Milano in giudizio. I danni, per la chiusura dello storico ristorante nel salotto della città, sono stati quantificati dalla multinazionale del fast food in 24 milioni di euro. Martedì è stato l'ultimo giorno d'apertura. FOLLA PER L'ULTIMO PASTO «DEMOCRATICO»- Le promesse si mantengono. Anzi si mangiano. Hamburger, patatine e bibite gratis per dire addio al McDonald's in Galleria Vittorio Emanuele. Il fast food più famoso al mondo lascia il posto, non senza polemiche e vertenze legali, a una boutique di lusso (al 99 per cento si tratta della griffe Prada) e martedì ha servito gli ultimi «pasti democratici» nel salotto alla moda di Milano. Ed è subito coda. Una fila lunghissima, più di 5.000 amanti del Big Mac e delle french fries ha riempito l'asse principale della galleria commerciale.
L'ultimo pasto da McDonald's L'ultimo pasto da McDonald's    L'ultimo pasto da McDonald's    L'ultimo pasto da McDonald's    L'ultimo pasto da McDonald's    L'ultimo pasto da McDonald's
PER I NOSTALGICI - Faccine tristi :( come gli emoticon degli sms, frasi e video ricordo scorrono sul maxischermo posto nella vetrina centrale del ristorante «veloce». La pagina Facebook dedicata a McDonald's è piena di frasi del tipo: «Mi mancherà», «È una vergogna!». Anche i nostalgici che si fermano in Galleria sono in tanti, di tutte le età ma soprattutto ragazzi che, dispiaciuti, ricordano: «Ci vengo da quando ero piccolo!». Per gli inconsolabili è stato allestito un muro del pianto, un'intera parete intitolata «16 ottobre, the end». Cosa hanno scritto? «Se non ci fosse stato McDonald's sotto le volte della Galleria io mai mi sarei potuto permettere di sostare e rilassarmi in uno dei luoghi più belli di Milano», firmato Anthony. Oppure : «Il pranzo prima di andare alla Mangiagalli per partorire l'ho fatto qui...la mia Milano di tutta la vita perde un pezzo di storia...», è la testimonianza di Paola. E il ricordo di Valentina: «Lascio parte della mia adolescenza chiusa tra le mura dell'anima di questo McDonald's. Il mio primo ragazzo, il primo bacio...le risate...non vi dimenticherò mai!».
La fila per i panini gratis. Parla l'amministratore Masi
H24

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MASI: «È UN'INGIUSTIZIA» - «Mi spiace che alcune parti che governano la città si dimentichino di sentire i bisogni dei nostri concittadini», ha affermato l’amministratore delegato di McDonald's Roberto Masi. «È un'ingiustizia. La Galleria non è frequentata solo dal mondo dell’alta moda ma da ragazzi e persone di tanti ceti sociali e noi riusciamo a coprire buona parte di questi bisogni». «Siamo un punto di riferimento per molti milanesi - ha aggiunto Masi -, speravamo di poter essere un bel complemento all’offerta con un locale rinnovato, mettere in Galleria soltanto turismo e alta moda per noi è un grande errore».
IN CERCA DI LOCATION - Secondo quanto reso noto dall'amministratore delegato, McDonald's sarebbe ancora alla ricerca di una location per sostituire sia la sede della Galleria, sia quella in piazza Cordusio mantenuta fino al 2011. Sarebbe stato escluso l'ex Cobianchi, non adatto a cucine e cappe perché interamente interrato, mentre si starebbe trattando con la proprietà di un paio di locali tra via Dante e via Vittorio Emanuele. Occhi aperti anche sull'ex Ricordi, dove la concorrenza però è vasta e comprensiva, a quanto pare, anche della Apple. Infine, è stata scongiurata la possibilità che la chiusura del ristorante in Galleria potesse avere ripercussioni sui dipendenti: «Abbiamo dovuto chiedere loro un po' più di sacrifici e flessibilità - conclude Masi -, hanno accettato e ne siamo felici».
Rossella Burattino16 ottobre 2012 | 23:46

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McDonald's
16.10|23:48 Zenwork
Era comunque uno dei posti economici dove poter mangiare in centro senza farsi spennare dai locali limitrofi, verra' sostituito dall' ennesimo negozio di moda che vende bigiotteria a prezzi mostruosi
MCDONALD IN GALLERIA
16.10|23:41 marsom
Sento la puzza di olio fritto da qui. MarSom
vietare in qualsiasi centro storico mcdonald's
16.10|23:32 -indomito-
non conforme al buon gusto, alla buona cucina, alla difesa dell' identità culturale e ai criteri di tutela dei centri storici. Lo stesso per tutte le altre catene di cibo-spazzatura
peccato...
16.10|23:32 errear
io preferisco naturalmente la cucina italiana ma a volte quando mi è capitato di andare a Milano sono sempre andato in galleria da McD dove mangi a prezzi modici e in un posto meravigliso.Chi sa come avrebbero commentato la notizia certi "radical chic" se il sindaco fosse stata la Moratti...
Pradatori...
16.10|23:09 notoro
Noi a Buenos Aires abbiamo un Mc Donalds bello centrico, ma ha uno scopo particolare....ogni protesta popolare contro l'impero del nord li butta giu i vetri a sassate.


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lunedì 15 ottobre 2012

ANCORA UNA VITTIMA INNOCENTE DELLA LURIDA GENIA DEI SUBANIMALI CACCIATORI. SI AMMAZZASSERO TRA LORO!

Quanti morti innocenti dovranno ancora esserci perché questa maledetta lobby di subanimali non possa più uccidere? E' inutile ogni ulteriore commento.

IL CASO

Caccia, cercatore di funghi ucciso in Calabria
Associazione vittime: "Fermare la carneficina"

Scambiato per un cinghiale, Vincenzo Pulicicchio è stato freddato a Soveria Mannelli (Catanzaro). Nell'attuale stagione venatoria, scattata il primo settembre, morte 9 persone, 28 i feriti. Una delle vittime e sette feriti non avevano nulla a che vedere con la caccia. La denuncia dell'associazione: "Vergogna nazionale, Paese ostaggio di una lobby armata"

ROMA - A Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro, un cercatore di funghi è stato ucciso ieri per errore da un cacciatore impegnato in una battuta di caccia al cinghiale. La vittima si chiamava Vincenzo Pulicicchio, sessantenne. Pare che il cacciatore lo abbia scambiato per un cinghiale e non abbia esitato a sparare pur non distinguendo bene il bersaglio. Il cacciatore è stato denunciato per omicidio colposo dai carabinieri alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme.

A darne notizia è Daniela Casprini, presidente dell'Associazione Vittime della caccia. Che traccia un bilancio delle vittime nell'attuale stagione vetatoria, dal primo settembre ad oggi: 9 morti e 28 feriti. Una delle vittime e sette persone ferite non avevano nulla a che vedere con la caccia.

"Questa tragedia - denuncia Casprini - si va ad aggiungere alle tante, troppe vittime di caccia che ad ogni stagione venatoria - e non solo - i cacciatori causano. Le vere vittime della caccia sono coloro che non sparano ma vengono impallinati. E come se niente fosse, i cacciatori continuano a pretendere sempre di più: calendari venatori senza paletti temporali, specie protette da impallinare, spari vicini alle case e alle strade nella totale impunità, sia per risibili sanzioni amministrative, sia per mancanza di controlli adeguati".

Per la presidente dell'associazione si tratta di "una vergogna nazionale degna di un Paese allo sfascio, ostaggio di una lobby armata. Un Paese che lascia i propri cittadini (pacifici) siano alla mercè di gente armata e senza scrupoli neppure per i propri simili, non è un Paese civile. Cacciatori tutori dell'ambiente? Ma fateci il piacere. Appendete il fucile al chiodo e cominciate a riflettere sulle conseguenze delle vostre azioni".

"La caccia non ha più giustificazioni e motivo di esistere" conclude Casprini, "aboliamo la caccia e cominciamo ad affrontare i problemi da un altro punto di vista". Problemi come l'esubero di cinghiali, a cui si ricollega la morte del povero cercatore di funghi, alla cui famiglia l'associazione Vittime della caccia ha offerto il proprio supporto legale. Secondo Casprini, "finché i cacciatori hanno interesse che i cinghiali siano tanti, il problema non si risolve certo. Chiudiamo i rubinetti che alimentano la caccia e i problemi si risolveranno". 
(14 ottobre 2012)

giovedì 11 ottobre 2012

ORRORE A CAGLIARI: UN CANE SALE SU UN BUS E IL CONDUCENTE LO LANCIA FUORI E LO INVESTE UCCIDENDOLO

Naturalmente questo subanimale non sconterà alcuna pena per ciò che orribilmente ha fatto. I commenti sono quasi tutti fuori luogo. Che c'entra il paragone con altre regioni con la conclusione che la Sardegna non sarebbe peggiore? Episodi come questo sono la spia di una condizione subanimalesca. Il responsabile dovrebbe finire in galera. Ma naturalmente non vi sarà alcun giudice che dia una severa lezione a questo criminale subanimale la cui vita dovrebbe finire male. Ci dovrebbe essere un vendicatore che faccia giustizia tenendo conto che la vita di un simile subanimale vale meno di quella di un insetto nocivo.

VIOLENZA SUGLI ANIMALI

Cagliari: autista di scuolabus lancia dal mezzo un cane salito per sbaglio e poi lo investe

Aperta un'indagine dopo la denuncia ai carabinieri. A bordo del pullman c'erano degli alunni di una scuola media

Un gesto ignobile. Tanto più che sarebbe avvenuto davanti a dei ragazzini. L'autista di uno scuolabus è accusato di aver scaraventato fuori dal mezzo un cucciolo di cane salito poco prima in occasione di una fermata e di averlo investito davanti a numerosi passeggeri, alunni della scuola media di Frutti d'Oro, frazione sul litorale di Capoterra (Cagliari).
INDAGINE - L'episodio, avvenuto mercoledì in località Rio San Girolamo, è stato denunciato ai carabinieri della compagnia di Cagliari, che indagano per accertare se la morte del cagnetto sia stata volontaria o se sia avvenuta accidentalmente dopo che l'animale era stato violentemente lanciato fuori dall'autobus, un mezzo della Sumb-Servizi urbani. Il corpo del cagnetto è stato poi raccolto, nel punto indicato dai testimoni, da un veterinario della Asl allertato dai carabinieri.
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Nome
11.10|13:47 Lettore_735199
E cognome
@stella della senna
11.10|13:41 cortuska
Cara Stella, tu hai ragione a dire che al nord ci sono più strutture rispetto al sud, ma ti sbagli quando dici che questi orrori accadono più al sud. Devo forse ricordarti in che regione è Green Hill? O di Jerry, il cane sepolto vivo a Desenzano del Garda? O ancora dove sono girati la maggior parte dei servizi di Stoppa per Striscia la Notizia? La verità è che l'Italia è una e in materia di animali facciamo ancora un bel po' schifo. Da nord a sud.
Solo la galera!
11.10|13:36 trapino
Per questi ignobili individui....
Cara Stella dove abiti?
11.10|13:36 Lettore_2178387
Che ne sai del sud e di chi ci vive? Non diamo soldi agli animali?....se permetti preferisco sfamare la mia famiglia o al limite aiutare i poveri, quelli che non hanno come sfamare i loro bambini....
amici..
11.10|13:35 pralin
sono del sud e precisamente sardo, ne ho sentite tante in tutta Italia contro gli animali, ma devo dire che il sud è veramente abbandonato a se stesso. Ringrazio chi ha capito il mio intento, lungi da me ogni pensiero razzista.


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REGIONE SARDEGNA DI SBRUFFONI. CHE SI ALLONTANI PURE DALL'ITALIA. UNA REGIONE PARASSITA IN MENO DA MANTENERE CON SOLDI NON SARDI

Vogliono l'autonomia per mangiare con i soldi del Nord. Questa minaccia del CAPPELLACCIO fa veramente ridere. Che significa che la Sardegna si allontanerà dall'Italia? Che si allontani pure. Ma senza piùavere i trasferimenti di danaro dal governo centrale. Ho già spiegato in un post precedente la situazione. Dopo un mese non vi sarebbero più soldi per mantenere una regione parassita (come tante altre). Quale alternativa il Cappellacio e i suoi accoliti proporrebbero con questa minaccia da sbruffoni? Non vi sarebbero più soldi per mantenere insegnanti, polizia, carabinieri, pensionati, etc. etc. Chi fa una minaccia simile non sa nemmeno quel che dice. Evidentemente è un bluffista perché, se non è un deficiente, sa bene che l'allontanemento significherebbe la fine dell'assistenzialismo.L'autonomia per questi parassiti significa spendere autonomamente i soldi non sardi senza rendere nemmeno conto delle spese, a incominciare da quegli 80 consiglieri che smagnacciano in una regione di 1 milione e 600 mila abitanti, con una pletora di province e di comuni che aumentano la spesa pubblica della politica parassitaria.

Guerra ai tagli, Cappellacci da Napolitano:
"Intervenga o l'Isola si allontanerà dall'Italia"

Guerra ai tagli, Cappellacci da Napolitano: "Intervenga o l'Isola si allontanerà dall'Italia" Il presidente della Regione Cappellacci

La Regione impugna la legge sulla spending review e Cappellacci manifesta preoccupazione e rabbia davanti al presidente della Repubblica Napolitano. "La proposta di legge del governo Monti rischia di creare un solco che allontanerebbe definitivamente la Sardegna dall'Italia".
Ieri è stato il giorno delle proteste e dell'ultimatum ("Reagiremo in tutte le sedi"), oggi è quello della dichiarazione di guerra. Cappellacci affida l'ultima possibilità di mediazione al presidente della Repubblica Napolitano da cui si è in visita insieme a una delegazione di presidenti. "La proposta di legge di stabilità del governo Monti rischia di creare un solco che allontanerebbe definitivamente la Sardegna dall'Italia". Parole su cui pesano le tante vertenze che l'Isola ha ancora aperte. Da quella sulle entrate alle tante che, quotidianamente, si levano sul desolante panorama industriale. "Il provvedimento del Governo - ha a proposito sottolineato - vanificherebbe tutti gli sforzi in atto per colmare i gravi e storici ritardi nello sviluppo, accumulatisi nel tempo, e renderebbe impossibile ogni tentativo di recupero dei divari legati all'insularità". Prima dell'incontro istituzionale, la Giunta regionale della Sardegna, presieduta dal vicepresidente dell'esecutivo, Giorgio La Spisa, ha deliberato di impugnare la legge sulla Spending review. In attesa di conoscere i contenuti del disegno di Legge di stabilità e del decreto legislativo che modifica il Titolo V della Costituzione, la Giunta e il Consiglio stanno valutando ulteriori ricorsi alla Corte Costituzionale. Alla decisione potrebbe seguire anche un ricorso sulla legge di stabilità, una volta approvata. Con un conflitto di attribuzione davanti alla Consulta proprio sugli ultimi provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri. La Regione critica i due provvedimenti approvati dal Cdm: "Siamo di fronte - ha spiegato l'assessore regionale della Programmazione e vicepresidente della Giunta, Giorgio La Spisa - a successivi e insistenti atti che minano l'autonomia e riducono la capacità di spesa della Sardegna".