lunedì 25 aprile 2011

LA FALSITA' DEL 25 APRILE COME FESTA DELLA LIBERAZIONE. E' LA FESTA DI UNA GUERRA CIVILE CHE CONTINUO' DOPO IL 25 APRILE

Ho visto poco fa su RAI3 un servizio di Gianni Bisiach. Integro il servizio con quanto già sapevo e ho scritto in circa 40 pagine di un mio recente libro (1). Si capisce che Mussolini fece la sua ultima stronzata fuggendo dall'arcivescovado di Milano dove, sotto la protezione del cardinale Schuster, avrebbe potuto consegnarsi come prigioniero politico agli americani, che certamente gli avrebbero salvato la vita, anche se vi fosse stato un processo politico contro di lui. E sarebbe stato molto pericoloso per i comunisti lasciarlo in vita. Ma gli americani non erano ancora giunti a Milano. Sarebbero bastati un paio di giorni per consegnarsi ad essi sapendo che ormai la guerra era persa. Pertini ed altri ridicoli e fanatici individui, sapendo che gli americani stavano per arrivare a Milano, incitarono la popolazione di Milano a sollevarsi contro i tedeschi perché si desse l'impressione che la popolazione si era liberata da sé dalla presenza dei tedeschi. RIDICOLA PAGLIACCIATA per salire sul carro dei vincitori ancor prima che il carro arrivasse quando si pensi che i tedeschi avevano già trattato con il generale Wolff (all'insaputa di Hitler chiuso nel suo bunker) la resa con gli americani ed erano già in ritirata, per cui la popolazione milanese si sollevava maramaldescamente contro un esercito già in fuga (con Hitler che si sarebbe suicidato il 30 aprile). Mussolini morì due giorni prima. Se il 25 aprile fosse rimasto a Milano nell'arcivescovado in attesa dell'arrivo degli americani certamente non sarebbe stato dichiarato criminale di guerra, e da accusato sarebbe potuto diventare accusatore con lo scottante carteggio Mussolini-Churchill, con cui si documentava il doppiogioco di Churchill, che nel '40 aveva chiesto a Mussolini di entrare in guerra (con la promessa di Nizza, della Dalmazia, della Tunisia ed altri territori in Africa) perché sperava che Mussolini, sedendosi al tavolo dei vincitori, potesse moderare le pretese di Hitler nel '40, quando pareva che la guerra lampo si fosse già conclusa a favore del nazismo. Con lo stesso carteggio Mussolini avrebbe potuto documentare il progetto di Churchill nel 1942 di rovesciare le alleanze per far fronte comune con la Germania contro l'Unione Sovietica nella previsione che questa avrebbe occupato poi metà dell'Europa, come di fatto avvenne. Ma la sconfitta tedesca a Stalingrado fece saltare il progetto di Churchill, che non voleva apparire come traditore dell'alleato sovietico. Torniamo ora agli ultimi giorni di Mussolini. Riccardo Lombardi (di Giustizia e Libertà e poi socialista) era d'accordo con la maggior parte dei componenti del cosiddetto Comitato di Liberazione Nazionale per l'Alta Italia (giuridicamente inesistente per essersi autoinvestito di un potere che di fatto non aveva). Di questa maggioranza non facevano parte i comunisti e Pertini, che volevano che Mussolini fosse passato per le armi senza processo insieme con tutti i maggiori esponenti della Repubblica Sociale. Mussolini, avendo appreso che il generale tedesco Wolff (trasgredendo agli ordini del maresciallo Kesserling, che ancora prendeva ordini da Hitler) aveva già trattato in Svizzera la resa agli americani si sentì tradito e disse al cardinale Schuster che sarebbe tornato dopo un'ora per poter prendere una decisione. Invece non tornò. ERRORE MADORNALE. In questo modo diede al fanatico Pertini e ai comunisti che lo volevano subito morto la possibilità di ricercarlo come fuggitivo. E Mussolini commise un altro ERRORE MADORNALE IMPERDONABILE. Forse sperava in ultimo appoggio tedesco non essendosi ancora suicidato Hitler, contro cui fu firmata dal generale Wolff la resa agli americani. Ma data la resa dell'esercito tedesco in Italia che senso aveva l'intenzione di raggiungere la Valtellina per dare vita ad una resistenza contro i partigiani? Progetto del tutto campato in aria se la Germania in Italia si era già arresa. Infatti abbandonò poi questo progetto abbandonando a se stessi coloro che erano disposti a combattere per un'ultima resistenza nella ridotta della Valtellina e preferì l'idea di fuggire con i suoi fedelissimi gerarchi in Svizzera, dove era certo di trovare asilo politico. Ma avrebbe dovuto pensarci prima. Sappiamo tutti che fu scoperto da una pattuglia di partigiani non comunisti mentre era travestito da soldato tedesco in un carro facente parte di una colonna di carri tedeschi che aveva avuto il permesso di ritirarsi dall'Italia. E con lui furono arrestati molti gerarchi fascisti che con le loro auto si erano uniti alla colonna tedesca. Fu portato a Dongo dove venne tenuto in custodia da partigiani non comunisti che, rispettando l'ordine del generale Cadorna al servizio del governo Badoglio, avevano intenzione di consegnarlo agli americani, come da questi stessi richiesto. A questo punto vi sono almeno cinque versioni della morte di Mussolini. E' certo ormai che non fu l'oscuro ragioniere Walter Audisio ad uccidere Mussolini come inviato di Pertini. E' accertato che l'Audisio arrivò a Dongo la sera del 28 aprile, mentre Mussolini e la Petacci furono fucilati la mattina. E furono prima denudati. La Petacci fu stuprata e poi violentata con un bastone di scopa nell'ano e nella vagina, come risultò da una perizia necroscospica che evidenziava profonde lacerazioni. Che Mussolini e la Petacci siano stati fucilati nudi risulta dal fatto che si scoprì (dopo l'orribile esposizione a testa in giù dei loro cadaveri in piazzale Loreto insieme con quelli dei gerarchi fascisti arrestati) che i fori dei proiettili sui corpi erano molto più numerosi dei fori dei proiettili sugli abiti. E la folla applaudiva. Quella stessa folla che nell'allora consenso di massa del fascismo certamente aveva applaudito quando nel giugno del '40 fu annunciata la dichiarazione di guerra contro la Francia (già sconfitta ed occupata) e la Gran Bretagna. Questo continua ad essere taciuto. La sera del 28 aprile furono fucilati a Dongo i maggiori esponenti della Repubblica sociale, che erano stati arrestati anch'essi con Mussolini nella fuga verso la Svizzera. La versione dell'Audisio come assassino di Mussolini e della Petacci divenne la versione ufficiale, anche nel noto film di Carlo Lizzani. Ma un giorno Pertini, complimentandosi con Lizzani, gli fece tuttavia notare che non era stato l'Audisio ad uccidere Mussolini. E chi fu? domandò Lizzani. Questo non te lo posso dire, rispose quel fanatico Pertini, uno dei mandanti dell'assassino o degli assassini di Mussolini, e premiato poi con la presidenza della Repubblica. Basti questo per far capire chi fu questo individuo. Egli sapeva chi aveva fucilato Mussolini, ma alla verità storica preferì la menzogna politica. Forse voleva coprire, come pare da un'altra versione, la responsabilità di un altro, e si dice fosse Luigi Longo, futuro successore di Togliatti alla guida del P.C.I. Di certo Pertini, con altri favorevoli a che Mussolini fosse subito fucilato, organizzò una squadraccia che arrivasse a Dongo dove Mussolini si trovava in custodia in attesa che venisse tradotto a Milano per essere consegnato agli americani. Ma la squadraccia voluta da Pertini e da altri della sua stessa risma riuscì a sottrarre Mussolini alla custodia dei partigiani non comunisti minacciandoli di morte. Un'altra delle cinque versioni dice che Mussolini fu ucciso da un emissario di Churchill (John Maccarone) per sottrargli il carteggio Mussolini-Churchill, di cui Mussolini aveva però fatto molte copie prima di fuggire da Milano consegnandole a persone di sua fiducia. Pare che una di queste copie rimanga segretata nel Quirinale, dove la lasciò il re di maggio Umberto II, che ne era venuto in possesso. Né bisogna tacere il fatto che Pertini faceva parte della sedicente Giunta militare (comprendente Giorgio Amendola del P.C.I. e Bruno Bauer del Partito d'Azione) che a Roma organizzò il vigliacco attentato di via Rasella usando come principale manovalanza la terrorista Carla Capponi (a cui fu data dopo la guerra una medaglia d'oro alla Resistenza), Franco Calamandrei, Pasquale Balsamo e Rosario Bentivegna (che fu quello che mise la bomba nel cassonetto della spazzatura) provocando la morte di 32 altoatesini che avevano solo compiti di polizia e procedevano, come per ordine superiore, con i fucili scarichi nel loro rientro in caserma dopo aver terminato il loro turno di sorveglianza. Giorgio Amendola successivamente, per discolpare Pertini e Bauer, assunse solo su di sé la responsabilità di avere organizzato l'attentato, aggiungendo così una menzogna. Essi furono i maggiori responsabili della rappresaglia delle Fosse Ardeatine perché, come quelli che attuarono materialmente l'attentato, rifiutarono di presentarsi al comando tedesco che aveva anche affisso manifesti per tutta Roma con la minaccia che altrimenti si sarebbe proceduto alla rappresaglia (prevista dalla stessa Convenzione di Ginevra del 1909).
Certo è che il 25 aprile non può essere considerata una data di festa di liberazione come se questa fosse stata fatta dai partigiani (tra cui i veri combattenti, colpevoli di atti proditori e terroristici, con relative rappresaglie dei nazisti, non erano più di 10.000 ). Deve soprattutto cessare la menzogna storica della Resistenza come guerra di popolo e come continuazione del Risorgimento, che neppur esso fu dovuto ad una guerra di popolo ma a piccole minoranze aderenti alle idee di pochi (come Mazzini e Garibaldi) cavalcate e sfruttate dopo dagli interessi del Regno sardo piemontese rappresentati dal Cavour. Il 25 aprile è la data che segna la continuazione di una guerra civile portata avanti da una piccola minoranza di antifascisti che anche dopo il 25 aprile, con l'ala comunista, si rese colpevole di efferati eccidi con vendette personali e anche favorendo l'ingresso dell'esercito comunista jugoslavo in Istria e persino ammazzando i partigiani non comunisti che si opponevano ai comunisti jugoslavi. I libri di storia nelle scuole attendono ancora di essere riscritti per essere ripuliti di tutta la retorica patriottarda e di tutte menzogne che continuano ad accultare la verità.

SI DICA TUTTO QUESTO il 25 aprile perché cessi la retorica della festa di liberazione, fatta in realtà dagli anglo-americani. E si parli anche delle migliaia di morti istriani finiti nelle foibe con la complicità dei partigiani comunisti italiani.
(1) capito 6° intitolato: Rilettura documentata dell'asserita Resistenza. Con tutti gli eccidi commessi dai partigiani responsabili delle rappresaglie. Dal mio libro IO NON VOLEVO NASCERE. UN MONDO SENZA CERTEZZE E SENZA GIUSTIZIA. FILOSOFI ODIERNI ALLA BERLINA (Bastogi Editrice Italiana) . Giampaolo Pansa ha scritto da giornalista (e non da storico) IL SANGUE DEI VINTI. Nel suo libro non vi è nemmeno una nota con cui rinviare a documenti storici. Il mio capitolo è tutto documentato.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile Professore:

una bella lezione di storia.

Anonimo ha detto...

Bella davvero, pure i somari sanno che Hitler è morto il 30 e non il 25

Pietro Melis ha detto...

Grazie all'anonimo per aver notato un errore imperdonabile, tanto più che questo errore non appare nel mio citato libro, da cui ho tratto ciò che ho scritto. Ma l'errore non inficia affatto tutta la sostanza di ciò che ho scritto. Che Mussolini il 25 aprile potesse sapere che Hitler era ancora vivo (ma doveva pur anche sapere che era chiuso in un bunker assediato dai sovietci e non aveva più scampo) non lo rende più giustificabile e più perdonabile nelle sue ultime scelte se sperava ancora in Hitler, trascurando che di fatto non poteva più contare sui tedeschi presenti nel nord Italia dopo la resa voluta dal generale Wolff. Somari, piuttosto, o disonesti (se sanno e tacciono) sono quelli che ignorano o hanno interesse a far ignorare tutte le cose ho scritto.

Anonimo ha detto...

Prof. Melis,

ho riletto l'articolo del 25 Aprile e l'ordine cronologico degli avvenimenti mi sembra corretto. Mi chiedo pertanto, in riferimento alla data della morte di Hitler, se avesse corretto l'errore segnalato dal lettore anonimo.
Comunque errore o non errore, a mio modesto parere il significato del suo articolo mi pare abbastanza chiaro.
Grazie

Enrico

Pietro Melis ha detto...

Ad Enrico
L'errore è stato corretto. Come ho spiegato nella mia risposta all'anonimo (che ho ringraziato) è stata una svista (aggiungo notturna). Io ho utlizzato il contenuto del capitolo di un mio libro andando a memoria. Ma l'anonimo (come tanti) avrebbe fatto bene a non offendere come al solito i mansueti, intelligenti ed affettuosi asini, che sono migliori di molta umanità. Lei caro Enrico ha capito che tale errore non diminuiva la gravità degli ultimi errori commessi da Mussolini. Riconosco tuttavia che l'errore di data della morte di Hitler da me commesso anticipandola al 25 aprile (mentre si suicidò il 30) non era trascurabile giacché forse Mussolini credette di poter ancora resistere in Valtellina fidandosi del fatto che Hitler il 25 aprile fosse ancora vivo. Ma anche in questo caso era follia continuare a resistere se sapeva che Hitler viveva ormai chiuso nel bunker della cancelleria assediata dai sovietici con Berlino ridotta in macerie. Che cosa sperava ancora Mussolini? Doveva capire che Hitler ormai era finito. Tanto valeva far finta che fosse ormai morto mentre Hitler nella sua lucida follia negli ultimi giorni continuava a dare ordini ad armate ormai inesistenti. Se Mussolini si fosse consegnato agli americani questi certamente l'avrebbero lasciato vivo non potendolo considerare criminale di guerra. E si immagina quale sarebbe stata la storia d'Italia se Mussolini fosse rimasto in vita? Magari gli americani, come salvarono molti nazisti favorendone la fuga nell'America del sud (in clima ormai di guerra fredda contro l'Unione Sovietica) avrebbero a maggior ragione salvato Mussolini, e non vi è da escludere che l'avrebbero riciclato ponendolo come capo del governo in Italia. Non più come dittatore, certo.Fantasia? Può darsi. Ma Mussolini aveva molte carte a suo favore nel suo carteggio con Churchill e avrebbe potuto ricattarlo come avrebbe voluto. Ci si ricordi che Mussolini rimase sempre repubblicano e che sempre mal sopportò la monarchia. Inoltre, come cercò di fare già nella Repubblca Sociale, avrebbe realizzato quel socialismo che non poté realizzare nel ventennio a causa del fatto che era stato portato al potere anche dall'alta borghesia. Ma rimase sempre nell'animo socialista (essendo stato da giovane esponente del partito socialista e direttore dell'Avanti). Tanto è vero che nominò nella Repubblica Sociale come ministro dell'economia Nicola Bombacci, fondatore con Gramsci del partito comunista ed espulso dal partito perché antistaliniano. E il povero Bombacci fu fucilato anch'egli a Dongo con i gerarchi fascisti mentre gridava "viva il socialismo". Nelle fabbriche, dove stava costituendo la socializzazione delle imprese (con gli operai partecipanti agli utili e perciò comproprietari), chiamava gli operai "compagni" Di questo si dimenticarono i loro assassini. Se vuole saperne di più non Le rimane che ordinare il mio libro IO NON VOLEVO NASCERE (Bastogi Editrice Italiana) . Non ci guadagno nemmeno un centesimo perché ho rinunciato ai diritti d'autore per rendere l'editore più interessato alla promozione. Lo ordini in libreria o lo chieda ad uno dei tanti distributori on line come IBS. Così capirà la verità di ciò che ho scritto guardando le cose dal di fuori (ponendomi cioè al di sopra delle parti) e che nessuno storico ha mai scritto: il fascismo fu la rovina del nazismo e il nazismo la rovina dal fascismo . Grazie e cordiali saluti Pietro Melis

Anonimo ha detto...

I pezzi di merda della R.S.I. che consegnarono gli ebrei italiani alle SS meritavano solo di essere giustiziati senza pietà.

Thorgen

Pietro Melis ha detto...

A Thorgen

Lei ha ildiritto di dire che furono dei pezi di merda coloro che consegnarono gli ebrei a nazisti (che tra l'altro non rispettarono il patto di sottrarli alla deportazione dopo la consegna dei tanti kg di oro richiesti quando ancora Roma era occupata dai nazisti) ma lei è andato fuori tema perché io mi sono riferito (per usare il suo stesso linguaggio) a quei pezzi di merda di partigiani che vigliaccamente sparavano ale spalle dei tedeschi (anche quando erano in ritirata pacifica dalla linea gotica) causando le rappresaglie previste dalla Convenzione internazionale di Ginevra del 1909. L'atto terroristico (per esempio) di via Rasella (progettato da Pertini, Bruno Bauer e Giorgio Amendola) non può essere considerato un'azione di guerra. Se qiei pezzi di merda di partigiani si fossero inquadrati nell'esercito regolare del governo di Badoglio (pur fantoccio perché in mano agli americani) non avremmo avuto le rappresaglie naziste, tra cui anche quella tremenda di Marzabotto, dovuta al fatto che 13 componenti di un'ambasceria di tedeschi (inviata da Kesserling per avere la promessa che la ritirata verso nord dei tedeschi potesse avvenire pacificamente senza essere colpiti alle spalle)furonotutti trucidati. Mai era capitato nella storia che la vita dei componenti di una ambasceria non venisse rispettata. Lei vede il male solo da una parte. Perché la storia viene scritta sempre dai vincitori. Lei non ha capito che quelli che vollero la morte di Mussolini erano mossi non tanto dalla volontà di giustizia quanto dal timore che Mussolini, consegnato agli americani, potese diventare un pericolo per gli antifascisti per le troppe cose che Mussolini sapeva e poteva documentare anche riguardo al doppio gioco che Churchill aveva sempre compiuto anche chiedendo che Mussolini entrasse in guerra nel '40 per moderare le aspirazioni di Hitler quando la guerra lampo sembrava già finita. E si informi poi sulla letteratura revisionistica riguardo al cosiddetto olocausto giacché non possono essere consderati tutti disonesti o pazzi coloro che (come Rassinier, medaglia d'argento della Resistenza francese e deportato in un campo di concentramento nazista dove subì delle torture con lesioni irreversibili)sono persino giunti a negare l'esistenza delle camere a gas. Si informi invece di suonare la slita campana dei vincitori.Io nel mio libro, tutto documentato, ho rilevato tutti gli errori imperdonabili di Mussolini a iniziare dalla guerra di Etiopia e dalle leggi razziali. Ma io mi sono posto al di sopra delle parti senza fare il partigiano. A proposito della partigiano le consiglio gli studi fatti su questa figura dallo storico del diritto Carl Schmitt.

Anonimo ha detto...

Il 25 aprile non è un festa nazionale, è solo una triste macabra data di cui i comunisti si sono impossessati per costruirvi sopra fiumi di retorica.

Il professor Melis è impeccabile: 25 aprile è solo la "festa" di una guerra civile !
E portata avanti ben oltre il 1945, venite in quel posto maledetto che è Modena e vedete quanti massacri compiuti dai comunisti sotto lo sguardo indifferente e complice
dei dirigenti locali PCI dell'epoca. Le liste dei nominativi delle vittime esistono e
sono autentiche, nel caso qualche "compagno" provi a dire che non è vero e che a Modena si stava benone !!!

SINGER ha detto...

VERISSIMO LA FALSITÀ DEL 25 APRILE COME GIORNO DELLA LIBERAZIONE E NON SO DA CHE COSA VISTO CHE SIAMO OPPRESSI DAI KOMUNISTI ED AMERIKANI, IO VORREI CHE ANCHE GLI ANTI KOMUNISTI DELL'EST EUROPA COME POLONIA,UNGHERIA, ROMANIA, BULGARIA E CECOSLOVACCHIA CON GERMANIA DDR PARTECIPASSERO AL 25 APRILE ITALIANO COME HANNO PARTECIPATO I PALESTINESI ED EBREI!!! SAREBBE UNA ZUFFA COLLETTIVA DA TENSIONE MONDIALE!! FORSE IL PROSSIMO ANNO CE LA FANNO AD ORGANIZZARLA!!

SINGER ha detto...

VERISSIMO LA FALSITÀ DEL 25 APRILE COME GIORNO DELLA LIBERAZIONE E NON SO DA CHE COSA VISTO CHE SIAMO OPPRESSI DAI KOMUNISTI ED AMERIKANI, IO VORREI CHE ANCHE GLI ANTI KOMUNISTI DELL'EST EUROPA COME POLONIA,UNGHERIA, ROMANIA, BULGARIA E CECOSLOVACCHIA CON GERMANIA DDR PARTECIPASSERO AL 25 APRILE ITALIANO COME HANNO PARTECIPATO I PALESTINESI ED EBREI!!! SAREBBE UNA ZUFFA COLLETTIVA DA TENSIONE MONDIALE!! FORSE IL PROSSIMO ANNO CE LA FANNO AD ORGANIZZARLA!!

SINGER ha detto...

VERISSIMO LA FALSITÀ DEL 25 APRILE COME GIORNO DELLA LIBERAZIONE E NON SO DA CHE COSA VISTO CHE SIAMO OPPRESSI DAI KOMUNISTI ED AMERIKANI, IO VORREI CHE ANCHE GLI ANTI KOMUNISTI DELL'EST EUROPA COME POLONIA,UNGHERIA, ROMANIA, BULGARIA E CECOSLOVACCHIA CON GERMANIA DDR PARTECIPASSERO AL 25 APRILE ITALIANO COME HANNO PARTECIPATO I PALESTINESI ED EBREI!!! SAREBBE UNA ZUFFA COLLETTIVA DA TENSIONE MONDIALE!! FORSE IL PROSSIMO ANNO CE LA FANNO AD ORGANIZZARLA!!

SINGER ha detto...

QAlcuno ricorda che il presidente Napolitano da giornalista del giornale L'UNITA scriveva contro i partigiani ungheresi che sfidavano i carri armati russi e furono repressi dai sovietici, a distanza di anni il doppiogiochista Napolitano quando divenne presidente della repubblica italiana, su contestazioni dei partigiani ungheresi, "DOVETTE CHIEDERE SCUSA ALL'UNGHERIA PER I SUOI ARTICOLI SULL'UNITA CONTRO DI LORO", SE LO AVESSE FATTO BERLUSCONI SI SAREBBE SOLLEVATO TUTTO IL MONDO KOMUNISTA MA ERA UN KOMUNISTA A SBAGLIARE E POCHI NE PARLARONO, SOLO IO E POCHI OSANO DENUNCIARE CHE CI SONO PARTIGIANI E partigiani!!!