venerdì 14 ottobre 2022

VIETATO PER I GIUDICI DIRE LA VERITA' SUL CORANO

Mi ero dimenticato che anni fa un pazzo di cui non ricordo il nome, uno che, come fanno gli individui nati anagraficamente italiani, al suo cognome aggiunge, inventandoselo, un cognome arabo, mi aveva accusato di avere denigrato il Corano per aver detto che è un libro di merda. Notare che se avessi detto che il Mein Kamp è un libro di merda avrei raccolto l'approvazione quasi unanime. Io ho sempre sostenuto che il Corano sotto un certo aspetto è peggio del Mein Kampf perché il Mein Kampf, scritto da Hitler in carcere circa dieci anni prima che sfortunatamente prendesse il potere nel 1933, si rivolgeva a qualche milione di tedeschi che videro in lui il salvatore della Germania dopo la disastrosa Repubblica di Weimar, che, come prima in Italia subito dopo la fine della prima guerra mondiale, era in preda a scontri sociali violenti tra governativi socialdemocratici e oppositori che scendevano in piazza contro una economia a rotoli dovuta ad una inflazione così alta da costringere i tedeschi ad andare con una carriola piena di marchi anche per acquistare i viveri più necessari per campare. E' in questo caos sociale che chiunque avesse promesso di risollevare l'economia tedesca, punita anche a causa dell'enorme risarcimento di guerra richiesto unicamente dalla Francia (l'Inghilterrà si astenne dal richiedere il risarcimento) avrebbe avuto buon gioco. E proprio l'umiliazione tedesca sarà il motivo del riscatto con il nazismo al potere. E Hitler volle imporre alla Francia la firma della resa sullo stesso vagone ferroviario dove la Germania aveva firmato la resa dopo la sconfitta. Dopo questa divagazione torno alla differenza ma anche alla similitudine tra il Mein Kampf e il Corano. La differenza, più precisamente, consiste nel fatto che la propaganda del Mein Kampf si rivolgeva al popolo tedesco, e a chi non avesse letto il Mein   Kampf  dico che leggendo questo libro si rimane sorpresi, pur nell'avversione ad esso anche perché si preannuncia l'avversione agli ebrei -  accusati di essere antinazionalisti e come tali un popolo volutamente senza patria che aveva solo interesse ad avere il dominio mondiale tramite il controllo dell'alta finanza - tuttavia vi si trova l'affermazione che le radici dell'Europa dovevano trovarsi nell'antichità greco-romana, a cui la Germania, con tutta l'Europa, doveva rivolgersi per trovarvi la sua identità. Dunque l'Europa, dovendo riconoscere questa eredità storica, doveva liberarsi degli ebrei come un corpo ad essa estraneo e la Germania si sarebbe fatta artefice di questa liberazione a vantaggio di tutta l'Europa. Per Hitler la rivoluzione sovietica era stata voluta dall'ebraismo internazionale, e per sostenere questa tesi si appoggiava anche ai famosi Protocolli dei savi di Sion che, scritti per propagandare l'antisemitismo erano apparsi per la prima volta nella Russia zarista, molto prima della rivoluzione Sovietica che Hitler riteva fosse stata promossa dagli ebrei, anche considerando che l'armata rossa era stata costituita dall'ebreo rivoluzionario Lev Trosky. Ma il risultato fu la sconfitta del nazismo soprattutto ad opera dell'Unione Sovietica che pagò la vittoria con venti milioni di morti. Che cosa affina il Mein Kampf al Corano pur nella spiegata differenza? Nella divisione della popolazione umana in due parti. Per il Mein Kampf  la popolazione mondiale si divideva tra ebrei e non ebrei (con maggiore privilegio per la popolazione ariana). Anche per il Corano la popolazione umana si divide in due parti: fedeli (islamici) e infedeli. Nel Corano viene dichiarata una guerra mondiale contro gli infedeli perché Allah deve essere riconosciuto come unico dio e portato alla vittoria con le armi in tutto il mondo. In questo senso il Corano si presenta come un libro peggiore del nazismo, che non voleva espandersi su tutta la Terra con le armi. La sottomissione degli infedeli nelle terre conquistate comportava la sottomissione (Islam significa sottomissione) anche di coloro che non si fossero convertiti con l'imposizione di una tassa che significava la loro inferiorità. Nel Corano sta scritto che gli islamici che si trovino in Stati non islamici debbono porre in atto la regola della dissimulazione, consistente nel fare finta di accettare le leggi di uno Stato non islamico aspettando che monti in esso il numero degli islamici perché questi acquisiscano il potere sufficiente per impadronirsi delle istituzioni dello Stato. L'espansione dell'islamismo avvenne sin dall'inizio con le armi di una popolazione che in breve tempo sottomise intere popolazioni da tutta l'Africa mediterranea sino alla Spagna e quasi tutto il Medioriente a danno dell'Impero bizantino (erede dell'Impero romano d'Oriente). Successivamente sulle terre conquistate dagli arabi si sostituirono gli ottomani che conquistarono ciò che era rimasto dell'Impero bizantino (con la conquista di Costantinopoli nel 1453) e accerchiarono successivamente l'Europa invadendo tutta la penisola balcanica. All'origine dell'espansione dell'islamismo vi fu la stessa convinzione fanatica del nazismo. E anche più forte fu quella dell'Islam in quanto fondata su una missione salvifica che ammantava di religiosità una ideologia ispirantesi alla sottomissione di popoli da convertire. Oggi circa un miliardo e mezzo della popolazione umana si dichiara islamica dall'Atlantico all'Asia dell'Oceania. Chi ritenesse l'Islam una religione non conosce il Corano, il cui contenuto si ispira alla missione di conversione con le armi le popolazioni in origine non islamiche. Al contrario il cristianesimo delle origini non si espanse con le armi ma per volontaria conversione di molte popolazioni dell'Impero romano, sino a quando fu riconosciuta come religione vera o per opportunismo dagli ultimi imperatori romani (soprattutto da Teodosio II). Le popolazioni germaniche solo in parte furono costrette a convertirsi con le armi, come, per esempio, con  Carlomagno, che fece passare per la spada 800 sassoni che non volevano convertirsi. Non avendo gli islamici una piramide di istituzioni che permetta allo Stato italiano di trattare con essi non può lo Stato italiano trovarsi nelle condizioni di riconoscere ufficialmente l'islamismo come confessione religiosa. E infatti non godono del privilegio della assegnazione dell'8% nella dichiarazione dei redditi. Ma anche se esistesse una rappresentanza univoca per gli islamici, tale da poterla rendere ufficiale di fronte allo Stato, come potrebbe lo Stato riconoscere lo statuto di religione all'islamismo se questo si fonda sul Corano? Se in Italia si costituisse un gruppo politico che facesse propaganda per il Mein Kampf questo gruppo incorrerebbe in un reato perché farebbe propaganda andando contro le istituzioni fondate sulla Costituzione. Ma per lo stesso motivo dovrebbe essere considerata reato la propaganda del Corano, il cui contenuto è in pieno contrasto con le leggi dello Stato italiano, sia sul piano di alcuni articoli del Codice Penale che su quello della stessa Costituzione. Ecco il reale motivo per cui l'Islam non può essere riconosciuto come religione anche se lo Stato italiano TACITAMENTE lo riconosce come religione non avendo il coraggio di confrontarsi con il contenuto del Corano. I giudici mi hanno condannato in Corte d'Appello a Cagliari ad una multa (che non pagherò) per avere offeso la religione islamica dicendo che il Corano è un libro di merda. Se al posto del Corano mi fossi riferito ad un libro contenente un romanzo, dicendo che quel romanzo è un libro di merda, certamente l'autore del romanzo non mi avrebbe potuto far condannare da un giudice con la scusa che avrei offeso la persona, trattandosi di un giudizio critico anche se espresso volgarmente. E si sarebbe comunque trattato del reato di diffamazione. Nel mio caso è invece intervenuto l'art. 403 del Codice Penale che prevede un reato perseguibile di ufficio. Da notare che se io avessi usato la stessa espressione nei riguardi di una delle tante religioni indiane, e, in ipotesi, portando all'estremo l'esempio, avessi detto che è una merda il culto della sanguinaria dea Kalì, solo un giudice pazzo mi avrebbe potuto condannare. In sostanza, l'islamismo pretende di essere difeso dallo Stato in contrasto con la legislazione statale per vari motivi: 1) contraddicendo la stessa Costituzione che è nata sulla base di una distinzione tra Stato e religione, nonostante l'accettazione dei Patti Lateranensi, che però riguardano privilegi materiali riconosciuti allo Stato del Vaticano, e non possibili offese alla religione cattolica, riconosciuta come religione di Stato solo sotto il fascismo; 2) considerando che l'islamismo si fa forte solo del suo numero perché altrimenti la propaganda del Corano dovrebbe essere considerata un grave reato in quanto fa propaganda per la violenza come mezzo di conversione. E' ciò che i giudici per mancanza di coraggio non vogliono riconoscere. Hanno paura del fanatismo islamico, che arriva, come si sa, a formulare una fatwa nei confronti di chi abbia offeso il Corano, ritenuto libro, non soltanto sacro, ma anche eterno perché si dice in esso che nessuna frase e nessuna parola può essere mutata essendo stato dettato il Corano direttamente da Allah tramite l'arcangelo Gabriele. E' evidente che esso pertanto non può essere emendato per poter essere riconosciuto come testo unicamente religioso, e non anche testo propagatore della violenza. Il terrorismo islamico trova fondamento nello stesso Corano. E chi offende il Corano va incontro ad una fatwa. Esempio storico è la fatwa pronunciata contro Salman Rushdie, che, autore dei Versetti satanici, è costretto da decenni a vivere sotto scorta. Credendo che della fatwa dopo tanti anni gli islamici si fossero dimenticati quest'anno Salman Rushdie parlò in pubblico senza scorta e fu pugnalato, per sua fortuna con una ferita non mortale.                                                        

2 commenti:

GianCarlo MATTA ha detto...

Eccellente Professor Melis,
è indiscutibile = l'"ISLAM" è incompatibile col nostro Ordinamento giuridico, e praticare la religione islamica in Italia implica il commettere reati. Basti pensare alla poligamia, alle mutilazioni rituali inferte a minorenni sani, ai matrimoni combinati, allo sgozzamento di animali senza previa anestesia, a circolare col volto coperto, etc etc ..... pertanto tutto ciò che Lei ha scritto qui è pienamente condivisibile. Giancarlo Matta

Mauro b. ha detto...

Una volta instaurata in terra, come io temo, una religione mondiale parente stretta di quella islamica, e cioè opprimente, retorica, oscurantista, che serviranno mai i microchip ed i controlli da remoto? Precauzioni. Magari superflue.