| Oggetto: | MEDICE, CURA TE IPSUM | 
|---|---|
| Data: | Sun, 04 Sep 2011 16:44:11 +0200 | 
| A: | procura.torino@giustizia.it | 
     Ho notato che lei ha fatto il giro d'Italia per presentare in varie     città il suo libro Le due guerre. Un magistrato       fuori legge dove lei fa il suo autopanegirico. In questo libro     lei difende anche il suo operato riguardo l'interrogatorio del mio     amico Luigi Lombardini, che si suicidò nel 1999 nella sua stanza  del palazzo di "giustizia" per sottrarsi ad una persecuzione giudiziaria  da lei promossa. Avrei voluto che vi fosse un incontro     pubblico tra lei e Grauso per spiegare come mai Grauso sia stato     assolto per i fatti addebittatigli nel contesto dell'episodio del     sequestro di Silvia Melis. Se non vi fu estorsione nei confronti del     padre Tito e se risulta vera la versione di Grauso secondo cui fu     lui a pagare per la liberazione di Silvia Melis (non escluso un     versamento non riconosciuto apertamente anche da parte dello Stato),     come mai Lombardini poteva essere accusato dello stesso reato per     cui è stato assolto Grauso? E' da escludere che Lombardini, ben     conoscendo la sua dirittura morale, abbia sconfinato in un reato. Al     massimo si è impicciato in una questione che non poteva riguardarlo     come capo della Pretura, ufficio a cui era stato confinato     dall'invidia rancorosa dei colleghi di Cagliari. E vi è una     questione importante da chiarire. Grauso in una intervista     (leggibile su Internet) ha dichiarato dopo l'assoluzione che il gip     di Palermo non aveva dato a lei alcuna autorizzazione     all'interrogatorio di Lombardini e che lei pertanto avrebbe agito     oltre i limiti del mandato. Se la cosa fosse vera lei avrebbe     commesso una grave irregolarità (se non un reato attribuendosi un     potere che non aveva).  Nella sua vita lei ha predicato bene ma ha     razzolato male. Un magistrato serio non fa il commesso viaggiatotore     girando per l'Italia al fine di pubblicizzare il proprio libro. A     lei piace il palcoscenico, come ormai piace a molti magistrati     penali, che, non sopportando di vivere nell'oscurità, approfittano     della loro veste per esibirsi in pubblico anche come personaggi     televisivi. Lei si vanta di aprire i suoi discorsi agli studenti dicendo:    "non fidatevi di ciò che dico". Dunque non debbo fidarmi nemmeno di     ciò che lei scrive a sua difesa. Nemmeno della sua versione dei     fatti che portarono Lombardini al suicidio, di cui le dovrebbe     rimordere la coscienza. Ai magistrati deve essere tolta la boria che     essi hanno nel sentirsi padroni, e non umili servitori, della     giustizia. Io ho smesso di votare dal 1994 perché nella baraonda     politica che sta perdurando non mi sento rappresentato da alcun     partito, e tanto meno da Berlusconi, che in tanti anni di governo     non ha rivoluzionato (non basta riformarlo) l'ordinamento     giudiziario. Non aggiungo altro perché ciò che dovrei aggiungere     l'ho già scritto nel mio ultimo libro, come risulta da quanto ho     scritto nel sito sotto citato. Legga bene perché si renda conto che     anche in campo civile si possono commettere degli ORRORI giudiziari     che gridano vendetta. Il mio esposto del 2009 al ministro Alfano e     al P.G. presso  la Cassazione perché venisse aperta un'inchiesta     sulla mia allucinante vicenda civile ha avuto una risposta del CSM     ma non se ne farà nulla. Non so nemmeno se il P.G. presso la     Cassazione abbia avuto voglia di occuparsi della mia vicenda  e se     il CSM abbia trasmesso gli atti alla sezione disciplinare.  Vi sono     dei giudici che dovrebbero pagarla cara per certe sentenze     aberranti. E' inutile che lei si proponga in pubblico come maestro     se non riconoscerà che un giudice deve rispondere personalmente dei     gravi errori che commette sottraendosi al principio costituzionale     che dice che tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge. Non     è vero. Vi è una categoria di arroganti, a cui lei appartiene,       che si sentono al di sopra della legge perché sono resi esenti da       qualsiasi responsabilità. I pubblici ministeri in teoria non     dovrebbero avere alcuna responsabilità perché indagano ma non     giudicano. In pratica non è così perché essi sono vicini di stanza     dei giudici, che spesso firmano senza nemmeno darsi la pena di     studiare bene il fascicolo presentato dai pubblici ministeri. Questi     dovrebbero vivere in diversi palazzi e non avere alcuna confidenza     con i giudici. Dovrebbero darsi del lei. In pratica, invece, sono i     pubblici ministeri che comandano. Lei certamente sarebbe uno dei più     fieri oppositori della costituzione di un'Alta Corte di giustizia     non formata da giudici togati (ma da una giuria popolare di esperti,     come negli Stati Uniti) a cui un cittadino possa rivolgersi     direttamente  per porre sotto processo un giudice quando faccia     sentenze palesemente aberranti , dettate da "ignoranza o negligenza     inescusabile" (art. 1 Provvedimenti disciplinari) senza più passare     attraverso le pastoie di altri magistrati. Se non è d'accordo sulla     responsabilità civile dei giudici (senza che sia lo Stato, con le tasse pagate dai cittadini,   a pagare     in loro vece il risarcimento dei danni alle vittime della "giustizia")  lei è un venditore di fumo, un imbroglione  che predica solo da cattivo     maestro.
(tra l'altro domandandomi come mai non sia andato oltre una casetta editrice come Melampo). Ho letto interamente su Internet la sua storia. Non ha sopportato di essere stato escluso dalla direzione antimafia con una legge ad hoc contro di lei. Email inviata a www.processomediatico.it
(tra l'altro domandandomi come mai non sia andato oltre una casetta editrice come Melampo). Ho letto interamente su Internet la sua storia. Non ha sopportato di essere stato escluso dalla direzione antimafia con una legge ad hoc contro di lei. Email inviata a www.processomediatico.it
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