martedì 2 ottobre 2012

CIRCONCISIONE ILLEGALE. IL MINORENNE DIVENUTO MAGGIORENNE PUO' DENUNCIARE I GENITORI PER MUTILAZIONE. E DERIDERE MAOMETTO NON E' INCITAMENTO ALL'ODIO

Ricevo da un mio corrispondente quanto segue.

In Italia abbiamo abbastanza Leggi che, se applicate in modo coordinato, consentono di interdire la pratica delle “mutilazioni rituali” comunque intese, giustificate o praticate.
Un esimio Medico, il Dr Prof Enrico Dessì in una nostra conversazione di qualche tempo fa su questo tema, ha dapprima allegato il concetto della “prevenzione” inteso tale assunto quale “giustificazione razionale” della circoncisione maschile. Ha addotto (pretestuosamente) la giustificazione che “secondo alcune statistiche, i maschi circoncisi si ammalano molto meno di AIDS e di neoplasie del glande…”.
La mia replica è stata del tono seguente:
egregio Dottore, allora facciamo così :
ai bambini, per encomiabile prevenzione, amputiamo anche le tonsille (non verrà loro la tonsillite);
amputiamo anche le adenoidi (non verrà loro la rinite);
amputiamo anche la appendice (non verrà loro la appendicite);
amputiamo anche i padiglioni auricolari (non verrà loro la cheratite e/o la otite);
Si potrebbe poi anche valutare se estrarre i denti, così non verrà la carie….. .
Siamo o non siamo una Società civile ed evoluta?
Ammetto di essere stato provocatore.
Al che, l’esimio Dr Dessì ha dovuto per forza riconoscere la logica che i medici curano e -soprattutto- i chirurghi operano i malati, non già i sani.
Specialmente se sono minorenni, a prescindere dalla “pretesa volontà” dei genitori.
Questo assunto vale a maggior ragione per il Servizio Sanitario Pubblico.
Dessì ha aggiunto, inoltre, che effettivamente, attese le “insistenze” di certi genitori, il medico chirurgo premetteva ( premette?  Premetterà? ) una diagnosi di “fimosi” riferita al minore che i genitori vogliono sia circonciso. Per qual motivo?  Evidente: mettersi al riparo da possibili denunce per violazione della Legge e del Codice Deontologico. Si ricordi che il minore “circonciso” una volta divenuto maggiorenne, può sempre denunciare il medico chirurgo che lo mutilò, chiederne la condanna per lesioni personali ingiustificate arrecate (anzi: inferte in base a motivi futili e ovviamente senza il pur prescritto consenso del soggetto operato) e il risarcimento danni. Le sanzioni disciplinari sarebbero conseguentemente automatiche. Trattandosi di minori, la prescrizione è sospesa fino al raggiungimento della maggiore età del soggetto leso.
Abbiamo recentemente ammonito i Presidenti degli Ordini Professionali dei Medici Italiani in merito, ricevendo anzitutto conferme sulla correttezza della valutazione di assoluta illegittimità delle “mutilazioni rituali” praticate ( o meglio inflitte ) a minori ( necessariamente senza distinzione di sesso ) e poi sulle inevitabili conseguenze. La “prevenzione” c’entra come i crauti a merenda.
Il tema sarà di una certa complessità, ma il quadro normativo è chiaro. Basta conoscerlo.
Gli ebrei e i musulmani devono pur mettersi il cuore in pace, da Noi.
Tra l’altro, a mie precise richieste di informazioni sul tema (presso ebrei torinesi), ho appreso che parecchi ebrei italiani, possedendo i mezzi economici necessari, vanno a far circoncidere i loro neonati in Israele, proprio essendo consapevoli che in Italia tale pratica non è legale e i medici interpellati devono a rigore di norma rifiutarne il compimento.
A chi affermasse di aver fatto praticare la circoncisione rituale su propri figli maschi in Italia, farei subito riferire il nome del medico chirurgo che la ha eseguita, e presso quale Struttura Sanitaria.                  E poi … .
Naturalmente autorizzo a pubblicare questa mia lettera sul Suo blog, debitamente sottoscritta.
Grato per la attenzione, la saluto cordialmente.  Giancarlo Matta
 P. S. Le allego un interessante articolo di Daniel Pipes sulle recenti violenze islamiste. 

                                             ARTICOLO DI DANIEL PIPES
         Deridere Maometto non è un incitamento all'odio

Per fermare la violenza islamista a causa di ciò che è stato percepito come un oltraggio a Maometto, in un altro articolo ho scritto che gli editori e i produttori occidentali dovrebbero mostrare quotidianamente le vignette su Maometto "fino a quando gli islamisti si abitueranno al fatto che trasformiamo le vacche sacre in hamburger".
Quest'appello ha suscitato una risposta solenne da parte di Sheila Musaji del sito web "The American Muslim" che lo ha definito "irresponsabile e inaccettabile". E perché mai? Perché, come ha asserito la Musaji: "La soluzione all'escalation di violenza e all'incitamento all'odio non è più l'incitamento all'odio".
Il che sembra una risposta abbastanza sensata. Ma deridere Maometto, bruciare un Corano o definire l'Islam un culto è incitamento all'odio? E che dire delle rispettose rappresentazioni di Maometto negli edifici della Corte Suprema degli Stati Uniti o nella Corte Suprema dello Stato di New York? Anche queste hanno causato disordini e tumulti.
Le autorità giuridiche concordano nel sostenere che l'incitamento all'odio riguarda le parole dirette contro una categoria di persone. Ecco una tipica definizione tratta dal sito web USlegal.com: "L'incitamento all'odio è rivolto essenzialmente contro un gruppo di persone definite in termini di razza, etnia, nazionalità, sesso, orientamento sessuale e così via dicendo".
Attaccare il carattere sacro di una religione, a mio avviso, è abbastanza diverso dal prendere di mira i fedeli di quella religione. Nel primo caso la parola è protetta, fa parte degli scambi di opinioni nel mercato delle idee, che non sono tutte belle. Libertà di espressione significa libertà di offendere e di essere antipatici. Fino a quando essa non comprenderà l'istigazione e non conterrà delle informazioni che spingono a un'azione penale, la cattiveria sarà una parte essenziale del nostro patrimonio.
Una nota personale. Io ho dovuto imparare a convivere con torrenti di volgare veleno, in parole e immagini, da parte di chi non è d'accordo con me, ma non mi avete mai sentito lamentarmi di questo. Più in generale, i cattolici, gli ebrei, i mormoni e le altre comunità religiose presenti in Occidente hanno imparato dall'Illuminismo a sopportare gli attacchi feroci sferrati contro i loro simboli e le loro dottrine.
Se fossero necessarie delle prove, basti ricordare il film di Monty Python "Brian di Nazareth", l'opera teatrale di Terrence McNally "Corpus Christi", la foto di Andres Serrano "Piss Christi" e il dipinto di Chris Ofili "La Santa Vergine Maria". Oppure la valanga di vignette antisemitiche che diffondono i musulmani.
Per un recente esempio eccessivo, il sito web umoristico The Onion ha pubblicato una vignetta dal titolo "Nessuno è assassinato a causa di questa immagine". Essa mostra Mosè, Gesù, Ganesha e Budda tra le nuvole, impegnati a fare ciò che la didascalia minimizza in modo delicato descrivendolo come "un atto sessuale lascivo di considerevole depravazione". Poi The Onion prosegue: "Anche se alcuni fedeli della religione ebraica, cristiana, induista e buddista stando a quel che si dice sono stati offesi dall'immagine, qualche fonte ha confermato che dopo averla vista, essi si sono limitati a scuotere il capo, a roteare gli occhi e si sono nuovamente immersi nel loro tran-tran quotidiano".
Ho chiesto che le vignette siano ripetutamente pubblicate perché gli islamisti non devono intaccare la libertà di deridere e offendere nascondendosi dietro false affermazioni d'incitamento all'odio. La signora Musaji, tanto per fare un esempio, imbrigliando i commenti su Maometto, il Corano o l'Islam induce a rivolte e a uccisioni dei musulmani da parte dei non-islamici? Non mi viene in mente un solo episodio.
Quando avvengono degli attacchi contro i musulmani, ciò accade in risposta al terrorismo per mano degli islamici; certo, questa non è una scusa, ma denota che la violenza contro i musulmani non ha alcun legame con la satira a Maometto o con la dissacrazione del Corano. I musulmani hanno bisogno di smettere di essere suscettibili e di essere come tutti gli altri: questa è una conseguenza della globalizzazione.
A peggiorare le cose, gli islamisti ci dicono "State attenti con Maometto!" e minacciano chi ha il coraggio di discutere, disegnare o anche far finta di rappresentare il profeta dell'Islam, anche se essi denigrano liberamente e offendono altre religioni. Posso citare alcuni esempi di attori, autori di satire, artisti, vignettisti, scrittori, direttori, editori, difensori civici e altri che ammettono apertamente di essere oggetto di intimidazioni quando si occupano di argomenti islamici, un problema che anche la stessa signora Musaji ha riconosciuto.er raffreddare la temperatura, i musulmani possono fare due cose: porre fine al terrorismo e fermare i tumulti a causa delle vignette e dei romanzi. Questo farà cessare l'antagonismo costruito negli ultimi dieci anni nei confronti dell'Islam. A quel punto, sarò felice di ritirare il mio appello ai direttori e agli editori di ostentare le vignette offensive su Maometto.

1 commento:

Ray ha detto...

Gentile professore,

grazie per aver pubblicato la lettera del Sig. Matta: inccepibile!
Ray