Domani verrà a Cagliari Matteo Salvini che parlerà alla fiera alle 16,30. Cercherò di avvicinarmi a lui per consegnargli una copia del mio libro Roba da sardi. Ve la do io la Sardegna. In mezzo al libro metterò la stampa del presente articolo con fotocopia di un manifestino contenente in sintesi il programma della Lega Sarda di cui fui fondatore nel 1990 e che lasciai perire nel 1995 anche per colpa di Bossi che non capì che il coordinamento elettorale con la Lega Nord non poteva avere successo se la campagna elettorale imponeva che i manifesti fossero quelli della Lega Nord e non quelli della Lega Sarda che in Statuto aveva come simbolo l'albero eradicato del Giudicato d'Arborea, l'ultimo Giudicato indipendente prima che anch'esso cadesse sotto la conquista aragonese con la calata in Sardegna dell'esercito aragonese comandato da Martino il giovane, figlio del re d'Aragona Martino il vecchio. Nella battaglia di Sanluri del 1409, con 5000 morti tra i sardi del Giudicato, l'esercito del Giudicato d'Arborea fu sconfitto dall'esercito di Martino il giovane in cui si erano intruppati altri sardi, specialmente del cagliaritano, dopo che il Giudicato di Cagliari aveva già perso l'indipendenza. Dunque sardi che combatterono contro altri sardi uccidendosi tra loro.
Il programma della Lega Sarda comprendeva il contrasto dell'immigrazione clandestina tra i suoi punti principali. Nel 1990 fui previdente. La città era già da allora invasa dai vu' cumpra' senegalesi. Oggi la Lega Nord ha assunto un'altra faccia grazie a Salvini, che ha superato l'ottusità di Bossi che dava l'impressione di voler sfruttare i voti del sud a favore del nord presentandosi anche nelle Regioni centrali e meridionali con il simbolo della Lega Nord, nonostante più volte gli avessi detto che in questo modo il tentativo di espandersi nel sud sarebbe stato votato ad un insuccesso. E infatti così fu. Negli anni '90 la Lega Nord coltivava il progetto di una Italia federale in conformità al progetto dell'allora teorico della Lega Nord che era il prof. Gianfranco Miglio, che poi per dissensi con Bossi abbandonò la Lega, nelle cui file era stato eletto per due volte senatore. Il progetto di Miglio prevedeva una confederazione di tre macroregioni più le Regioni a statuto speciale, progetto che Bossi non condivideva perché preferiva un progetto volto verso una maggiore autonomia delle Regioni, sino a spingersi poi ad un progetto di indipendenza della Padania lasciando perdere ogni tentativo di espandersi nel sud.
Tornando a Salvini, si può dire che il suo progetto di estendersi nel resto d'Italia appare oggi avere superato il vecchio progetto di Bossi, che ormai era votato al fallimento. Prima che Salvini diventasse segretario la Lega Nord ormai era ridotta al 3% non potendo raccogliere voti fuori delle Regioni del Nord, in cui, per altro, non risultò mai avere la maggioranza nemmeno relativa. Con il progetto di Salvini, che ha ormai abbandonato l'idea dell'indipendenza della cosiddetta Padania, e con l'ulteriore decisione di non presentarsi più con il vecchio simbolo della Lega Nord (il guerriero di Giussano con la spada) ma con la scritta nel sud Noi con Salvini e con l'abbandono della parola Nord nel nord d'Italia la Lega, che Salvini nei sondaggi ha portato dal 3% al 13-14%, rimanendo nel programma la richiesta di maggiore autonomia di tutte le Regioni italiane, è possibile che la Lega, in alleanza, come nel passato, con Forza Italia e Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, possa andare al governo e spedire una buona volta nella fogna il PD e i suoi eventuali alleati dopo la scissione all'interno del PD.
La Lega è contro la disgrazia dell'euro (in conformità a quanto dice l'economista della Lega Claudio Borghi) ma Salvini ha capito che l'alleanza con Berlusconi gli deve suggerire di non insistere per ora su questo argomento. E su questo punto sono d'accordo con lui. La gente ignorante ha paura dell'ignoto e pensa che un ritorno alla lira sia uno svantaggio perché riprenderebbe l'inflazione non capendo che nel mercato interno nulla cambierebbe perché non vi sarebbe un aumento dei prezzi, dovendo le industrie, per mantenere il mercato interno, adattarsi al diminuito valore della lira rispetto all'euro, che è una moneta straniera essendo il marco travestito da euro. Il ritorno alla lira metterebbe in ginocchio la Germania perché i prodotti italiani, costando di meno, avrebbero un vantaggio rispetto ai prodotti più costosi con l'euro. Ogni Stato dell'Unione Europea deve concorrere alla spesa di mantenimento di una gravosa burocrazia con un parlamento non soltanto inutile ma anche privo di poteri in quanto i veri poteri sono attribuiti alla dispotica Commissione, cioè a gente che non è eletta dal popolo. Ogni Stato dell'Unione Europea deve concorrere ai fondi comuni europei, ricevendone in restituzione solo una parte. La gente non sa che i soldi che l'Italia riceve dai fondi europei non sono soldi regalati da altri Stati. Sono soldi prelevati dalle tasse degli italiani, e ad essi restituiti solo in parte. L'Italia in questo modo regala ad altri Stati i soldi non restituiti che avrebbero potuto essere investiti in Italia. Dando ogni anno 20 miliardi all'Unione Europea l'Italia ne ha in restituzione poco più della metà, e i soldi restituiti sono vincolati a determinate voci di spesa e debbono essere spesi entro un tempo stabilito altrimenti vengono persi. E ciò nonostante in Italia vi siano almeno 4 milioni di italiani in stato di povertà. Con quei miliardi regalati si potrebbero aumentare, per esempio, le pensioni minime, aumentando il consumo in un circolo virtuoso. D'altronde nella stessa Unione Europea, che è un fallimento, vi sono Stati che hanno conservato la moneta nazionale, come la piccola Danimarca e la Svezia. L'Inghilterra ha sempre mantenuto la sterlina e dal prossimo anno uscirà anche dall'Unione Europea. La Norvegia è rimasta sempre fuori dell'euro. La Svizzera, non facente parte dell'UE, ha conservato il franco. Pertanto non si capisce perché l'Italia debba continuare a conservare l'euro. Con il ritorno alla lira tutta l'economia nazionale si risolleverebbe con le esportazioni, che sarebbero concorrenziali rispetto a quelle di tutti gli altri Stati europei. Vi è inoltre il progetto comune a Salvini e a Berlusconi di una flat tax, cioè di una tassa piatta (25% come tetto massimo) al posto delle tasse di uno Stato vampiro che ha costretto molte imprese e molti commercianti a chiudere. Con una tassa piatta si incentiverebbe la produzione e si ridurrebbe l'evasione fiscale con maggiore introito dello Stato. Si dice che nel PIL annuale mancano all'appello circa 200 miliardi nelle casse dello Stato a causa dell'evasione fiscale. Ci credo bene. Ognuno cerca di salvarsi come può da questo Stato vampiro pur di non chiudere per fallimento. Si dice che l'Italia ha un enorme debito pubblico. FALSO. Il debito pubblico non esisterebbe se i titoli di Stato appartenessero ai cittadini, che con il reddito dei titoli aumenterebbero i consumi favorendo la produzione. Il fatto è che solo 1/3 dei titoli appartiene ai cittadini italiani, mentre i 2/3 appartengono alle banche per speculazioni finanziarie o a cittadini stranieri che non spendono il reddito in Italia. Salvini inoltre si batte per l'abolizione della legge Fornero sulle pensioni, che ha allungato di molto l'età del pensionamento.
Ma vi è un altro argomento a favore della Lega: soltanto con la Lega al governo si potrà finalmente porre termine all'invasione continua dall'Africa. La Lega costituirebbe finalmente uno sbarramento contro la politica dell'accoglienza e la follia dell'ius soli. "Prima gli italiani" è il continuo motto di Salvini. Sin qui tutto bene.
Ma allora perché sono anche contro la Lega? La Lega nel nord è il partito dei cacciatori e in occasione della passata Pasqua Salvini ha rivendicato, come la Santanché, la barbarie della tradizione della strage di agnelli per non porsi contro quella parte dell'elettorato cattolico, ma non solo cattolico, che non vuole rinunciare a "santificare" il Natale e la Pasqua tramutandole in feste di sangue, come i musulmani non rinunciano alla "festa del sacrificio" scannando anche con macellazioni casalinghe agnelli e montoni. Ecco una Lega che in questo non è differente dai musulmani. Né la Lega si è mai opposta alla macellazione ebraica kosher (senza previa rimozione della coscienza dell'animale) forse per non apprire scioccamente antisemita. In questo modo ha però favorito anche la corrispondente macellazione halal dei musulmani. Salvini dovrebbe ricordarsi ciò che disse Benedetto XVI nell'udienza del 7 gennaio 2007: "Con la croce di Cristo - l'atto supremo dell'amore divino divenuto umano - il vecchio culto con i sacrifici degli animali nel tempio di Gerusalemme è finito. Questo culto simbolico è adesso sostituito dal culto reale: l'amore di Dio incarnato in Cristo e portato alla sua completezza nella morte sulla croce".
Salvini dovrebbe spiegare come possa essere alleato con Berlusconi che, adottando degli agnelli che vivono liberi pascolando nella villa di Arcore, ha voluto essere presidente del Movimento Animalista fondato da Michela Vittoria Brambilla, che è stata sempre di Forza Italia. Salvini avrebbe dovuto avere almeno la buona idea di tacere su questo argomento invece di propagandare la tradizione della strage di agnelli a Natale e a Pasqua. In Italia vi sono circa 700 mila cacciatori, razza malvagia in via di estinzione che pretende che l'uccidere per il gusto di uccidere sia uno sport. Ma vi sono in Italia circa 7 milioni tra vegetariani e vegani di cui Salvini non ha tenuto conto. Ed io mi auguro che i vegetariano-vegani si guardino bene dal dare il voto a Salvini. Meglio a Berlusconi. Perciò per coerenza non posso dargli il voto e per coerenza non possono votare per lui tutti gli animalisti. L'intelligente Salvini ha dimostrato di non essere accorto sulla questione dei diritti degli animali, a cui ha dimostrato di essere totalmente insensibile. Si tenga pure i voti della genia dei cacciatori e di coloro che non rinunciano alla strage di ovini per Natale e Pasqua. Ma non può avere i voti dai vegetariano-vegani e dagli animalisti.
La Lega è contro la disgrazia dell'euro (in conformità a quanto dice l'economista della Lega Claudio Borghi) ma Salvini ha capito che l'alleanza con Berlusconi gli deve suggerire di non insistere per ora su questo argomento. E su questo punto sono d'accordo con lui. La gente ignorante ha paura dell'ignoto e pensa che un ritorno alla lira sia uno svantaggio perché riprenderebbe l'inflazione non capendo che nel mercato interno nulla cambierebbe perché non vi sarebbe un aumento dei prezzi, dovendo le industrie, per mantenere il mercato interno, adattarsi al diminuito valore della lira rispetto all'euro, che è una moneta straniera essendo il marco travestito da euro. Il ritorno alla lira metterebbe in ginocchio la Germania perché i prodotti italiani, costando di meno, avrebbero un vantaggio rispetto ai prodotti più costosi con l'euro. Ogni Stato dell'Unione Europea deve concorrere alla spesa di mantenimento di una gravosa burocrazia con un parlamento non soltanto inutile ma anche privo di poteri in quanto i veri poteri sono attribuiti alla dispotica Commissione, cioè a gente che non è eletta dal popolo. Ogni Stato dell'Unione Europea deve concorrere ai fondi comuni europei, ricevendone in restituzione solo una parte. La gente non sa che i soldi che l'Italia riceve dai fondi europei non sono soldi regalati da altri Stati. Sono soldi prelevati dalle tasse degli italiani, e ad essi restituiti solo in parte. L'Italia in questo modo regala ad altri Stati i soldi non restituiti che avrebbero potuto essere investiti in Italia. Dando ogni anno 20 miliardi all'Unione Europea l'Italia ne ha in restituzione poco più della metà, e i soldi restituiti sono vincolati a determinate voci di spesa e debbono essere spesi entro un tempo stabilito altrimenti vengono persi. E ciò nonostante in Italia vi siano almeno 4 milioni di italiani in stato di povertà. Con quei miliardi regalati si potrebbero aumentare, per esempio, le pensioni minime, aumentando il consumo in un circolo virtuoso. D'altronde nella stessa Unione Europea, che è un fallimento, vi sono Stati che hanno conservato la moneta nazionale, come la piccola Danimarca e la Svezia. L'Inghilterra ha sempre mantenuto la sterlina e dal prossimo anno uscirà anche dall'Unione Europea. La Norvegia è rimasta sempre fuori dell'euro. La Svizzera, non facente parte dell'UE, ha conservato il franco. Pertanto non si capisce perché l'Italia debba continuare a conservare l'euro. Con il ritorno alla lira tutta l'economia nazionale si risolleverebbe con le esportazioni, che sarebbero concorrenziali rispetto a quelle di tutti gli altri Stati europei. Vi è inoltre il progetto comune a Salvini e a Berlusconi di una flat tax, cioè di una tassa piatta (25% come tetto massimo) al posto delle tasse di uno Stato vampiro che ha costretto molte imprese e molti commercianti a chiudere. Con una tassa piatta si incentiverebbe la produzione e si ridurrebbe l'evasione fiscale con maggiore introito dello Stato. Si dice che nel PIL annuale mancano all'appello circa 200 miliardi nelle casse dello Stato a causa dell'evasione fiscale. Ci credo bene. Ognuno cerca di salvarsi come può da questo Stato vampiro pur di non chiudere per fallimento. Si dice che l'Italia ha un enorme debito pubblico. FALSO. Il debito pubblico non esisterebbe se i titoli di Stato appartenessero ai cittadini, che con il reddito dei titoli aumenterebbero i consumi favorendo la produzione. Il fatto è che solo 1/3 dei titoli appartiene ai cittadini italiani, mentre i 2/3 appartengono alle banche per speculazioni finanziarie o a cittadini stranieri che non spendono il reddito in Italia. Salvini inoltre si batte per l'abolizione della legge Fornero sulle pensioni, che ha allungato di molto l'età del pensionamento.
Ma vi è un altro argomento a favore della Lega: soltanto con la Lega al governo si potrà finalmente porre termine all'invasione continua dall'Africa. La Lega costituirebbe finalmente uno sbarramento contro la politica dell'accoglienza e la follia dell'ius soli. "Prima gli italiani" è il continuo motto di Salvini. Sin qui tutto bene.
Ma allora perché sono anche contro la Lega? La Lega nel nord è il partito dei cacciatori e in occasione della passata Pasqua Salvini ha rivendicato, come la Santanché, la barbarie della tradizione della strage di agnelli per non porsi contro quella parte dell'elettorato cattolico, ma non solo cattolico, che non vuole rinunciare a "santificare" il Natale e la Pasqua tramutandole in feste di sangue, come i musulmani non rinunciano alla "festa del sacrificio" scannando anche con macellazioni casalinghe agnelli e montoni. Ecco una Lega che in questo non è differente dai musulmani. Né la Lega si è mai opposta alla macellazione ebraica kosher (senza previa rimozione della coscienza dell'animale) forse per non apprire scioccamente antisemita. In questo modo ha però favorito anche la corrispondente macellazione halal dei musulmani. Salvini dovrebbe ricordarsi ciò che disse Benedetto XVI nell'udienza del 7 gennaio 2007: "Con la croce di Cristo - l'atto supremo dell'amore divino divenuto umano - il vecchio culto con i sacrifici degli animali nel tempio di Gerusalemme è finito. Questo culto simbolico è adesso sostituito dal culto reale: l'amore di Dio incarnato in Cristo e portato alla sua completezza nella morte sulla croce".
Salvini dovrebbe spiegare come possa essere alleato con Berlusconi che, adottando degli agnelli che vivono liberi pascolando nella villa di Arcore, ha voluto essere presidente del Movimento Animalista fondato da Michela Vittoria Brambilla, che è stata sempre di Forza Italia. Salvini avrebbe dovuto avere almeno la buona idea di tacere su questo argomento invece di propagandare la tradizione della strage di agnelli a Natale e a Pasqua. In Italia vi sono circa 700 mila cacciatori, razza malvagia in via di estinzione che pretende che l'uccidere per il gusto di uccidere sia uno sport. Ma vi sono in Italia circa 7 milioni tra vegetariani e vegani di cui Salvini non ha tenuto conto. Ed io mi auguro che i vegetariano-vegani si guardino bene dal dare il voto a Salvini. Meglio a Berlusconi. Perciò per coerenza non posso dargli il voto e per coerenza non possono votare per lui tutti gli animalisti. L'intelligente Salvini ha dimostrato di non essere accorto sulla questione dei diritti degli animali, a cui ha dimostrato di essere totalmente insensibile. Si tenga pure i voti della genia dei cacciatori e di coloro che non rinunciano alla strage di ovini per Natale e Pasqua. Ma non può avere i voti dai vegetariano-vegani e dagli animalisti.
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