venerdì 10 maggio 2013

MALEDETTI CINESI: VALGONO MENO DEI CANI. CHI HA IL CORAGGIO DI GUARDARE GUARDI. IO NON L'HO.

Mi limito a dire che, come scrisse Konrad Lorenz, la sofferenza è proporzionale alla capacità affettiva di un animale. E non vi è sulla Terra animale che abbia maggiore capacità affettiva rispetto a quella del cane. Cosa che ignorano molti imbecilli che hanno lasciato dei commenti all'articolo del Corriere. Che cosa hanno fatto millenni di buddismo per cancellare secoli di barbarie di questo maledetto popolo che ha inventato il motto "E' MANGIABILE TUTTO CIO' CHE SI MUOVE DA SE'"? Che cosa hanno fatto decenni di marxismo? Nulla. Se si mangiassero tra loro sarebbero più civili e ridurrebbero la loro fetida presenza su questa martoriata Terra. La concezione antropocentrica purtroppo vuole falsamente che la vita umana valga comunque più di quella di un animale non umano. Io sarei capace di uccidere a colpi di rivoltella uno di questi cinesi. Senza rimorsi. Sono dei subanimali. 
Inviato all'ambasciata cinese a Roma                               
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e ad altri indirizzi dell'ambasciata:  Segreteria.china@gmail.com


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I cani racchiusi in gabbia prima della macellazioneI cani racchiusi in gabbia prima della macellazione
Mentre il cane si agita, abbaia, cerca di fuggire tirando il guinzaglio stretto attorno al collo, un uomo lo picchia con un bastone. Sul naso e sulla testa, sul corpo. Il cane cade a terra, come svenuto. L’uomo lo trascina per pochi metri, lo prende per il muso e con un coltello gli taglia la gola. Il sangue esce a fiotti. L’animale è ancora cosciente. Cerca di fuggire per l’ultima volta prima di essere spellato e poi bollito. Sono alcuna delle immagini della macellazione dei cani in Cina contenute nell’ultima investigazione di Animal Equality. Il video - di cui Corriere.it pubblica solo la prima parte – è stato diffuso integralmente sul sito Senzavoce.org . Le immagini sono state riprese da attivisti infiltrati negli allevamenti e nei macelli di cani a Jiangmen e Zhanjiang, nella provincia meridionale cinese del Guangdong e mostrano senza censure cosa avviene in questi luoghi. «Si tratta di filmati mai visti prima – dicono gli animalisti - che rivelano gli orrori perpetrati ogni giorno a migliaia di cani per soddisfare la richiesta di carne in Cina». La prima parte del video di Animal Equality (immagini sconsigliate a un pubblico sensibile)
Corriere Tv

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DIARIO DALL’ORRORE – Sul sito Senzavoce.org, creato per sostenere una petizione internazionale per fermare la crudeltà di questi macelli, oltre al video vengono pubblicate le foto scattate durante l’investigazione e il diario tenuto dagli attivisti giorno per giorno. Testimonianze dure e sofferte che raccontano il viaggio dei cani dall’allevamento alla tavola. «Il macello era sorprendentemente tranquillo – racconta un attivista descrivendo il momento prima dell'uccisione dei cani- L’unico rumore proveniva dal bisbigliare e piangere dei cani che venivano schiacciati con delle tenaglie, trascinati sul pavimento e martoriati a morte con dei bastoni. Alcuni venivano picchiati dai lavoratori che fracassavano con de bastoni la loro area nasale, molto sensibile al dolore. I lavoratori non mostravano segni di compassione per gli animali che venivano malmenati, presi a calci, a pugni lungo tutta la stanza prima di venire uccisi». CARNE DA MANGIARE - Mentre nel mondo occidentale mangiare la carne di cane è un tabù (come in Gran Bretagna, ad esempio, lo è mangiare quella di cavallo), in alcuni Paesi orientali, tra cui Cina, Vietnam e Corea, non è così. O almeno non lo è stato per lungo tempo, visto che adesso l'«occidentalizzazione» della cultura sta cambiando anche le abitudini alimentari. «Mangiare carne di cane è particolarmente popolare nel nord est del Paese, al confine con la Corea, e anche nelle regioni meridionali, come Guizhou, Guangxi e il Guandong – spiegano gli attivisti - L'unica zona della Cina dove è vietato il consumo di carne di cane è Hong Kong». «Per noi che si tratti di cani, mucche o maiali non fa differenza – spiega a Corriere.it una portavoce di Animal Equality Italia – . Quello che ci teniamo a denunciare è l’inaudita crudeltà e violenza di questi mattatoi». In Cina non esiste nemmeno una normativa minima per la tutela degli animali.
UN BUSINESS DA 10 MILIONI DI EURO – Si stima che ogni giorno nei macelli cinesi vengano uccisi 30-50 mila cani, almeno 18 milioni all'anno. Il tutto per soddisfare un doppio mercato: quello della carne e quello della pelliccia. Un commercio che vale in Cina più di dieci milioni di euro l'anno. Un affare che - denunciano gli attivisti - porterebbe anche un traffico illegale di cani rubati. «Cani, allevati per la produzione di carne, sono spesso prelevati dalle strade oppure rubati alle loro famiglie - dicono gli attivisti - Vengono tenuti per quasi tutta la loro vita in gabbie metalliche dove soffrono terribilmente, sia fisicamente, che psicologicamente». Secondo un sondaggio realizzato dalla ong cinese Guo nel maggio del 2011, oltre l'80% delle famiglie di Jinan (Shandong) ha denunciato il furto di un cane. Sono probabilmente finiti tutti dentro un mattatoio.
(modifica il 10 aprile 2013)© RIPRODUZIONE RISERVATA
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  • Quei «piccoli vampiri» che bisogna farsi amici
     
    Titolonon esiste distinzione tra cane, agnello, cavallo, vitello...
    10.04|16:52 fede18
    nessuno di loro merita il macello... nè per soddisfare semplicemente i nostri palati, nè per arricchiare questo sporco mercato. E chi se ne frega se tanti non condividono le idee dei vegetariani!! non so come facciate ad affermare di amare e rispettare gli animali...se poi mandate giù fino all'ultimo boccone le loro carni.
    Forse è meglio non mangiarla
    09.04|20:16 ailanto
    Sono d'accordo con chi ha scritto che mangiare il tipo di carne è una questione culturale. Io devo dire che lentamente ma inesorabilmente sto andando verso l'astensione dal mangiare carne. Più mi avvicino verso la terza età, più cresce in me il senso della morte e più trovo difficile da sopportare la violenza e la sofferenza verso chiunque, siano essi uomini o animali. Gli animali si fidano di noi, ha scritto qualcuno, io posso aggiungere che gli animali ci amano e ci temono. Mi sto convincendo che forse è meglio non mangiare carne.
    cultura
    09.04|20:03 sy250273
    Che ci sia qualcosa di male a mangiare il cane piuttosto che, non so, il maiale e' puramente culturale. La carne e' carne. Pero' culturalmente e' anche vero che gli Orientali hanno veramente pochissimo rispetto per gli animali e la loro sofferenza. Mangiare carne e' perfettamente naturale, niente da dire, ma aggiungere sofferenza inutile ad un animale, francamente, mi disturba.
    Ricordiamoci che ogni paese ha la sua definizione di "animale domestico"
    09.04|19:44 picopico1972
    In cina il cane è mangiato proprio come da noi il coniglio o l'aragosta. Ricordate, vero, che l'aragosta fa una fine ancor più atroce? Però non credo che i cinesi ci diano contro per questo.
    Spezzo una lancia in favore degli onnivori
    09.04|19:03 adriana81
    L'idea che non si debba mangiare mai carne per motivi etici/morali o igienisti è assurda e non ha fondamento scientifico nella struttura e funzionamento del corpo umano. D'altronde la specie umana ha cacciato animali per millenni prima di diventare agricoltore. Personalmente mangio volentieri carne di pesce e di volatili, che non hanno certo la sensibilità degli animali superiori, ma non disdegno ogni tanto una buona 'fiorentina'.
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    PIÙletti

4 commenti:

Diego ha detto...

Una bistecca e un prosciutto, si sa, non crescono sugli alberi.
Gli animali definiti da carne vengono sottoposti a torture e violenze che ripugnano ad ogni persona civile, ad ogni essere dotato di una normalissima sensibilità e cultura.
E, quanto succede a questa massa di creature sfortunate e abbandonate temporaneamente da Dio, non riguarda solo la terrificante fase finale del macello, ma tutta la loro vita da esseri sottoposti a carcere duro, con privazione dei più elementari diritti quali l’ora d’aria e di libertà, l’ora di sole. Creature inermi, pacifiche, intelligenti e senzienti, che hanno la sola colpa di essere diverse dall’uomo, di non avere mezzi fisici, legali e sociali per difendersi, e che vengono discriminate e trattate alla stregua di bestie infami da vessare, torturare, uccidere.
Per chi vuole continuare: http://valdovaccaro.blogspot.it/2010/04/lavvelenamento-e-il-doping-da-carne.html

Anonimo ha detto...

Ma lei c'è mai stato in Cina? io si, insieme a un'amica italo-cinese(padre italiano, madre cinese), e le posso assicurare che nel periodo in cui ci sono stato (nell'estate del 2008) non ho visto nessuno mangiare o cucinare carne di cane. Ho girato mercati, macellerie, e ristoranti di tutti i tipi, e di carne di cane non c'era traccia!
Quella dei cinesi che mangiano i cani è più una leggenda metropolitana che una realtà(forse in qualche villaggio sperduto si mangia davvero, ma nelle grandi città no)!

Pietro Melis ha detto...

Non volevo trascurare gli animali che nascono in schivitù nelle industrie di morte. Sono certamente animali intelligenti e senzienti. Io sono vegetariano dall'età di 10 anni (e ne sono passati 60)ma riconosco di non essere coerente perché anche chi mangia, anche se raramente, uova o formaggi magri (ho cessato di bere latte da qualche anno)non risolve il problema degl allevamenti. Infatti i maschi, tranne pochi che servono alla riproduzione, sono antieconomoci, e, anche se tutta l'umanità diventasse vegetariana, i maschi dovrebbero fare comunque la stessa fine, anche se non mangiati. Si potrebbero però alleviare le loro sofferenze con l'eutanasia, oppure, con l'inseminazione artificiale, fare la scelta del sesso per fare nascere solo pochi maschi necessari alla riproduzione.Il problema si pone anche per i pulcini maschi. Ma io ho affacciato un'altra questione. Il detto cinese "è mangiabile tutto ciò che si muove da sé" non me lo sono inventato io. Si sa che i cinesi fanno anche marmellata di formiche, traggono crudelmente la bile da orsi tenut in gabbia tutta la vita, per rispettare la millenaria "medicina" cinese, di cui salvo solo l'agopuntura. Gli animali da allevamento sono intelligenti e senzienti, ma un grande etologo, che io ho studiato ampiamente, Konrad Lorenz (che studiò in particolare il comportamento delle oche selvatiche, scoprendo il fenomeno dell'imprinting) distinse gradi diversi, non dico tanto di intelligenza, quanto di capacità affettiva. Bisognerebbe avere un agnello in casa al posto di un cane per sapere se l'agnello abbia la stessa capacità affettiva di un cane o di un gatto. In Occidente, tranne in rari casi, i cani in particolare, sono stati ritenuti sin dall'antichità animali da compagnia o da utilità, ma non certio animali da macello. Quanto all'obiezione che non esisterebbero ristoranti in Cina dove vengano mangiati cani evidentemene l'anonimo ha frequentato ristoranti, magar per turisti, dove si nasconde la tradizione cinese di mangiarli, e non soltanto in campagna. L'articolo del Corriere è documentato, e di fronte a tale documentazione non valgono argomenti contrari. D'altra parte, so di qualcuno che è stato in Cina e che, senza volerlo, è capitato in un ristorante dove era compresa anche carne di cane. Perciò l'anonimo si informi meglio.La crudeltà cinese non è una leggenda. Ciò non toglie che vi siano cinesi che abbiano cani in casa per compagnia. Ci si ricordi che la razza preferita è proprio il cane cinese chow chow, allevato originariamente proprio come cane da macello.

Anonimo ha detto...

Occhio per occhio dente per dente...chi ha orecchio intenda...