lunedì 10 febbraio 2014

IL CAMALEONTE NAPOLITANO VERGOGNA DELL'ITALIA. SERVO DI TOGLIATTI E DI MOSCA NASCOSE PER DECENNI LE FOIBE

Pare che la storia in Italia abbia memoria corta. Non ci si ricorda del passato di questo individuo che fu un vero antitaliano, sostenitore di coloro che si sentivano comunisti prima che italiani perché favorirono l'ingresso delle armate comuniste di Tito in Istria e si mostrarono nemici degli italiani istriani accusati di essere stati sostenitori tutti del fascismo. Per i comunisti italiani valeva prima l'ideologia che la difesa del territorio italiano e per questo massacrarono persino i partigiani non comunisti che tentavano con le armi di opporsi alle armate comuniste di Tito. Tra questi vi era anche Napolitano, indegno rappresentante della Repubblica italiana, uno spregiudicato camaleonte della politica sempre pronto a cambiare colore pur di rimanere nella cresta dell'onda. Ci si ricordi che questo individuo (aveva allora 32 anni) affermò nel 1956 che i carri armati sovietici avevano riportato la pace in Ungheria, dopo la rivolta contro il regime comunista. A questo lurido individuo non interessava affatto che la pace fosse stata imposta con il costo di 20.000 morti. Poi incominciò a cercare di cambiare bandiera politica quando nel 1968 cercò timidamente di dissocciarsi dall'invasione della Cecoslovacchia che mise fine alla "primavera" di Praga. Ma rimase sempre un servitore della politica di allineamento con Mosca. Osteggiò con Togliatti l'ingresso dell'Italia nella NATO perché si contrapponeva all'Unione Sovietica, fu un antieuropeista solo perché vedeva nell'Europa occidentale unita (al di là di tutto il male che oggi se ne possa dire) una contrapposizione al blocco sovietico. Oggi è un europista sfegatato nonostante l'UE abbia dimostrato di essere solo una disgrazia. EBBE PERTANTO IN TUTTA LA VITA LA CAPACITA' DI STARE SEMPRE DALLA PARTE SBAGLIATA. Dopo la fine del comunismo cambiò ancora colore questo spregiudicato camaleonte cercando di fare dimenticare il suo passato. Ma oggi non è migliorato. Ha versato negli ultimi anni lacrime di coccodrillo quando fu costretto a prendere atto dell'esistenza delle foibe istriane, di cui per decenni non se ne poté parlare a causa del patto di silenzio stipulato con la DC per non turbare i rapporti con la Jugoslavia di Tito. E' il peggiore presidente della Repubblica della storia della Repubblica, uno che oggi da ex comunista è diventato orpello dei poteri forti della finanza e complice dell'affossamento della stessa Costituzione avendo sempre omesso di rilevare l'anticostituzionalità di tutte le leggi elettorali votate dal 1993 ad oggi, per cui egli stesso è diventato presidente della Repubblica anticostituzionalmente perché eletto da parlamenti eletti anticostituzionalmente. Quando nel 2006 fu eletto presidente della Repubblica con soli 543 voti (poco più della metà) gli inviai il giorno stesso un racc. A.R. in senato dicendogli "lei con soli 543 mi rappresenta un cazzo, potendo rappresentare al massimo metà degli italiani". E gli ricordai la macchia indelebile dell'approvazione di 20.000 morti ungheresi. Se avesse avuto un poco di dignità non avrebbe accettato un'elezione con metà dei voti. E' stato sempre un arrogante saccente predicatore, distributore di "perle di saggezza", proprio lui che avrebbe avuto bisogno di uno che gli leggesse la sua vita da sporco arrivista pronto a riclicarsi politicamente per essere buono per tutte le stagioni. Fa l'elogio della magistratura ma rifiuta arrogantemente di essere interrogato in merito ad una telefonata del suo consigliere D'Ambrosio con Mancino circa supposti rapporti di Mancino con la mafia. 
Dalla faccia sempre glaciale, triste, scostante, respingente non è mai emerso un sorriso che ispirasse qualche rara volta un tratto di simpatia. La natura è veramente mal fatta. Fa morire giovani persone oneste e valenti e permette che questo individuo a 89 anni non sia già da tempo cadavere togliendo per sempre il disturbo.

    

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