martedì 29 dicembre 2015

GIUSTIZIA DA MANICOMIO

Uno fa causa all'INPS per avere riconosciuti anche gli anni passati in caserma come militare e un giudice pazzo rigetta la domanda dicendo che gli accasermati non avevano diritto al riconoscimento degli anni passati in caserma perché tale riconoscimento era valevole solo per quelli che avessero combattuto sul fronte nella prima guerra mondiale. Ma il richiedente è nato nel 1962 e dunque non poteva aver fatto la prima guerra mondiale. Il richiedente è stato equiparato ad un reduce della prima guerra mondiale. Il giudice pazzo si è basato su una legge del 1935 non sapendo nemmeno che era stata abolita. La giustizia nelle mani di pazzi. 

"Giustizia: due avvocati baresi denunciano casta magistrati"
 Sono un reduce della prima guerra mondiale. Non ci crederete mai, ma vi voglio raccontare la mia particolare storia, che per quando particolare è stata narrata da giornali locali e nazionali. Se mi considero un reduce della prima guerra mondiale, è grazie al giudice del lavoro del tribunale di Teramo, il giudice che mi ha incluso tra i militari accasermati della prima guerra mondiale. Ho promosso una causa contro INPS per il riconoscimento dei contributi figurativi per i periodi di incorporazione nell'esercito italiano. Il giudice dà ragione all'INPS, e mi condanna a pagare euro 1.650 piu iva e accessori. Il giudice motiva la sentenza con una norma abrogata, non piu vigente, inapplicabile. Il giudice cita il regio decreto 1827 del 1935, che distingueva i militari della prima guerra mondiale, in chi era in zona di guerra, e chi era accasermato, dal 25 maggio 1915 al 1 luglio 1921. Secondo il giudice, io non trovandomi in zona di guerra, o in combattimento contro i soldati austriaci, dal 25 maggio 1915 al 1 luglio 1921, ragion per cui non ho diritto al contributi figurativi, anzi per il giudice io ero un militare accasermato, o a disposizione, e questi militari non avevano alcun diritto alla contribuzione figurativa, quelli in zona di guerra si. Il giudice mi considera un militare della prima guerra mondiale, ma il giudice non ne azzecca una. Prima il giudice deve ancora imparare che non si motivano sentenze con norme abrogate, e poi deve vivere nella realtà, cercando di capire che io nel 1915-21 non ero ancora nato. Io sono nato il 22 settembre 1962 molti anni dopo la grande guerra. E del tutto impossibile che io sia un militare accasermato, o altro, della prima guerra mondiale, ciò fa dedurre che il giudice vive fuori dal mondo, e la sentenza emessa nei miei riguardi non ha nessun fondamento giuridico. Ecco cosa fanno certi giudici nei tribunali, beffano i cittadini, tanto alla fine i giudici, anche se emettono sentenze assurde, non ne rispondono mai, giudici con alti stipendi che prendono in giro i cittadini, tanto che sempre piu cittadini non hanno piu fiducia nella giustizia.
:http://www.baritoday.it/cronaca/giustizia-due-avvocati-baresi-denunciano-casta-magistrati.html
 

1 commento:

Claudio ha detto...

Penso che l'equilibrio mentale della "casta" dei giudici sia importante, dovrebbero sottoporli quindi a visita psichiatrica e psicoattitudinale. E' necessaria una riforma completa sulla responsabilità civile e penale delle toghe, come accade a tutti noi.