martedì 5 novembre 2013

CHI E' GIORGIO PISANO PSEUDO GIORNALISTA PENNIVENDOLO DE L'UNIONE SARDA

Finalmente ho scoperto chi era quell'imbecille che durante la presentazione del mio libro si alzò scandalizzato borbottando parole  di riprovazione nel momento, credo, in cui  feci accenno agli invasori dall'Africa. Fu quasi certamente inviato dal giornale L'unione Sarda  per rompermi i coglioni durante la presentazione del mio libro E giustizia infine fu fatta. Ecco quanto mi ha scritto dopo il mio commento alla sua intervista alla subanimale Erica Billai.

Povero Melis,
sono Giorgio Pisano, quello della "stronzaggine" citato nel suo illuminato blog a proposito dell'intervista alla subanimale Erica Billai. Stronzaggine se ho capito bene (il suo italiano non è dei migliori) perché avrei adoperato impropriamente la parola duello. A questo punto, non restano che due possibilità: o non ha letto tutta l'intervista oppure non l'ha capita. Propendo per la seconda ipotesi. Lei resta quel che le ho detto lasciando la libreria Dessì durante la presentazione del suo libro: Pietro Melis è un vecchio patetico. Un suggerimento, se posso: la prossima volta che le succede di aprire bocca eviti di inanellare (come ha fatto in libreria) castronerie letterarie, filosofiche e perfino teologiche. Non è che non s'impegna, è che proprio non ce la fa: le consiglio uno psichiatra capace e pietoso.
Salutissimi
Giorgio Pisano


Costui è solo la misera espressione della "cultura" del pensiero unico e liberticida della falsa sinistra che naviga sempre nella confusione tra morale e diritto e che, traditrice di Marx (da me rivalutato), ha perso ormai il riferimento alla classe operaia accettando l'economia liberistica della globalizzazione dei mercati, con la sostituzione dell'economia reale con l'economia predatrice della finanza delle banche. E meno male che questo individuo era prima comunista. Finito il comunismo degli Stati comunisti gli eredi del comunismo, per riciclarsi, si trovarono ad essere degli sbandati e sostituirono la classe operaia con quella dei frichettoni dei centri sociali, degli omosessuali, dei clandestini (con la speranza di dare loro, dopo il permesso di soggiorno, anche la cittadinanza con l'jus soli per raccogliere un bel pacco di voti, trascurando anche il fatto che molti di essi fossero islamici), e tutto ciò per aumentare quello che Marx chiamava "esercito di riserva" dei disoccupati, che, contro l'interesse della classe operaia, serve a mantenere bassi i salari degli operai, sottoposti al ricatto del licenziamento perché sostituibili con i disoccupati e oggi con gli ex clandestini. Un individuo che con la sua ignoranza sugli argomenti da me trattati pretende di dare lezioni a me (pur avendo dedicato la mia vita allo studio) e che giunge persino a scrivere che il mio italiano non è dei migliori. E questo bue che dice cornuto all'asino ha scritto ciò certamente senza aver mai letto una riga dei miei libri. Pertanto è anche un disonesto individuo, che, non avendo argomenti seri contro di me, si limita a dire che avrei scritto solo castronerie, ignorando che mi sono occupato sempre, oltre che di storia della filosofia (materia che ho insegnato per 40 anni all'Università), anche di biologia evoluzionistica, di cosmologia e di esegesi dell'Antico e del Nuovo Testamento in un mio libro di 800 pagine (Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto naturale) in cui espongo l'esegesi dei maggiori studiosi mondiali, demolitrice di tutte le menzogne e falsità storiche dell'Antico Testamento. Libro le cui copie rimanenti sono state prese in carico da un editore per la distribuzione, anche all'estero, nelle biblioteche e nei centri culturali, anche in America, dove verrà schedato e conservato per sempre. 
Il livore di questo individuo è l'espressione più becera di quegli ignoranti che si fregiano addirittura del titolo di giornalisti pur scrivendo in un giornaletto di periferia quale è L'unione Sarda, che io non ho mai comprato. Serve solo a conoscere il nome dei morti e le cronache della Sardegna, non essendo letto nemmeno in tutta la Sardegna perché nel nord dell'isola prevale l'altro quotidiano che è La Nuova Sardegna, con sede principale a Sassari e non a Cagliari.
Certamente costui, che si è occupato soprattutto di interviste, pur pretendendo di discettare in campo teatrale e cinematografico, essendo invece solo un superficiale, non conosce il significato del termine "stronzaggine" perché non ha letto il best seller del filosofo statunitense Harry G. Frankfurt intitolato On bullshit e pubblicato nel 2005 da Rizzoli con il titolo corrispondente di Stronzate. Menzogne sono le proposizioni che sono dotate di pensiero ma che risultano false alla verifica. Stronzate sono le proposizioni che sono luoghi comuni di dire, non sensi linguistici privi di pensiero del cui non senso linguistico la gente non si accorge nemmeno. Come quando gli imbecilli che scalano una montagna dicono che sfidano la montagna, che non è una sfidante. E lì ferma da centinaia di milioni di anni e non sfida alcuno. Allo stesso modo era una stronzata l'usare il termine "duello" riferito al povero cinghiale che non ha alcuna intenzione di sfidare a duello quei vigliacchi di cacciatori. Solo un mentecatto può usare a sproposito certi termini. Uno che veramente avrebbe bisogno lui di uno psichiatra capace di fargli capire le stronzate che ha nel suo inutile cervello. Si tratta di uno che è ormai in pensione da anni e scrive ogni tanto delle escrescenze. Nato nel 1950 non è certamente giovane. Ma dice a me che sono un "vecchio patetico". Questo Giorgio Pisano, che vanta una inutile laurea in Scienze politiche, 
era riuscito ad intrufolarsi nello studio di un commercialista. Poi, forse anche con l'appoggio di alcuni suoi amici comunisti, ma soprattutto tramite l'accozzo e il buon cuore di un giornalista de L'Unione Sarda, Mario Virzì, che curava la pagina "culturale" de L'Unione Sardariuscì ad entrare nel 1974 ne L'Unione per occuparsi superficialmente di cronaca locale. Fu anche inviato dal giornale al festival di San Remo. Capirai che cultura.  Durante la proprietà Grauso del giornale fu licenziato. Ma poi riassunto con la nuova proprietà Zuncheddu, amico e prestanome dell'ex capo della massoneria in Italia Armando Corona con cui ebbe affari in comune.
E oggi scrive da pensionato articoletti-interviste dimostrando di essere rimasto un ignorante. Lo ha dipinto bene un tale proprio a causa delle sue interviste, in cui sembra che il Pisano voglia solo intervistare se stesso.
"Pisano non fa interviste politiche, fa interviste di costume, di colore, con un tono da salotto o da caffé...Chiunque si sottoponga ai suoi trattamenti, ne esce inevitabilmente caricaturizzato, perché Pisano non racconta chi ha di fronte, racconta sempre se stesso". 
Come se avesse cose profonde da dire. Ma gli si può anche perdonare, poveretto, il suo vuoto di pensiero. Ognuno nasce col cervello che ha. Non gli si può invece perdonare di intromettersi disonestamente, da ignorante, in argomenti che non conosce. Perché se non fosse stato disonesto ed ignorante avrebbe dovuto essere capace di sollevarmi delle obiezioni invece di venire prevenuto alla presentazione del mio libro con il solo scopo di fare il disturbatore alzandosi dopo pochi minuti e passando tra gli ospiti con fare arrogante e volgare borbottando una frase di disprezzo, dettata solo dalla solita ideologia liberticida della falsa sinistra. La videocamera lo ha ripreso e la registrazione di due ore della presentazione del libro verrà messa su youtube.  
Anni fa feci condannare per diffamazione un "giornalista" de L'unione Sarda (Fabio Manca) che, per far vendere più copie del giornale (la gente va pazza per queste storie),  stravolse una certa storia riguardante un episodio che vide un preside della mia Facoltà condannato per falso in atto pubblico. Presentò la storia come se si trattasse di un triangolo tra me, il preside e una studentessa (allora mia fidanzata). Il "giornalista" de L'unione fu condannato ad una provvisionale di 5000 euro di multa. Non volli dare retta al mio avvocato che insisteva nel proseguire la causa. Non volevo apparire uno che mirasse ai quattrini. Mi era bastata la condanna al pagamento della provvisionale per dargli una lezione. Non volli infierire. Ma me ne pentii. L'unione Sarda, pur condannata anche a pubblicare in largo spazio (un rettangolo con centimetri stabiliti in altezza  e lunghezza) il dispositivo della sentenza contro il "giornalista", non ottemperò al suo obbligo.  
Leggere la novella Il cinghialetto di Grazia Deledda, che fu sempre odiata dai suoi conterranei nuoresi per avere rappresentato bene la barbarie della "cultura" pastorale e il peggio del peggio dei sardi. Essi si meritano ancor oggi quel che non hanno. Il mio manoscritto del 2003 lo documenterà ampiamente quando verrà pubblicato (non certamente da un editore sardo). Sono pronto a ricevere tutti gli insulti che mi proverranno da quegli ignoranti o da quei disonesti che vogliono difendere l'indifendibile non volendo prendere atto di ciò che la storia documenta. Ho attinto alla storia della Sardegna di Giuseppe Manno.                        

7 commenti:

Pietro Melis ha detto...

Ecco quanto mi ha scritto questo miserabile riferendosi ai miei familiari.

Povero Melis, vedo che ti hanno informato male perfino sulla mia adolescenza visto che quello era il tempo di una mia collaborazione a un ufficio di consulenti del lavoro e non di un commercialista. D'accordo comunque sul chiuderla qui: troppo noioso il dialogo e il contesto. Vedi in ogni caso la prossima volta di usare con maggiore acutezza (in scienza e coscienza, direbbe un avvocato) il termine "stronzaggine", a meno che non lo stia riferendo a un tuo familiare,
Salutissimi
Giorgio Pisano

Giancarlo Matta ha detto...

Eccellente Professor Melis,
complimenti per come ha "sistemato" il cronista Pisano. Il quale, guarda caso, è incapace di replicarLe in modo sensato. Colui evidentemente è solo capace di trattare gli altri come fossero pari a sé.

Anonimo ha detto...

Non ho letto la novella della Deledda.
A discolpa della cultura pastorale posso solo dire che erano altri tempi, basti pensare che fino a metà dell'Ottocento molti minatori del Sulcis vivevano in baracche per un tozzo di pane, molti pastori in tutta la Sardegna dormivano all'addiaccio o in case di fango, la fame era tremenda. Fame che è durata fino al secondo dopoguerra per intenderci, ed infatti l'uccisione del maiale era una festa, e del maiale non si buttava via niente. Di sicuro il bestiame vario era davvero necessario per la sopravvivenza della maggior parte delle famiglie, e questo in tutto il mondo, mica solo in Sardegna. E andare a caccia nelle società tradizionali non era certo una sfida o uno sport come ora, ossia un passatempo e un vizio, era invece necessario.
Su Manno ho letto (mi pare su wikipedia) che fosse comunque molto vicino al Sovrano, che dunque la sua Storia vada comunque letta anche tenendo conto di quello. Ciò non toglie che la maggior parte dei Sardi e degli storici Sardi vanti tanto la dignità del popolo Sardo, invece sempre sottomesso e litigioso; quindi leggere il Manno è utile anche per bilanciare la foga identitaria in cui i Sardi spesso si lanciano prendere.
La Storia non è mai bianco o nero, è a sfumature.La Sardegna è sempre stata suddivisa in Regni, o in aree d'influenza, o sotto dominio di diverse famiglie. i Sardi spesso servitori dei nuovi padroni.
Ma non è colpa del popolo Professore, il popolo campava a stento,non ha mai avuto un briciolo di potere. Proprio come oggi, nella Democrazia!!

Pietro Melis ha detto...

La "cultura" pastorale è ancora presente in una Sardegna di un milione e 600 mila abitanti e con 7 milioni di pecore. E' presente nell'invidia distruttiva di coloro che mettono bombe contro coloro che riescono a migliorare. E' presente nell'avere voluto ben 8 inutili province per meglio saccheggiare il territorio parcellizzandolo per avere meglio le mani in pasta localmente. Sintomo anch'esso della divisione ancestrale tra i sardi. Nel 2003 mi feci dare dall'assessorato al bilancio i dati riguardanti quanto i sardi pagavano di tasse e quanto la Regione Sardegna riceveva dal governo di Roma annualmente (a parte i vari finaziamenti extra per i vari piani di cosiddetta rinascita). Ne risultava che i sardi sarebbero morti di fame dopo un mese. Tutta la maggiore risorsa economica della Sardegna dovrebbe essere il turismo. Ma tutti i villaggi turistici (Forte Village, Villaggio Telis, Villaggio Tanka, Costa Smeralda, etc., sono invenzioni di capitali di società non sarde che hanno la loro sede sociale fuori della Sardegna. Le tasse le pagano dove hanno sede le società. Per i sardi al massimo posti per camerieri. Come vedevo al Forte Village. Un Consiglio regionale di 80 parassiti incapaci di governare e risultanti anch'essi ladroni (come dimostrano i fatti di oggi, con vari consiglieri regionali arrestati o indagati per utilizzo di danaro pubblico per spese private). La Sardegna ha avuto l'autonomia politica solo per poter mangiare autonomamente con i soldi degli altri, in pratica con quelli delle regioni del Nord, e qui ha purtroppo ragione la Lega Nord. Infatti mi sono sempre domandato come mai quelli del nord non votino Lega Nord fregandosene di tutte le altre regioni. Starebbero molto meglio tenendosi quasi tutte le tasse invece di darle ad altre regioni. Sentimentalismo di una falsa unità d'Italia? Non so spiegarmelo. Mi fanno ridere coloro che si battono per l'indipendenza della Sardegna senza saper dire da dove prenderebbero i soldi necessari per pagare stipendi e tutti i servizi pubblici. Vogliono risolvere tutto con la zona franca? Illusione. La zona franca può essere limitata solo ad alcune zone portuali. Se tutta l'isola diventasse zona franca da dove verrebbe il prelievo della tassazione per affrontare la spesa pubblica? Ogni anno vi è il fenomeno della lingua blu per le pecore (perché i pastori non hanno mai saputo sostituire con altra razza la pecora sarda), ogni anno vi è la peste suina.E tutti gli allevatori (di morte) poi pretendono il risarcimento. Naturalmente per me (vegetariano) sarebbe meglio che non esistessero né pecore né maiali. Ma questo è un altro discorso.
Scrive Manno che dopo che la Sardegna passò sotto il governo sabaudo vi fu una rivolta dei sardi non per richieste di autonomia e di autogoverno ma solo per la pretesa che fossero assegnati solo ad essi i posti dell'amministrazione pubblica pur non avendo alcuna esperienza di autogoverno.

Pietro Melis ha detto...

La novella di Grazia Deledda si può leggere anche su Internet. Basta scrivere su Google Grazia Deledda il cinghialetto. Narra del rancore del "signoriccu" (il figlio del padrone di casa) che, per rancore nei confronti del servitorello che si era affezionato ad un cinghialetto regalato al padrone di casa, uccide il cinghialetto ponendolo in giardino in direzione della finestra di cucina per sparargli contro.

Anonimo ha detto...

Le posso fare una domanda che non c'entra nulla? Lei cosa ne pensa delle apparizioni mariane ai 3 bambini di Fatima?
Se non ha voglia di rispondere non importa, non pubblichi nemmeno questo commento anche in quanto palesemente non pertinente con il discorso. grazie comunque.

Pietro Melis ha detto...

Che vuole che le dica? Due dei 3 bambini (Francesco e Giacinta morirono a 11 e 9 anni, mentre Lucia morì nel 2005 a 98 anni. Come mai questa discriminazione? Ho scritto in due miei libri che è strano che le asserite apparizioni avvengano solo in aree geografiche cattoliche di fronte a persone già credenti o disposte a credere. Mai una madonna che sia apparsa a dei cristiani non cattolici. Se la madonna volesse almeno unificare il mondo cristiano perché non appare in regioni cristiano-protestanti? Si sa che i protestanti non hanno il culto della madonna e dei santi. Sarebbe il caso di convertirli al cattolicesimo. Ma non è mai apparsa (che io sappia) in terre cristiano protestanti. E perché non ha cercato di convertire al cristianesimo l'umanità apparendo e parlando nelle regioni dove non vi è nemmeno il cristianesimo. Io mi sono immaginato più volte l'apparizione della madonna durante la seduta plenaria del Partito Comunista cinese (ammesso e non concesso che sia ancora comunista). Molti dei presenti per ragioni ideologiche negherebbero la verità dicendo che si era trattato di una allucinazione collettiva. Ma molti altri non negherebbero la verità dell'apparizione. La madonna dovrebbe apparire e parlare in queste sedi.Dovrebbe apparire negli Stati islamici chiedendo agli islamici di convertirsi al cristianesimo. Sarebbe una rivoluzione mondiale che porterebbe alla fine della maggiore pazzia religiosa che è l'islamismo. A che pro dunque continuare ad apparire solo nelle regioni cattoliche? Mi si spieghi cio. Comunque la ringrazio per il tema propostomi. Riporterò la sua domanda nel mio blog con la mia risposta. Voglio concludere con una barzelletta inventata da un mio amico. La madonna di Fatima è apparsa a quella Lourdes, quella di Lourdes è apparsa a quella di Loreto, quella di Loreto è apparsa a quella di Medjugorje. Insomma: un casino della madonna.