martedì 25 marzo 2025

LA NEFASTA RESISTENZA DEI PARTIGIANI AL NAZIFASCISMO

I partigiani hanno provocato solo più morti nel loro proporsi come belligeranti contro l'occupazione dell'Italia da parte dei nazisti. Sarebbe stato meglio lasciare fare agli angloamericani, sbarcati in Sicilia con il progetto di avanzare verso nord e arrivare sino a Roma. Non vi sarebbe stata la rappresaglia nazista contro la folle azione terroristica di via Rasella. E non vi sarebbero state tutte le altre rappresaglie causate sempre da azioni terroristiche. I partigiani non si sono mai comportati da veri belligeranti. Tali se avessero combattuto faccia a faccia con il nemico.Lo scopo preciso fu quello di presentarsi da liberatori ed  acquisire meriti politici per andare al governo. I falsi liberatori anticiparono di un paio di giorni la decisione di uccidere Mussolini per prevenire l'arrivo a Milano degli americani, a cui Mussolini doveva essere consegnato secondo la decisione del governo Badoglio. Era pericoloso per i falsi liberatori, in reltà da definirsi dei vigliacchi terroristi, lasciare Mussolini in vita che avrebbe documentato la volontà di Churcill che l'Italia entrasse in guerra per moderare le richieste di Hitler giacché la guerra sembrava ormai finita dopo l'occupazione della Francia, sconfitta in poche settimane e la precedente invasione della Polonia, spartita in due secondo gli accordi malefici tra Germania e Unione Sovietica. Il 10 giugno 1940 Mussolini si affacciò a una finestra del  palazzo di piazza Venezia per dichiarare pomposamente, tra gli applausi di una folla delirante,  guerra alla Francia e alla Gran Bretagna,definite "potenze plutocratiche e democratiche dell'Occidente". Per acquisire dei meriti Mussolini, con una vergognosa iniziativa disse che gli occorreva un migliaio di morti avanzando di qualche km per costringere la Francia alla resa nonostante fosse stata già sconfitta dalla Germania. Si sa come poi andò a finire in Africa nonostante la fedeltà di Hitler a Mussolini,che provocò l'impiego di un  gran numero di divisioni tedesche in Italia per salvare il fascismo anche quando occorreva rinforzare l'offensiva nel fronte russo dopo la vittoriosa seconda battaglia di Charcov, da cui, al contrario delle richieste dei suoi generali, furono distolte, per volere insipiente di Hitler, alcune divisioni per inviarle in Italia sempre per la sua fedeltà a Mussolini, che in questo modo cooperò a rendere più debole la Germania in guerra, che fu persa principalmente sul fronte russo. I falsi liberatori, in realtà vigliacchi terroristi che sparavano alle spalle con imboscate, si mossero solo quando il 25 luglio 1943 Mussolini fu privato del potere a causa della decisione presa dal Gran Consiglio del fascismo di restituire il comando delle forze armate al re, se pure a quel nano di re colpevole di avere dato il governo a Mussolini dopo la marcetta su Roma rifiutando di firmare il foglio presentatogli dal primo ministro Facta con cui si dichiarava lo stato di assedio. Mio mio padre mi ricordò che aveva assistito alla marcetta ed aveva riscontrato che i componenti della marcetta erano armati solo di bastoni e fucili. Sarebbe bastato disperdere quei componenti con idranti dei vigili del fuoco e vi sarebbe stata una storia ben diversa.      .                          

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