martedì 27 dicembre 2016

GEORGE MICHAEL: FU UN DEPRAVATO NELLA VITA E NELLA SUA MUSICACCIA

Non sapevo nemmeno che fosse esistito. Mi vanto della mia ignoranza riguardo a questo individuo. Ma poiché sia i giornali che le TV mi hanno rotto i coglioni dando per giorni la notizia della sua morte e decantandone i meriti ho sentito il dovere di documentarmi. Perciò mi sono dovuto fare due palle andando ad ascoltare alcune delle sue musicacce, ritenute le migliori (figuriamoci le altre). Mi immagino le reazioni contro di me visto che godeva di tanta fama presso gli analfabeti della musica, degli ebeti invasati  che vanno ad ascoltare questa merdaccia di musica e che si annoierebbero a morte ascoltando Bach o Wagner. E così ho scoperto che era uno privo di qualsiasi talento. Un urlare senza melodia con sottofondo di note ribattutte. E ciò dico anche prescindendo dal fatto che fosse un caghìno, un drogato ed alcolizzato. Di costui non si può nemmeno dire che fu "genio e sregolatezza". Fu soltanto sregolatezza. E' morto drogato da eroinomane. La fine che si meritava l'animaccia sua.  
Non si è data invece risonanza alla morte avvenuta nello stesso giorno (25 dicembre) della scienziata che  nel 1974 scoprì la materia oscura, la cui esistenza è certa ma la cui composizione rimane, appunto, ancora oscura. La sua conoscenza sarà fondamentale per capire meglio l'universo. Non voglio fare qui il nome di questa scienziata per non imbrattarlo in questa occasione.    

7 commenti:

RIC ha detto...

la fortuna vuole che sia crepato ora , anche se in notevole ritardo rispetto alle mie capacita' di vedere coglioni che saltellano sul palco emettendo gemiti e versi incomprensibili. Putroppo che ne sono ancora tanti che ragliano sulle piazze di mezzo mondo con dei deficienti che acclamano, come si osanna un Dio.

RIC ha detto...

la fortuna vuole che sia crepato ora , anche se in notevole ritardo rispetto alle mie capacita' di vedere coglioni che saltellano sul palco emettendo gemiti e versi incomprensibili. Putroppo che ne sono ancora tanti che ragliano sulle piazze di mezzo mondo con dei deficienti che acclamano, come si osanna un Dio.

Alessio ha detto...

Quel tipo di musica è fatta proprio apposta per impedire al cervello di pensare e di riflettere e per farlo andare in tilt, professore. E' una musica uguale ed identica alla droga di cui questi pseudo-artisti fanno uso e abuso a loro piacimento, droga ed omosessualità (e a volte anche pedofilia, vedasi Michael Jackson) sono un binomio indissolubile nella CULtura spazzatura di questi ambienti.
Il problema è che di fronte a persone come me e come lei che giustamente disprezzano tale arte ce ne sono centinaia che la osannano, spesso sotto l'effetto di droga o di alcool, a cui attingono a piene mani ai concerti. L'unica consolazione non di poco conto è che con la vitaccia che fanno questi fenomeni da baraccone durano pochissimo e quindi possono danneggiare il meno possibile i nostri timpani!

Anonimo ha detto...

Mario Adinolfi ha fatto lo stesso ragionamento e la risposta media è stata che deve stare zitto perché la sua obesità è come la droga e l'alcol.
Qualche altro imbecille ha risposto che Mick Jagger è più sano di quelli che giudicano. Ormai anche constatare che la merda puzza fa strillare questi disagiati.

(Islamofoba Incazzata)

Anonimo ha detto...

George Michael non mi piaceva musicalmente, era "piatto".
Come persona, non sto a discutere le sue scelte sessuali, non mi interessano.
Ma pare avesse un cuore d'oro (anche verso gli animali).
Il punto è un altro, è che ogni volta che muore un cantante di musica contemporanea, si deve sempre leggere la solita filastrocca, con le solite consuete comparazioni con i classici (Bach, Wagner, eccetera)e la solita sequela di epiteti.
Lei è ripetitivo. Alla morte del prossimo cantante, le basterà solo cambiare il nome e lasciare invariato il resto, tanto ormai si sa come va.
La musica rock non è tutta da buttare, ci sono stati grandi gruppi che hanno fatto pezzi splendidi.Non sono Bach o Beethoven o Brahms, sono semplicemente diversi.
E lei sbaglia a chiamare musica colta solo la classica, intendendo con questo che chi ascolta altra musica non è colto, è un luogo comune rancido e anche un po' ridicolo.Sembra di sentire i professori di una volta che davano dello straccione a chi portava i jeans, o della checca a chi portava i capelli lunghi se era un maschio.Siamo ancora a questi livelli.

Pietro Melis ha detto...

Guardi che qualche volta ho ascoltato volentieri qualche bella canzone come quelle di Battisti, qualcuna di Gino Paoli, dei Cugini di campagna (anima mia), dell'immaritatamente dimenticato Demis Roussos (voce magnifica), di Celentano (per esempio: io non so parlar d'amore), di Cocciante etc. etc. Ma la musica leggera non è arte. E' artigianato, scritta anche da coloro che non hanno fatto studi di musica. Chi si limita alla musica leggera è un analfabeta in fatto di musica. E quella che sono stato costretto ad ascoltare di George Michael (per documentarmi) mi sembra da buttare via. Se lei fa parte della folla degli analfabeti della musica che non sanno apprezzare la vera musica, che non è quella leggera, rimanga pure analfabeta.

Anonimo ha detto...

Anonimo ha scritto:

"E lei sbaglia a chiamare musica colta solo la classica, intendendo con questo che chi ascolta altra musica non è colto, è un luogo comune rancido e anche un po' ridicolo.Sembra di sentire i professori di una volta che davano dello straccione a chi portava i jeans, o della checca a chi portava i capelli lunghi se era un maschio.Siamo ancora a questi livelli."


Pietro Melis ha risposto:

Guardi che qualche volta ho ascoltato volentieri qualche bella canzone come quelle di Battisti, qualcuna di Gino Paoli, dei Cugini di campagna (anima mia), dell'immaritatamente dimenticato Demis Roussos (voce magnifica), di Celentano (per esempio: io non so parlar d'amore), di Cocciante etc. etc. Ma la musica leggera non è arte. E' artigianato, scritta anche da coloro che non hanno fatto studi di musica. Chi si limita alla musica leggera è un analfabeta in fatto di musica. E quella che sono stato costretto ad ascoltare di George Michael (per documentarmi) mi sembra da buttare via. Se lei fa parte della folla degli analfabeti della musica che non sanno apprezzare la vera musica, che non è quella leggera, rimanga pure analfabeta.

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Come sa convergo con lei su molte questioni, quindi la contrarietà che esprimo qui non è, come dire, pregiudiziale.

Io ho passato certi pomeriggi a confrontare certi brani di Chopin suonati da Cortot nella fase iniziale della sua carriera e nella fase tardo-matura.

Per raccogliere quanti più libri possibile su Benedetti Michelangeli ho accettato di acquistarne alcuni usati (cosa che mi dà fastidio).

Ho 3 o 4 biografie di Glenn Gould.

La musica la ascolto per ore ogni giorno, alternando classica e canzoni a seconda del momento e dello stato mentale.

Però sono d'accordo con l'anonimo commentatore. E a parte le opinioni ed idee, lei lo definisce "analfabeta" tre volte in tre righe, tutto ciò in risposta a un commento che non avrebbe potuto essere più garbato.

Prof., io sono spesso d'accordo con lei perché la tolleranza che denuncia è falsa, e nei casi migliori sconclusionata.
Ma la tolleranza autentica è virtù altissima.

Chi opina in buona fede e rispettosamente non deve essere trattato alla stregua di chi lo fa altrimenti: che senso ha?

Per dirle: ricordo alcune sue osservazioni sul jazz, e le condivido. Ma conosco pochi musicisti jazz che è impossibile non stimare, e che sono musicisti, anche se, almeno dal mio punto di vista, purtroppo per loro e per noi hanno scelto di non darsi alla musica.

Ma le canzoni, certo che sono arte.
Non erano "canzoni", tanti pezzi di letteratura medievale, lirica greca...

Ha mai ascoltato, ad esempio, "L'oceano di silenzio" di Battiato?
"Atlantide" di De Gregori?

Arrivano alla filosofia e alla poesia, anche senza affanni.
Che ratio c'è nel mettere De Gregori, Battiato, Enrico Ruggeri, insieme a Laura Pausini e Ramazzotti?
Ci sono opere, e prodotti.

Il rock lo vedo più come le partite di calcio ecc.

Ma non voglio nemmeno escludere che da qualche parte del mondo qualcuno abbia fatto rock, e lo abbia fatto sforzandosi di fare un dono all'eterno; di trascendere. Questa è l'arte. Ricerca del bello incontaminata di scopi mondani.